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CO2 a bustine (a bassa pressione)
Dopo i numerosi esperimenti per produrre la CO2 utilizzando le bustine di idrolitina ( http://www.acquariofilia.biz/viewtop...litina&start=0 ) ci eravamo arresi di fronte alla pressione troppo alta sviluppata che rendeva problematica la tenuta dei tubi inseriti nella bottiglia di plastica.
Con il seguente sistema si riesce a superare questo ostacolo. Dopo un paio di mesi che mantengo il sistema in funzione ritengo che finalmente possa funzionare. Il costo della CO2 prodotta è sovrapponibile a quello delle bombole usa e getta mentre è molto più alto di quelle ricaricabili. Dunque consiglio questo sistema per piccoli acquari dove è esagerato acquistare un sistema ricaricabile. Forse è più chiaro vedere le immagini che leggere la spiegazione. Non so le altre marche ma la Cristallina ha la particolarità di essere confezionata in bustine con un doppio interno dove l’acido malico è separato dal bicarbonato di sodio. Il problema è come capire dov’è l’acido e dove il bicarbonato. Se osservate una bustina, noterete che in un angolo c’è il disegno di un paio di forbici. Ora disponete tutte le bustine con il disegno delle forbici in un paio di forbici. Ora disponete tutte le bustine con il disegno delle forbici in alto a destra. Prendete una bustina con il disegno delle forbici in alto a destra e apritela con un taglio parallelo al bordo superiore. Allargando i margini del taglio vedrete che la bustina è separata all’interno da una membrana di nylon. In effetti è come se fossero due bustine una sopra all’altra.A questo punto si tratta di separare il contenuto del primo scomparto da quello del secondo di tutte le bustine che vogliamo utilizzare. Mi raccomando di fare sempre riferimento al disegno delle forbici sulla bustina: il secondo scomparto ha il disegno in alto a sinistra; il primo scomparto ha il disegno in alto a destra. Per dividere i contenuti dei due scomparti ci si può sbizzarrire in vari modi. Io ho utilizzato il seguente. Con un paio di forbici si taglia la parete esterna di carta di uno dei due scomparti. Si può aumentare l’apertura strappando con le mani la carta. A questo punto chiudiamo l’altro scomparto piegando il margine superiore della bustina. Versiamo il contenuto in un bicchiere. Quindi distendiamo il margine della bustina per aprire l’altro scomparto e versiamone il contenuto in un altro bicchiere. Attenzione a non confondere i due bicchieri. Dobbiamo ripetere questo procedimento per tutte le bustine che vogliamo utilizzare. Ora dobbiamo distinguere in quale bicchiere c’è il bicarbonato di sodio e in quale c’è l’acido malico. È semplice: assaggiamo le due sostanze (bastano pochi granelli): il bicarbonato di sodio è vagamente salato, l’acido malico è molto amaro e con un sapore che ricorda vagamente il limone. Provate: è impossibile sbagliare. Controprova: per il nostro utilizzo dobbiamo sciogliere l’acido malico. Questo è molto solubile. Basta aggiungere un po’ d’acqua, mescolare bene e in poco tempo si scioglierà completamente. Il bicarbonato è pochissimo solubile in acqua: se aggiungete dell’acqua gran parte di questo si depositerà nel fondo. A questo punto avremo ottenuto dell’acido malico disciolto in acqua e del bicarbonato in polvere. Possiamo produrre finalmente la co2. Metteremo il bicarbonato in polvere in una bottiglia da 2 lt di plastica (consiglio di aggiungere il contenuto di una confezione di bicarbonato reperibile a poco al supermercato). Nella bottiglia piccola posta in alto introdurremo l'acido malico disciolto. L'altezza della seconda bottiglia regolerà la pressione della CO2 prodotta. Dopo varie settimane, quando l'acido malico tenderà a finire, lo si potrà reintegrare prelevandolo da altre bustine. Ho notato che dopo qualche giorno l'acido malico disciolto nell'acqua tende ad opacizzarsi. Non so perchè, forse qualche microrganismo riesce a crescervi. Comunque funziona lo stesso. |
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interessante, ma si ritorna alle due bottiglie come nel premium!
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Si, è esatto. In effetti è la versione chimica del sistema "premium". Il vantaggio è che non si formano sostanze (alcool etilico per il lievito) che inibiscono la reazione e costringono al rifacimento del tutto con relativi tempi di attesa perchè il sistema "maturi" di nuovo. Il sistema chimico è immediato e dura finchè c'è bicarbonato di sodio nella bottiglia in basso (in teoria possiamo metterne anche molto aumentando le dimensioni della bottiglia). Il problema è l'effetto antiestetico della bottiglietta in alto. Però quello che regola la pressione è l'altezza della bottiglietta, quindi potremmo anche metterne una molto piccola e facicelme occultabile (anche una siringa aperta senza stantuffo) e rimboccarla con la soluzione di acido malico più frequentemente. C'è di buono che l'acido malico è molto solubile in acqua, quindi si riesce a fare soluzioni molto concentrate che di conseguenza durano più a lungo.
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Ciao, complimenti per questa evoluzione del sistema.
Volevo farti due domande. La prima riguarda l'acido malico:visto che si tratta di un prodotto normalmente utilizzato nei prodotti alimentari, non è possibile trovarlo "sfuso" in grosse quantità, senza dover tagliare ogni volta le bustine della frizzina? ( visto che il bicarbonato è gia possibile trovarlo per conto suo) Seconda domanda: scusa l'ignoranza ma non capisco questa regolazione variando l'altezza della bottiglia di acido malico #24 Cmq complimenti veramente e grazie in anticipo delle tue risposte!!!! |
Perchè non usare la CO2 a gel che va tanto bene?
Una volta capite le dosi non hai molti problemi! |
io trovo giusto invece sperimentare sempre.
prima di affermarsi il gel molta gente diceva, ma perkè non usare il premium ke va bene? e invece il Gel sta prendendo il sopravvento sul premium.... |
Ciao, Mattehaus.
Hai perfettamente ragione: magari si riuscisse a trovare dell'acido malico (o citrico o tartarico) sfuso a buon prezzo. Dalle mie parti non sono riuscito a trovarlo. Mi hanno detto che l'acido citrico si usa in bioedilizia (di più non so). Usando le bustine il costo della CO2 prodotta è paragonabile a quello delle bombole usa e getta. Se si riuscisse a ridurre il costo il sistema diventerebbe più competitivo. Quote:
Quote:
La valvola si chiude nel momento in cui la pressione esercitata dell'acido è superata da quella della CO2. La pressione esercitata dall'acido dipende (come per tutti i fluidi) dalla forza di gravità (costante) dalla densità del liquido (varia, ma molto poco a seconda di quanto diluiamo in acqua l'acido) e dall'altezza della colonna del liquido (variabile a piacere). La formula fisica dice che P=D*g*h (cioè Pressione= Densità * gravità* altezza della colonna di fluido). Continuo ad avere delle perplessità riguardo il sistema biologico, sia per la praticità (ottima l'evoluzione del gel) che per la regolarità dell'erogazione (soprattutto per la variabile alcool etilico e temperatura dell'ambiente). |
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Era solo un fatto di semplicità! @arcolverde: non volevo fermare il progresso o esperimento :-) |
Mi spiegate la reazione? Vanno bene tutti gli acidi, ph minus può andar bene?l'acido benzoico usato come conservante alimentare per il potere battericida va bene? l'acido citrico lo usano in bioedilizia e noi restauratori, io uso il benzoico per preparazioni atossiche. Il Ph minus che acido contiene? Possiamo farloda noi usando il citrico o il benzoico. Una soluzione satura di benzoico in acqua ha un ph 2,8, il citrico 2,5
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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