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Vic Mackey 13-01-2011 02:11

Paguri alle Maldive..
 
Introduzione

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Di ritorno dopo 9 giorni passati sull’atollo maldiviano di Ari Sud, precisamente a Nalaguraidhoo, meglio conosciuta come Sun Island, tra immersioni, snorkeling e coccolato dal sole, mi accingo a raccontarvi la mia esperienza vissuta laggiù nel dicembre del 2009 con i paguri locali, anche se non il principale è comunque stato uno dei motivi del mio viaggio laggiù.
Appena arrivato e sistemato batto subito il terreno, incappo in uno dei migliaia di paguretti terrestri del genere Coenobita variabilis (foto sotto), crostaceo che vive sulla sabbia bagnata (ma sa anche percorrere kilometri in acqua) in continua ricerca di cibo, questo paguro, pare originario dell’Oceania ormai colonizza tutti i paesi tropicali, dal pacifico polinesiano ai caraibi toccando persino il mar Rosso.

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Coenobita Variabilis

Visto che comunque non è cio che mi e ci interessa mi avvicino alla laguna ma vedo che apparte qualche pesciotto non pullula di vita e allora, quando scorgo i pochi scogli presenti sull’isola, nelle pozze salmastre inizio a scorgere cioe che mi interessa, due Calcinus Latens e un Calcinus Laevimanus, entrambi presenti nei negozi italiani, soddisfatto spero a breve in qualche incontro particolare come il più famoso Elegans o ancor meglio il Sacro Graal dei Calcinus, l’Haigae, purtroppo a breve mi rendo conto che sull’isola gli unici due calcinus sono quelli come genere, o poco di più.

Mentre gironzolo l’isola e ed esploro le zone dove possono essere, noto che una ragazzona nordeuropea mi osserva curiosa, mi si avvicina a chiedermi cosa sto facendo e dopo le presentazioni (lei è una delle responsabili del Diving dell’isola) mi dice di farmi trovare per le 10 il mattino successivo al Diving Center dell’isola che mi doveva presentare una persona.

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Vic in piena espolrazione a Sun Island

Il Mattino successivo mi faccio trovare al posto prestabilito e la responsabile (ha preferito non essere nominata) mi presenta un ragazzotto tarchiatello maldiviano sui 25 anni, con il nome lunghissimo ma che tutti abbreviano con Kube; Kube ha 26 anni, è maldiviano e dopo le superiori a Male (la capitale dell’arcipelago ndr) è volato a Colombo (Sri lanka) per laurearsi in biologia marina tropicale, si sta specializzando e ora per raccattare qualche spiccio fa l’istruttore sub in alcuni villaggi finchè l’università e chiusa (la è estate).
Kube parla solo inglese ma io cavicchiandomela piuttosto male riesco comunque a farmi capire, gli spiego i miei interessi, gli racconto del mio acquario e gli mostro il mio primo articoletto su AP, lui sorridente mi dice che la tesi di Laurea della triennale l’ha fatta proprio sui crostacei di pozza salmastra e mentre mi giro stupito verso l’istruttrice sub, lei ammiccante mi sorride dicendomi “: stasera mi offri da bere”.

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Paguretti "a mucchi" nelle mani di Vic

Kube mi dice che i paguri presenti alle Maldive non sono molti, o meglio, sono presenti in centinaia di migliaia ma solo in pochissime specie,la creme della creme si trova nel Pacifico, oltre al Latens e al Laevimanus (che ricordo essere il mio primo paguro e attuale anziano della vasca), sono presenti i Calcinus Seurati, un nuovo ibrido molto simile al Calcinus Elegans Hawaiano, i Dardanus nei generi Megistos e Pedunculatus e qualche Tibicen.
La prima informazione interessante che mi spiazza è che oltre all’ibrido simil hawaiano, anche il Seurati, detto paguro zebra è un ibrido, probabilmente nato proprio alle Maldive, un incrocio proprio tra le due specie principali, ovvero Latens e Laevimanus (vedi foto sotto).

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Calcinus Laevimanus a sinistra, Latens a destra.

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L’incrocio tra i due, il Calcinus Seurati, notare la fisiniomia e il “volto” del Laevimanus e i colori degli arti del Latens

Inoltre l’altro ibrido (foto sotto), proviene sempre dallo stesso incrocio Latens/Laevimanus e proprio Kube, partecipa con alcuni suoi compagni universitari alla ricerca sperimentale con lo scopo di definire le diversità tra i due ibridi, il perche tra l’accoppiamento di Latens e Laevimanus nasca a volte il Seurati e a volte il simil-hawaiano (che ancora un nome non ha).
Kube in confidenza mi ha detto che pare sia dovuto ad un discorso genetico dove il maschio, con prevalenza di ormoni da caratteristiche piu elevate alla cucciolata, quindi Seurati quando il babbo è Laevi e Simil-hawaiano quando ad essere babbo è il Latens.

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Il piccolo ibrido a sinistra e il suo sosia “Calcinus Elegans Hawaii a destra, oltre alla fisionionomia meno esile nell’Elegans e differire tra i due, dai colori apparentementi simili sono i cunicoli oculari, blu nel l’Elegans e arancioni nell’ibrido

Nei giorni successivi ho esplorato anche nel reef e ho trovato Latens di misura molto grossa dall’ordinario, fino a 7/8cm, stazza dovuta proprio al fatto che oltre al piu spazio in barriera hanno anche la capacità di recuperare gusci di gasteropodi molto grossi che gli permettono un adattabilità alla crescita piu ampia.

Vita dei paguri maldiviani

I paguri maldiviani vivono per la maggiore tutta la giovenizza sulla scogliera o sulle pozze salmastre, poi adulti abbandonano il nido e attraversando la laguna vanno a vivere nel piu fiorente reef, piu fiorente ma piu pericoloso e per questo che al momento della covata tornano nelle pozze per deporre, rimangono fino alla schiusa e successivamente lasciano le larve al loro destino.
Le piccole larvette(di cui purtroppo non dispongo foto, troppo piccoli per la mia scarsissima digitale), vivono in quezze chiazze d’acqua che la sera, con la bassa marea si asciugano, difficilmente vengono predate se non da qualche granchio o da qualche bavosetta; rimangono senza guscio, simile a piccole aragostine milimmetriche e incolore per un mese e mezzo, dopodiché uccidono piccoli gasterpodi per avere una conchiglietta della giusta stazza.
Si nutrono pressoche di piccolissimi anfipodi o uova di altri crostacei o pesciolini, hanno colorazione inizialmente trasparente, poi bianca e poi via via prendono il colore originale, partendo dalle pupille oculari, al baffetto per poi finire con gli arti, il tutto dopo circa due mesi di vita.

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Un piccolo ibrido arancione nelle mani del nostro “pagurofilo”, questo esemplare ha sui 2 mesi di vita,.

Sempre in giro per la laguna ho avuto il piacere di trovare un bellissimo Megistos Rosso sulla scogliera e alcuni Pedunculatus a zonzo per la laguna.
Il sesso nei paguri per la maggior parte delle specie e ancora indecifrabile anche se si sa essere ben definito sin dalla nascita secondo il professore di Kube.

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Esemplare di Megistos

Anche durante le immersioni, che inizialmente si rendono ottime solo per quello che fanno le maggior parte dei sub, cioè pesci e coralli, danno comunque frutti, riesco a scovare alcuni latens, di misure notevoli, fino anche a 7/10 cm, misure che raggiunge solo in mare, grazie anche alle possibilità di avere case piu grandi e quindi di allargarsi fino ai limiti massimi consentitogli da Madre Natura.
Kube mi spiega che i paguri che trovo nelle pozze sono pressoché cuccioli, come quelli che arrivano nei nostri acquari, la misura massima da adulto è variabile da 4 a 7, a volte 8 0 9 cm, nei nostri acquari difficilmente va oltre i 5 cm proprio per questioni di spazio, il paguro muta in grandezza solo durante la fase di crescita, cioe dai 2mm fino alla misura minima adulta, cioe 4cm circa, dopodiché il crostaceo non risente l’esigenza di mute per ingrandirsi, ma solo per ripulire le vie respiratorie, quindi la stazza rimane sempre pressoche stabile.
I calcinus adulti tornano dal mare fino alle scogliere, zone sicure per le larve, che in mare sarebbero predate, covano fino a un centinaio scarso di uova, di cui poi solo una ventina diventeranno adulti, poiché molti moriranno per cause climatiche o predati da granchi, gobidi o altri animali degli scogli.

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I cuccioli trovano una sistemazione dopo il primo mese e mezzo di vita, solitamente uccidendo piccoli gasteropodi scoglieri, prima difficilmente vengono predati, poiché poco nutrienti e appetitosi per gli animali che popolano le pozze salmastre.
La colorazione è inizialmente trasparente per tutti i calcinus, poi dopo circa due settimane bianca e infine dopo circa due mesi e mezzo iniziano a prendere le livree originali partendo dagli occhi; mentre le fisionomie articolari, come la chela piu grande del Laevimanus si nota quando il paguretto prende la colorazione biancastra.
I genitori nel frattempo dopo la covata si sono diretti nuovamente verso il reef per la loro vita, non reincontrando mai piu i loro piccoli!

Ho continuato per tutti i dieci giorni, concomitando con il fatto non facile di essere con la morosa in vacanza, a cercare esemplari (con pochi risultati) e a farmi qualche chiacchierata con l’amico maldiviano.
Tra le piu interessanti posso citarvi quella che riguarda la pesca per acquari, nelle aree di pesca dell’arcipelago indiano, i pescatori di animali da acquario prendono cifre irrisorie, solitamente pochi dollari ogni tot pesci; le cifre indicative sono sugli 1-2 dollari al kg per i paguretti, quindi parliamo di 200/250 paguri medi; poi, per farvi una stima prendono 1 dollaro ogni 15 zebrasoma catturati.

Inutile dirvi la mia sorpresa sul fatto, immaginavo ci fosse un forte guadagno da parte dei grossisti, ma non pensavo arrivassero cosi a tanto, una cosa comunque positiva rimane, nonostante molte specie non siano protette, sia di crostacei che di pesci, la pesca è riservata solo in determinate aree controllate (e piuttosto piccole) e il bracconaggio e punito con migliaia di euro e per gli stranieri, il divieto di reingresso nella repubblica delle Maldive in via definitiva.
Concludo con alcuni ringraziamenti dovuti a Kube in primis (che mi ha promesso proverà a leggere l’articolo con il traduttore appena gli invierò il link), la nostra Istruttrice di sub e la mia paziente fidanzata, che se sorbita ore e ore di solitudine mentre il “pagurofilo” cacciava sugli scogli;

Castioni Jader (Vic Mackey)

ALGRANATI 13-01-2011 09:33

Bellissimo articolo Vic......#25

egabriele 13-01-2011 09:48

Complimenti.
Ormai sai che condivido seppur in maniera attenuata la tua passione per i paguri.
Riguardo ai guadagni dei grossisti si e' cosi'. E' vero che ci sono rischi, mortalita', serre locali, insomma diversi costi che e' difficile valutare. Pero' hanno sicuramente dei buoni margini.

Talvolta mi chiedo se fosse possibile creare una specie di cooperativa di acquariofili che importa direttamente, sarebbe un interessante esercizio valutarne la fattibilita' ed i costi.

wolverine 13-01-2011 10:08

Bello e interessante Vic ..... #25
Grazie

Wurdy 13-01-2011 13:57

#25 #25 #25

Vic Mackey 13-01-2011 15:05

Grazie ragazzi, naturalmente le vostre approvazioni sono di forte stimolo per me, spero a breve di mettervi a disposizione un bell'articolo sulla riproduzione (gia citato nella sezione "riproduzione nell'acquario marino"), sono in piena fase di maturazione della nursery ;-)

mioteo 31-10-2011 13:23

Che bell'articolo!
Bravo!!#25

alfy-TO 08-11-2011 17:20

articolo interessante!!!

rocco1785 06-12-2011 00:26

complimenti per l'articolo

K-Killer 24-03-2012 12:01

Veramente bello!!


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