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Originariamente inviata da buddha
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Vivere da fatalisti e' senz'altro un modo per non pensare ogni secondo al pericolo di un'azione, e finche' non mi e' nato il primo figlio andavo in moto (supersportiva) e facevo immersioni..poi una vocina mi ha detto : fatalista sta cippa, rischia di meno x vivere piu' sereno..
Il punto e' rischiare oltre il limite per il gusto di farlo, rischiando la vita..e' logico e giustificabile? Non dovremmo forse valutare di piu' che siamo padri, madri, figli, fratelli ect e quindi avere un minimo di rispetto in piu' x la vita?
Non parlo di andare in moto o fare sub nei limiti della normalità (che già ha i suoi rischi) ma dell'andare a cercare il limite delle cose.. Perché ?
Lo chiede uno che ama tutt'ora la velocità e immergersi, sara' ormai la vetusta eta' e la vocina nel cervello, ma credo che ogni tanto ci si debba accontentare...
Le passioni ci portano a fare cose folli (basta guardare le follie che no facciamo x le nostre vasche), ma credo che morire per andare oltre un limite sia obiettivamente essersela cercata.. Non sei un eroe...IMHO!
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Concordo in pieno quello che hai scritto, sul fatto che anche io finchè non mi nata la mia piccolina ero un biker e tuttoggi mi piace la velocità.
Il fatto e che non era solo una passione ma anche il suo lavoro, forse un pò rischioso.
Ce gente che muore facendo l'operaio e guadagnava 1200 euro al mese e non gli viene compensato nulla o quasi...
Cmq mi dispiace tantissimo... la moto GP senza lui non sarà più uguale....