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Fotoriduzione del ferro
Buongiorno a tutti,
sto leggendo il capitolo sul controllo delle alghe del libro "Ecology of the planted aquarium" di Diana Walstad. In particolare nel capitolo del ferro come nutriente limitante del fattore crescita delle alghe, si spiega che le alghe possono sfruttare il ferro solo dalla colonna d'acqua e non quello del substrato (abbastanza logico direi). Del ferro presente in colonna le alghe sfruttano solo quello fotoridotto, cioè che ha perso uno ione + (credo) che si è legato al carbonio organico disciolto (DOC), questa la formula di fotoriduzione del ferro: DOC-Fe³+ + luce -> Fe²+ + DOC ossidato Il Fe²+ è la parte di ferro che viene sfruttato. A questo punto si spiega che per la fotoriduzione del ferro è necessaria luce con lunghezze d'onda pari o inferiori a 520nm (diciamo dai 5600K in poi - dal verde verso l'ultravioletto), perchè solo le lunghezze d'onda inferiori ai 500nm hanno abbastanza energia per rompere questo tipo di legami chimici. A questo punto le domande: se io provassi a montare 2 neon, uno da 4000K e l'altro da 4500K, la condizione di cui sopra sarebbe verificata o visto che i neon sono al trifosforo avverrebbe comunque la fotoriduzione (nel caso in cui uno dei picchi sia oltre i 5600K)? Che effetti otterrei sulle piante che in questo caso potrebbero sfruttare solo la "parte rossa" (i picchi di clorofilla a e b intorno ai 650nm) della fotosintesi? Che effetto otterrei esteticamente (l'acquario sarebbe "inguardabile")? Naturalmente ditemi se ho sbagliato a capire qualcosa nella prima parte visto che di chimica ne so più o meno quanto mio nipote che ha 2 anni e mezzo. #28 |
Non esistono formule, che siano chimiche o matematiche, che impediscano alle alghe di crescere #36#
Per quanto riguarda i neon, qualsiasi tu prendi avrà sempre la sua componente blu, quindi anche se metti dei 2400°K |
Che impediscano sicuramente no, sono d'accordo, ma che possano perlomeno inibirne lo sviluppo, questo credo che sia vero, altrimenti la Walstad avrebbe scritto una serie di cavolate.
Che poi a questo risultato non si possa arrivare con normali neon me lo aspettavo, ma allora quale sarebbe in linea teorica la strada da seguire per verificare quanto descritto? Era questo che volevo ottenere dalla discussione... |
Se tu "filtrassi" in qualche modo la luce (non è semplice né economico ma si può tranquillamente fare) potresti, in teoria, evitare gli effetti di fotoriduzione.
Ovviamente questo non ti garantirebbe al 100% l'assenza di Fe2 (che potrebbe venire da altre fonti). Altrettanto ovviamente non ti garantirebbe l'assenza di alghe (oltre ad essere, all'atto pratico, una luce di cacca che sicuramente non aiuterebbe neppure le piante). |
Chiaro! Concordo col fatto che anche le piante sarebbero in difficoltà, per altri motivi legati allo spettro luminoso, a svilupparsi con questo tipo di luce. Siete d'accordo quando afferma che non è necessaria fertilizzazione in colonna con Ferro?
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Io fertilizzo solo in colonna ... #e39
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:-D:-D:-D:-D
scriptors non ti vedo molto in accordo con la Walstad... Magari anche lei col trascorrere degli anni ha cambiato idea però... Se non ho sbagliato a capire sostiene che il ferro deve essere a disposizione nel substrato e nella normale gestione casalinga di un acquario non è necessaria l'aggiunta di ferro chelato in colonna, cosa che invece viene effettuata di routine in colture idroponiche. |
Mi pare che si vada troppo "per massime".
In una vasca spinta (che NON è la tipologia della Walstad) la fertilizzazione è d'obbligo. In alcune vasche non spinte (tipo quelle a "gestione Walstad") non è necessario fertilizzare in colonna. In altre è meglio fertilizzare. In alcune tanto, in altre ancora poco. Io per esempio, non ho fertilizzato per anni (tendo ad avere vasche "antiche" e a volte ho cambiato in parte gestione per mesi). |
COme sempre ogni vasca è una vasca a se e va "curata" al meglio seguendone le necessità del momento, immaginiamo un plantacquario prima e dopo una potatura da "cambio stagione"
Sul come inserire (se occorre) il fertilizzante resto convinto che basti l'inserimento in colonna ... che comunque prima o poi, in quantità diverse, precipita verso il fondo. Poi a dirla tutta conta molto il tempo disponibile per la vasca e la volontà o meno di fare le cose in maniera pignola o con sufficienza. |
Si, hai ragione, ma è un pourparler, è evidente che ogni vasca ha una sua gestione e che la Walstad si riferisse alla sua.
Io dalla mia posso raccontare la mia esperienza: Ho inserito un substrato fertile di terra da giardino (inconsapevolmente, partendo con conoscenze zero, buttata là e via) e non ho mai fertilizzato, e avendo un amico che invece fa gestione molto spinta della sua vasca e fertilizza in colonna anche con ferro chelato, quando viene a trovarmi invidia sempre lo stato delle mie piante "rosse" che, almeno teoricamente, sono quelle che necessitano di maggiore apporto di ferro e nel mio acquario sono davvero bordeaux. Tralasciando naturalmente i piccoli problemi che la terra mi sta dando, ma comunque è tutta esperienza. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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