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-   -   Controindicazioni utilizzo phytoplancton (http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=111574)

condormannaro 29-12-2007 11:52

Controindicazioni utilizzo phytoplancton
 
Non so se questa è la sezione pià adatta per parlarne, e prego quindi i moderatori di spostare eventualmente questo thread in quella appropriata.

Dunque.

I vantaggi derivanti dall'impiego di phytoplancton sono piuttosto noti.

Mi chiedevo però quali possono essere gli svantaggi.

A me vengono in mente questi:

- impegno nel mantenere la coltura
- costi (molto limitati) per la gestione della stessa
- produzione di sedimenti in vasca

Qualcuno può aggiungere altro?

Sarebbe anche gradita la relazione sulle proprie esperienze con il phyto.

Grazie

piggarello 29-12-2007 13:02

incommensurabile quantità di sedimento.....!

franklin 29-12-2007 13:04

è molto molto molto facile introdure in vasca nutrienti presente nel fertilizzante della coltura....

SupeRGippO 29-12-2007 16:32

Quote:

Originariamente inviata da piggarello
incommensurabile quantità di sedimento.....!

e tu ne sai qualcosa vero ? :-D #36#

OT... aivoglia a chiamatte... #07

ALGRANATI 29-12-2007 17:39

secondo me ....solo Vantaggi , sopratutto se hai DSB o tanti filtratori.

indispensabile x animali difficoltosi tipo , DENDRONEPHITYE e GORGONIE non Zooxantellate.

mai avuto grossi problemi di sedimenti e pochissimi problemi di fertilizzanti in vasca, a parte all'inizio, prima di trovare il fertilizzante giusto.

certo che devi fertilizzare poco e aspettare 15-20 gg prima di dosare il phito in vasca

condormannaro 29-12-2007 19:27

Quote:

Originariamente inviata da Algranati
secondo me ....solo Vantaggi , sopratutto se hai DSB o tanti filtratori.

indispensabile x animali difficoltosi tipo , DENDRONEPHITYE e GORGONIE non Zooxantellate.

mai avuto grossi problemi di sedimenti e pochissimi problemi di fertilizzanti in vasca, a parte all'inizio, prima di trovare il fertilizzante giusto.

certo che devi fertilizzare poco e aspettare 15-20 gg prima di dosare il phito in vasca

Già da queste prime risposte mi sembra di cogliere un punto di contrasto.

Il buon pigarello mi conferma il problema del sedimento, che lui stesso mi aveva illustrato alla cena forumista di qualche tempo fa ( a proposito, bisognerà ripetere - che dici?).

Algranati ritiene che il problema dei sedimenti sia trascurabile e mette invece in guardia dai fertilizzanti che si usano per tenere le colture e che, se non consumati dal fito, rischiano di finire in vasca.

Mi piacerebbe conoscere l'opinione anche di altri utilizzatori attuali o passati.

Mi piacerebbe inoltre approfondire i seguenti punti:

- il problema dei fertilizzanti è risolto se si usano prodotti preparati (forse meno efficaci)?. Esempio: il phyto di aquaristica (che è vivo).

- il phyto può influire su una gestione zeovit, e in che modo?

A presto

ALGRANATI 29-12-2007 19:35

Quote:

il problema dei fertilizzanti è risolto se si usano prodotti preparati (forse meno efficaci)?. Esempio: il phyto di aquaristica (che è vivo).
il phito di aquaristica vivo è phito e non fertilizzante.

il problema è comune x qualsiasi fertilizzante...se non viene consumato te lo ritrovi in vasca ;-)

condormannaro 29-12-2007 19:44

Quote:

Originariamente inviata da Algranati
Quote:

il problema dei fertilizzanti è risolto se si usano prodotti preparati (forse meno efficaci)?. Esempio: il phyto di aquaristica (che è vivo).
il phito di aquaristica vivo è phito e non fertilizzante.

il problema è comune x qualsiasi fertilizzante...se non viene consumato te lo ritrovi in vasca ;-)

E' esattamente quello che intentevo.

Sintetizzo per gli altri:

Un problema connesso all'impiego del phyto è che chi lo usa "fresco", cioè prodotto in proprio con un reattore o comunque con delle colture, deve necessariamente alimentare il phyto, per farlo riprodurre, con dei fertilizzanti.

Questi fertilizzanti, che costituiscono l'alimento del phyto, vengono immessi nella coltura e bisogna fare attenzione a non prendere phyto per un bel po' di giorni, perchè se il fertilizzante non è stato completamente "mangiato", rischia di finire in vasca (innalzando i nitrati - presenti in ogni fertilizzante che si rispetti -, immettendo altri oligoelementi con pericolosi sbilanciamenti e aiutando le alghe).

Questo problema, risolvibile con un po' di attenzione ed esperienza, potrebbe essere bypassato con l'impiego di prodotti come quello citato dell'aquaristica, o altri, che non dovrebbero contenere fertilizzanti (vai poi a vedere), ma solo phyto vivo.

Il problema a questo punto potrebbe essere il costo sul lungo periodo.

Algranati, pigarello (ed altri) vi sarei grato se poteste aggiungere altro ad integrazione o correzione di quanto sopra.

Vorrei arrivare ad un estratto delle esperienze per avere, ed offrire, una base di partenza per eventuali impieghi.

A presto

awake 29-12-2007 20:36

sono ignorante in materia,mi interessa parecchio.............

condormannaro 29-12-2007 21:00

Quote:

Originariamente inviata da awake
sono ignorante in materia,mi interessa parecchio.............

L'argomento è interessante, e secondo me merita di essere approfondito.

Qui a Roma molti affezionati del pappone lo somministrano con generosità, e da quanto ho visto e sentito, sembrano in generale aver bilanciato alcuni dei problemi tipici della conduzione...a pappone.

Il problema del sedimento, segnalatomi personalmente da pigarello che non parlava per sentito dire, ma che riferiva sue esperienze dirette, devo dire che non l'ho registrato nei resoconti di altri. Non saprei.

Un altro problema da investigare sarebbe sia quello delle specie da somministrare (ce ne sono diverse), sia dei dosaggi.

Sono rimasto piuttosto sorpreso dalle differenze enormi fra le dosi riferite da alcuni utilizzatori.

Per fare un esempio. Sulla confezione da me acquistata viene consigliato per le prime nove settimane la somministrazione giornaliera di 1,5 ml ogni 100 litri. Alcuni somministrano fito da coltura in quantità anche superiori ai 100 ml per 100 litri!

A presto


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