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a me sembra molto più corretto limitare il rapporto tra il cibo, gli animali e l'acqua che c'è nelle barriere.
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Ovvio.
Prendiamo l'atollo di Rangiroa, un paradiso che ho avuto la fortuna di visitare e che mi sogno quasi ogni notte

Lì la barriera è ancora sana e vitale, probabilmente perchè è veramente remoto ( 21 ore di Jumbo dall'Italia, più un paio d'ore di aereo ad elica da Tahiti).
L'atollo è una laguna profonda 20 metri lunga 70 km x 30 circondato da abissi di 3 - 4000 metri.
Vi spira un vento costante che, anche la notte, non scende mai sotto i 20 nodi e la corrente porta miliardi di metri cubi d'acqua costantemente dall'oceano aperto verso il reef... ti assicuro che il reef front è OLIGOTROFICO ABBESTIA!
Altro discorso per la laguna... lì a 15 metri è quasi buio a causa dell'incredibile quantità di organismi planctonici.
Guardando dalla maschera in pieno giorno ti sembra di stare in auto di notte durante una tempesta di neve.
Poi, ovviamente, non tutte le barriere sono uguali... ma per me il paradigma di barriera è quello: oligotrofia totale dell'acqua Vs. cibo a badilate.
