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Bob_82 19-04-2014 18:42

ESPERIENZA DI ALLEVAMENTO - Cichlasoma Nigrofasciatum
 
Esperienza di allevamento - Cichlasoma Nigrofasciatum


Introduzione

Quello che scriverò vuole essere un racconto della mia personale esperienza con un pesce piuttosto comune e diffuso, il Cichlasoma Nigrofasciatum, esperienza che ha sicuramente segnato la mia esperienza acquariofila in maniera molto positiva. Devo ammettere che a distanza di anni il ricordo è ancora nitido come fosse ieri! Sicuramente non dirò nulla di nuovo o sorprendente, ma ci tenevo a raccontare questa avventura con questo robusto e simpatico pinnuto. Mi scuso in anticipo se la qualità dei file multimediali non è granché.


Arrivano i Nigrofasciatum

Tutto inizia un po' per caso (come spesso accade) a Marzo del 2008 : avevo all'epoca un acquario da 120L lordi circa e un acquarietto da 40L oltre al 100L che avevo allestito a casa della mia allora ragazza (oggi moglie ... ma questa è un'altra storia :-)) ). Il mio 120L ospitava un branchetto di quattro Corydoras Paleatus, un giovane Ancistrus e un Gyrinocheilus di una decina scarsa di centimetri. L'acquario era discretamente piantumato con Hygrophila Corimbosa, Anubias barteri nana, Cryptocoryne Willisi e qualche stelo di Egeria Densa.

Cercavo da giorni qualcosa di interessante da inserire nella mia vasca quando sul mercatino mi imbatto in un annuncio di un utente di Modena che aveva necessità di dare via ventiquattro piccoli di Cichlasoma Nigrofasciatum che gli erano nati in vasca. Data l'urgenza con la quale doveva darli via (la loro sopravvivenza era a rischio) non ci mettemmo molto ad organizzarci e il giorno dopo la spedizione era già partita! Ricordo che i pesci me li regalò, dovevo solamente dargli il rimborso per la spedizione del pacco, ma per la fretta che aveva di sistemare i piccoli non aspettò nemmeno che gli arrivassero i soldi per spedire. Il 12 Marzo, dopo un viaggio di circa 400Km e 24 ore scarse di attesa i pesci erano a casa mia : nel pacco i pesci erano alloggiati in bottiglie di plastica (3 bottiglie ognuna con 8 pesci all'interno) avvolte in carta di giornale e pluriball. Purtroppo 3 piccoli non ce l'avevano fatta e mi adoperai per sistemare velocemente nel 120 litri gli altri 21 che fortunatamente, a parte un po' di stress più che comprensibile, apparivano in piena forma. Erano tutti più o meno sui due centimetri e mezzo di lunghezza, qualcuno poco più e qualcuno un po' meno.

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La mia vasca da 120L

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I piccoli che nuotano in acquario tra le foglie dell'Hygrophila

Dato che i pesci non erano piccolissimi non mi preoccupai troppo per l'alimentazione, somministrando direttamente granulare e scaglie per 3 volte al giorno alternandoli e aggiungendo di tanto in tanto zucchina, carota e aglio. Tutti quei piccoli mangiavano tantissimo e sporcavano tanto, e per tenere sotto controllo soprattutto gli NO3 e la comparsa di qualche alga di troppo dovetti aumentare la frequenza dei cambi d'acqua. Però anche se comportavano un po' di fatica in più erano uno spettacolo da vedere quando nuotavano tutti insieme per la vasca sparendo tra le foglie dell'hygrophila e come si lanciavano sul cibo quando era ora di mangiare.


I giovanissimi crescono e iniziano a formarsi le coppie

Nel giro di un mesetto circa i più grandi avevano raggiunto già i 5 cm di lunghezza e presentavano già una bella colorazione, segno che crescevano bene e che erano in salute. Le piante cominciavano a mostrare qualche piccolo "segno" dovuto ai cichlasoma che a volte strappavano qualche foglia o smuovevano il fondo.

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Alcuni degli esemplari più grandi (nella nursery che si vede in foto c'erano le uova dei corydoras)

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Particolare di un esemplare che presenta già una colorazione ben definita

Ci volle un altro mese scarso perché cominciasse la fase di "corteggiamento" : in pratica i maschi si mettono in mostra e tendenzialmente è la femmina ad avere l'ultima parola su chi scegliere per formare la coppia. Il dimorfismo sessuale è piuttosto evidente : le femmine mature presentano dei puntini arancioni e gialli iridescenti sul ventre e sulla base della pinna dorsale che si conclude con sfumature sull'azzurro; il maschio presenta in genere delle sfumature iridescenti azzurre sulle pinne dorsali e ventrali, ma non presenta i classici puntini arancioni delle femmine. Inoltre il maschio è più grande della femmina (12 cm un maschio maturo contro i 10 cm circa di una femmina).

Due maschi in particolare avevano cominciato a "litigarsi" una femmina piuttosto grossa per mettersi in mostra, scacciandosi a vicenda. Non ci è voluto molto perché si scegliessero il maschio e la femmina e al maschio rifiutato comunque rimaneva un'ampia scelta di femmine.

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Un maschio (a destra) e una femmina (a sinistra)

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I due maschi che si mettono in mostra per una femmina

L'altro maschio andò a formare coppia con un'altra femmina presente in vasca e che aveva già iniziato a preparare un nido sotto il vano filtro. Formate le due coppie era necessario adesso togliere tutti gli altri cichlasoma in vasca per fare in modo che le due coppie potessero riprodursi in tranquillità. Regalai con facilità tutti i pesci, ebbi solo qualche difficoltà con alcuni esemplari che erano cresciuti molto meno degli altri. Quindi la coppia 1 si stabilì su una metà dell'acquario mentre la coppia 2 nella metà opposta vicino al vano filtro. La coppia più attiva era sicuramente la 2 con la femmina che scavava instancabilmente per creare il nido. Purtroppo la scelta del vano filtro non era buona perché scavandovi sotto tendeva a spostarlo e la buca si richiudeva continuamente. Dopo aver scavato per un giorno in quel punto senza successo decise finalmente di spostare la sua attenzione sull'anfora posta subito lì accanto. Le operazioni di pulizia erano davvero frenetiche ed approfondite : in poco tempo l'interno dell'anfora era diventato come nuovo.

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Coppia 1 ancora non del tutto affiatata

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Coppia 2 con femmina che pulisce l'anfora


Prima riproduzione

Quattro giorni dopo, l'11 Maggio 2008 per la precisione, la sorpresa : l'anfora era piena di uova! La femmina aveva deposto e il maschio con poche passate successive le aveva fecondate. I parametri principali dell'acqua in quel momento erano : temperatura 26°C, PH: 7.5, KH: 10, GH: 15, NO3: 10mg/L, NO2: 0mg/L.

Ho notato che il compito di sventolare le uova e tenerle pulite era delegato in pratica completamente alla femmina mentre il maschio restava subito fuori dal nido pronto a scacciare qualunque minaccia. In pratica cory, ancistrus e gyrinocheilus dopo una brevissima resistenza si erano convinti a trasferirsi in pianta stabile nella zona centrale dell'acquario tra le foglie dell'hygrophila. Nel giro di 4 giorni circa i piccoli avevano preso una forma più definita e si cominciavano a vedere occhi e code; la femmina minuziosamente li prendeva in bocca più volte spostandoli da un punto all'altro dell'anfora (con questa operazione si preoccupava anche che rimanessero "puliti").


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Femmina che sventola le uova e maschio che protegge il nido

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Uova nell'anfora


Inizio del nuoto libero

Il 20 Maggio inizia finalmente il nuoto libero! Genitori attentissimi e piccoli che timidamente cominciavano ad uscire dall'anfora che li aveva protetti fino a quel momento ... Che emozione! :-) La madre soprattutto si preoccupava delle maggior parte delle operazioni. Alcuni dei piccoli cominciavano ad essere più impazienti e iniziavano ad uscire dall'anfora senza aver ricevuto evidentemente un segnale dalla madre che infatti provvedeva a rimetterli subito dentro con gli altri piccoli prendendoli in bocca e risputandoli nel nido. Un comportamento sicuramente molto bello da vedere era quello della madre che si dirigeva verso qualunque cosa si avvicinasse troppo al nido gonfiando le branchie in maniera eloquentemente minacciosa. La stessa tecnica era usata anche con i piccoli come segnale di allarme dato che durante le fasi di nuoto vedevo che appena la madre gonfiava le branchie subito la nuvola di piccoli si abbassava andandosi a nascondere tra la ghiaia del fondo. Devo dire che in questa prima riproduzione il maschio dopo le fasi iniziali si era leggermente dileguato, senza rimanere troppo in zona una volta iniziato il nuoto libero.

In genere tutti questi atteggiamenti descritti sia sul corteggiamento che sulle modalità di preparazione del nido e di cura della prole sono comuni a molti ciclidi, ma devo ammettere che quelli del cichlasoma nigrofasciatum mi hanno colpito molto più di altri. Il giorno dopo l'inizio del nuoto libero erano tutti fuori dal nido e nuotavano con una certa tranquillità nelle zone circostanti sempre circondando la madre e nascondendosi al minimo segnale di allarme. A due giorni dal nuoto libero ho cominciato a nutrire i piccoli con l'artemia liofilizzata per iniziare ad integrare dopo due settimane con mangime di taglia mini con vitamine liquide aggiunte. L'acquario in quei giorni "cambiò forma", nel senso che la madre, per poter controllare meglio i piccoli, scavava enormi buche nel substrato arrivando praticamente al vetro di fondo e ponendo i piccoli al centro. Ovviamente in quest'operazione venivano sradicate piante, rovesciati arredi, etc.



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Inizio del nuoto libero

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Piccoli a due giorni dal nuoto libero che si nutrono di artemia liofilizzata

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La madre gonfia le branchie per minacciare possibili predatori (in questo caso era infastidita dalla mia presenza dall'altra parte del vetro che scattavo le foto)


Seconda riproduzione

Dopo circa un mese, quando i piccoli erano arrivati a misurare già intorno al centimetro e mezzo, mi sono trovato costretto a spostare i piccoli (ne erano circa una ventina) nel 40 litri dato che sia i genitori, sia l'altra coppia di cichlasoma nigrofasciatum presenti in vasca erano nuovamente pronti per la deposizione. Per la precisione i piccoli restarono nel 40 litri per il tempo necessario a raggiungere i due centimetri di lunghezza almeno, dopo di che regalai tutti lasciando solamente i due esemplari più grandi (scoprii in seguito quando crebbero che erano un maschio e una femmina) come ricordo di quella prima riproduzione dei cichlasoma nigrofasciatum. Appena cresciuti li spostai nel 100 litri della mia ragazza e ovviamente, nemmeno a dirlo, si riprodussero. Credo che come prolificità facciano concorrenza ai guppy! :-D
Nel frattempo le due coppie cominciarono, ognuna dalla loro parte di vasca, a preparare il nido : la coppia 2 optò nuovamente per l'anfora mentre l'altra coppia fece semplicemente una buca sotto un legno. Tutto si svolse sostanzialmente come la prima volta, con la differenza che stavolta entrambi i maschi parteciparono attivamente a tutte le fasi.

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Coppia 2 con i piccoli della seconda riproduzione

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Coppia 1 con i piccoli della prima riproduzione


Evoluzioni

Tutti quei piccoli non erano uno scherzo da gestire e l'acquario molto probabilmente rischiava il collasso. Decisi quindi di regalare una coppia con i piccoli e di tenere una coppia, la prima che si era riprodotta, nel mio acquario. Le riproduzioni si susseguivano con ritmo costante a cadenza mensile; tuttavia lasciando i piccoli in vasca le covate non venivano portate avanti dato che i genitori continuavano ad accudire i piccoli già presenti (li lasciarono andare soli per capirci dopo un tre mesi circa). Regalati anche quest'ultimi piccoli (diventava sempre più difficile trovare qualcuno disposto a prenderli dato che avevo riempito tutti quelli che conoscevo) la coppia fece una nuova riproduzione con successo dopo le ultime che non erano state portate avanti per la presenza dei piccoli della vecchia riproduzione.
Dopo circa un anno diverse riproduzioni un mio amico alle prime armi (aveva un acquario di guppy da un annetto e voleva cambiare tipologia di allestimento) mi disse che voleva provare anche lui ad allevare un pesce come il cichlasoma nigrofasciatum. Valutata la vasca che aveva decisi di regalargli la mia coppia dato che io volevo far riprendere la mia dalla devastazione degli ultimi mesi di continue riproduzioni. L'acquario del mio amico era poco meno di 200 litri con molte rocce e legni e poche piante (maggior parte anubias) quindi mi sembrava il posto migliore per loro. Ed effettivamente si riprodussero notevolmente (tanto per cambiare :-D ).


Conclusioni

Stando alla mia esperienza devo dire che il Cichlasoma Nigrofasciatum è un pesce bello (contrariamente a quello che si dice io trovo la livrea, specialmente quella della femmina, molto bella), robusto e dalle caratteristiche molto interessanti da osservare, soprattutto nelle fasi della riproduzione e del corteggiamento. E' sicuramente, per via della sua robustezza, un pesce adatto anche a chi non è ancora esperto con l'allevamento di ciclidi. Da tenere presenti nel caso si voglia allevarlo ci sono ovviamente la notevole prolificità e il loro vizio, soprattutto mentre accudiscono la prole, di scavare buche, sradicare piante etc. E' per riassumere un pesce che può dare davvero belle soddisfazioni a mio modo di vedere.

mentalità ultras 24-04-2014 21:38

Articolo molto interessante e ben fatto, ricco di particolari...di solito io sono un tipo molto pigro e le cose troppo lunge non le leggo XD...invece questo l'ho letto tutto di un fiato...due domande volevo farti:
dopo quanti mesi dalla nascita hanno avuto la prima riproduzione? 120 litri è la capienza minima dell' acquario? :-)

Bob_82 25-04-2014 15:22

Quote:

Originariamente inviata da mentalità ultras (Messaggio 1062393021)
Articolo molto interessante e ben fatto, ricco di particolari...di solito io sono un tipo molto pigro e le cose troppo lunge non le leggo XD...invece questo l'ho letto tutto di un fiato...due domande volevo farti:
dopo quanti mesi dalla nascita hanno avuto la prima riproduzione? 120 litri è la capienza minima dell' acquario? :-)

Ciao e grazie :-) Si forse mi sono dilungato un po' potevo essere più sintetico #12

Per il resto i primi che avevo preso più o meno avevano intorno ai 2 o 3 mesi, quindi mi si sono riprodotti a un'età di circa 4 o 5 mesi. La seconda generazione si è riprodotta nell'acquario da 100 litri che era a casa della mia attuale moglie dopo un periodo grosso modo simile. Considera che tendenzialmente dopo 5 mesi sono maturi e pronti per riprodursi.
Per le dimensioni della vasca per una coppia può bastare un acquario da 80 litri circa. Io due coppie sono riuscito a tenerle e riprodurle in 120 litri però sicuramente ha giocato a favore il fatto che avevo una bella quantità di hygrophila al centro che divideva l'acquario in due perchè i cichlasoma sono molto territoriali, soprattutto durante la riproduzione e se non avessero avuto quel "muro" in mezzo credo se le sarebbero date di santa ragione.

Ciao! :-)

mentalità ultras 26-04-2014 17:33

nel mio 100 l quindi meglio andare con una sola coppia...grazie mille :-))

Rentz 29-04-2014 15:51

anchio li trovo molto belli! complimenti per l'articolo #70

Bob_82 29-04-2014 16:22

Quote:

Originariamente inviata da Rentz (Messaggio 1062396667)
anchio li trovo molto belli! complimenti per l'articolo #70

Grazie :-))

pippofiori 29-09-2018 20:47

come mai non vedo le foto nel primo post?


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