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Abra 14-08-2007 19:56

fate fare ai cinesi
 
forteeeeeeeeeeeeee tunze che si inchiodano,la Mattel che deve ritirare migliaia di giochi xchè verniciati con vernice al piombo, batterie dei cellurari nokia che si scaldano e devono sostituirle,dentifricio che ti scioglie i denti :-D :-D :-D :-D :-D evviva la cina e soprattutto evviva le fabbriche che x risparmiare fanno fare le cose là :-D :-D :-D :-D

Benny 14-08-2007 20:57

hai senza H

Federico Sibona 14-08-2007 21:02

Le batterie dei Nokia le ha fatte la Matsushita Electric Co. giapponese (con diversi sottomarchi tra cui National, Technics e Panasonic) ed è uno dei più grandi produttori mondiali (se non il più grande) di materiale elettrico/elettronico.
Hanno detto esplicitamente che faceva fare le batterie in Cina? Non credo.

Abra 14-08-2007 21:10

Federico Sibona, mi sà lo hanno detto stasera x il tg se ho capito bene,grazie Benny mi ero sbagliato

*Tuesen!* 14-08-2007 21:16

le batterie sono jap hanno detto al TG

ravnosalex 14-08-2007 22:06

LOL cmqe la CINA sicuramente non porta del bene ai nostri negozianti, ai nostri rappresentanti e alle nostre fabbriche. Per non parlare delle nostre menti che scappano via.

cospicillum 14-08-2007 22:37

abracadabra, ma dai che anche la tua vasca è MADE IN CHINA !!! -c27

SupeRGippO 15-08-2007 00:33

io sono contento quando leggo queste cose...
e non perche' mi piace ridere delle disgrazie altrui... ( il cinese della fabbrica si e' suicidato #06 )... ma sono contento perche' questi ZOZZI dei Cinesi combattono una concorrenza sleale a livello mondiale...
Sono sicuro che tutti sappiate che il loro COMUNISMO prevede che a lavorare nelle fabbriche siano i detenuti nei LAOGAI... e quindi lavoratori a COSTO ZERO e praticamente schivizzati.

Se volete farvi una idea su cosa sia un LAOGAI date una letta qui...

http://it.wikipedia.org/wiki/Laogai

http://www.ecn.org/filiarmonici/cina-030715.html

Nei laogai non esistono diritti per i detenuti e quelli che devono essere giustiziati, subito dopo la morte subiscono il totale espianto degli organi e vengono cremati senza neppure il diritto ad un misero funerale....
Ovviamente le famiglie non vengono nemmeno avvisate....

ECCO PERCHE' SONO CONTENTO QUANDO LE DITTE CHE SI RIVOLGONO A LORO SCHIATTANO -04

Albe 15-08-2007 00:41

Quote:

Originariamente inviata da Benny
hai senza H

ce ne sono molti che sbagliano :-))

W l'ITALIANO!!

giangi1970 15-08-2007 08:56

La cosa peggiore e',secondo me,che ti spaccino prodotti made in China come di loro produzione.....
Mi e' successo pure in Egitto,dove,volevano spacciarmi degli oggetti in vetro come fatti da loro....peccato che gli stessi oggetti li prendiamo anche nella fornace dove lavoro e sono fatti i Romania e Cina......ovviamente noi non ci mettiamo il marchio certificato "Vetro di Murano"

awake 15-08-2007 09:10

vogliamo parlare di alcune blasonate marche di plafoniere e schiumatoi ?

SupeRGippO 15-08-2007 11:15

ecco chi produce...

http://sitocina.altervista.org/gulag.html

simovit 15-08-2007 14:34

era ora che questa bomba scoppiasse!!!!! -28d#

ne fanno troppe, slealmente, incivilmente e inumanamente #07

SupeRGippO 15-08-2007 14:44

Quote:

Originariamente inviata da simovit
era ora che questa bomba scoppiasse!!!!! -28d#

Simo, mi dispiace deluderti... ma non e' scoppiata nessuna bomba, nel senso che tutto il mondo lo sa... ma TACE e cerca di tenere nascosto questo supruso ai danni dell'essere Umano... Perche' fa comodo a tutti...
e non troverai mai NESSUNO che cerchera' di parlarne o di prenderne atto.
Diversi invece i casi in cui l'America per prima interviene "A DETTA LORO" per difendere i diritti umani... ma guarda caso c'e' sempre di mezzo il petrolio... e torniamo al discorso delle armi di distruzione di massa di SADDAM... MAI TROVATE.
tranquilla, che finche faranno comodo a tutti ...i LAOGAI, pur essendo a conoscenza di tutti continueranno ad esistere e produrre le tanto economiche merci che tutti noi (me compreso) compriamo giornalmente...

Dimenticavo di dirvi prima che in questi campi di concentramento, se qualcuno, per un solo giorno, o per qualsivoglia motivo, si rifiutasse di lavorare... viene IMPICCATO o CROCEFISSO.... evito di postare le foto, ma se cercate su google le trovate....

Il loro comunismo e' peggio della peggior Dittatura di sempre....
ma nessuno ne parla -05 #06


MOLTO INTERESSANTE...

http://www.storialibera.it/epoca_con...er_cinesi.html

simovit 15-08-2007 14:55

"....festeggiare i suoi vent'anni da uomo libero. O forse bastava da uomo." ti fanno gelare il sangue nelle vene certe cose.....

cmq si può tentare di boicottare i prodotti cinesi quanto si vuole ma a volte risulta impossibile...sono dappertutto!!!!

un esempio, ho preso la prima uscita in edicola (e solo quella, perchè stava 99 cent :-)) ) sui cani della hachette (mio dio, quest'anno sta uscendo DI TUTTO E DI + IN EDICOLA, fra poco uscirà pure una collezione di preservativi usati secondo me #07 ), tanto carino e tanto bellino, lo apro e dietro che c'è scritto? "made in china" ...

è troppo insinuata nel mercato, sia alla luce del sole che non, ed è davvero difficile evitarli i loro prodotti #06

SupeRGippO 15-08-2007 15:13

esatto... purtroppo e' tutto fatto da loro... per questo dicevo che a NESSUNO converrebbe far uscire fuori e parlare di queste cose...

Conviene parlare di costantino... Maria de Filippi... Fabrizio Corona ed i ragazzi del grande Fratello... #06 -04

simovit 15-08-2007 16:13

mammamia...a pensarci siamo veramente un gran bel popolo........

sì, di omertosi-cacasotto-ipocriti #07

certo, lo si sa anche senza pensarci, ma pensandoci è ancora peggio!!!! -04

SJoplin 15-08-2007 16:38

Quote:

Originariamente inviata da supergippo
Il loro comunismo e' peggio della peggior Dittatura di sempre....

Diciamo piuttosto che le caratteristiche delle dittature sono tutte più o meno simili, a prescindere dalle ideologie alle quali si ispirano.

Lo stesso Marx quando scrisse l'amato o odiato "il Capitale" lo propose come una teoria, un'astrazione intellettuale, con tutti i limiti che come tale poteva avere.

Come sia poi stata applicata ed estremizzata è tutto un altro discorso, e per lo stesso motivo il modello del comunismo è fallito, perchè è stato utilizzato come spauracchio per instaurare regimi di terrore.

luciafer 15-08-2007 19:55

Sentite questa.
L'altro giorno vado in un negozio di ferramenta per prendere dei rivetti, avevano solo gli Stanley, una confezione da 20, costo 3,60 euro.
Il prezzo mi era sembrato eccessivo e ne ho presa solo 1 confezione.
Esco fuori e leggendo meglio vedo made in cina.
Sempre più dubbioso, passo da un Brico e trovo le confezioni in bustine, sempre della stessa grandezza, da 50 pezzi. Questa volta leggo meglio tutto il cartoncino e vedo scritto made in germany.
Guardo il prezzo 0,90 euro. -05
Non ho sbagliato a scrivere - 90 centesimi.
Se la Stanley fa fare la produzione in cina e poi la rivende maggiorata di centinaia di volte, non è colpa dei cinesi, ma di chi li sfrutta. ;-)

SupeRGippO 15-08-2007 20:52

luciafer, se hai letto bene i link che ho messo, e' chiaro che i cinesi sono le vittime (i carcerati a vita) ...il colpevole e' il loro governo... ed in parte lo siamo anche noi (resto del mondo) che approfitta di loro...
ma questo e' un discorso trito e ritrito....
come la droga... sono 50 anni che ci fanno credere di combatterla.... :-D

SJoplin 15-08-2007 20:53

luciafer, bisognerebbe sapere la misura dei rivetti per avere un termine di paragone sulla differenza :-)

poi c'è pure il delta tra negozio e catena di distribuzione che sposta.

i cinesi, casi estremi a parte, hanno un costo del lavoro che è decisamente inferiore a quelli delle altre nazioni e una qualità diciamo così-così.

io compero volentieri un prodotto cinese se so che effettivamente lo è; il problema è che spesso e volentieri paghiamo dei cinesi a un prezzo occidentale e questo mi piace meno.

lo spauracchio cinese per le economie occidentali lo vedo come un problema relativo, anzi, ragionando da consumatore penso che in un qualche modo contribuiscano a tenere bassi i prezzi. il problema grosso (sempre secondo me, ovvio...) è che i fabbricanti hanno trovato come soluzione più comoda spostare le produzioni nei paesi a economia emergente, piuttosto che adottare delle economie di scala nei rispettivi paesi. e i posti di lavoro scarseggiano sempre di più... indipendentemente dai cinesi.

luciafer 15-08-2007 22:29

Quote:

Originariamente inviata da sjoplin
luciafer, bisognerebbe sapere la misura dei rivetti per avere un termine di paragone sulla differenza :-) .........

sjoplin, se rileggi bene quello che ho scritto vedrai che il termine di paragone era specificato.

Comunque ribadisco, erano della stessa misura.

SJoplin 15-08-2007 22:40

luciafer, di solito leggo bene prima di rispondere a un post. se ho chiesto la misura è perchè 0,90 per 50 pezzi mi sembra poco per dei rivetti a strappo che suppongo siano in alluminio.. comunque non ha importanza, non è questo che sposta il senso del post.

luciafer 15-08-2007 23:03

Quote:

Originariamente inviata da sjoplin
luciafer, di solito leggo bene prima di rispondere a un post. se ho chiesto la misura è perchè 0,90 per 50 pezzi mi sembra poco per dei rivetti a strappo che suppongo siano in alluminio.. comunque non ha importanza, non è questo che sposta il senso del post.

Infatti non cambia il senso, ma neanche avrei fatto il paragone se i due prodotti erano diversi. Visto che li uso, saprò pure vedere le differenze, non ti pare?
I prodotti erano uguali, unica differenza la quantità e il prezzo.
Se sei ancora scettico te ne mando volentieri una confezione così potrai toccare con mano.
Comunque, secondo me, il prezzo assurdo non sono i 90 centesimi per i 50 pezzi ma i 3,60 euro per 20 pezzi, 18 centesimi per un chiodo e un po di alluminio sono veramente tanto. Non credi?

SupeRGippO 15-08-2007 23:26

luciafer, secondo me invece la cosa ASSURDA e' quello che accade in Cina ;-)

luciafer 16-08-2007 08:17

Quote:

Originariamente inviata da supergippo
luciafer, secondo me invece la cosa ASSURDA e' quello che accade in Cina ;-)

Pienamente daccordo supergippo, però diciamo pure che molte di quelle cose che accadono in Cina fanno comodo a parecchi. O no?

condormannaro 17-08-2007 08:04

Quote:

Originariamente inviata da supergippo
io sono contento quando leggo queste cose...
e non perche' mi piace ridere delle disgrazie altrui... ( il cinese della fabbrica si e' suicidato #06 )... ma sono contento perche' questi ZOZZI dei Cinesi combattono una concorrenza sleale a livello mondiale...
Sono sicuro che tutti sappiate che il loro COMUNISMO prevede che a lavorare nelle fabbriche siano i detenuti nei LAOGAI... e quindi lavoratori a COSTO ZERO e praticamente schivizzati.

Se volete farvi una idea su cosa sia un LAOGAI date una letta qui...

http://it.wikipedia.org/wiki/Laogai

http://www.ecn.org/filiarmonici/cina-030715.html

Nei laogai non esistono diritti per i detenuti e quelli che devono essere giustiziati, subito dopo la morte subiscono il totale espianto degli organi e vengono cremati senza neppure il diritto ad un misero funerale....
Ovviamente le famiglie non vengono nemmeno avvisate....

ECCO PERCHE' SONO CONTENTO QUANDO LE DITTE CHE SI RIVOLGONO A LORO SCHIATTANO -04

Carissimo Gippo,

affermare che in Cina il sistema produttivo si sostiene sulle spalle dei detenuti è quantomeno un po' audace.

Già una breve riflessione sui numeri di quel Paese, dovrebbe indurre il prudente osservatore a dubitare che un'economia di tali dimensioni possa anche solo lontanamente essere vincolata, e addirittura favorita, dall'impiego di prigionieri.

Sarebbe un po' come affermare che gli Stati Uniti sostengono la loro produzione grazie allo sfruttamento del lavoro forzato che, come noto, ancora vige da quelle parti.

La Cina è un paese complesso, dotato di risorse notevoli, e di un'organizzazione che fa i conti con numeri ai quali altri paesi non sono abituati.

Spesso si parla della Cina portandola ad esempio nel campo della negazione dei diritti umani, dello sfruttamento, di ogni nefandezza.

La mia personale opinione, supportata dall'aver visitato quel Paese e dall'averci avuto rapporti di lavoro proprio in campo economico per diverso tempo, è che alla base di tante considerazioni ci sia una neanche troppo ben celata ostilità di natura politica.

L'estremo oriente, e non solo l'estremo oriente, è pieno di stati ove i diritti umani sono decisamente meno garantiti che non in Cina, ma nessuno se ne cura in modo particolare. E non perchè tali paesi siano economicamente poco rilevanti. Basti pensare all'India, fedele alleato di molti Paesi occidentali.

Quello che disturba molti è che la Cina è un paese comunista.

Inutile negarlo. E disturba molto perchè, paradosso dei paradossi, dopo decenni in cui il comunismo ha prodotto drammi e tragedie, fornendo in cambio solo stabilità e sopravvivenza, ora ha cambiato marcia e naviga a gonfie vele. Lo fa sulle spalle dei poveracci? Comodo pensarlo. Suggerisco un bel viaggetto, magari nelle parti rurali del paese, per farsi una propria idea.

Intendiamoci: qui nessuno afferma che il lavoratore cinese goda di livelli di tutela paragonabili a quelli di alcuni paesi occidentali (anche se limiterei la considerazione ai soli paesi europei), ma si vuole solo far notare come un'economia di quelle proporzioni non può essere liquidata come parassitaria, frutto dell'abuso o figlia della delocalizzazione.

In Cina si vive il boom, anche fra il popolo. Aumenta il tenore di vita, soprattutto nelle città, come sempre accade quando il Pil aumenta a quei tassi. Il Paese vola.

I diritti umani sono spesso legati al benessere. L'augurio è che la Cina, proseguendo su questa strada, modifichi, come in alcuni casi ha già fatto in passato, la propria condotta in punto di diritti umani e tutela dei lavoratori.

Per quel che riguarda noi, se veramente vogliamo competere sul terreno di scontro che noi stessi abbiamo scelto, cioè il mercato, sarà meglio che cominciamo a rimboccarci le maniche e a farci venire qualche idea, invece che cercare giustificazioni talvolta piuttosto strumentali e fumose.

A presto

PS: Gippo, poi quella sera non sono andato a pesca, altrimenti ti avrei chiamato. Ci sentiamo presto. Ciao

TuKo 17-08-2007 08:54

Faccio una piccola premessa(ammettendo il mio esser prevenuto) io penso fortemente che quando un cinese e/o giapponese(che pur avendo culture differenti come lo è l'inclinazione degli occhi,sono molto simili come filosofia comportamentale) ti fa l'inchino di rivenreza,in realtà stia solo facendo stretching ai lombari,perche da li a poco ti si inc..a.Detto ciò mio caro condormannaro, penso che ti stai infilando in un qualcosa che sia difficilmente difendibile,per quanto tu possa esser preparato in questa direzione.
Sicuramente estremizzare il concetto, che tutta la lora economia è basata(quindi vincolata) sulla loro popolazione detentiva è errato,ma è fuor di dubbio che un pesante apporto di quest'ultima c'è.
La Cina purtroppo(per noi) adotta un sistema di produzione che viola palesemente ogni regola del buon lavoro(es.:vedi orario,ferie,ect..ect....),questo ne fa un leader per quello che riguarda il lavoro di manovalanza(n.d.r visto che, anche altri paesi del sud-est asiatico adottano questa filosofia mi viene da pensare che sia un qualcosa che esula dall'esser cinese).Ovviamente questa loro "filosofia" va a discapito degli altri paesi, che hanno una regolamentazione del lavoro consona all'individuo.
Quello che di cui stiamo parlando è una delle tante caratteristiche per cui questo paese si sta rendendo antipatico agli occhi del mondo.Ovviamente evito la loro citazione in quanto porterebbero fortemente il 3d OT,mi basta pensare che sia ben chiaro il concetto di "pluralità di antipatie"(concedimi il termine).

SJoplin 17-08-2007 09:21

Quote:

Originariamente inviata da TuKo
ti fa l'inchino di rivenreza,in realtà stia solo facendo stretching ai lombari,perche da li a poco ti si inc..a..

questa me la devo scrivere da qualche parte..troppo forte! :-D :-D :-D

condormannaro 17-08-2007 09:38

Quote:

Originariamente inviata da TuKo
Faccio una piccola premessa(ammettendo il mio esser prevenuto) io penso fortemente che quando un cinese e/o giapponese(che pur avendo culture differenti come lo è l'inclinazione degli occhi,sono molto simili come filosofia comportamentale) ti fa l'inchino di rivenreza,in realtà stia solo facendo stretching ai lombari,perche da li a poco ti si inc..a.Detto ciò mio caro condormannaro, penso che ti stai infilando in un qualcosa che sia difficilmente difendibile,per quanto tu possa esser preparato in questa direzione.
Sicuramente estremizzare il concetto, che tutta la lora economia è basata(quindi vincolata) sulla loro popolazione detentiva è errato,ma è fuor di dubbio che un pesante apporto di quest'ultima c'è.
La Cina purtroppo(per noi) adotta un sistema di produzione che viola palesemente ogni regola del buon lavoro(es.:vedi orario,ferie,ect..ect....),questo ne fa un leader per quello che riguarda il lavoro di manovalanza(n.d.r visto che, anche altri paesi del sud-est asiatico adottano questa filosofia mi viene da pensare che sia un qualcosa che esula dall'esser cinese).Ovviamente questa loro "filosofia" va a discapito degli altri paesi, che hanno una regolamentazione del lavoro consona all'individuo.
Quello che di cui stiamo parlando è una delle tante caratteristiche per cui questo paese si sta rendendo antipatico agli occhi del mondo.Ovviamente evito la loro citazione in quanto porterebbero fortemente il 3d OT,mi basta pensare che sia ben chiaro il concetto di "pluralità di antipatie"(concedimi il termine).

Gentile Tuko,

che in Cina, come (e probabilmente meno che) in altri paesi, la posizione del lavoratore non goda delle medesime tutele di cui gode in occidente, è questione fuori discussione.

Quello che mi preme fare è solo stimolare la riflessione, mia e altrui.

Il mio sospetto, ma probabilmente dovrei parlare di fondato sospetto, è che tutta questa attenzione, questa "antipatia", come giustamente la definisci, questa forte disinformazione, tutt'altro che casuale, sia dovuta al fatto che, per la prima volta, un Paese comunista ci pesta i piedi sul nostro terreno. Se la Cina non fosse comunista, se avesse mandato i suoi contingenti in Iraq, se scattasse sugli attenti ogni volta che gli Stati Uniti chiamano, qualcosa mi dice che la sua immagine, a parità di condizioni, sarebbe ben diversa.

Del resto Cuba non ha mai preoccupato nessuno. Lo Yemen men che meno. L'Unione sovietica sì, ma per motivi diversi. Non scendeva sul nostro campo, ma operava in modo completamente avulso, separato.

La Cina invece, colpo di scena, opera di fino, lavora di fioretto. Ci spiazza. Resta infatti comunista, ma cresce economicamente, e lo fa migliorando la vita dei propri cittadini, e non a loro discapito (non ci vuole molto per verificare, basta farsi un viaggetto e leggersi qualche testo per avere un'idea su come si viveva in passato - suggerisco per chi fosse interessato il libro "Cigni selvatici" di Jung Chang, che nonostante il pessimo titolo, e l'impostazione antiregime, rende bene l'idea di quello che è stata la Cina, per poterla poi confrontare con la situazione attuale).

E soprattutto, orrore degli orrori, osa scendere sul nostro terreno. Sfidarci sul nostro campo, facendoci sfrontatamente concorrenza (certamente sleale per molti versi, ma è leale alimentare il proprio sistema produttivo con l'approvvigionamento di materie prime indispensabili attraverso campagne belliche o favorendo l'instaurazione di dittature compiacenti, oppure non aderendo a protocolli internazionali di tutela dell'ambiente, in modo da non limitare le emissioni inquinanti dei propri impianti - vedi Kyoto?)

Questo, in un mondo che ha condannato il comunismo alla dannazione eterna, è inaccettabile, insostenibile ed intollerabile. Occorre una spiegazione. Qualunque, pur di fugare dalle nostre menti anche solo il remoto pensiero, la balzana idea, che un sistema del genere possa funzionare. Ed ecco che i tipici drammi dei paesi in ritardo di sviluppo (civile), comuni a decine di altri stati, diventano secondo questo curioso modo di pensare l'unica ragione di un successo: le condanne a morte, lo sfruttamento del lavoro, i lavori forzati, i reati di opinione.

Tutto pur di non riconoscere che il mostro rosso, il comunismo, possa avere in qualche misura successo, possa in qualche modo contribuire, in un paese enormemente grande e popolato, al miglioramento delle condizioni di vita di un popolo. E' una cosa che non si può non solo dire, ma neanche pensare.

Alla massa bisogna dare delle spiegazioni semplici, di pronto uso e consumo, facilmente replicabili e diffondibili. Spiegazioni di moda che, come tutti gli inganni popolari, hanno una parte di verità: la compressione dei diritti umani, i limiti alle nascite, il regime penale ecc.

La Cina è un posto curioso, con forze innovative e forti spinte conservative. La tendenza sembra tuttavia quella dell'impiego di un sistema produttivo diverso, e certo non solo per gli aspetti normativi riguardanti il lavoratore, per raggiungere il fine ultimo di ogni paese: il migliioramento delle condizioni di vita della gente.

Si stanno avvicinando piuttosto rapidamente a quelle che per noi sono tradizioni, nemmeno tanto vecchie.

In Cina esiste un forte turismo. La gente va in vacanza. A milioni. Si compra i cellulari, comincia a comprarsi le macchine. Va in discoteca. Non muore di fame.

E' vero che queste cose in un paese normale dovrebbero essere scontate. In questo caso però stiamo parlando di un paese con oltre un miliardo di abitanti. Già solo impostare un sistema di produzione che li possa sfamare, è impresa titanica.

Noi siamo abituati a ragionare su altri numeri. Su altri problemi. Occorre elasticità e riflessione per avvicinarci e capire.

Una volta Mao disse ad Andreotti una frase rimasta nella storia, e che esemplifica la particolarità del pianeta Cina: " Il problema è che se anche avessi il consenso del 99% della popolazione, rimarrebbero ben 10 milioni di scontenti".

Con quei numeri, occorre cautela.

La tutela dei lavoratori, a dir poco sacrosanta ed auspicabile, verrà con il tempo. Come è normale ed inevitabile che sia. Già oggi le condizioni del lavoratore cinese sono enormemente migliori non solo di quelle dei tempi del "grande balzo in avanti", o della "rivoluzione culturale", ma anche di soli dieci anni fa.

Pretendere addirittura che oggi la tutela sia simile alla nostra, mi sembra francamente fantasioso e scollato dalla realtà. Come se poi noi avessimo secoli di tradizione garantista alle spalle, quando fino a settanta anni fa avevamo un regime che prevedeva le corporazioni e non i sindacati, e fino al 1970 non esisteva lo Statuto dei lavoratori.

La Cina non è un'ostacolo al nostro sviluppo ma, anzi, un'occasione ghiotta, per chi ha la lungimiranza di coglierla, per avere un nuovo enorme mercato di sbocco a dei prodotti, i nostri, che hanno oramai saturato i propri mercati di riferimento. Diversificare, affrontare nuove sfide, aprirsi invece di additare.

Devo dire che al MEF (Ministero Economia e Finanze) e al MSE (Ministero Sviluppo Economico) sembrano averlo capito. Vedremo se ne saranno capaci.

Del resto, se veramente si auspica un miglioramento delle condizioni di lavoro in Cina, come in tanti altri paesi con problemi ben peggiori, la via maestra non credo sia la criminalizzazione, spesso motivata da riserve politiche o ideologiche, e altrettanto spesso falsa, ma la condivisione, l'apertura, la collaborazione.

Per capirci: se la Mattel, tanto per essere d'attualità, apre uno stabilimento in Cina ed applica condizioni migliori degli altri ai propri dipendenti, e poi lo fa anche la Microsoft, e la Philips ecc, si innescherà con il tempo un processo inarrestabile di miglioramento.

Seppur con qualche resistenza, con qualche approfittamento tipicamente occidentale, e con qualche abuso tipicamente orientale, é ciò che sta già accadendo...

A presto

TuKo 17-08-2007 10:24

Ulteriore premessa,pur essendo una persona che vota a destra partecipo a questa discussione non perche si sta andando contro un paese palesemente di sinistra.Penso sarebbe riduttivo(e non renderebbe merito ai pertecipanti),ricondurlo ad una fazziosità politica che raramente porta da qualche parte.
Evidenzio due scritti del tuo discorso:
Quote:

Cresce economicamente, e lo fa migliorando la vita dei propri cittadini, e non a loro discapito
Quote:

La tutela dei lavoratori, a dir poco sacrosanta ed auspicabile, verrà con il tempo. Come è normale ed inevitabile che sia.

Pretendere che oggi la tutela sia simile alla nostra, mi sembra francamente fantasioso e scollato dalla realtà.
Il primo merita una riflessione più ampia,in quanto è riferito alle grandi metropoli cinesi,si può dire la stessa cosa del loro entroterra #24 ?
Sono molti i cinesi che lamentano uno smarrimento delle loro tradizioni(che sono il fulcro del loro essere) e la cuusa la imputano proprio a questa crescita economica.Ma in questo caso normalmente si dice sempre, ahimè dove c'è un progresso vi è anche un regresso(inteso come perdita di un qualcosa).In questo discorso bisognerebbe anche tener conto del fattore ambientale(leggi inquinamento),ma in tal senso le info sono opportunamente filtrate(vedi incidente di 2 anni fa di cui non si è saputo più nulla),tranne quelle che sono di chiara evidenza(vedi smog nelle grandi citta).Ora il pensiero che nasce spontaneo dovrebbe essere:"ma anche noi facciamo la nostra parte in tal senso" ed infatti è cosi,con l'unica differenza cha dai noi vige una regolamentazione atta a contrastare, che poi non si rispettata è un altro conto ma almeno c'è.Da loro si può dire la stessa cosa????

L'altro punto è ulteriormente importante perche penso che sia il cuore del discorso.Un paese industrializzato e civilizzato come quello cinese ha il dovere di adeguarsi a quelle regolamentazioni,in particolare quando va a confrontarsi con realtà(la totalità del mondo) che applicano determinati concetti e/o regole al mondo del lavoro(no lavoro minorile,orari consoni,rispetto della persona e altri "ammenicoli" di questo genere) tutto questo per una sana e corretta concorrenza(altrimenti saranno semre favoriti).Ovviamente loro non hanno interesse nel farlo,e quindi si va avanti cosi.Personalmente ero(e lo sono) ancora un sostenitore dell'applicazione di un dazio per i loro prodotti,penso che una soluzione del genere riporterebbe un certo equilibrio.
Cmq parzialmente la colpa non è manco la loro,ma di chi sfrutta questa situazione e instaura una "collaborazione" commerciale con loro,Italia compresa.

Federico Sibona 17-08-2007 10:25

Attenzione a voler imporre il nostro sistema di vita a tutto il resto del mondo. Siamo andati a portare il consumismo a popolazioni che vivevano tranquille in posti isolati con usanze per noi incomprensibili e talvolta inammissibili, ma che facevano parte del loro sistema di vita. Facendogli ballare sotto il naso televisori e frigoriferi gli abbiamo creato dei desideri inappagabili rendendole infelici (ed arrabiate).
Tornando a noi, credo, ripeto credo, che in Cina ci sia una profonda trasformazione in atto ma è stato scelto il sistema evolutivo, lento e progressivo a differenza di quel che è successo in Russia in cui la conquista di una sorta di democrazia da un giorno all'altro ha portato allo smembramento dello stato e ad enormi problemi sociali.
E poi credo anch'io che governare e controllare un popolo di quasi un miliardo e mezzo di persone porti con sè qualche problemino in più rispetto ai nostri paesetti da 50 milioni.
Tutto questo senza tirare in ballo comunismo e capitalismo, tanto più che le differenze sono ormai molto meno nette di una volta.

giangi1970 17-08-2007 10:41

condormannaro, Scusami ma,nella mia piu' totale ignoranza del paese in questione,credo che alle varie multinazionali poco freghi di trattare meglio gli operai....sono costretti e trattarli meglio.
Aprono fabbriche perche' li e' molto piu' conveniente che in altri paesi.....
Questo l'ho potuto vedere anche nel mio,se pur ristretto(il vetro artigianale di Murano).
Fino a pochi anni fa' quasi la totalita' delle fornaci aveva spostato la produzione di grandi quantita' in romania e altri paesi dell'est mica per sfruttare un mercato emergente....semplicemante costava meno pagare un contadino che lavorava 12 ore al giorno per 150€ al mese che un maestro vetraio a 2000#2300€....naturalmente a scapito della qualita'....ma con dei margini talmente alti di guadagno che anche "sostituire" piu' volte un pezzo difettoso non creava problemi.
A tutt'ora la produzione nei paesi dell'est non c'e' piu' perche'?????
La Cina costa ancora meno........
E' vero crea posti di lavoro e guadagno a chi non ne aveva....ma a che condizioni????
La realta' e che le multinazionali sfruttano questi paesi per incrementera i propri guadagni e poco gli frega di far crescere un paese industrialmente.
Testimonianza ne e' proprio la Mattel e altri che producono prodotti scadenti(e a volte pericolosi)ma li rivendo allo stesso prezzo di quelli prodotti nel proprio paese....a costi di produzione ben diversi.....
Tu dici che poco a poco le condizioni di lavoro miglioreranno...io sono dell'idea che quando la qualita' del lavoro raggiungera' gli standard a cui(giustamente) siamo abituati noi il mercato li abbandonera' a se stessi perche' non gli converra' piu'.
La mia forse e' una visione semplicistica della faccenda....ma ti assicuro che quello che ho detto e' basato sulle mie esperienze personali nel campo.......

condormannaro 17-08-2007 10:59

Quote:

Originariamente inviata da giangi1970
condormannaro, Scusami ma,nella mia piu' totale ignoranza del paese in questione,credo che alle varie multinazionali poco freghi di trattare meglio gli operai....sono costretti e trattarli meglio.
Aprono fabbriche perche' li e' molto piu' conveniente che in altri paesi.....
Questo l'ho potuto vedere anche nel mio,se pur ristretto(il vetro artigianale di Murano).
Fino a pochi anni fa' quasi la totalita' delle fornaci aveva spostato la produzione di grandi quantita' in romania e altri paesi dell'est mica per sfruttare un mercato emergente....semplicemante costava meno pagare un contadino che lavorava 12 ore al giorno per 150€ al mese che un maestro vetraio a 2000#2300€....naturalmente a scapito della qualita'....ma con dei margini talmente alti di guadagno che anche "sostituire" piu' volte un pezzo difettoso non creava problemi.
A tutt'ora la produzione nei paesi dell'est non c'e' piu' perche'?????
La Cina costa ancora meno........
E' vero crea posti di lavoro e guadagno a chi non ne aveva....ma a che condizioni????
La realta' e che le multinazionali sfruttano questi paesi per incrementera i propri guadagni e poco gli frega di far crescere un paese industrialmente.
Testimonianza ne e' proprio la Mattel e altri che producono prodotti scadenti(e a volte pericolosi)ma li rivendo allo stesso prezzo di quelli prodotti nel proprio paese....a costi di produzione ben diversi.....
Tu dici che poco a poco le condizioni di lavoro miglioreranno...io sono dell'idea che quando la qualita' del lavoro raggiungera' gli standard a cui(giustamente) siamo abituati noi il mercato li abbandonera' a se stessi perche' non gli converra' piu'.
La mia forse e' una visione semplicistica della faccenda....ma ti assicuro che quello che ho detto e' basato sulle mie esperienze personali nel campo.......

Gentile Giangi,

la tua non è una visione semplicistica della faccenda. Semmai non è completa.

Mi spiego.

La crescita economica della Cina non è certo dovuta solamente alla delocalizzazione, che è il fenomeno cui fai riferimento.

Non stiamo parlando infatti di un paese come la Romania, ove la delocalizzazione ha avuto grande sprint negli anni passati, in particolare dal nord-est e verso l'area di Timisoara.

Stiamo parlando di un paese, la Cina, che costituisce sede per la delocalizzazione ma, anche e soprattutto, ha una propria industria. E grande. Non è la Romania, alla quale da quando sono esauriti i giacimenti di greggio non rimane molto altro, e che sta attraversando un momento di transizione difficile perchè lo spostamento ad est degli investimenti brucia il terreno sotto i piedi.

La Cina ha un proprio tessuto industriale, tecnici altamente qualificati, fior di ingegneri, scuole di formazione di altissimo livello, e grandi risorse naturali.

Ha avuto bisogno di capire e di imparare. Lo ha fatto e lo sta facendo.

Non sono solo le multinazionali il problema dei lavoratori cinesi. Tra l'altro le condizioni di lavoro nelle fabbriche cinesi, a quanto ho potuto constatare nel pur ristretto ambito delle mie esperienze, sembrano essere decisamente migliori che in quelle impiantate ad esempio in India e nei paesi limitrofi.

Io credo, e per fortuna non lo credo solo io, ma anche chi sta molto più in alto di me, che la Cina non vada vista tanto come un posto dove costruire a basso costo, quanto un luogo dove vendere quello che hai costruito qui, o altrove.

Questo non vuol dire, per rispondere a Tuko, che misure protezionistiche non possano essere necessarie ed auspicabili per riequilibrare eventuali scompensi dovuti a varie ragioni (mancato rispetto dei marchi, contraffazione, alterazioni di mercato di varia natura ecc.).

Vuol dire solo che, ripeto, tutta questa demonizzazione mi sembra trovare origine prevalentemente in una ostilità ideologica nei confronti del comunismo, e nella tendenza, molto anglosassone e moltissimo italica, di considerarci sempre i primi della classe e di vedere gli altri, quando si fanno sotto, come dei barbari. Se poi i barbari sono pure comunisti, apriti cielo.

A presto

voingiappone 17-08-2007 13:16

Quote:

Originariamente inviata da condormannaro
Vuol dire solo che, ripeto, tutta questa demonizzazione mi sembra trovare origine prevalentemente in una ostilità ideologica nei confronti del comunismo, e nella tendenza, molto anglosassone e moltissimo italica, di considerarci sempre i primi della classe e di vedere gli altri, quando si fanno sotto, come dei barbari. Se poi i barbari sono pure comunisti, apriti cielo.

Come non quotare??
Il nostro paese avrebbe da stare molto ma molto zitto riguardo a questa questione..... come sempre ci riveliamo falsi e manipolatori d'informazione. Mi spiego meglio, così capite. E' l'ora di finirla di dire "comprate italiano" quando le aziende italiane sono poi le prime a farsi fare le cose in cina e poi le assemblano in italia marchiandole col made in italy. Parlare di "quanto fanno schifo questi cinesi che uccidono e trattano male la gente nel nome del loro profitto" è una cagata tremenda... perchè serve solo a screditare prodotti di medio/bassa qualità che arrivano da quel paese, prodotti da cinesi in aziende cinesi.... a tutto vantaggio di prodotti di medio/bassa qualità prodotti da cinesi in aziende italiane (o tedesche, USA, etc etc) e rivenduti a prezzi esorbitanti, dove i più "furbi" hanno anche il coraggio di spacciarlo come made in italy. Pensate che ci sono ditte di conserve che fanno passate di pomodoro con i pomodori cinesi... e negli spot ti dicono "vera passata italiana".... omettendo però di dire che i pomodori italiani sono il 50%.... Questo fatto emerse incredibilmente agli onori della cronaca per qualche giorno anni fa, ma fu subito tacitato, ovviamente #07.
Parliamo delle ZES.... dove tutti i produttori del mondo si sono tuffati a capofitto, intravedendo la possibilità di avere a disposizione un mercato immenso come quello cinese. Ogni azienda che nasce in questi posti è un guadagno immenso per chi la fa, e parimenti per il governo cinese. Quei volponi si stanno arricchendo dierto la cupidigia e l'ingordigia di migliaia di imprenditori di tutto il mondo.... i quali, invece di riconoscere che sono loro gli autori della ricchezza cinese, si arrabbiano perchè poi in casa loro non vendono più e sono soverchiati dai prodotti made in china. Spalleggiati dall'informazione (che in italia si è dimostrata quantomeno inaffidabile) che vomita me..a sulla cina e il suo regime comunista.
Io sono un sinistrorso... ma in cina, di comunismo ci vedo ben poco. Sono dei gran furbi e l'hanno dimostrato abbondantemente, tendendo una bella rete nella quale ci si sono fiondati tutti quanti. Adesso, lecchiamoci le ferite e facciamo quello che giustamente diceva condormannaro:

Quote:

Io credo, e per fortuna non lo credo solo io, ma anche chi sta molto più in alto di me, che la Cina non vada vista tanto come un posto dove costruire a basso costo, quanto un luogo dove vendere quello che hai costruito qui, o altrove.
Non sarebbe tanto meglio? Magari l'economia girerebbe davvero.... #24. Naa... ma che cavolo, è meglio vendere 10 pezzi a 100000 che centomila pezzi a 10... si lavora meno, ci sono meno problemi, meno lavoratori di mezzo a rompere le balle.... Se la gente vuole comprare, paga.... se non ha soldi, sono cazzi loro (passatemi il termine)... qualcuno che compra ci sarà.

Ma mi facciano il piacere #07

SJoplin 17-08-2007 15:33

condormannaro, non posso far altro che quotarti in tutto quello che hai scritto. il mio pensiero, in maniera molto meno dettagliata, l'ho espresso qualche messaggio prima del tuo.
ma se avessi voluto approfondire, a parte le esperienze dirette che non ho avuto, avrei scritto esattamente le stesse cose.

condormannaro 17-08-2007 15:51

Quote:

Originariamente inviata da sjoplin
condormannaro, non posso far altro che quotarti in tutto quello che hai scritto. il mio pensiero, in maniera molto meno dettagliata, l'ho espresso qualche messaggio prima del tuo.
ma se avessi voluto approfondire, a parte le esperienze dirette che non ho avuto, avrei scritto esattamente le stesse cose.

Avevo letto i tuoi interventi, che infatti condivido in gran parte.

Mi spiace dover presto abbandonare la discussione, che mi interessa molto, per riprenderla semmai fra una decina di giorni, ma proprio domattina parte il mio traghetto per Ponza :-)

Dieci giorni di mare, pesca, sole e...vabbè, non vado oltre ;-)

La Cina può aspettare :-)

A presto

SJoplin 17-08-2007 16:06

condormannaro, intanto buone ferie... speriamo che questo post non finisca nel dimenticatoio, perchè sarebbe interessante approfondire l'argomento senza troppi preconcetti..

Federico Sibona 17-08-2007 16:22

condormannaro, non preoccuparti, quando tornerai la Cina sarà sempre lì, è sopravvissuta a ben altro :-D
Buone ferie!!

voingiappone 17-08-2007 16:52

condormannaro, -28


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