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Atlantics79 04-09-2010 08:04

Neofita a Neofita : parametri dell'acqua
 
NEOFITA A NEOFITA – parametri dell'acqua dolce

Sono tanti i fattori che determinano gli equilibri chimici e fisici dell'acqua di un acquario. È obbligatorio per ogni neofita documentarsi su questi elementi chimici e fisici perché sono alla base della buona riuscita di un acquario e, fondamentalmente, sono necessari per rendere l'ambiente acquatico idoneo alla vita dei pesci e delle piante. I parametri chimici e fisici da tenere in considerazione sono molti. In un acquario d'acqua dolce sono pH, KH, GH, composti azotati, ammoniaca, CO2, temperatura.

Il pH è una scala numerica indispensabile per determinare l'acidità, la neutralità o la basicità di una soluzione, in questo caso dell'acqua. Il pH ci permette di stabilire la concentrazione degli ioni H+ , quindi un'acqua si definisce acida se il pH è inferiore a 7, neutra se è pari a 7 e basica se è maggiore di 7. Non bisogna sottovalutare questo parametro in quanto è considerato “vitale” per tutti gli organismi viventi.

Il KH è la durezza carbonatica determinata dai sali di calcio e magnesio, è un parametro indispensabile per la stabilità dell'acqua, infatti le sue variazioni corrispondono sempre a variazioni di pH. Sbalzi repentini di KH significano sbalzi improvvisi di pH. Si capisce, dunque, che il KH è da controllare spesso perché è grazie alla sua stabilità che possiamo stabilizzare il pH ideale del nostro acquario. Alte concentrazioni di sali di calcio e magnesio determinano valori di pH molto alti (oltre il 7), basse concentrazioni determinano un valore di pH molto bassi (inferiore al 7).

Il GH determina la durezza totale dell'acqua quindi la concentrazione dei sali totali disciolti nell'acqua. Solitamente il valore del GH dovrebbe risultare tre volte superiore al KH, ma non è una regola. Questo valore determina la qualità dell'acqua che chiameremo “tenera” se i sali disciolti sono pochi e dura se i sali disciolti sono molti.

I composti azotati sono sostanze strettamente legate all'azoto, in vari e diversi composti. Essi sono diversi e provengono tutti da attività biologica, quindi la loro presenza è “normale” ma per alcuni di essi bisogna tenere sotto controllo la concentrazione perché possono risultare velenosi e pericolosi per i nostri pesci. La sostanza azotata più pericolosa è senza ombra di dubbio l'ammoniaca NH3: essa si forma a causa della trasformazione di sostanze organiche come residui di cibo ed escrementi, nonché altri residui da fondo. Anche una foglia che si stacca da una pianta e macera sul fondale può produrre alte quantità di ammoniaca. Altro composto azotato è l'NH4 (ione ammonio) per lo più espulso dall'attività branchiale dei pesci, anch'esso considerato inquinante. Ricordiamoci che l'ammoniaca se non viene trattata e quindi eliminata, agisce negativamente sui nostri pesci che letteralmente rischiano di soffocare e di subire lesioni cutanee e maggiore predisposizione alle infezioni batteriche e parassitarie. Ci sono poi i nitriti NO2 e i nitrati NO3, sostanze meno tossiche dell'ammoniaca e dello ione ammonio, ma ugualmente da tenere sotto controllo perché in concentrazioni elevate disturbano l'attività respiratoria dei pesci. Su molte guide è scritto che un valore di 50 mg/l è abbastanza tollerabile: in realtà non lo è perché anche se i pesci non subirebbero conseguenze gravi in breve tempo, subirebbero ugualmente dei danni e a lungo andare ne risentirebbero irreversibilmente, procurando loro sofferenze e malattie diverse.

Il CO2 è il biossido di carbonio, comunemente chiamato anidride carbonica, ed è una sostanza gassosa indispensabile per la vita delle piante e, di conseguenza, per i nostri pesci. Infatti una buona concentrazione di anidride carbonica (che dipenderà dal numero di piante e dal tipo di acquario), grazie alla luce e all'acqua produce zuccheri e ossigeno, donando quindi energia alle piante e un'acqua ossigenata per i nostri pesci.

Per concludere c'è la temperatura dell'acquario: il suo valore è indispensabile per la vita dei pesci e delle piante e dipenderà, dunque, dal tipo di acquario che vogliamo allestire. Bisogna tenere sotto controllo anche questo parametro utilizzando varie accortezze come un termo-riscaldatore o l'uso di macchinari di refrigerazione in periodi particolari, come durante la stagione estiva, quando l'acqua dell'acquario potrebbe raggiungere temperature non adatte ai pesci e alle piante che lo ospitano. Spesso è sufficiente avere un condizionatore nella stanza dove ospitiamo l'acquario per controllare questo parametro che, vi assicuro, in estate può diventare un problema serio!

I valori di pH, GH, KH, temperatura, eccetera dipendono dalle specie di piante e pesci che vogliamo ospitare nel nostro acquario. Dobbiamo capire prima di tutto il BIOTIPO ACQUATICO del nostro acquario. Per biotipo si intende un gruppo di esseri viventi che per caratteristiche morfologiche, fisiologiche, comportamentali, chimiche, fisiche, organiche eccetera possono convivere insieme. Non troveremo mai un TONNO in un fiume! Viceversa, non troveremo mai una TROTA in un mare salato! Capiamo, così, che ogni essere vivente ha una sua nicchia ecologica e biologica dove vivere, sopravvivere, riprodursi, crescere in modo sano ed equilibrato. Lo sbaglio che il neofita fa più di frequente è mettere nella propria vasca i pesci che attraggono di più per colori o per altre caratteristiche, senza soffermarsi sulle necessità di quell'essere vivente. L'acquario è una specie di “arte” biologica perché lo scopo è quello di ricreare nella nostra vasca un pezzettino minuscolo di mare, di fiume, di lago, di palude... o di quello che preferite dove ospitare esseri viventi in carne ed ossa, quindi esigenti di cure e di attenzioni particolari. Quello che il neofita deve scegliere è quale biotipo ricreare nel proprio acquario. Partendo dal biotipo gli sarà semplice sapere i valori dell'acqua che deve ottenere, che pesci introdurre, che piante scegliere, che tipo di illuminazione, e via dicendo (vi rimando a questo articolo di Gabriele Andreoni e presente sul portale di acquaportal.it http://www.acquaportal.it/Articoli/D...pi/default.asp)
batteriche spesso molto costose! Le piante cominceranno a lavorare nel vostro acquario.

Le domande più frequenti riguardano proprio la modifica dei valori di un acquario. Vediamo le procedure più comuni per arrivare a questo obiettivo.


Abbassare il pH: abbassare il pH significa portarlo ad un valore inferiore a quello registrato, dunque verso una acidità. Poniamo il caso che abbiamo un pH 8, abbassarlo significa portarlo verso il 7, 6, 5 e via dicendo, quindi verso una acidità. Per rendere il pH leggermente acido (valore spesso richiesto da molte comunità di pesci e piante) bisogna introdurre nell'acquario sostanze acidificanti. Attenzione però, il pH lo possiamo gestire solamente se il KH risulterà inferiore a 4. Per far questo bisognerebbe abbassare il KH, quindi ridurre la concentrazione della durezza carbonatica. Il metodo più efficace è sicuramente l'utilizzo di TORBA DA FILTRO che assorbe e riduce la durezza carbonatica, agendo anche sul pH in quanto cede acidi umici e fulvici, sostanze organiche batteriostatiche e stimolanti sui pesci. Ovviamente non otterremo un calo del pH improvviso... se abbiamo un pH a 8, probabilmente con questo sistema porteremo nel giro di 24 ore il pH a 7... quindi il cambiamento del pH deve avvenire gradualmente, questo spiega anche il perché è necessario che l'acquario, prima di ospitare pesci, maturi nel tempo necessario peroprio per arrivare ai valori desiderati per poi stabilizzarli. Comunque un'altro sistema per acifificare il pH è l'uso di un buon impianto di CO2. Regolereremo l'emissione di CO2 in base alla quantità di pesci e di piante. Questo sistema, se continuitativo, garantisce un ambiente leggermente alcalino. Se ci servono poi ambienti ancora più acidi, dovremo necessariamente agire con soluzioni specifiche, contenenti acidi organici, da disciogliere in acquario. Alzare il pH: in alcuni casi abbiamo la necessità di alzare il pH, questo avviene aumentando la durezza carbonatica e, in generale, il contenuto dei sali. Agiremo quindi introducendo acqua di rubinetto (solitamente acqua molto carica di sali) oppure itnroducendo rocce calcaree. Quest'ultima ipotesi è da controllare perché dipende dalla qualità di pesci che ospitiamo nel nostro acuqario. Molti gradiscono questo tipo di trattamento dell'acqua, altri pesci no. È importante, dunque, conoscere la natura dei nostri ospiti! In linea di massima, quindi, un pH leggermente acido corrisponde ad un KH vicino al 4 e ad un'acqua con bassa concentrazione di sali; un pH leggermente basico corrisponde ad un KH maggiore di 4 e ad un'acqua con alta concentrazione di sali. Il pH non dovrebbe essere mai inferiore a 4 né superiore a 9, valori solitamente considerati “rischiosi” per l'equilibrio fisiologico delle piante e degli animali.

AGIRE SUL GH: per modificare il valore del GH, ossia de contenuto di sali disciolti, dobbiamo intervenire “tagliando” l'acqua del nostro acquario. In parole semplici una misurazione del GH che ci fa registrare un valore eccessivamente alto sarà trattato aggiungendo acqua osmotica, quindi privata al 97- 98% di sali e metalli. È un semplice principio fisico: se ho un'acqua carica di sali, per abbassare la loro concentrazione, aggiungerò acqua che non li contiene. In questo modo la loro concentrazione si abbasserà! Stessa cosa vale per aumentare la concentrazione di sali. Significa che nel mio acquario ho un'acqua poco dura, quindi aggiungerò semplicemetne acqua di rubinetto. Se stiamo tagliando acqua in un acquario “vivo”, ossia con la presenza di pesci, è importante farlo rispettando le temperature (dell'acqua che introduciamo) e con gradualità, facendo cambi del 30%. questo per prevenire sbalzi improvvisi di temperatura e di valori chimico-fisici importanti per la vita dei nostri ospiti.

Esistono sostanze chimiche che abbassano o alzano di 1 punto il pH, sostanze che alazano e abbassano il GH... ma sono secondo me prodotti da usare in “extremis”, in situazioni di emergenza. È ovviamente più naturale far maturare un'acqua, agendo sui suoi valori, con metodi il più possibile “puliti”, che non introducono cioè eccessive sostanze ricche di additivi e composti chimici spesso pericoli per alcuni pesci delicati.

Federico Sibona 04-09-2010 08:47

Non mi risulta che lo ione ammonio sia tossico per i pesci quanto gli NO2.
I test dedicati, in genere, misurano la somma di ione ammonio + ammoniaca. Il valore dell'ammoniaca, molto più tossica, è posta in relazione alla concentrazione dell'ammonio tramite il valore del pH (tabella http://www.aquaportal.it/ammonio_ammoniaca.htm e/o le varie tabelline accluse ai test).

Chiamare il GH durezza totale può essere fuorviante perchè sembra che questa comprenda anche la durezza carbonatica. Senza addentrarsi in particolari e formule, questo cozza col fatto che, in certe acque, il GH sia inferiore al KH. Meglio indicare il GH come durezza generale o permanente.

PS: vi sono altre imprecisioni, ma devo leggere con un po' più di tempo a disposizione ;-)

Atlantics79 04-09-2010 09:26

mmmm bene, riorganizzo l'articolo per renderlo al massimo affidabile...


io so che lo ione ammonio è molto pericoloso perché è indice di presenza di ammoniaca e la sua presenza è quasi sempre correlata all'ammoniaca...

da wikipedia: Il catione ammonio è uno ione poliatomico caricato positivamente, di formula chimica NH4+ e massa molecolare 18,04, risultato di una protonazione dell'ammoniaca.

NH3 + H+ → NH4+

Lo ione ammonio funge da acido debole nel senso che può protonare una base più forte utilizzando uno dei quattro atomi di idrogeno e riconvertendosi in ammoniaca.

E' cmq noto che lo ione ammonio è meno tossico dell'ammoniaca ma rimane comunque un composto da eliminare..... l'argilla assorbe l'ammonio

Federico Sibona 04-09-2010 09:50

Certo che lo ione ammonio è correlato con l'ammoniaca, ma, se guardi la tabella che ti ho indicato, l'equilibrio dei due stati (ammonio ed ammoniaca) è dipendente dal pH. Non è che l'ammonio può decidere cervellotticamente di diventare ammoniaca ;-)
Tenere presente che l'ammoniaca NH3 (non l'ammonio) è, per i pesci, circa 10 volte più tossica degli NO2, valori di 0,05mg/l sono già preoccupanti.

NH3 e NH4+ vengono abbattuti sia dai batteri in filtro/vasca sia dalle piante, quindi sono d'accordo che la loro presenza, in valori anomali, è indice che qualcosa in vasca e/o nella gestione non funziona come dovrebbe.

Atlantics79 04-09-2010 10:02

Quote:

Originariamente inviata da Federico Sibona (Messaggio 3145753)
Certo che lo ione ammonio è correlato con l'ammoniaca, ma, se guardi la tabella che ti ho indicato, l'equilibrio dei due stati (ammonio ed ammoniaca) è dipendente dal pH. Non è che l'ammonio può decidere cervellotticamente di diventare ammoniaca ;-)
Tenere presente che l'ammoniaca NH3 (non l'ammonio) è, per i pesci, circa 10 volte più tossica degli NO2, valori di 0,05mg/l sono già preoccupanti.

NH3 e NH4+ vengono abbattuti sia dai batteri in filtro/vasca sia dalle piante, quindi sono d'accordo che la loro presenza, in valori anomali, è indice che qualcosa in vasca e/o nella gestione non funziona come dovrebbe.

bene, aggiornerò con questi approfondimenti l'articolo
però almeno la sufficienza dammela -.- come inizio di incoraggiamentooooo

Ale87tv 04-09-2010 10:32

il ph è il logaritmo negativo della concentrazione molare di ioni H+ della soluzione. per cui una variazione di un punto di pH, la concentrazione di ioni aumenta (se il ph diminuisce) o diminuisce (se il pH aumenta) di dieci volte.

TuKo 04-09-2010 16:48

quotando le osservazioni, e le relative risposte, del mio collega, sarebbe opportuno correggere anche quelle sulle durezze(anch'esse evidenziate dal buon Fede), in tal senso affiancare il termine Alcalinità alla durezza carbonatica(kh), non sarebbe male.

Atlantics79 12-09-2010 08:30

non avevo letto le ultime repliche!!!
la teoria è una cosa la pratica un'altra...

come dicevo in un altr topic ho un aumento ingiustificato di ammoniaca nonostate il mio acquario è attivato da pochi giorni e ci sono solo piante. Probabilmente le radici della lemna galleggiante sedimentate sul substrato stanno macerando.

Il valore del ph è tra 6.8 e 7
La concentrazione di NH4 e NH3 è di 0,25mg/l

Secondo la tabella che avete linkato dovrei avere una concentrazione di:
NH4 compresa tra 99.86 e 99.45%
NH3 compresa tra 0.14 e 0.55%

Ho trovato sul sito della SERA una pagina dove un biologo spiega l'ammoniaca nell'acquario e mette a disposizione un'altra tabella partendo dalla concentrazione totale di NH3+NH4 in relazione al pH, eccola di seguito:

http://sdokamoto.altervista.org/_alt.../ammoniaca.JPG

Non è riportata la concentrazione che ho registrato io, quindi prendendo in riferimento una concentrazione di 0,55mg/l di NH4+NH3 ad un pH leggermente inferiore a 7 (la condizione della mia acqua) non dovrei avere un livello di ammoniaca pericoloso.... quindi ora sto piu tranquillo!!!!!!

Grazie a tutti!

lyrthanas 12-09-2010 11:45

Quote:

Originariamente inviata da Ale87tv (Messaggio 3145808)
il ph è il logaritmo negativo della concentrazione molare di ioni H+ della soluzione. per cui una variazione di un punto di pH, la concentrazione di ioni aumenta (se il ph diminuisce) o diminuisce (se il pH aumenta) di dieci volte.

Io non credo che la scala logaritmica sia un concetto comprensibile ai piu', quindi escluderei una spiegazione cosi' rigorosa. Inoltre ti sei dimenticato di dire che e' una scala logaritmica in base 10.
Con la tua definizione bisognerebbe spiegare in ordine: cosa e' un logaritmo in base 10, cos'e' la concentrazione molare, cosa sono gli ioni H+ ed il concetto di acidità.

Atlantics79 12-09-2010 13:08

Quote:

Originariamente inviata da lyrthanas (Messaggio 3158866)
Quote:

Originariamente inviata da Ale87tv (Messaggio 3145808)
il ph è il logaritmo negativo della concentrazione molare di ioni H+ della soluzione. per cui una variazione di un punto di pH, la concentrazione di ioni aumenta (se il ph diminuisce) o diminuisce (se il pH aumenta) di dieci volte.

Io non credo che la scala logaritmica sia un concetto comprensibile ai piu', quindi escluderei una spiegazione cosi' rigorosa. Inoltre ti sei dimenticato di dire che e' una scala logaritmica in base 10.
Con la tua definizione bisognerebbe spiegare in ordine: cosa e' un logaritmo in base 10, cos'e' la concentrazione molare, cosa sono gli ioni H+ ed il concetto di acidità.

infatti per un neofita sarebbero necessarie spiegazioni e nozioni piu elementari!

i logaritmi le radici quadrate le funzioni -.- uno le apprende col tempo!


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