mancano valori di NO3 e eventualmnte PO4, watt/l, gradi kelvin delle lampade.
Ben piaantumato non è una quantificazione precisa della biomassa verde, meglio postare sempre una foto per dare un'idea a chi ti risponde.
Non hai detto quanti sono i pesci in vasca per vedere il carico organico possibile.
Comunque non ci scoraggiamo e ti posto di seguito un estratto della scheda redatta da Paolo Piccinelli a proposito delle alghe a pennello nella speranza che ti possa essere utile.
In caso chiedi ancora che vediamo di esserti più utili.
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Quote:
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Principali fattori scatenanti:
Nella maggioranza dei casi le alghe nere a pennello arrivano in vasca attaccate a qualche pianta, ad un legno o roccia usati o sospese nell’acqua in cui sono trasportati i pesci.
Una volta entrate, è difficilissimo liberarsene, la maggior parte delle volte ci si accontenta di limitarne lo sviluppo al minimo confinandole negli angoli nascosti dell’acquario.
La loro crescita è favorita dall’abbondanza di luce e di nutrienti disciolti e da basse concentrazioni di anidride carbonica.
E’ provato che lampade con spettri di gradazione elevata (oltre gli 8.000k) ne favoriscono sensibilmente la propagazione, in quanto le alghe nere contengono pigmenti perfetti per sfruttare le alte frequenze luminose.
Principali fattori limitanti:
Accorgimenti generali di tipo meccanico:
• Potare le foglie più colpite
• Raschiare le alghe dagli arredi (farli bollire a parte se possibile)
• Pulire spesso i materiali deputati alla filtrazione meccanica per eliminare i residui in sospensione
• Sifonare superficialmente il fondo per eliminare le alghe che vi si depositano
• Ridurre la turbolenza superficiale per diminuire la dispersione di CO2
Uso della CO2 a concentrazione elevata
• Una elevata concentrazione di CO2 rallenta la formazione delle alghe
Fertilizzazione
• Per contrastare lo sviluppo algale la fertilizzazione va ridotta ma non interrotta, per non bloccare lo sviluppo vegetativo delle piante superiori
Scelta della luce
• Sono consigliati spettri dai 4.000 ai 6.500 gradi kelvin, cioè luci “calde”; se possibile è meglio abbinare luci con spettri differenti
• La potenza luminosa ed il fotoperiodo vanno regolati in base alla biomassa vegetale presente in vasca ed al tipo di piante presenti (crescita rapida, media o lenta), oltre che alle esigenze di irraggiamento delle singole piante
• La durata del fotoperiodo deve essere variata molto lentamente, non oltre i 30 minuti a settimana; il fotoperiodo a regime non deve essere minimo di 8 ore e inferiore a 12
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