gabriele il vantaggio starebbe nel non riprodurre batteri non voluti, in vasca c'è competizione tra i vari ceppi batterici "buoni" e quant'altri non desiderati arrivati con talee, mani sporche, dall'ambiente esterno, dal cibo ect..nel tempo alcuni ceppi possono prevalere su altri..
sul discorso dell'esigenze per la riproduzione hai ragione i batteri hanno bisogno di "terreni di coltura" che contengano molte sostanze..infatti la prima volta che usai questo metodo usavo terreni di coltura liquidi come "nutrient broth" generici per la crescita di tutti i batteri..poi per curiosità provai con acqua sterile ed una fonte banale di carbonio considerando che se nella fialetta di biodigest devono comunque sopravvivere ci devono essere i nutrienti necessari sufficienti per mantenerli in vita per tot tempo...diluiti questi nutrienti nella mia bottiglia vuotando dentro essa la fialetta, i batteri avranno tutto il necessario per riprodursi..certo dureranno poco nel tempo perchè esauriranno il cibo per tot anni in meno tempo.
perchè farlo fuori dalla vasca..? per evitare di riprodurre altri batteri presenti nella vasca e quindi creare competizione per quelli utili (che si suppone siano presente nel biodigest)
il rischio sta nella contaminazione che può avvenire da tante fonti (seppur i batteri ambientali sono pochissimi, ma se qualche patogeno trova terreno fertile e si riproduce potrebbe dare problemi..)..il rischio secondo me è relativo si, se no non lo farei..ma tutto sommato non mi sento di suggerire a nessuno di giocare con i batteri.
Paolo il punto è : se immetti 1000 batteri ( i numeri chiaramente non corrispondono alla realtà) in un ambiente diverso al quale sono abituati (anche il passaggio dalla fialetta all'acquario è uno stress) e questi muoiono al 50% ne restano 500.
se metti 10000000 di batteri riprodotti in un ambiente più simile a quello in cui li inserirai (l'acqua sterile salata è preparata con lo stesso sale della vasca, quindi avremo stessi ioni, pH, Kh ect) ammesso che ne muoiano, la percentuale sarà inferiore..e comunque ne resteranno molti di più in vita rispetto al caso A.
hai ragione che se i "malvagi" hanno preso il sopravvento ci sarà un problema, ma quello è il caso limite in cui prima bisogna capire il problema e poi rimpinguare..ma se il sistema non gira dare un forte apporto batterico "sano" aumenterà le possibilità di sovrastare i nemici in termini di aumento di popolazione e quindi limite per gli altri di sopravvivere.
ad es
poniamo che il batterio cattivo A necessiti delle sostanze "b", "c", "d"
inserisco il batterio buono B che necessita delle sostanze "b", "e", "f" , la sotanza "b" utilzzata da un enorme numero di batteri B sarà limitata per gli A e così essi soccomberanno.
Abra non ho controllato con il microscopio ma l'esperienza insegna che quando un soluzione di coltura (chiamarlo di terreno di coltura mi sembra troppo pomposo) diventa torbida (dopo inserimento di ceppi batterici ovviamente) vuol dire che c'è stata una proliferazione batterica al limite della curva di crescita e quindi sicuramente avremo batteri viv ed in quantità
Bacce: i batteri morti e i vivi (batterioplancton) verranno predati e diventeranno cibo per sps e dsb, molti riusciranno a scampare e colonizzare tutti i substrati a disposizione
in ultima analisi non ho riscontrato aumenti di nitrati o fosfati usando questo metodo (che potevano derivare da una morte notevole di batteri), ma anzi una loro diminuizione (come del resto ci si aspetterebbe da un metodo a replicazione batterica)
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