![]() |
Un tuffo nel salmastro tirrenico
Ciao a tutti,
durante le ferie (Golfo di Policastro, da mia suocera :-D ) ho avuto l'occasione di passare una giornata alla foce del Bussento. Ne ho approfittato (a parte la grigliata sulla spiaggia), per fare un po' di apnea. Quanto segue potrebbe essere utile oppure no, provo a descrivere questo ambiente (scusate l'italiano ingarbugliato, ma ancora un paio di settimane e scrivevo in cilentano stretto :-D ) Tratto di mare: acqua trasparente, senza particolato, ma visibilità molto bassa, inferiore a 2 metri. L'acqua si mescola poco e male, si vedono ad occhio i rivoletti di acqua dolce che sgusciano fra quelli di acqua marina. L'effetto ottico è simile a quando si osserva l'asfato caldo d'estate. Temperatura: varia in modo pazzesco ed in maniera imprevedibile. Restando immobili si passa da acqua calda a veri getti ghiacciati. A spanne direi che un'oscillazione di 5°C c'era tutta. Vegetazione assente, pochi pesci di piccola taglia che comunemente si incontrano in tutto il Tirreno: qualche piccola orata, delle castagnole e un paio di stelle di mare. Poche alghe rosse. Non ho notato fra le rocce tane di polpo, che pure sono comunissimi: potrebbe essere che ai cefalopodi l'acqua salmastra sia sgradita, ma è una semplice supposizione. Non sono comunque sceso sotto ai 6-7 metri di profondità, non fidandomi delle correnti che erano alquanto bizzare. Pinneggiando nella foce la temperatura crolla (non avendo la muta, mi sono soffermato solo per un quarto d'ora o meno), la risacca non si sente più gia dopo soli 50 metri circa, sembra quasi acqua ferma. Inoltrandosi inizia a sentirsi la corrente del Bussento sempre più forte, tanto che pinneggiare contro corrente richiede un certo sforzo, anche con le mie "sleppe" da 60cm. Inizia a comparire la vegetazione acquatica, non dissimile da quella fluviale o lacustre: specie molto simili alla vallisneria e alla "peste d'acqua", specialmente vicino alle rive, dove i canneti frenano la corrente. Ho incontrato un gambero rosso lungo una spanna, in atteggiamento alquanto bellicoso e solo piccoli pescetti. Impossibile una classificazione. L'acqua è estremamente limpida appena si lascia l'imbocco al mare, ma dopo un centinaio di metri inizia ad essere torbida, e la vegetazione inizia a ricoprire anche la zona centrale del letto. A parte il rischio di un paio di palate in testa da dei canoisti distratti e gli sguardi carichi di disapprovazione da parte del "Sampei" di turno (che tanto non prendeva nulla), l'unico aspetto negativo è stata la temperatura estremamente bassa, a pelle, direi 20#25°C, non di più. Questa la breve descrizione di un estuario nostrano. Se qualcuno ha fatto simili esperienze, potrebbe essere interessante approfondire :-)) |
Il gambero rosso molto probabilmente è Procambarus clarkii,il gambero killer della Louisiana, che effettivamente tollera e popola anche le acque salmastre.
L'ampia variazione termica la dice lunga sulla resistenza che gki organismi degli estuari hanno nei confronti delle variazioni ambientali. L'orata da giovane vive proprio nelle foci, ma non saopevo che anche la castagnola mediterranea potesse farlo: erano esemplari adulti o giovani? |
luca2772, interessante...veramente interessante!
cardisomacarnifex, ma come ci è arrivato qua il clarkii? Io sapevo che sta facendo grossi danni alla fauna autoctona in altre parti del mondo, anche in Italia si riscontra il medesimo problema? |
Le castagnole - un banchetto di pochi esemplari - erano tutte piuttosto piccole.
Fai anche conto che ero molto vicino alla riva, a pochi metri di profondità. Non ho incontrato saraghi (in altri punti in cui mi sono immerso praticamente ci si inciampa contro), pomodori di mare o stelle rosse (quelle a braccia lunghe e snelle), solo un paio di tozze stellozze arancio spento. Il gambero in effetti somigliava molto a quelli che trovo qui dalle mie parti lungo il Ticino, salvo l'assenza dei riflessi verde-blu ai lati del cefalotorace: quello da me incontrato era completamente rosso vivo. Le chele erano abbastanza allungate, non tozze come quelle degli astici. Riguardo i fondali, il tratto della foce è a ciottoli e ghiaino piccolo, mentre allontanandosi lungo la riva settentrionale dopo poche decine di metri dalla foce e da riva, è prevalentemente sabbioso, con soli pochi massi compatti. Nelle zone sassose non ho notato i caratteristici mucchietti di sassolini che i polpi radunano davanti alla tana, e non mi sono soffermato troppo a cercare murene, più che altro per il lontano ricordo di una dolorosa morsicatura ad una mano (ero un po' pi*** da ragazzino e una volta cercai di catturarne una agitandole uno straccio davanti al muso...) |
Il clarkii è arrivato in Toscana qualche anno fa, per essere allevato a Massaciuccoli come specie commestibile. Pare che alcuni esemplari siano riusciti a fuggire, diffondendosi nel lucchese e dintorni in virtù della loro robustezza.
Nella piana Fiorentina invece, come hanno dimostrato analisi genetiche, i clarkii appartengono ad un altro ceppo; si ipotizza che siano stati i cinesi (!), molto presenti nella zona, a liberarli apposta per ottenere cibo a buon mercato. Il clarkii c'è anche nel nord-italia, probabilmente grazie a liberazioni incontrollate degli acquariofili un po' come è accaduto epr la tartarugha dalle orecchie rosse. |
Scusate, ma visto che siamo andati un po' in tema parlando di orate ;-)
Mio figlio va a pescare in quei laghetti di pesca cosiddetta "sportiva" e mi diceva che hanno immesso dei branzini, gli ho detto che era impossibile, ma ora mi avete fatto venire qualche dubbio :-)) C'è qualche fase della loro vita in cui possono stare in acqua dolce? |
So che risale i fiumi e che tollera salinità basse, ma non credo che riescano a sopravvivere in acqua dolce...
Non è che si p confuso con la lasca (Chondrostoma genei), un ciprinide di taglia sui 20 cm? |
il branzino o spigola ...vive ottimamente in acque salmastre....anzi le predilige ...
ci sono alcune parti d'italia dove vive in acque dolci e viene chiamato pesce ragno... |
Esatto
|
Grazie a tutti!!
Ho trovato questi articoli: http://www.itticasagittario.com/iprodotti_3.html http://en.wikipedia.org/wiki/Striped_Bass Qui dice che il vero branzino si spinge anche in acqua dolce: http://www.istitutoveneto.it/venezia...e/valli/?id=24 e molti dicono che in certe zone (es Romagna) chiamano branzino il persico trota (black bass) In sostanza, potrebbe anche essere solo un nome volgare o locale. La cosa è ancora un po' nebulosa. Mi sa che l'unica sia che dica a mio figlio di chiedere al gestore del laghetto il nome scientifico della bestia (ammesso che lo sappia) ;-) Scusate ancora l'OT. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 12:18. |
Powered by vBulletin versione 3.8.9
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Traduzione italiana Team: AcquaPortal
User Alert System provided by
Advanced User Tagging v3.2.5 Patch Level 2 (Lite) -
vBulletin Mods & Addons Copyright © 2025 DragonByte Technologies Ltd.
Copyright Zero Pixel Srl