Ho letto con molto interesse questa discussione che potrebbe essere descritta come il confronto "fra stranieri morali" (Engelhardt), che non non potranno mai trovare un accordo nelle antinomie dei vari post. Chiudendo immediatamente con le considerazioni di tipo bioetico credo che andrebbero precisate alcune premesse.
In primo luogo nelle discussioni prevale un senso di onnipotenza umano in varia veste:
le ibridazioni (inter o intraspecifiche) sono possibili solo perché la natura permette che avvengano. Posso desiderare di incrociare uno scalare con uno stambecco (ma anche con un neon per non allontanarmi troppo dalla realtà) ma ciò è impossibile perchè la natura non lo prevede. Ma come ricorda qualcuno "La Natura non fa mai nulla di inutile." L'ibridazione esiste perchè è un meccanismo vantaggioso, tanto che si parla di "lussureggiamento degli ibridi" per indicare la comparsa di caratteristiche fenotipiche favorevoli nell'eterozigosi.
Oggi possiamo affermare che quasi tutte le piante che coltiviamo a scopo agricolo non esistono in natura e sappiamo bene che non crescono spontaneamente tra le piante selvatiche se riseminate in natura. Anche gli animali domestici come li alleviamo adesso non esistono in natura. E' tutto frutto di una sapiente selezione dell'uomo che ha avuto la capacità di individuare caratteristiche migliori e selezionare varietà più produttive. In alcuni casi la selezione è stata rivolta verso caratteristiche estetiche che hanno portato ad individuare canoni di bellezza di animali e piante.
Probabilmente gli "stranieri morali" anche in questa discussione potrebbero rispettosamente avvinarsi iniziando a modificare i termini della discussione. L'ibridazione di per se è naturale.
L'applicazione di canoni estetici agli esseri viventi è invece un processo tipicamente culturale e quindi descrivibile con il linguaggio dell'antropologia e non della scienza.
Il guppy con una colorazione particolare e bizzarra è solo il frutto di una delle innumerevoli combinazioni possibili che la natura ha previsto. Il fatto che non si estingua nell'improbabilità della combinazione che lo ha generato è opera dell'uomo.
E' lecito applicare canoni estetici nelle scelte che riguardano il rapporto dell'essere umano con gli esseri viventi?
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