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Gio2011 28-01-2014 10:22

Hypancistrus sp. (L260)
 
Sud Americano, il suo luogo di origine stimato è il Rio Tapajós (Brasile) e il nome Hypancistrus deriva dal latino “meno-uncino” e fa riferimento al minor numero di denti rispetto agli Ancistrus sp.

Come tutti i Loricaridi, occupa uno spazio di nuoto basso raggiungendo la taglia massimo di 11-12 cm circa. Lo si vede per lo più arrampicarsi su legni o pietre (qualche volta anche appiccicato al vetro) ma stare rintanato in attesa della notte è il suo atteggiamento preferito. Loricaride abbastanza timido ma una volta presa confidenza con la vasca, non è raro vederlo gironzolare mostrando uno dei più bei pattern che questa famiglia sfoggia.

I valori di riferimento di questa sp sono i classici amazzonici:
pH: 6-7,5
Kh: 1-5
T: 24-28°C
Ma a dir la verità non ci bada più di tanto se il ph è 7,8 p 6,8, l’importante è mantenere costanti i valori nel tempo.

La sua dieta prevede molte proteine, in natura si nutre di micro fauna, lombrici, ecc quindi anche in vasca è consigliabile somministrare alimentazione base proteica (granulato per discus) da implementare una o due volte a settimana con poco surgelato (chironomus rosso, artemia salina). Molto attivo con poca luce e con forte corrente, sta bene con acqua pulita (filtri sovradimensionati), non mangia le piante quindi adatto anche ad acquari piantumati: se si dispone di tane, si riduce il rischio di buche nella sabbia alla ricerca di un nascondiglio. Consiglio di ossigenare molto bene l’acqua con pompe potenti aventi mandata a pelo d’acqua o l’utilizzo di porose collegate all’areatore, soprattutto in estate. Soggetti ad ipossia è preferibile infatti ossigenare molto l’acqua piuttosto che creare forte flusso.

Non vi è una formazione di coppie vere e proprie come per altri molti pesci dello stesso bacino idrico, ma piuttosto un corteggiamento abbastanza violento a seguito del quale al femmina depone, principalmente in tana (breeding cave) o in spazi molto stretti e difendibili. Per questo è preferibile allevarli in gruppi di almeno 4-5 esemplari se si punta alla riproduzione. Il maschio cura e ventila le uova per circa una settimana ossia fino a quanto le larve iniziano a gironzolare per la tana.
Una volta riassorbito il sacco vitellino abbandoneranno il padre e potranno essere alimentate sia con mangime secco che tabs che scaglie, ma il miglior alimento è ancora una volta naupli di artemia salina che apportano proteine nobili atti all’ottima crescita dei piccolo.

Il dimorfismo sessuale è evidente dopo l’anno di età e distingue il maschio per maggior dimensioni, forma della testa, lunghi odontoidi ai lati della testa e peluria su pettorali e resto del corpo, fino alla coda.

A differenza di altri L, questa sp manifesta pochissima tensione ed aggressività intra o interspecifica, quindi è adatto alla convivenza con tutti Loricaridi della stessa taglia o inferiore, e con quasi tutti gli altri pesci che popolano le nostre vasche (eccezione fatta per i grossi predatori come razze o arowana)


A tutti coloro che vogliono cimentarsi nella riproduzione e/o allevamento di questi pesci, consiglio di iniziare l’avventura senza paura in quando bastano davvero pochi accorgimenti per ottenere buonissimi risultati, e godersi i meravigliosi pattern e atteggiamenti di questi ben poco conosciuti pinnuti.


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 12:40.

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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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