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hopemanu 23-09-2009 10:52

luca2772, mi piace tanto andare fuori tema oggi ma io darei solo cibo vivo, per i pesci invece catappa per i crostacei (questa è una mia considerazione su un esperimento condosso questa estate su un laghetto abitato da redcherry ampullarie planobarius e poecili di oltre 2000 lt)

Paolo Piccinelli 23-09-2009 10:57

Non so se è possibile, ma io non darei proprio da mangiare e punterei alla vera "autovasca".

OK il fondo, OK le lumache... una giusta maturazione con l'inserimento degli opportuni inoculi di dafnia e poi dentro i palla, o altro micropesce predatore di gasteropodi.

Invece del 40x40x40 fai un 40x40x60 (o anche 70) e metti il ceratophyllum al posto della lemna... più acqua, più rifugi per le dafnie (sperimentato quest'estate), ossigenazione in colonna e gli aghi di ceratophyllum che non rimuovi vanno a fornire alimento alla fauna sul fondo ed alle lumache.

Sul mio terrazzo avevo una vaschetta con cera, acqua, lumache e dafnie che ha retto fino alla scorsa settimana in equilibrio.
Ho fornito solo un minimo di cibo gettandovi l'acqua di sciacquo del congelato per gli scalari (chironomus e artemia) ;-)
La vasca in caso ce l'ho sempre ...a disposizione!!! ;-)

Metalstorm 23-09-2009 12:18

La questione dell'autoalimentazione per me è molto complicata, in quanto:
- la vasca deve essere mooolto grande in rapporto agli ospiti, in quanto le deiezioni devono essere smaltite dal fondo (naturalmente ben maturo) senza problemi
- la popolazione di microfauna che fa da cibo deve essere tale da garantire una presenza costante: devono consumare tanti animaletti quanti ne nascono, se no alla lunga il sistema collassa

se fosse solo di piccoli gasteropodi e microfauna la questione sarebbe più semplice (io stesso ho un vasetto con muschi e physia che gira da qualche mese...lascio solo una foglia sul fondo per evtare che le lumache mangino i muschi)....con l'inserimeto dei pesci tutto si complica

luca2772 23-09-2009 12:22

In effetti l'ispirazione arriva appunto da questo ;-)

Il problema principale è che nel dolce non abbiamo a disposizione ofiure, copepodi, vermocani etc etc e dobbiamo in qualche misura ovviare a questa mancanza di biodiversità dell'infauna utilizzando le specie che più si avvicinano al nostro scopo.

L'alimentazione va fornita: per avere sufficiente cibo vivo per gli organismi più grandi dovremmo fare una 600 litri con solo 1-2 predatori.
A quel punto come fonte energetica esogena basterebbe la luce, però non chiedetemi di spingermi a tanto: non ne ho le possibilità logistico-economiche.

Magari Paolo potrebbe mettere la terza 670 litri in ufficio, io dovrò ripiegare sul cubetto fai da te, e non è escluso che mi venga chiesto di allestirlo nel locale "refugium pecatori" che è il box coibentato dove tengo la rebonza e i mobili "in eccesso" :-(

hopemanu 23-09-2009 12:32

"l'autoalimentazione" per cosi dire è impssibile da dirsi perche i norstri animaletti mangiano fino a scoppiare, per cui il cibo dovra essere sempre dato manualmente,
io parlavo del cibo comperato e nel mio caso parlavo del cibo in scaglie(non nomino la marca)
ho un laghetot all'esterno di oltre 2000lt dove non vi è un impianto di riciclo dell'acqua e ne di depurazione(filtro)
fin quanto davo liofilizzati, l'acqua tendeva al verde o era verde, quando ho iniziato a dare cibo in sbaglie l'acqua è diventata marrone , e quando è diventata marrone ho controllato i valori dell'acqua ed erano tutti fuori dai comuni ranghi,
mia soluzione cambio dell'acqua regolare fino a portare i valori nella norma, inserito un secchio realizzato con calze da donna pieno di dafnie,
risultato da luglio aggiungo solamente acqua evaporata e giornalmente prendo un po di danfie dal secchio che dentro la pozzanghera e lo do ai pesci acqua sempre limpida e valori regolari dell'acqua, il fondo è circa una 20a di cm realizzato con fondi delle vecchie vasche come piante ci sono solamente i papiri nostrani

Metalstorm 23-09-2009 12:36

Quote:

Il problema principale è che nel dolce non abbiamo a disposizione ofiure, copepodi, vermocani etc etc e dobbiamo in qualche misura ovviare a questa mancanza di biodiversità dell'infauna utilizzando le specie che più si avvicinano al nostro scopo.
si rimedia con dafnie, ostracodi e altra robetta simile..magari prelevare acqua e substrato in natura per lo start-up uniziale può esssere un'idea.

io direi che per vasche piccole senza filtro dolci, bisogna ispirarsi grossomodo alla filosofia del nanoreef metodo naturale: neinte pesci, solo microfauna, piante e fondo come "cuore del sistema" (cosa che nel marino svolgono le rocce vive)

livia 23-09-2009 13:51

Quote:

Originariamente inviata da luca2772
Lo startup di questo esperimento è forse la fase più delicata.
Ad ogni modo le specie che introdurrò non saranno in competizione, direi piuttosto in simbiosi.

scusa forse non mi sono spiegata facendo la domanda...anche scegliendo con cura le specie in modo da far svolgere una particolare funzione ad ogni specie l'equilibrio delle popolazioni in una vasca di questo tipo è fondamentale e inserendole tutte insieme o un pò per volta ci sono difficoltà di diverso tipo legate alla dinamica delle singole popolazioni e il rischio è che la "simbiosi" non venga fuori...come gestirai la cosa in una vasca così piccola?
(la questione non è quali specie o quanti esemplari, ma come gestire le interazioni tra le diverse specie in modo da raggiungere l'equilibrio a cui punti)

luca2772 23-09-2009 15:36

Niente vertebrati, sorry :-)

La vasca è a tutti gli effetti un nano fresh metodo naturale (coi dovuti distinguo della nota versione salata ;-) )

livia, capisco dove vuoi arrivare...
La crescita demografica delle differenti specie potrebbe essere incontrollata e portare al boom per una e all'estinzione per l'altra...

Ad ogni modo confido nell'autoequilibrio: dove si andrà a posare non lo so, ma sono quasi certo che non ci siano rischi di crash demografici.
In fondo si tratta di lumachine, un paio di gamberi filtratori e delle dafnie (altri filtratori)... Non ci sono predatori e la quantità di cibo la decido io, quindi...

... o ho omesso il classico oste dal conto?




Vina quasi riva,
cervesae sunt flumina

(il vino a ruscelli,
la birra a fiumi)

Carlo Magno



:-D :-D :-D

livia 23-09-2009 16:14

:-D
comunque si, il punto è quello, in più c'è il fatto però che la simbiosi (intesa in senso letterale) potrebbe non corrispondere alla simbiosi nel senso comune del termine...cioè non è detto che l'autoregolazione delle popolazioni porti automaticamente all'equilibrio del sistema...
Cerco di spiegarmi con un esempio stupidissimo che non ha niente a che vedere con gli acquari ma che spiega il concetto: nella savana si può descrivere una rete trofica semplice come quella che avrai in vasca: i leoni mangiano le gazzelle, che mangiano l'erba, che prende i nutrienti dalla decomposizione dei corpi degli animali che avviene nel suolo ad opera dei batteri. Se ci sono 10 leoni, 100 gazzelle, 1000 piante e 10000 batteri funziona tutto e tutto va come dovrebbe perché il sistema è in equilibrio e le singole popolazioni sono equilibrate. ma anche popolazioni di leoni con 9 individui, popolazioni di gazzelle con 120 individui, popolazioni di piante di 800 individui e popolazioni di batteri di 12000 individui sono, prese singolarmente, in equilibrio, ma questo non significa che lo sia anche il sistema perché meno leoni significa che ci saranno più gazzelle, che diminuirà l'erba, moriranno più gazzelle, aumenteranno i batteri. in natura, con spazi più ampi, variazioni di questo tipo sono normali e le conseguenze sono delle oscillazioni continue di tutte le diverse popolazioni che non raggiungono mai un equilibrio statico. Tornando alla tua vasca, vuoi creare una rete trofica diversa chiaramente, senza predatori, ma i principi sono comunque li stessi e su spazi ristretti basta un minimo errore che fa si che l'oscillazione conseguente sia disastrosa. Se tu basi il funzionamento della vasca solo sulla rete trofica che vai a formare, questa rete dovrà essere più che perfetta, altrimenti non funzionerà nulla (poi in realtà funziona lo stesso perché le "nicchie ecologiche" vengono in qualche modo occupate da altri, ma mi sembra di capire che non punti ad una vasca con sole physa :-) )...ma per farlo su una vasca così piccola o controlli continuamente tutte le popolazioni mantenendole stabili in prima persona in modo che ogni specie svolga il suo ruolo specifico o rischi parecchio, mentre in vasche grandi il problema non si pone perché c'è più spazio per ogni specie e il sistema si stabilizza da se...
poi non so, forse sono andata troppo avanti io, ma questa roba purtroppo è il mio pane quotidiano, è una deformazione professionale scusate :-D

luca2772 23-09-2009 17:04

E infatti hai ragione...

Solo che nel mio caso, meno mangime -> meno lumachine -> meno nutrienti -> minor sviluppo della lemna & regressione della biomassa unicellulare.

Più mangime -> l'opposto

E' un sistema ad anello chiuso: controllo io la retroazione (però non chiedetemi di disegnare i diagrammi di Bode o di Nyquist, ok :-) )


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