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livia 29-05-2010 18:14

Perché è vietato prelevare e detenere anfibi italiani
 
Ciao a tutti! :-))
Visto il proliferare nel periodo primavera-estate di topic riguardanti la detenzione di anfibi italiani, ho deciso di aprire questo topic per spiegare, almeno parzialmente, perché è vietato prelevare e detenere specie di anfibi italiani, nella speranza di rispondere a tutti coloro che credono, in perfetta buona fede, di fare la cosa giusta prelevando adulti e soprattutto girini dal loro ambiente naturale, per poi rilasciarli.
Premetto sin da ora che non sarò breve, perché per capire il motivo per cui esiste una legislazione riguardante gli anfibi è necessario avere diverse informazioni, che per quanto possano essere riassunte, occupano comunque parecchio spazio...vi chiedo quindi un po' di pazienza... :-)
Per spiegare per quale motivo tutto ciò sia illegale, è necessario fare un discorso sull'ecologia degli anfibi.

ECOLOGIA ANFIBI:


Tutti gli anfibi, siano essi anuri (rane e rospi) o urodeli (tritoni e salamandre) sono animali che vivono a cavallo tra ambiente acquatico e ambiente terrestre. Salvo rare eccezioni, gli anfibi presentano una vita prettamente terricola per tutto l'anno, trascorrendo i periodi più freddi in luoghi umidi, generalmente sotto terra, quasi sempre nei pressi degli ambienti acquatici, per poi spostarsi in acqua durante il periodo della riproduzione, che per quanto riguarda gli anfibi italiani, corrisponde al periodo compreso tra marzo e ottobre, con variazioni anche significative a seconda della specie e della zona di provenienza (altitudine, latitudine ecc...).

HABITAT:


Ogni specie ha ovviamente le sue caratteristiche peculiari per quanto riguarda la scelta del luogo di deposizione delle uova, ma esistono delle costanti che permettono di stabilire le caratteristiche fondamentali che un ambiente deve avere per permettere agli anfibi di riprodurvisi. Sono necessarie zone acquatiche con corrente prossima allo zero, quindi pozze temporanee e non, stagni, piccole raccolte d'acqua e anse di fiumi con acqua ferma o poco mossa.
Gli anfibi sono estremamente sensibili alla presenza di inquinanti di vario tipo; inquinanti chimici, metalli, tossine ecc... pertanto affinché possa avvenire la deposizione, l'ambiente acquatico dovrà essere pulito.
L'ambiente terrestre che circonda la zona acquatica dove avviene la riproduzione dovrà essere idoneo alla sopravvivenza degli adulti durante il periodo dell'anno che questi passano fuori dall'acqua: dovrà essere ovviamente esente dagli inquinanti di cui sopra, dovrà permettere il passaggio degli individui da una zona di deposizione e la successiva; dovrà cioè permettere la migrazione, quindi non dovranno esserci strade in mezzo (quelli del wwf che fanno attraversare i rospi non sono pazzi) e/o altre barriere fisiche che impediscono il passaggio ecc..

RIPRODUZIONE:


Per quanto riguarda la riproduzione degli anfibi è necessario fare una fondamentale distinzione tra la riproduzione degli anuri e la riproduzione degli urodeli.
Anuri:
Gli anuri depongono generalmente un numero elevatissimo di uova, che vengono abbandonate dai genitori e che vengono facilmente predate. Quando queste uova si schiudono, escono girini che presentano un'alimentazione prevalentemente vegetariana. Si nutrono, in altre parole, di alghe. I girini si accrescono molto velocemente, raggiungendo dimensioni notevoli rispetto alla dimensione delle uova da cui sono usciti. Per questi animali la fase conclusiva della metamorfosi è un momento estremamente delicato perché in questa fase avviene la completa conversione del loro apparato digerente. Passano infatti da un'alimentazione vegetariana ad un'alimentazione carnivora. Per portare avanti questa conversione utilizzano le energie immagazzinate durante il periodo di accrescimento e non si alimentano fino a quando la conversione non è completata. Questo spiega perché i neometamorfosati degli anuri sono nettamente più piccoli dei girini della stessa specie: dimagriscono fino alla quasi totale scomparsa delle energie disponibili. Per questo motivo, appena concludono la metamorfosi ricominciano a mangiare, riprendendo il processo di accrescimento. Se non hanno a disposizione cibo nel momento immediatamente successivo alla conclusione della metamorfosi, muoiono di fame, anche nel giro di un solo giorno.
Urodeli:
Gli urodeli depongono un numero di uova inferiore rispetto agli anuri, deponendole singolarmente e attaccandole sulle foglie delle piante acquatiche, il che rende meno probabile la predazione delle uova stesse, aumentando così il numero di piccoli che raggiungono la schiusa rispetto al numero di uova deposte. A differenza degli anuri, gli urodeli non attraversano, durante la metamorfosi, la delicata fase del riarrangiamento dell'apparato digerente. Le larve hanno un'alimentazione carnivora sin dal momento della schiusa (è infatti piuttosto diffuso il cannibalismo) e il loro accrescimento è continuo, dalla nascita fino al raggiungimento dell'età adulta.

Ora... tutto questo serve per dare una spiegazione alla domanda

Perché è illegale prelevare e detenere anfibi italiani?


La risposta fondamentalmente è una: è illegale perché gli anfibi in Italia sono pochi.
La domanda che sorge spontanea è: perché sono pochi nonostante sia facile vedere in giro migliaia e migliaia di girini?
Andiamo per punti:

1: Problematiche habitat:

Gli anfibi sono piuttosto esigenti per quanto riguarda la scelta dell'ambiente in cui deporre le uova. Come ho detto prima (Vedi HABITAT) le caratteristiche che l'ambiente deve avere sono estremamente precise, anche se variano da specie a specie. Non è necessario essere degli esperti per capire che la contemporanea presenza di tutti i fattori che permettono agli anfibi di scegliere una determinata zona per la riproduzione sia un evento piuttosto improbabile; può succedere che un ambiente acquatico di per se perfetto non ospiti alcuna specie anfibia perché l'ambiente terrestre circostante non lo permette, o viceversa, in zone che potrebbero tranquillamente permettere agli anfibi di svernare non c'è una zona acquatica idonea alla deposizione e così via.
In altre parole, i siti adatti alla sopravvivenza e riproduzione degli anfibi sono pochi.
Altro “punto caldo” delle problematiche relative agli habitat è la loro distribuzione sul territorio. Poiché l'uomo esiste, vive e si sposta, e non possiamo/vogliamo far sparire la specie umana dalla circolazione, le strade ci sono, come ci sono le case, le ferrovie ecc... questo significa che la maggior parte dei siti di riproduzione resta fondamentalmente isolato; se una popolazione presente in uno di questi siti per un qualsiasi motivo, naturale o non, si estingue, non può essere rimpiazzata da altri individui della stessa specie provenienti da siti vicini. Se si estingue una popolazione, quel sito non viene più ricolonizzato dalla stessa specie.

2: Problematiche strategia riproduttiva:
Gli anfibi applicano la strategia R, ossia la strategia riproduttiva basata sulla produzione di un elevatissimo numero di uova e di conseguenza di girini, facilmente predabili (come anche la maggior parte dei pesci). In questo modo, le energie dei genitori vengono spese per la produzione delle uova ma non per la cura dei piccoli; il numero di uova e di girini predati è elevatissimo (vedi RIPRODUZIONE), ma l'elevato numero di partenza garantisce la sopravvivenza di parecchi individui, che riescono comunque a raggiungere l'età riproduttiva.
Visto che gli habitat idonei sono già pochi e visto che negli ultimi 50 anni c'è stata una massiva introduzione di specie alloctone negli ecosistemi italiani (come nel caso della Xenopus laevis) che competono fortemente con le specie autoctone o addirittura le predano in modo diretto, il prelievo di uova e/o girini autoctoni contribuisce a favorire specie alloctone. In pratica, sottraendo individui dall'ambiente naturale, oltre ad interferire con i processi di selezione naturale si va a favorire lo sviluppo delle popolazioni alloctone; in parte eliminando il potenziale riproduttivo dei girini prelevati (per ogni femmina che viene tolta dall'ambiente naturale si hanno migliaia di girini in meno nell'anno successivo) e in parte riducendo la competizione per le risorse verso le specie alloctone, che risultano quindi avvantaggiate (se un girino italiano mangia un'alga, quell'alga non potrà essere mangiata da un girino di Xenopus laevis).

3: Prelievo degli adulti:
Poiché gli anfibi sono attivi e visibili solo durante il periodo riproduttivo (vedi ECOLOGIA ANFIBI), quando capita di incontrarne a bordo strada o per boschi, si tratta di individui che stanno andando verso le zone acquatiche per riprodursi. Per ogni femmina raccolta si tratta di una perdita enorme in termini di uova non deposte, il che comporta tutti i problemi di cui sopra... e questo è un discorso valido sempre, ma in particolare per quanto riguarda le specie di urodeli, per le quali in diverse specie l'accoppiamento avviene fuori dall'acqua e in acqua ci vanno solo le femmine (quindi è molto più probabile incontrare una femmina piuttosto che un maschio).

4: Detenzione:

Come ho già detto, gli anfibi sono animali estremamente delicati che richiedono caratteristiche ambientali ben precise, difficilissime da ottenere e mantenere artificialmente, in particolare per quanto riguarda le specie italiane. Per poter garantire la sopravvivenza di questi animali è necessario disporre di attrezzature non indifferenti, visto che bisogna ricreare non solo le condizioni adatte alle varie specie in ambiente acquatico, ma anche a livello di habitat terrestri. Si tratta di animali che presentano, nei periodi al di fuori della fase riproduttiva, una densità di popolazione estremamente bassa e per fare le cose per bene, si dovrebbe costruire un terrario di diversi km quadrati contenente uno stagno con annessi predatori che possano controllare la densità di popolazione per poter dire di tenere decentemente un piccolo gruppo di questi animali...
visto che non tutti gli esseri umani possono permettersi di mantenere terrari di queste dimensioni, direi di approfittare di madre natura che ce li fornisce gratuitamente...

Insomma, se si scopre un sito di riproduzione, accontentiamoci di andarlo a guardare ed evitiamo di prelevare animali che stanno molto meglio nel loro ambiente piuttosto che nelle nostre mani!!


...EDIT...
Gli anfibi italiani sono protetti dalla Convenzione di Berna, ratificata in Italia con la legge n. 503 del 5 Agosto 1981.
Per gli interessati, è possibile leggere il contenuto di tale convenzione e l'elenco delle specie protette a questo link:

http://www.arer.it/conv_berna.htm

Giudima 29-05-2010 18:33

#25 #25 #25 #25 Complimenti #25 #25 #25 #25

Si fa poca fatica a capire a quali topic è mirata la trattazione.

Mi permetto una osservazione di carattere generale: nei Paesi civili una cosa vietata <<Non si fa>> punto; in Italia bisogna spiegare il perchè una cosa vietata <<Non va fatta>> e poi (prima e dopo) viene confutata la spiegazione, siamo unici anche in questo #07 #07

gigi1979 29-05-2010 18:41

Brava Livia, ai MOD: lo potete mettere come topic in evidenza??
------------------------------------------------------------------------
e lo voto anche come topic del mese.....tiè!

Jonny85 29-05-2010 18:52

Gran bel topic, finalmente! #25

livia 29-05-2010 19:17

Vi ringrazio ragazzi, spero che il discorso sia comprensibile, ma soprattutto spero che possa aiutare in qualche modo a far capire il concetto....
In effetti scrivendo la cosa non ho riflettuto molto, ma a pensarci bene è veramente sconvolgente pensare che siano necessarie tutte queste spiegazioni su una legge...
se la legge c'è va rispettata. se non ti sta bene fatti eleggere e cambiala....

Jonny85 29-05-2010 19:49

Lo spero vivamente, ma come stò continuando a vedere in alcuni post certe persone sono totalmente irriducibili e non vogliono sentire ragioni...

Più di questo che si deve fare....

Marco Vaccari 30-05-2010 15:41

...Livia!.... mi sono permesso di mettere in evidenza questo UTILE E BEN FATTO topic....
..spero che anche i moderatori di sezione siano d'accordo....
Sperando che molti in più lo leggano......;-)

Jonny85 30-05-2010 15:53

Concordo.... :-)

livia 30-05-2010 16:00

MarcoAIK72 ti ringrazio, mi fa molto piacere! :-))
Spero possa essere utile alla causa :-)

cardisomacarnifex 30-05-2010 16:27

Brava Livia, complimenti sei stata davvero molto esauriente.

cardisomacarnifex 30-05-2010 16:42

Quote:

In altre parole, i siti adatti alla sopravvivenza e riproduzione degli anfibi sono pochi.
E aggiungo che sono sempre di meno, vuoi per il cambiamento climatico, vuoi soprattutto per il fatto che tutte le zone umide sono considerate dalla popolazione come un qualcosa di inutile, un ricettacolo di zanzare, da sostituire magari con un "bel" pratino verde all'inglese o un parco pubblico ambientalmente banale. Se a questo aggiungiamo che i consorzi di bonifica, che teoricamente dovrebbero occuparsi della gestione delle aree umide e di tutti i canali irrigui (potenziali siti riproduttivi soprattutto per i tritoni) eseguono interventi di sfalcio e manutenzione nei periodi più sbagliati dell'anno (dalle mie parti proprio adesso, quando ci sono ancora i girini nell'acqua e gli adulti nei dintorni), ecco che sembra un vero miracolo che ancora esistano anfibi in Italia.
Tutti buoni motivi, questi, per lasciare i pochi superstiti dove stanno, e magari impegnarsi per salvaguardare i siti riproduttivi e le aree limitrofe piuttosto che procacciarsi animali da terrario.

wwg 30-05-2010 17:27

Oltre alla mancanza d'habitat anche la liberazione volontaria o involontaria di specie alloctone non è che giovi tanto agli anfibi.

Jonny85 30-05-2010 17:41

wwg, certo a causa della predazione, competizione (di tutti i tipi), ecc...

Aggiungerei anche (non mi ricordo se era stato già detto), che è importante non solo non prelevare uova, giovanili ed adulti, ma anche non rilasciarli in luoghi diversi da quelli di cattura, poichè si andrebbero ad esempio, a frammentare le popolazioni che per alcune specie sono già esigue...

Ci sarebbe da fare un discorso anche sul rilascio di individui dopo che si è provveduto ad allevarli per lungo tempo, perchè reimmettendoli (specie se in luoghi diversi da quelli di origine) si interferisce con la struttura delle popolazioni sia della stessa specie, se presente, sia di quelle di altri anfibi...

livia 30-05-2010 19:02

Quote:

E aggiungo che sono sempre di meno, vuoi per il cambiamento climatico, vuoi soprattutto per il fatto che tutte le zone umide sono considerate dalla popolazione come un qualcosa di inutile, un ricettacolo di zanzare, da sostituire magari con un "bel" pratino verde all'inglese o un parco pubblico ambientalmente banale. Se a questo aggiungiamo che i consorzi di bonifica, che teoricamente dovrebbero occuparsi della gestione delle aree umide e di tutti i canali irrigui (potenziali siti riproduttivi soprattutto per i tritoni) eseguono interventi di sfalcio e manutenzione nei periodi più sbagliati dell'anno (dalle mie parti proprio adesso, quando ci sono ancora i girini nell'acqua e gli adulti nei dintorni), ecco che sembra un vero miracolo che ancora esistano anfibi in Italia.
verissimo...purtroppo...

Quote:

Oltre alla mancanza d'habitat anche la liberazione volontaria o involontaria di specie alloctone non è che giovi tanto agli anfibi.
Anche questo è purtroppo vero...le specie alloctone non solo sono spesso formidabili competitori per le risorse alimentari, ma spesso e volentieri (vedi Xenopus) portano malattie. la chitridiomicosi che sta distruggendo moltissime specie di anfibi non solo in Italia, ma in tutto il mondo, sembra essere partita proprio dalle Xenopus, ormai naturalizzate in moltissime zone umide italiane... :-(

il rilascio in natura è un altro discorso molto interessante, avrei voluto scrivere anche di quello ma poi ho pensato che sarebbe stato troppo lungo, con il rischio di annoiare tutti ho pensato di eliminarlo...volendo ci si può organizzare per scriverlo :-)

Jonny85 30-05-2010 19:06

Quote:

Originariamente inviata da livia (Messaggio 3036233)
il rilascio in natura è un altro discorso molto interessante, avrei voluto scrivere anche di quello ma poi ho pensato che sarebbe stato troppo lungo, con il rischio di annoiare tutti ho pensato di eliminarlo...volendo ci si può organizzare per scriverlo :-)

Se può interessare, senz'altro!

gigi1979 30-05-2010 19:39

Quote:

Originariamente inviata da marcoaik72 (Messaggio 3036017)
...livia!.... Mi sono permesso di mettere in evidenza questo utile e ben fatto topic....
..spero che anche i moderatori di sezione siano d'accordo....
Sperando che molti in più lo leggano......;-)

#25#25#25#25#25

Ale87tv 30-05-2010 22:35

pienamente d'accordo! avete a cuore gli anfibi autoctoni?
- intasate le caselle di giornali specialisti, quotidiani, mail con mail di protesta, quando orgogliosamente pubblicano articoli sui cartelli più stupidi, inserendoci quello attenzione attraversamento anfibi come il più stupido. non faccio nomi. ma è nazionale, famoso e specifico automobilistico. in austria fanno i sottopassaggi per la fauna.
- le sponde dei canali e scoline confinanti con i vostri appezzamenti non sfalciatele. io ne un paio allo stato brado, alla fine si ricoprono di un canneto dove sotto l'acqua scorre tranquillamente, a me non rompe, agli anfibi fà piacere.
- in un canale sfalciato, dragato lei chironomidi e i simulidae sono padroni. e indovinate chi pungono quando mettono le ali? noi!
- li volete osservare? picco e badia (piccone e badile) e allestite un laghetto e attendete che vi arrivino da soli. magari ci faccio un topic o un articolo.
-oltre che vietato, non tutte le specie sono addomesticabili. leggetevi armi acciaio e malattie di Diamond, l'esempio è con i grandi animali, ma con i dovuti aggiustamenti ci sta anche per le specie di fauna minore!

livia 31-05-2010 16:35

Ho editato il post, aggiungendo il link all'elenco delle specie protette dalla convenzione di Berna :-)

Jonny85 31-05-2010 16:55

Ottimo! #25

malù 01-06-2010 22:48

Quote:

Originariamente inviata da livia (Messaggio 3036233)

il rilascio in natura è un altro discorso molto interessante, avrei voluto scrivere anche di quello ma poi ho pensato che sarebbe stato troppo lungo, con il rischio di annoiare tutti ho pensato di eliminarlo...volendo ci si può organizzare per scriverlo :-)

Scrivi, scrivi..........queste cose non annoiano chi ama veramente gli animali e visto il meritato successo del topic si potrebbe anche riprendere ed estendere (o comprendere) il discorso del rilascio delle Trachemys (citato nell'altro tuo topic).

Ancora COMPLIMENTI #25#25

malù 01-06-2010 23:04

Ma poi vorrei proprio sapere cosa spinge certi individui..........

E'cosi bello osservare gli animali nel loro mondo, come si fa a pensare di "strapparli" al loro habitat e fare la cosa giusta #28f#28f

E'un discorso così palese che "viene male"anche solo tentare di spiegarlo.........

cardisomacarnifex 02-06-2010 14:33

Più che alle Trachemys abbadnonate (pratica comunque esecrabile), concentrerei l'atetnzione sul rilascio o la diffusione più o meno volontaria del gambero della Louisiana (Procambarus clarkii) e di pesci alloctoni (Gambusia spp., Micropterus salmoides nei corpi idrici maggiori) che molto più delle tartarughe esercitano una forte predazione su adulti, girini e uova degli anfibi.

Jonny85 02-06-2010 16:31

E sì, parole sante, come l'onnipresente breme (ormai quasi naturalizzata) e la pseudorasbora... uno dei miei prof le stà dando la caccia da quando si è presentata, insieme ad altre specie....

cardisomacarnifex 02-06-2010 19:33

Quote:

da quando si è presentata,
Il problema è che nella maggior parte dei casi questi pesci ce li buttano apposta!

Jonny85 02-06-2010 19:48

Sì, infatti è una delle cause maggiori...

P.S. infatti con "si è presentata" intendevo tutte le varianti: è stata messa apposta, per sbaglio, transfaunata, ecc... :-)

livia 02-06-2010 19:54

Ragazzuoli, grazie ancora per i complimenti, ma basta, altrimenti mi monto la testa :-D :-D :-D

Sto cominciando a scrivere il testo sul rilascio di animali autoctoni e sull'introduzione di animali alloctoni ma per il momento mi sto concentrando sugli anfibi perché sono quelli che conosco meglio, anche perché andando ad inserire troppe informazioni su troppe specie diverse c'è il rischio di scrivere un'enciclopedia che potrebbe annoiare i "profani" e potrebbe risultare troppo caotica e quindi poco comprensibile...che ne dite?
sarebbe bello secondo me avere un testo di questo tipo per le diverse sezioni del forum, in modo da suddividere le informazioni ed evitare di generare maxi topic che alla fine non legge nessuno, nel senso che parlare approfonditamente delle trachemys, degli xenopus, dei clarkii e delle gambusie in un solo topic potrebbe generare troppa confusione..
non so...che ne pensate?

cardisomacarnifex 02-06-2010 21:23

Andrebbero messi in evidenza in ogni stanza, relativamente al tema di quella stanza. Tipo, le Trachemys nella sezione delle tartarughe, la gambusia in quella dei laghetti e dei pesci d'acqua fredda, le Xenopus nella sezione anfibi e il Procambarus nella sezione dei crostacei.

Jonny85 02-06-2010 21:32

E' un progetto un pò impegnativo ma secondo me sarebbe da fare...

sergio mezzadri 30-10-2011 14:54

Ciao Livia, sono Sergio e, un po' in ritardo mi associo ai complimenti. Da naturalista ma anche da vecchio praticante della terrariofilia (che è passato, in tempi in cui non c'era una legislazione al riguardo, per le specie europee) sono pienamente d'accordo con te e anzi sono molto contento che ci siano persone giovani con una coscienza ambientale così profonda. Rappresentano una speranza...In quanto agli anfibi nostrani: adoperiamoci per la loro salvaguardia SEMPRE NEL RISPETTO DELLE LEGGI VIGENTI. Favoriamo la loro presenza con la creazione di piccoli stagni o zone umide sui nostri terreni (anche un giardino può bastare, e aspettiamo che queste specie arrivino da sole, E' LA SODDISFAZIONE PIU' GRANDE! Potremmo attrezzarci per osservare IN NATURA ma vicino o dentro il nostro giardino le specie che, ripeto, SPONTANEAMENTE arrivano a colonizzare lo stagno creato. Naturalmente il tutto va realizzato in un contesto compatibile con la biologia delle specie, e cioè lontano da strade pericolose e con la possibilità che lo stagno serva alla riproduzione e dispersione successiva dei neometamorfosati. Tantissimi complimenti e auguri a Livia, che possa mantenere l'entusiasmo ma anche il rigore e la coerenza in una passione così bella.#25#25#25#25#25#25#25#25#25#25#25#25#25

ocbforever 21-01-2015 23:17

Ma allora tutte le sagre della ranocchia che conosco sono dei ritrovi illegali di mangianfibi?


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