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Agro 26-05-2015 22:57

Il controllo della luminosità in acquario
 
In molte discussioni si legge che l'equilibrio in acquario è importante, uno degli elementi da controllare è la luce. Se chiedo come posso controllare la luminosità in vasca?
Più di qualcuno direbbe di usare ballast dimmerabili: fattibile ma non è quello che voglio trattare.

Il metodo che voglio trattare è molto vecchia scuola: utilizzando piante galleggianti.
Il metodo è semplice: si controlla la copertura della superficie per controllare quanta luce arriva al fondo.

Ma a che pro tutto questo?
Esempi tipici sono quando un neon è poco e due sono troppi, se necessario creare zone a luminosità diverse o per controllo delle alghe.
Con alcune specie di pesci come i betta o altre che fanno nidi di bolle le piante galleggianti sono essenziali.
Anche il fatto di creare zone con luminosità differenti è importante, cosi un pesce può scegliere dove sta meglio. Questo rientra in una logica diversa di gestione della vasca, dove non si non si punta più alla uniformità o alla costanza dei valori, ma a creare disomogeneità controllate e stagionalità.
Questi concetti possono mettere in difficoltà chi si approccia a questo mondo, sostanzialmente cerchiamo di replicare quello che fa madre natura.
La "difficoltà" di questo metodo è che richiede molta perizia e costanza.
Non fraintendetemi, anche chi è alle prime armi riesce ad attuarlo, ma deve mettere da parte quello che vuole, e fare quello che richiede la vasca e i suoi abitanti.
Come molte altre cose in acquariofilia anche qui la gestione va fatta occhio: ovvero bisogna andare un po a tentativi, regolandosi in base alla risposta della vasca. Anche questo concetto di basarsi sui propri sensi e una cosa un po' ostica da apprendere, specie per chi inizia.
Avvolte è necessario lasciare alcune piante più esigenti in piena luce, qui ci vuole un po di fantasia, magari realizzando recinti galleggianti per contenere o per evitare che le galleggianti ricoprano determinate aree.
In un ottica di gestione low tech regolando la luminosità in questo modo, e la concertazione dei nutrienti variando la quantità dei litri cambiati si può arrivare al tento agognato equilibrio perfetto.
E' chiaro che bisogna anche saper anche scegliere quale pianta usare per fare questo.
Qui si capisce perché l'esperienza in questo campo è molto importante: regolare la luminosità con una pianta e la concimazione con i cambi non è una cosa che si apprende in pochi giorni, ma in parecchi mesi, ed è quasi un esercizio di stile.
In oltre è da tenere presente che ogni vasca è a se, quindi non si può applicare a modo di stampino lo stesso metodo a tutte le vasche ma bisogna seguire caso per caso.
Comunque l'unico metodo per acquisire dimestichezza è provare.

Con quali piante si può realizzare tutto questo?
Pariamo con la regina incontrastata: la lemna o lenticchia d'acqua.
E una pianta praticamente indistruttibile, a crescita rapidissima, questo che la rende bella e maledetta.
Sia adatta a vasche aperte e chiuse, copre in modo uniforme la superficie. Controllandole la quantità si può controllare in modo quasi millimetrico la luminosità. Avvolte giocando con le correnti superficiali si possono creare zone più o meno dense, avvolte anche zone quasi prive di lemna.
il conto di questa piante è che altamente infestante, specie con carichi organici elevati, invece in acque molto pulite può anche stentare
Altra pianta interessante è la riccia: crea cuscini galleggianti densi, che crescono lentamente.
Si adatta sia a vasche aperte che chiuse, ideale per coprire una determinata area, ma il più delle volte deve essere trattenuta in posizione con vari espedienti altrimenti vaga per la vasca.
Altre piante a crescita veloce è la pistia stratoides e la salvinia, con le loro radici molto più sviluppate della lemna danno un effetto molto particole alla vasca, il contro possono soffrire in vasche chiuse o per l'eccessiva vicinanza ai neon.
Purtroppo anche queste possono essere infestanti, ma il buon acquariofilo non si preoccupa molto di questa cosa, sa che c'è bisogno di un piccolo intervento di sfoltimento quando serve.
Altra pianta immancabile nelle nostre vasche è il ceratophlillum che si può tenere sia galleggiante che sommerso, anche questo a crescita veloce, ma non si può di certo dire infestante, anche se con la giusta fertilizzazione cresce come un dannato.
Di galleggianti ce ne sono molte altre, basta leggersi un po' le schede per trovare quella che si adatta meglio alle nostre esigenze.
Oltre alle galleggianti si possono usare molte altre piante come quelle a stelo lasciate crescere fino in superficie, tra le più usate egeria, limnophila, bancopa e caboba.
Anche la vallisneria lasciata crescere fino in superficie si adatta bene allo scopo.
Il vantaggio di queste piante è fare ombra in modo localizzato magari proprio sopra a piante a crescita lenta, che si possono ricoprire facilmente di alghe se esposte a luce diretta e intensa.
Come detto le possibilità cono molteplici, basta un po di ingegno per gestire abilmente la luminosità in vasca, senza usare costose attrezzature, me usando metodi molto semplici alla portata di quasi tutti.
Anche in questo caso l'investire in conoscenza può essere più vantaggioso di investire in attrezzatura tecnica o in prodotti.


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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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