metodo OTRAC
Buonasera a tutti,
mi piacerebbe molto discutere con tutti voi del metodo OTRAC. Sono molto incuriosito da questa gestione e mi piacerebbe sapere ogni vostra esperienza relativa a questo metodo di gestione. Vorrei che chi ha usato e chi tutt'ora usa questo metodo possa mettere a disposizione la sua esperienza e il metodo di gestione di una vasca OTRAC, senza tralasciare alcun minimo dettaglio. Vorrei parlare della stabilita del PH. Di come il PH molto acido può influenzare la flora batterica. Come affrontare la gestione ordinaria di un acquario di questo tipo, cioè cambi acqua. eccecc. Per chi non sa cosa sia : OTRAC significa (Oligo,Tropico,Acida). Oligo significa povero di sali, Tropico cioè temperature tropicali e Acido sta per pH acido. Diciamo che è un metodo di gestione dell'acquario con il quale si cerca di ricreare in acquario le stesse condizioni fisico-chimiche che si trovano in natura. Le condizioni che si devono raggiungere per la gestione di un acquario OTRAC sono abbastanza estreme , PH molto acidi < 6 cercando di renderlo stabile, con assenza di tamponi quindi con un KH tendente allo 0 |
ma con un kh a 0 non si rischiano sbalzi in vasca?
Inviato dal mio LG-H840 utilizzando Tapatalk ------------------------------------------------------------------------ mi interessa questa cosa ma solo per una questione di curiosità Inviato dal mio LG-H840 utilizzando Tapatalk |
Il tampone, nel caso, è l'acido organico, che peò stabilizza il pH a valori molto più bassi.
Per il filtro biologico, lavora MOLTO POCO a quei pH. Tuttavia l'ammoniaca non rappresenta tossicità comparabili a quelle degli acquari "normali" proprio perché il pH è basso (rimane ionizzata ad ammonio). E' bene prevedere TANTE piante (magari galleggianti). Parlo per sentito dire, lemie vasche sono rigorosamwente d'acqua duretta. C'era un post con una bella vasca d'acqua scura, con piante palustri emerse "appese" a terrazze ai lati della vasca, tempo fa. |
Ciao, ti consiglio la lettura di questo topic
http://ftp.acquariofilia.biz/showthread.php?t=146054 purtroppo la maggior parte delle persone che hanno scritto all'epoca non ci sono più qui sul forum ma è una lettura molto interessante. Io non ho le conoscenze adatte per discuterne in modo approfondito ma per esperienza posso dire che una volta stabilizzata la vasca e non parlo del classico mese di maturazione ma molto di più la vasca stessa viaggia da sola a patto di NON mettere le mani in vasca. Io ho una vasca con ph abbastanza acido (tra 5.2 e 5.8) conducibilità tra 60 e 120 (no chiedermi il kh che non lo misuro da un bel po ma era zero), cambi nell'ordine di 4/5 l'anno e la torba nel filtro la cambio anche dopo 3/4 mesi. In vasca c'è forte presenza di acidi umici (legni, foglie e pignette) che favoriscono la stabilità di tutto il sistema, NON aspiro mai il fondo, NON combatto o tolgo le alghe, MAI pulito il filtro dal primo giorno che lavora. Piante galleggianti che aiutano sempre, pothos emerso con radici in acqua che assorbono inquinanti, pesci MAI in sovrannumero anzi devi cercare di popolare questo tipo di vasche molto poco. Insomma non so se sia o no il metodo OTRAC, il mio è il metodo Ghino, fatto di esperienza (poca) e tentativi (tanti) |
Grazie per il link!
Quote:
Quote:
Quote:
|
ecco, lo sapevo che poi mi avresti fatto domande difficili.
La chimica l'ho fatta più di 20 anni fa al liceo e poi l'ho rimossa subito dopo. Io i cambi li faccio molto di rado ma come ti ho detto ho pochi e piccoli pesci, il discorso cambia se vuoi utilizzare lo stesso approccio in una vasca ad esempio di Discus, che richiedono più mangime e di conseguenza sporcano anche di più oppure dovresti allevare i Discus in vasche da Nmila litri e sarebbe tutto più semplice. Calcola che foglie e pignette in ambiente molto acido impiegano mesi a degradarsi quindi mi regolo di conseguenza. Io non ho mai gestito un acquario con il calendario in mano. Ho sempre fatto i consueti test all'inizio ma poi in realtà mi regolo "guardando" vasca e pesci. Se un pesce è strano, stressato te ne accorgi subito e quello è un campanello di allarme. Purtroppo sono la persona meno indicata per fare un discorso scientifico sull'argomento. |
Invece il tuo intervento è molto utile perchè hai esperienza con vasche del genere.
Quindi suppongo che i 4/5 cambi di acqua annui li fai con acqua osmosi senza integrare con sali acqua rubinetto eccecc. Quindi ti chiedo un favore, quando misurerai il GH mi fai sapere cosa viene fuori??? Grazie |
OTRAC era una parola che non sentivo da anni... mi fa pensare ai tempi d'oro dell'acquariofilia..ai bei tempi andati...:-D
scherzi a parte, più che altro era una cosa un po' particolare e legata all'allevamento di determinate specie di pesci, soprattutto con quelli wild, di cattura etc oggi, con i pesci che sono quasi tutti di allevamento (grazie a Dio) forse l'otrac ha poco senso (IMHO) nessuno che io conosca oggi alleverebbe pesci in quel modo, quindi credo che troverai ben poche testimonianze dirette. |
Quote:
È giusto secondo te che i pesci di allevamento vengano fatti nascere e crescere nelle farm a valori che non sono a loro congeniali ma ahimè con il passare delle generazioni si sono assuefatti a quei valori? Non è compito di un acquariofilo consapevole cercare di ridare a quel pesce (anche se non è di cattura) quello che ha perso grazie a degli allevatori non proprio professionali? Parlo ad esempio di avannotti di Ciclidi nani tolti ai genitori appena nati perchè devono essere pompati a naupli di artemie e poi venduti in maggior numero, parlo dei miei Sphaerichthys vaillanti che ho ritirato da un negoziante a Ph7 (mentre vanno tenuti a Ph inferiori al 5) Allevando in questo modo si snatura la genetica di un pesce sia dal punto di vista genetico o quello comportamentale. I Ciclidi nani nel 99% dei casi vengono riprodotti nelle noci di cocco o nei vasi di terracotta dagli acquariofili ma in natura non è cosi. Poi quindi diventa inutile parlare di valori ideali per una specie dato che se li metti in acqua di rubinetto campano bene lo stesso. OTRAC o no, a me sembra giusto almeno cercare di avvicinarsi ai valori ideali di ciascuna specie. |
Ghino, in linea di massima il tuo discorso è valido......oltretutto non bastano alcune generazioni in cattività perchè avvengano mutazioni genetiche "conformi" ai valori delle farm.
Per conto mio le gestioni "spinte" vanno ben valutate, i pesci delle farm, pur mantenendo il corredo genetico originale, potrebbero mal tollerare il cambiamento, specialmente se troppo repentino. Non conosco bene la gestione otrac e i relativi "abitanti" quindi non mi dilungo ulteriormente, faccio solo un esempio (tanto per alimentare la discussione) relativo al salmastro (che conosco meglio). Su molti siti, scritti, libri etc. si legge che i pesci eurialini gradiscono gli sbalzi di salinità, che in natura corrispondono alle piene dei fiumi che, appunto, modificano la salinità......però, valutando e studiando con più attenzione, non si può non realizzare che in natura i pesci possono scegliersi la salinità cambiando posizione o profondità nel fiume/delta. In vasca li "costringiamo" al cambio di salinità, e se per qualche motivo in quel momento non gli va, la devono "subire".......quindi meglio mantere una condizione stabile. Tutto questo per dire che, al solito, le cose vanno ben ponderate e gestite. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 12:46. |
Powered by vBulletin versione 3.8.9
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Traduzione italiana Team: AcquaPortal
User Alert System provided by
Advanced User Tagging v3.2.5 Patch Level 2 (Lite) -
vBulletin Mods & Addons Copyright © 2024 DragonByte Technologies Ltd.
Copyright Zero Pixel Srl