Ciao Gilberto,
ben ritrovato
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Ero e resto dell'opinione che i coralli andrebbero scambiati o ceduti gratuitamente, o comunque ad un prezzo simbolico. E quando dico simbolico, non intendo 30 euro. E nemmeno 20.
mi spiace, non condivido minimamente, io reputo i nostri coralli animali, ed in quanto tali devono essere rispettati.... purtroppo per che' siano "rispettati" la gente li deve pagare, e' reale consuetudine non dare valore a qualche cosa che non si ha pagato, succede con i coralli, con i gatti, con i cani e via discorrendo..... svariate volte anni fa mi e' accaduto di sentirmi dire "mi e' morto il pezzo, lo avevo messo nel posto sbagliato e lo ha ucciso il tal'altro animale
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Il punto è interessante, e ne avevamo anche parlato al telefono, come certamente ricorderai.
Anche io, come dissi, sono dell'idea che
in generale, quando si parla di animali, è buona norma non regalare, ma vendere. Questo a tutela degli animali stessi: chi paga è più motivato, ci sta più attento, è più..."selezionato".
Continuo ad essere di questa opinione.
Il caso delle talee di corallo, tuttavia, costituisce a mio giudizio,
re melius perpensa, eccezione al principio generale.
Perchè?
E' semplice: mentre con animali comuni, quali cani e gatti, la fantasia di possederne uno può venire a chiunque dall'oggi al domani, per i coralli le cose stanno ovviamente in modo un po' diverso.
Per poterne allevare, occorre avere una vasca allestita. Sono già stati quindi spesi dei soldi. Normalmente c'è dietro un forte interesse personale, una passione, ed almeno un minimo di competenza.
Se poi il contatto fra venditore e compratore avviene su un forum specialistico come questo, si può presumere che l'acquirente sia persona che legge, che un pò frequenta. Non è il genitore che non sa dire di no al figlio che vuole il cucciolo, o l'imbecille che regala un cane a chi di cani non ne sa e non ne vuole sapere...
Queste considerazioni mi spingono a ritenere che per un settore così particolare come quello dell'acquariofilia in generale e dei coralli in particolare, le controindicazioni della cessione gratuita se esistono, sono certamente inferiori a quelle della cessione ad un prezzo che non sia veramente simbolico.
Ovviamente non nego che qualcuno possa adagiarsi sulla...gratuità, prestando meno attenzione di quanta dovrebbe, come tu infatti racconti. Si tratta però, a mio avviso, di episodi sicuramente possibili ma probabilmente infrequenti, e facilmente riducibili nel tempo: la volta dopo, alla domanda "me ne dai un altro", la risposta sarà inevitabilmente negativa...
Inoltre, e anche di questo abbiamo parlato, mi sembra opportuno sottolineare che
ad oggi la cessione a titolo gratuito è e resta l'unica legalmente consentita fra privati. Non mi sembra un dettaglio.
Del resto il nostro attuale Legislatore non sarà quello scientificamente preparatissimo della prima metà del secolo scorso, ma non è nemmeno un cretino.
Le ragioni per cui la cessione a titolo oneroso è vietata non sono il frutto di una recrudescenza dittatoriale o di una psicopatia legislativa. Sono infatti diverse, e tutte più o meno condivisibili. Fra queste rientrano profili di natura fiscale, tutela dei negozianti, tutela degli animali, contenimento a valle delle condotte che inducono, a monte, a violare le norme sulle esportazioni ed importazioni. E via dicendo.
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Altro fattore che probabilmente rende asfittico il "mercato" è il calo delle importazioni. Non so altrove, ma a Roma è da tempo che non si vedono grossi pezzi di acropore et similia. Quelle che arrivano sono quasi sempre le solite specie, e sempre più piccole. Basta farsi un giro in qualunque negozio e si vedrà che solo raramente vengono vendute colonie "selvatiche" di dimensioni "naturali". Quando ci sono , sono piccole, e spesso già taleate dagli stessi esportatori
Non mi risulta vi sia un calo delle importazioni, di certo vi e' un calo delle vendite.... le colonie che si acquistavano di dimensioni elevate qualche anno fa FORTUNATAMENTE non arrivano praticamente piu', grazie a Dio anche gli esportatori hanno compreso che e' meglio taleare ed allevare in mare piuttosto che staccare colonie di 25 o 30cm...
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La contrazione nelle importazioni non è un dato, ma solo un'impressione rilevata qui a Roma dal sottoscritto, con tutti i limiti che ne conseguono. Come avrai comunque notato anche io, esattamente come te, ritengo che la cosa non sia necessariamente un male. Anzi...
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Credo inoltre ci sia anche un altro fattore. In queste settimane ho acquistato varie talee, ma a nessuno piace avere una vasca piena di pezzetti, ed aspettare mesi, se non anni, per vederla "piena"....
E dire che io, come in questo periodo altri due o tre amici, sto pensando di smontare la vasca, rifare la rocciata e ripartire da sole talee non piu' grosse di qualche centimetro......
Molto onestamente, io credo il punto sia sempre lo stesso, si dice sempre che l'acquariofilia necessiti di pazienza, questa pazienza e' necessaria per la maturazione, perche' si stabilizzi, perche' ci si assesti con le attrezzature, perche' gli animali crescano..... l'acquariofilia non e', secondo me, un'hobby RTR (Redy To Run) per usare un termine di un'altro hobby....
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Anche qui mi trovi d'accordo.
Il fatto che l'acquariofilia richieda pazienza, e qui ne abbiamo tutti parecchia, non vuole però significare che sia necessariamente censurabile il desiderio, in una grande vasca, di introdurre, insieme alle numerose talee, colonie di dimensioni maggiori. Non vedo francamente il problema.
Inoltre, ad essere rigorosi, se si auspica o comunque apprezza, come tu fai, il partire dalle talee per gustarsi la crescita nel tempo (cosa che gratifica molto anche il sottoscritto), allora non si potrà non convenire che la cessione gratuita di talee spingerebbe in questa direzione l'appassionato: se posso avere gratuitamente tante talee, allora tendenzialmente non mi andrò a comprare una colonia a 130 euro in negozio. Se invece mi ritrovo a pagare 4 talee a 30/40 euro l'una, tra l'altro di pochi centimetri, ecco che magari decido di spendere la stessa cifra presso un negoziante vero, che è in regola (o dovrebbe), per avere un animale di dimensioni pari o spesso superiori a quello delle talee stesse messe insieme.
E' così, caro Gilberto...
E non mi voglio addentrare in questioni diverse, che prima o poi verranno comunque al pettine, riguardanti le regole ed il "Fisco". Ieri infatti, per rimanere in tema, mi è stato battuto regolare scontrino, come quasi sempre accade. Anche questo non mi sembra un dettaglio...
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Come detto, infatti, anche i negozi hanno ormai sempre più spesso animali di taglia contenuta perchè evidentemente agli esportatori conviene accorciare i tempi. Così, più o meno volutamente, riescono a ridurre anche un altro problema: che loro vendono pezzi grossi, che immediatamente taleati dal privato finiscono per metà nella vasca di chi li ha comprati, se ci finiscono, e per il resto in tanti pezzettini nelle vasche di chi le talee non le fa, ma le compra. Ridotte le dimensioni, ridotto il problema, tutelato il guadagno...
I negozi, caro Roberto, non hanno animali grossi perche' la gente non li acquista..... chi ha lo spazio per una colonia di 20cm sono pochi..... i neofiti hanno questo spazio o chi ha fatto una vasca nuova...... in entrambi i casi nel 90% delle persone, si preferisce acquistare una talea o una colonia piu' piccola (dette selvatiche) perche' costano molto meno.....
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Non so se i negozi non hanno grosse colonie perchè nessuno le compra. Potrebbe essere. Qui a Roma, nei negozi che sono solito frequentare, sarebbero comunque ben lieti di averne di grandi. Non sono pochissimi infatti coloro che dispongono di vasche piuttosto capienti, perlomeno qui nella capitale, e comunque al negoziante conviene, soprattutto se lui stesso procede ad una parziale taleazione.
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Per chi e' convinto che in italia i prezzi siano eccessivi, fatevi un giro sui siti americani di vendita o di vendita tra appassionati, vendita amatoriale, i prezzi sono decisamente fuori dallo standard italiano.....
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Qui entriamo nel campo dell'esterofilia, che non mi appassiona.
Mi limito ad alcune considerazioni lampo.
Innanzitutto in altri paesi, come la Germania e soprattutto gli Stati Uniti, il reddito procapite è piuttosto diverso. La cosa nel campo acquariofilo ha le sue ricadute. Avrai infatti notato che non pochi appassionati americani, magari della provincia più remota, hanno acquari che per dimensioni ed attrezzatura nulla avrebbero da invidiare non dico ad un acquario pubblico, ma alle migliori vasche di rappresentanza che si possono trovare in Europa. Girano altri soldi, per dirla terra terra...
Inoltre, e questo mi sembra ben più importante, mi piace pensare che in Italia abbiamo la testa e la
lungimiranza per intraprendere soluzioni diverse, probabilmente più giuste e vantaggiose per chi ama questo hobby. Mi piacerebbe infatti che fra qualche anno, in altri Paesi, si facesse riferimento al caso italiano come ad un esempio da imitare, e non il contrario.
Ora ti saluto, e spero di leggerti o di sentirti presto.
Roberto