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Vecchio 02-05-2011, 00:11   #1
Rox R.
Ciclide
 
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Originariamente inviata da mariocpz Visualizza il messaggio
Ok, allora la lascio in frigo, anche perchè se la tiro fuori col caldo che fa rischia di sciogliersi di nuovo...Rox non dimenticare che a Napoli le temperature in questo periodo vanno da 24/25 gradi in su.
Quando la metterai in funzione, dovrà stare un mese vicino all'acquario.
Se anche avessi un frigorifero lì vicino, non potresti tenerci la bottiglia perché bloccheresti l'attività dei lieviti.
Come fa la gelatina a restare solida, in quel periodo?

Non stiamo parlando di un gelato.
La gelatina viene messa in frigo solo per ridurre i tempi di solidificazione, quando si ha fretta di erogare la CO2 in poche ore.
Io non lo uso per niente, il frigo.
Le ultime bottiglie le ho messe a raffreddare sul terrazzo a temperatura ambiente.

Quote:
Ah proposito come sistema di diffusione nel 18 litri come ti sei strutturato poi?
Sei ancora col gocciolatore tagliato "metodo mouuu11"???
Se hai sperimentato nuove alternative tienimi aggiornato mi raccomando
Un aggiornamento ci sarebbe, ma è ancora incompleto.
Non ho ancora capito il principio fisico, ma ho notato uno strano fenomeno già da tempo.

Ve lo illustro, chissà che qualcuno non sappia spiegarlo.
Caso 1: poca colla di pesce, gelatina più liquida, maggiore fermentazione, bottiglia in forte pressione e rotellina quasi completamente chiusa.
Caso 2: più colla, gelatina compatta, fermentazione ridotta, minor pressione e rotellina più aperta.

La quantità di CO2 erogata è la stessa, grazie alla diversa regolazione della rotella che compensa la pressione, tuttavia l'effetto in vasca è diverso.
Io lo vedo chiaramente col sistema Venturi (quello "a tappi Fischer").
Nel caso 1, con tanta pressione, le bolle sono più nebulizzate (non chiedetemi il perché).

Purtroppo, fino a poco tempo fa era una strada da evitare, per diversi motivi:
1) Tenuta del silicone tra tappo e puntale.
2) Tenuta del gocciolatore, nei suoi vari punti deboli.
3) Difficoltà di regolazione con la rotella.

Ora, però, abbiamo degli sviluppi interessanti.
L'introduzione del pressacavo ha annullato il problema 1.
L'eliminazione del contabolle (o il suo spostamento a valle) ha annullato il 2.
L'ottima idea di Mel, del doppio regolatore, dovrebbe annullare il 3.

Abbiamo quindi tutti gli strumenti per portare i lieviti al limite, lavorando con pressioni decisamente alte, ed è quelo che sto sperimentando.

L'ultima bottiglia l'avevo fatta aumentando il rapporto acqua/zucchero nel gel, in modo da renderlo più liquido.
Le bolle sono finissime ma difficili da regolare (Mel non era ancora intervenuto).

Oggi ne ho preparata un'altra, mantenendo i soliti dosaggi ma con un solo foglio di colla (e io non uso la PaneAngeli, ho fogli più piccoli), con l'intenzione di usarla col doppio regolatore quando sarà ora di sostituirla.
Ho ottenuto una gelatina veramente inconsistente, sembra olio, vi farò sapere tra un mesetto, quando sarà esaurità quella attuale.

Il problema è che questi esperimenti richiedono molto tempo, perché passa più di un mese prima che una bottiglia si esaurisca.
Inoltre, l'effetto descritto sembra valere solo col sistema Venturi, che non aveva alcun bisogno di essere migliorato nell'efficienza (lo è anche troppo).
Nell'acquario dell'ufficio, a metodo Mouuu, sembra che la nebulizazione sia la stessa.
Rox R. non è in linea  
 
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