Mangime medicalizzato
 

Le medicine possono essere somministrate in due modi: diluite nell'acqua oppure nei mangimi.
La differenza di queste due somministrazoni sta ne fatto che mentre la prima "inquina" maggiormente la vasca, la seconda riduce questo rischio ed arriva diettamente in circolo nell'animale; questo procedimento puo' risultare utile se in vasca sono presenti invertebrati i quali nutrono una certa allergia ai medicinali.
Qui di seguito viene riportata un'esperienza fatta con cognizione di causa.
Si declina ogni responsabilita' su esperimenti diversi da questo.

somministrare general tronic attraverso larve di zanzara
 

Il mio acquario è un 300 litri in stile olandese, con filtro esterno e ben piantumanto. Ospita 8 neon, una coppa di scalari adulti, un ancistrus maschio, due pangio kuhli e centinaia di lumache di varie specie tra le quali melanoides tubercolata e physa (le più numerose).

Da diverso tempo notavo che la coppia di scalari aveva il ventre concavo e, leggendo tra le schede delle malattie, ho pensato si trattasse di vermi intestinali, oltre ai puntini bianchi e a volte pinne "consumate" che si vedono visibilmente. Dopo aver comprato il General Tronic, che sembrava poter risolvere tutte le patologie che i pesci dimostravano di avere, seppi, attraverso il forum, che non potevo utilizzarlo in vasca perchè le lumache non sarebbero sopravissute, con il rischio di uno spropositato inquinamento da fosfati (non ho a disposizione una vasca per la quarantena o il trattamento farmacologico).

Così iniziai un po’ per caso ad allevare delle larve di zanzara (in realtà trovate in un contenitore dimenticato con l'acqua di acquario di qualche vecchio cambio) con l'intento di rinforzare semplicemente le difese immunitarie dei pesci offrendo loro una maggiore variabilità alimentare.

Avevo paura però che le larve potessero portare in vasca agenti patogeni anche peggiori così presi due piccioni con una fava: disinfettare le larve e trattare i sintomi evidenti dei pesci senza mettere a rischio le lumache.

Così il 14 settembre 2009 aggiunsi una goccia di General Tronic ogni 100 cc di acqua nella vaschetta contenente le larve di zanzara e dopo mezza giornata iniziai ad alimentare i pesci aspirandole con una siringa. Chiaramente le larve entravano in vasca assieme a un po' di acqua trattata con il farmaco formando una “nube verde” piena di cibo in movimento. Gli scalari, così come i neon però, si inserivano nella nube per catturare e divorare le larve e contemporaneamente assumevano il farmaco dall’interno e dall’esterno.

Continuai ad alimentare i pesci normalmente con mangime secco vegetale, completo, larve di zanzara, inoltre artemie e chironomus surgelati cercando di mantenere una certa variabilità ogni giorno. Diciamo che in media riuscivo a dare ogni giorno un paio di zanzare per ogni scalare.

Il giorno 22 settembre la coppia di scalari depose le uova: l’appetito era meno evidente, lo stress decisamente aumentato e qualche litigio e rincorsa tra i genitori.
Il 24 settembre, dopo la schiusa, tolsi le uova dalla vasca per lasciarle crescere in un barattolo esterno e permettere così alla coppia di ritrovare tranquillità senza più corse affannose.

Al controllo visivo del 25 settembre, mattina, solo la femmina dimostrava un labbro biancastro e la pinna pettorale sinistra con un taglio al centro, ma nessuna presenza di puntini bianchi di altro genere sulle squame, e un ventre decisamente più arrotondato per entrambi.

È da sottolineare che le larve sopravvivono nella vaschetta con il General Tronic non più di 3 giorni pertanto io preferisco somministrarle quando ancora riescono a muoversi, per sollecitare nei pesci l’istinto predatorio e colori più vivaci.
Suggeriscono, tuttavia, che solamente alla morte della larva, si ha la garanzia del maggiore assorbimento di medicinale ma io personalmente preferisco non somministrare le larve già morte.

Il 25 settembre 09, si interrompe la somministrazione delle larve medicalizzate e sarà mia cura continuare ad effettuare un accurato controllo della salute dei due pesci ancora per qualche tempo.

Intanto ho cambiato 50 litri di acqua e se i pesci saranno completamente guariti, a breve inserirò nel filtro del carbone attivo per rimuovere i resti del medicinale.

Le lumache sono ancora vive e i fosfati risultano ancora assenti in vasca.


Luciano