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kawasakiz85 30-12-2016 14:00

Genetica Ancistrus: accoppiamenti e selezioni
 
Salve ragazzi, non scrivo più nei forum da alcuni anni poiché l'attività professionale non me lo consente più ma oggi, approfittando di una pausa natalizia, ho deciso di aggiornarvi sui miei lavori di selezione degli ancistrus.
Parto dal presupposto che ho dato vita a degli accoppiamenti tra selezioni commerciali di una "stessa specie" e non a delle ibridazioni come un inesperto di loricaridi potrebbe pensare.
Ho accoppiato delle selezioni dell' Ancistrus sp. (di base un ibrido commerciale le cui esatte origini sono ignote) create dall' uomo.
Di conseguenza, male che mi fosse andata, avrei solo sporcato il lavoro di selezione fatto in precedenza dagli allevatori.
Sono contrario ad ibridare i loricaridi, infatti quando allevavo esemplari puri come gli hypancistrus o le peckoltia mi sono sempre tenuto lontano dal pericolo di ibridazioni.
Diversamente, trovo stimolante cercare di capire qualcosa sulla genetica degli ancistrus appartenenti alla "stessa" specie anche perché si trova poco e niente in italiano sugli accoppiamenti tra selezioni.
Il mio progetto, ancora "in itinere" perché portare alla maturità sessuale i pesci richiede del tempo, è quello di generare l'ancistrus super red longfin, già disponibile in commercio.
Ma la soddisfazione di "farlo in casa" con gli ancistrus che avevo a disposizione, ovvero gli ancistrus gold longfin e i super red a pinne corte, è sicuramente maggiore.
Ho scelto di proposito il gold perché essendo un albino con gene recessivo si prestava bene agli accoppiamenti.
Un ancistrus colorazione wild, il classico nero a puntini bianchi, mi avrebbe allungato il lavoro di selezione avendo dei geni dominanti.
Dall'accoppiamento tra super red e gold longfin con mio enorme stupore ho ottenuto sin dalla prima generazione non solo dei classici esemplari scuri e dei neri pinne a velo (risultato che mi aspettavo) ma anche qualcosa di inaspettato, cioè dei calico red a pinne corte ed un calico red longfin, che in commercio viene ceduto con la sigla lda 16.
Anche con riferimento all'ancistrus Lda 16 che solitamente si trova in commercio, mi viene da pensare, visti i miei risultati, che la gran parte di quelli in vendita sono in realtà dei calico come quelli che ho ottenuto io (anche perché quelli wild fotografati nel sito Planetcatfish sono differenti).
Ma visto che commercialmente sono identificati così anche io continuo ad utilizzare quella classificazione sebbene impropria.
Attraverso l'ancistrus lda 16 longfin sarà facile ottenere sin dalla prossima generazione gli ancistrus super red longfin, basta accoppiarlo con un super red puro.
Di seguito qualche foto e video:

Ancistrus calico red o Lda16:
https://s29.postimg.cc/dll4zsnnn/IMG...5_WA0029_1.jpg

Ancistrus longfin:
https://s23.postimg.cc/zeydnaybr/IMG...227_WA0053.jpg

Ancistrus calico red Lda16 longfin:
https://youtu.be/zJ_UegtsEec

Avannotti:
https://youtu.be/-Yj2yWwAL_8

I genitori:
https://youtu.be/NnzJNb0O5mc
------------------------------------------------------------------------
Alcune selezioni nate in vasca messe a confronto:

https://s23.postimg.cc/70zquzy5j/20161024_071515.jpg

paul sabucchi 30-12-2016 14:55

[emoji106]

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Puntina 03-01-2017 16:07

Che bel post questo, mi ha chiarito un po' le idee per quanto riguarda l'accoppiamento gold/red. Grazie! ��

kawasakiz85 07-01-2017 01:16

Quote:

Originariamente inviata da Puntina (Messaggio 1062811835)
Che bel post questo, mi ha chiarito un po' le idee per quanto riguarda l'accoppiamento gold/red. Grazie! ��

#70

kawasakiz85 30-01-2017 14:14

Aggiorno il mio topic, visto che è dedicato alla genetica, perchè dalla domanda di un utente mi è venuta fuori una riflessione che può essere interessante, ovvero l'utilizzo della sigla F in acquariofilia ed i suoi rapporti con la genetica.
In genetica la sigla F1 è utilizzata per indicare la prima generazione di figli nati da due genitori contrassegnati con la sigla P1 aventi genotipo puro ma caratteri differenti.
La sigla F1, dunque, indica degli ibridi della prima generazione derivanti "da un incrocio" tra individui appartenenti a due linee pure ma con alleli diversi.
Di conseguenza, nulla presuppone in genetica che gli F1 siano tutti esemplari puri omozigoti, e cioè che siano figli di due esemplari assolutamente puri con gli stessi caratteri come dovrebbero essere i selvatici, anzi è proprio il contrario.
In acquariofilia, invece, la sigla F1, F2 ecc.. indica la prima, la seconda ecc.. generazione di esemplari assolutamente puri con i medesimi caratteri proprio perchè figli di individui pescati in natura ed in purezza.
Tale sigla, quindi, contrasta con le leggi di Mendel che servono proprio a studiare gli ibridi.
Se Mendel avesse usato in partenza esemplari con genotipo puro con alleli identici (fenomeno che connota una specie ad esempio di loricaridi pescata in natura e tenuta in purezza) non avrebbe scoperto un bel nulla.
Puntualizzando che il termine ibrido è inteso da Mendel come frutto dell'incrocio tra due linee pure con un carattere diverso mentre con riferimento agli animali l'ibrido nasce dall'incrocio tra individui appartenenti a specie diverse dello genere, vorrei fare un pò chiarezza visto che in generale gli acquariofili esaltano i propri F... come puri, cosa che in realtà, scientificamente, rappresenta un ossimoro.
Se qualche biologo vuole intervenire mi piacerebbe conoscere il suo punto di vista poichè la mia formazione è giuridica e non scientifica dunque potrei aver commesso qualche errore di riflessione.
__________________
I miei loricaridi:

paul sabucchi 30-01-2017 14:33

Non sono biologo (solo veterinario) ma la tua osservazione mi pare giusta ma dato che nel gergo acquariofilo la prassi corrente è quella di definire F1 la prima generazione frutto dell'accoppiamento di due "wild" della stessa specie (indipendentemente dal fatto che siano omo od eterozigoti, tutto da dimostrare) per semplicità mi atterrei a questa interpretazione "comune", ciao.

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Avvy 30-01-2017 15:27

Comunque anche se pescati in natura i vari esemplari non sono gemelli, quindi pur mantenendola fenotipi simili (o identici in caso di creazione di una linea) non avranno genotipi identici. Altrimenti addio evoluzione.
Si indicano come "puri" solo perché non incrociati durante la selezione. Il concetto di omo ed eterozigote in questo caso non interessa. Secondo me hai "frainteso" il termine purezza.
Per farti un esempio io ho dei Wingei orchid Malaguena 2006 che sono puri, ma questo non vuol dire che siano assolutamente identici.
Infine in generale le F indicano solo il susseguirsi delle generazioni, senza altre connotazioni specifiche.

kawasakiz85 30-01-2017 16:01

Si, diciamo che, più che fraintendere, ho generalizzato di molto le cose perché sarebbe inimmaginabile discutere in modo preciso sui singoli geni del dna per coloro che non sono scienziati.
Ovviamente davo anche io per assodato che gli esemplari della stessa specie non avessero un dna perfettamente identico al 100% ma il genotipo deve esserlo comunque al 99,9%.
Parlo dei loricaridi perché allevo quelli, le differenze tra hypancistrus appartenenti a specie diverse a volte sono veramente minime.
Provate a fare distinguere un L066 da un L333 a chi non ha esperienza con gli hypa.
Proprio per questo gli appartenenti alla stessa specie hanno differenze minime nel pattern altrimenti addio classificazioni.
Il mio discorso comunque era incentrato sull'uso improprio della sigla F in acquariofilia perché indica una purezza che in genetica la sigla stessa tende ad escludere.
Sulla tua ultima affermazione non posso che essere assolutamente d'accordo.
La sigla F non dovrebbe avere altro significato se non quello di contare le generazioni e basta.
La discussione, infatti, è nata dal fatto che ho classificato come F3 la mia terza generazione di ancistrus gold nata in acquario e mi era stato chiesto se questa classificazione fosse giusta dato che i due P1 non erano selvatici ed aggiungo io nemmeno puri.

Mustang 30-01-2017 16:45

quoto quanto detto.. ormai per F1 si intende la prima generazione di una propria coppia ... penso che se non si è intenti in qualche studio particolare, lo si possa usare senza problemi dato che mantenere i dati in questo caso non è rilevante

Avvy 30-01-2017 18:45

Poi in ogni caso andrebbe sempre contestualizzato. Ad esempio un generico ancistrus gold F3 potrebbe trarre in inganno, diversamente da una frase tipo "nella mia linea la F3"


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