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I Ramirezi e il loro habitat
Questo post vuol essere una breve introduzione all'habitat dei ramirezi e una semplice traccia per l'allestimento di un acquario a loro adatto, costantemente aggiornata con i vostri suggerimenti :-)
Del pesce e della sua (facile) riproduzione ormai sappiamo tutto, grazie alle schede qui sul forum e in giro per la rete. Una cosa si può aggiungere: i Ramirezi hanno la fama di essere pesci delicati. Non c'è niente di più falso. Disponete un acquario simile al loro ambiente naturale, e vi accorgerete che sono pesci dalla tempra di ferro! Visto quindi l'importanza dell'ambiente per i nostri amici pinnuti, andiamo a scoprire il suo habitat naturale, e come creare una vasca adatta ad ospitarli al meglio. Habitat I Ramirezi sono orginari del bacino dell'Orinoco, tipicamente delle zone allagate o paludose poste vicino ai corsi d'acqua, tipiche della zona in prossimità del delta, oppure di affluenti minori dove l'acqua è relativamente bassa. Solitamente si tratta di zone dalla corrente debole e forte insolazione, in cui è presente una vegetazione molto rigogliosa, e con un terreno per lo più limaccioso e pieno di detriti soffici, dove i Ram "razzolano" continuamente in cerca di cibo. Intervallate alle zone limacciose si trovano spesso aree con un folta vegetazione erbosa (echinodorus tenellus oppure piante palustri o addirittura erbacee parzialmente sommerse) e galleggiante (ninfee), oltre alla onnipresente cabomba e a meno diffuse echinodorus. http://imageshack.us/a/img843/143/dsc0476820cw.th.jpghttp://imageshack.us/a/img16/6408/dsc0946320cw.th.jpghttp://imageshack.us/a/img171/8393/p...32920cw.th.jpg Clicca per vedere il video su YouTube Video Le acque calme, il clima tropicale (con la stagione delle piogge) e la forte insolazione fanno sì che queste pozze o lenti ruscelli abbiano una forte stagionalità, e raggiungano nei periodi più caldi anche profondità piuttosto basse (15/20 cm) e temperature molto alte (fino a 30/32°, mentre l punte minime sono di 26°). L'acqua è sempre estremamente tenera (KH da non misurabile fino a un massimo di 3-4), con una netta tendenza all'acidità anche per via degli acidi umici presenti nell'acqua, con valori che tendono a variare molto in base alla stagionalità (pH da 4.5 fino a 7.2 al massimo). Le acque sono solitamente limpide e solo leggermente tendenti al giallo. In particolare il ph (al di sotto del 6) e alzando la temperatura si riprodurranno le condizioni naturali per cui i pesci si sentiranno spinti alla riproduzione. Per evitargli uno stress continuo si potrebbe tenere una "condizione di crociera" intermedia, con una temperatura di 27/28° e una acidità intorno al 6/6.2, ma questo risulta un consiglio molto indicativo in caso di esemplari provenienti da molte generazioni di allevamento. Un ecosistema in 5 vetri Questa parte deriva molto dalla mia esperienza personale, ma con l'aggiunta della saggezza di internet e facendo tesoro delle mie e vostre disavventure qui spesso riportate cercherò di dare una indicazione di massima su cosa serve per far stare al meglio i nostri cari Ram. Punto 0: la vasca. Non piccola. Si legge che i ram possono vivere già con "50L per una coppia". Tendenzialmente è vero, ma si tratta di una affermazione imprecisa: come per tutti i ciclidi nani e gli altri pesci territoriali, più che il litraggio è importante la dimensione della base. Diciamo che 60x30x30 è la dimensione minima che si possa prendere in considerazione. Si tratta però di una forzatura perchè si obbliga la coppia a convivere sempre a stretto contatto, e questo può essere un problema nei periodi in cui uno dei 2 esemplari dovesse mostrarsi più aggressivo. A volte infatti può capitare che il maschio insegua la femmina continuamente, stressandola tantissimo. Preferite vasche con un lato lungo di almeno 80cm, e preparate molte barriere visive. Meglio quindi vasche lunghe e larghe, mentre non è necessario che siano alte oltre 35/40cm (a meno che non piaccia a voi, ovviamente). Per tenere due coppie serve una vasca lunga almeno 120cm, con molti nascondigli e una netta separazione visiva al centro. Quindi a meno che non siate dei rockfeller è meglio fare una coppia sola. PUNTO 1: il fondale. Quoto Davide che ha fatto una spiegazione molto dettagliata. Quote:
Una buona base può essere una combinazione di echinodorus di media/grande dimensione e una o 2 isolette di tenellus come "pratino. Nell'ambiente naturale sono presente anche molte piante a stelo, come cabomba (acquatica e furcata) e mayaca. Se scegliete di mettere il tenellus lasciate ampi spazi non coperti dal prato, serviranno soprattutto per la deposizione. Al tempo stesso ai ram piacerà pascolare anche nelle zone erbose, in particolare laddove il prato si infittisce maggiormente catturando i detriti. Una ninfea se avete un acquario aperto è sicuramente molto bella. Se invece non avete lo spazio potete usare come galleggiate del ceratophillum o della lemna minor (anche se non fanno parte dell'habitat naturale). Abbiate cura di far sì che le parti coperte dalle galleggianti non siano troppe, o le altre piante (soprattutto se avete scelto tenellus o furcata) potrebbero soffrirne. Per queste piante una illuminazione di 0.6W/L è sufficiente, e dovrebbe rapressentare, con la sua illuminazione marcata ma non troppo forte, una buona approssimazione dell'ambiente originale. Oltre non serve, e come al solito se la luce è troppa, fa soprattutto danni (favorisce le alghe e spaventa i pesci). Ricordate sempre che fare un acquario è come fare una torta, e la luce è come la farina: se ne mettere di più dovete aggiungere altre uova, altro cioccolato, altro latte etc. Quindi non imbarcatavi in imprese troppo complesse se non siete sicuri di voler avere a che fare con fertilizzazioni giornaliere di 6 o 7 prodotti, co2, potature settimanali, etc. PUNTO 3: i pesci Si tende a considerare i Ram poco "choosy" nella scelta del compagno/a. Mettete insieme un maschio e una femmina e nel caso di esemplari di allevamento non avrete mai problemi nel formare la coppia. Questo è vero sì e no. La coppia probabilmente si formerà e tenterà di riprodursi almeno qualche volta, ma è molto facile che in coppie formate forzosamente si verifichino episodi di violenti inseguimenti. L'ideale è prendere un gruppetto di 4-5 esemplari giovani e selezionare una coppia, come si fa con gli scalari. I Ramirezi al contrario di quanto si sente spesso dire, non fanno harem come altri apistogramma, ma fanno coppie "stabili" (o quasi). Per quanto riguarda gli altri pesci, siccome i Ramirezi popolano la parte bassa della vasca, potrebbero avere problemi di competizione sia alimentare che territoriale con i corydoras. Evitateli se la vostra vasca ha una base inferiore a 80x30, altrimenti prendentene pure un gruppetto osservando le solite regole necessarie per i cory (almeno 5 esemplari tutti della stessa specie). Nel caso non soddisfiate le dimensioni minime dell'ambiente preferitegli piuttosto degli Otocinclus (Vittatus, Macrospillus, oppure Affinis). Gli Otocinclus sono pesci però molto delicati, che necessitano di vasche molto stabili e di una dieta ad hoc, con molti alimenti a base vegetale e almeno un paio di volte a settimana una fettina di zucchina sbollentata o di cetriolo. (se vi interessano questi pesci approfondite l'argomento sulla dieta, è importante). Altri pesci "comprimari" (piccoli caracidi di branco) che vivono nella stessa zona dei ramirezi sono i Pristella Maxillaris e gli Aphyocharax erythrurus. Consiglio un gruppo piuttosto nutrito (10 esemplari o più) di quelli che più vi piacciono. Se puntate alla riproduzione, invece, mettete solo la coppia con al massimo qualche otocinclus. I Ram che si trovano nei negozi di solito provengono da generazioni e generazioni di allevamento, e se disturbati da altri pesci fanno molto in fretta a dimenticarsi come gestire le cure parentali. Non togliete mai la prole ai novelli genitori: lasciate che gestiscano le cure parentali. Casomai aiutateli nel farlo, ma cercate di evitare riproduzioni continue che possono diventare fonte di forte stress per i pesci. Eventualmente se nessuna riproduzione va a buon fine, e i pesci continuano a riprovare incessantemente, potete limitare le riproduzioni abbassando la temperatura a 26° e alzando il ph verso 6.5, condizioni nelle quali i pesci si sentono meno stimolati. Punto 4: Il layout Legni di torbiera e piante disposte a cespuglio sono l'ideale, perchè è importante che sia soprattutto pieno di nascondigli. Ho già detto "pieno di nascondigli"? I sassi ovviamente sono a discrezione dell'acquariofilo, ma fate molta attenzione che non siano calcarei. Inoltre evitate le noci di cocco: al contrario di altri ciclidi, non ne faranno uso. Punto 5: gli accessori Cose che possono fare comodo sono sicuramente:
Scusate il papiro e spero che sia utile a qualcuno :-)) In bocca al lupo con le vostre avventure acquariofile! :-)) Alcune fonti http://www.youtube.com/watch?v=LpGyXBNpERw http://www.youtube.com/watch?v=LpGyXBNpERw http://www.youtube.com/watch?v=L05gM9OGTvo http://www.natureaquarium.it/america/sud/sei.htm http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=99742 http://www.aquatic-experts.com/flood...nderwater.html http://www.tfhmagazine.com/details/a...ll-article.htm http://www.seriouslyfish.com/species...agus-ramirezi/ |
Wow davvero complimentoni per la guida.. Mi farebbe piacere ricevere qualche aiuto anche da parte tua...! Se puoi dai un'occhiatina qui? http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=413376
Grazie! #28 |
ciao, interessante topic, ma ci sono diverse inesattezze, ti espongo le mie perplessità:
-per quanto rigurda i valori, in realtà nei biotopi di origine sono stati registrati valori di ph 4,5 e ph 7,2 in base alle stagioni con temperature di 30/33° nella stagione secca e mai inferiore a 26° nella stagione delle piogge. con questo non significa che li posso allevare o a ph6 o a ph7 i pesci seguono una stagionalità tenerli a vita al limiti estremi dei valori che sono in grado di tollerare è comunque sbagliato. anche allevarli a vita a ph 6.5 non è comunque giusto, visto che è un valore che ne stimula la riproduzione, il 99% delle vasche in cui si allevano ramirezi sono vasche di comunità e molto spesso le riproduzioni non vanno a buon fine, vuoi perchè siamo noi a togliergli le uova (sbagliato) vuoi perchè le vasche non sono abbastanza rassicuranti e loro decidono autonomamente di stoppare la riproduzione. cosa significa questo? semplice, un ramirezi si riproduce in media ogni 15gg tenendolo in una situazione di perenne stress riproduttivo e non rallentando mai questo continuo deporre (togliendo le uova o in vasche non idonee) una femmina depone circa 24 volte l'anno (contando 2 deposizione al mese) quando in natura depone 1 o 2 volte all'anno, qualcuna in più se queste non vanno subito a buon fine. siamo ben lonatani dalle 24 ipotetiche riproduzioni che potrebbero fare nelle nostre vasche, i risultati di queste eccessive riproduzioni sono sotto gli occhi di tutti, le femmine si indeboliscono, si stressano, vengono stressate dai maschi se sono troppo aggressivi e ben presto si ammalano e muoino, o comunque si riduce di molto la loro aspettativa di vita. questo inconveniente si può risolvere facilmente, nessuno pretende che si faccia una gestione stagionale cambiare valori di t° ph kh gh e conducibilità durante i mesi diventa piuttosto lungo e non tutti hanno voglia di imbarcarsi in questa impresa. la soluzione più semplice è quella di lasciare fare a loro le cure parentali, in questo modo le eccessive riproduzioni si diluiscono tra una cura parentale e l'altra, una riproduzione ogni 2 mesi è ben più gestibile e meno stressante rispetto ad una ogni 15gg. Quote:
che significa 50lt? un 40x40x40h va bene? dai è più di 50lt :-)), no non va bene. 50lt significa nulla, con i ciclidi nani servo sempre vasche sviluppate in lunghezza anche per una coppia di ramirezi servono vasche lunghe minimo 60cm con una larghezza di minimo 30/35cm dare solo il litraggio minimo confonde le idee. la vasca di riproduzione e vasca di allevamento vanno a braccetto, non possono essere due entità scindibili, vedi che stanno per deporre in vasca grande li peschi e li butti nella vaschetta, magari non ancora matura, completamente spoglia, con il filtrino ad aria? scusate ma è uno stress mostruoso. qual'è la vasca giusta per l'allevamento/riproduzione? sicuramente non i 60cm canonici, visto che bisogna partire da un gruppetto e far formare la coppia, per cui minimo vasche da 80cm in su, 60cm può andare bene se la coppia è affiatata e formata come detto poc'anzi. Quote:
evitiamo di consigliare le terre allofane senza spiegare cosa comporta il loro utilizzo, non stiamo parlando di fondi "inerti", ma di substrati che assorbono carbonati e che devono andare a saturazione prima di poter essere ritenute "stabili". le terre allofane hanno nel primo periodo un grosso scambio cationico con l'acqua e assorbono avidamente carbonati e sali disciolti, per cui si ha un drastico abbassamento di kh e gh, per cui si deve partire per il periodo della sua maturazione con acqua di rete oppure osmosi+sali e controllare periodicamente i valori perchè facilmente ti manda i valori di kh a 0. smettendo di sifonare il fondo anche in un ghiaino inerte incominciano a formarsi i fanghi superficiali, mica succede solo con le terre allofane, la stessa cosa succede anche nella sabbia... se dici a me piace la terra allofana e voglio usare quella è un conto spacciare la terra allofana come il substrato ideale o quello che più ci assomiglia è un'inesattezza. quando non si sono ancora formati i fanghi dove razzolano? un granulo ad es. di akadama è più grosso della loro bocca... riescono a far passare i granuli di terre allofane (elos/akadama/wave/ecc...) tra le branchie no. come tutti i geophagini, il substrato oltre a metterlo in bocca lo fanno passare anche tra le lamelle branchiali, allora, qual'è il substarto migliore? la sabbia. che poi possano vivere anche su substrati diversi da questa è indubbio, ma bisogna essere consapevoli che questi substrati in qualche modo limiteranno parte dei loro comportamenti. Quote:
non è dato sapere se queste coppie si riformano poi nelle seguenti attività riproduttive. si scelgono, evidentemente per loro come per noi non siamo tutti uguali, se questa pratica si fà negli scalari o in altri ciclidi che alleviamo perchè nei ramirezi no? perchè ha scelto quell'esemplare invece che un'altro, prestanza fisica? affinità caratteriale? migliore bagaglio genetico? colori più accesi? pinne più lunghe? fatto stà che è la femmina a scegliere il partner tra numerosi altri a disposizione (i suoi motivi li avrà). è sempre la femmina che scioglie quest'unione spesso a causa di troppe riproduzioni fallite, se ha a disposizione un altro partner lo cambia senza problemi. si riproducono se metto un maschio e una femmina senza che questi si siano scelti? è abbastanza probabile, ciò non significa che la coppia durerà, come ho detto, se si scelgono c'è un motivo, magari il maschio è troppo aggressivo, magari è debole. coppie nate forzatamente che non funzionano sono all'ordine del giorno, il maschio scaccia la femmina dopo che ha appena deposto, femmina che muore di stress perchè il maschio è troppo aggressivo, maschio e femmina che non si riproducono, si riproducono ma non va mai in porto una riproduzione ecc... qual'è il giusto modo per partire con i mikrogeophagus ramirezi? basta prendere 4/5 esemplari e aspettare che siano loro a scegliersi, il fatto che sia facile riconoscere il dimorfismo sessuale e identificare correttamente maschio e femmina non fa di loro una coppia. |
Più tardi correggo il primo post con i tuoi appunti, che sono tutti validissimi :-) (ora ho finito la pausa pranzo ;-) )
Unica cosa, non sono d'accordissimo sul discorso della terra allofana (infatti consiglio la + fine) ma hai ragione sul discorso dei carbonati. la consiglio lo stessop er la sua funzione di buon substrato biologico, visto che è preferibile poca corrente (quindi un filtro sovradimensionato è difficile). Per la coppia e gli spazi, son operfettamente d'accordo con te. A me poi "stabili" non sono mai capitate.. e come dici tu per ragioni che possono essere varie, comunque il mio consiglio è di non metterne più d'una, e fornire tante piante a cespuglio per offrire rifugio all'esemplare in fuga (maschio o femmina che sia), e di evitare di metterli permanentemente in vasche da 50L. |
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io li ho avuti sia sia con il fondo in akadama che in vasca con sabbia e il comportamento è differente. non le hai mai avute stabili per il motivo appena detto, se li obblighi a scegliersi o hai fortuna e tutto va bene o hai sfiga e il maschio molesta la femmina che deve scappare a nascondersi. io non ho detto di mettere più coppie, ho detto di mettere più esemplari fino a che non si formi la coppia, è un pò diverso, una volta formata si tolgono gli esemplari in esubero (possibilmente previo accordi con il negoziante). in una coppia affiatata in cui si sono scelti in modo autonomo i problemi legati alle compatibilità si riducono notevolmente. quello dei 50lt diventa fuorviante e può essere anche dannoso, spostare i pesci da una vasca all'altra nel periodo riproduttivo è uno stress enorme. perchè non li peschi una volta sola ma li devi anche ributtare nell'acquario di provenienza, considerando che poi si riproducono più volte l'anno la cosa diventa alquanto insostenibile per noi (tenere una seconda vasca accesa) ma soprattutto per loro. una vasca di 60x30x40h o 60x35x40h diventa al contempo vasca di allevamento e riproduzione, se è più grande ancora meglio. anche le due immagini di partenza secondo me son belle, suggestive e ben fatte, ma con il biotopo non è che centrano molto. il sito da cui le hai prese lo conosco bene, la prima immagine è di una zona appena allagata e potrebbe anche andare, ma la seconda è di una zona ad acqua rapida che con i ramirezi non c'azzecca, basta che cercavi ramirezi e trovavi queste: http://s7.postimage.org/ut1tj8v13/DSC04768_cw.jpg http://s7.postimage.org/lmo49pf6f/IMG_2205_cw.jpg |
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Quella con il tenellus (mi sembra tenellus almeno) è molto simile a altre viste anche in documentari sull'ambiente dei Ramirezi (che ieri accidenti non sono riuscito a ritrovare su youtube!). Volevo rendere l'idea della zona erbacea che spiegavo poi successivamente. Ps: mi fa un sacco piacere il tuo aiuto, il mio intento è fare una specie di specchietto introduttivo su come creare l'acquario per questi pesci (leggo spesso + inesattezze di quante non ne scriva), cercando di illustrarlo quanto meglio possibile. Se raccogliamo il tutto (miei e tuoi suggerimenti, foto, link, etc) si può fare anche un post in evidenza magari. :) |
Da un racconto del fotografo le cui fono che sia io che te abbiamo postato:
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Poi metterò una foto della terra che uso, non è proprio sugarsize, ma quasi. |
Mel vabbè dai, te la canti e te la suoni :-D.
come ti ho detto, tu vuoi mettere la terra allofana? nessuno te lo vieta, ma il fatto che tu vuoi mettere la terra allofana (perchè ti trovi bene, perchè ti piace, perchè hai le piante ecc...) non significa che nel loro biotopo ci sia e che sia solo la terra allofana a fare fanghi organici. io nella vasca con i ram ho i fanghi e il fondo è in sabbia sugar size, problemi di anossia? li hai anche con l'akadama o con le terre allofane, i fanghi te la "impaccano" comunque, io nella sabbia ho uno stuolo di melanoides che la tengono smossa anche sotto, i ram la tengono smossa sopra. tra parentesi, la terra allofana che in quei luoghi c'è ma è sotto terra, a contatto con l'acqua non la trovi ;-) la descrizione fornita da Mikolji purtroppo non ha data, viene descritto quand'è stata fatta? in stagione secca? (presumo sia in questa stagione) o in stagione di piogge? in quest'ultima stagione il fango organico e le foglie e i vari detriti che sono molto leggeri con l'aumentare della corrente se ne volano come foglie al vento, per poi ridepositarsi quando la corrente cala. per le foto come fotografo Mikolji è veramente bravo, si aggira per tutto il venezuela, ma mica perchè ha fatto una foto in una zona allagata quella è abitata dai ramirezi, magari è proprio di una zona in cui non sono affatto presenti, ma con il piffero che il furbone mette dove è stata fatta o dove ha trovato i ram o le varie specie, per me è un bravo fotografo che si finge etologo. che poi siano belle e affascinanti è indubbio, ma la fotografia coglie un attimo fuggente di quel momento, tra 3gg, 3 mesi quell'ambiente non è così. |
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Se è per quello nell'orinoco non ci sono neanche i 5 vetri. La terra allofana è un modo artificiale per creare un ambiente il + possibile SIMILE (non uguale che è impossibile) a quello naturale. Il ghiaino sugarsize è altrettanto valido :-) tiravo solo acqua al mio mulino perchè a me sembra una buona soluzione (anche per l'abbattimento dei carbonati che in questo paricolare caso è positivo).. mentre tu nel primo post me la bocciavi in toto. :-) ------------------------------------------------------------------------ Quote:
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ma non te l'ho bocciata, ho semplicemente detto che è scorretto dire che è il fondo che più si avvicina a quello in natura, perchè è un'affermazione che non corrisponde alla verità.
il fondo che più si avvicina a quello che c'è in natura se si punta ad un simil biotopo è la sabbia #36# |
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appunto, però non tutti vogliono fare l'acquario "secondo Mel", stai facendo lo stesso discorso che si è fatto con l'uso o meno della co2 in questa tua guida esiste solo il fondo in terra allofana e non è così.
ci sono altri metodi di allevamento con altri substrati che sono altrettanto (e forse ancor più) adatti. |
Stay tuned for more features in next episode! :-))
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bhe se non altro mettendo insieme le vostre opinioni si ha una guida abbastanza completa..
io sono quasi pronto per allestire per cui capita a fagiuolo... l'unica cosa che mi preoccupa è che i negozianti mi romperanno le scatole se dico di volere 4/ ram e poi gli porto indietro quelli che non fanno la coppia... |
diciamo che succede con tutti, anche con gli scalari è lo stesso ;-)
con i ramirezi ci marciano, i furboni, perchè rispetto agli scalari dove il dimorfismo è praticamente assente, nei ramirezi è molto evidente. |
staremo a vedere...ho almeno 3 negozianti con cui contrattare...
intanto preparo bene il layout per ora ho solo la vasca tra l'altro #06 |
Aggiornato il primo post! :)
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un appunto :-)
- gli otocinculus affinis non li troverai mai in commercio, sono al 90% macrospillus o vittatus :-) da inserire a vasca ben matura e alimentati a dovere con alimenti specifici :-) |
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correggo alcuni punti:
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IL SUBSTRATO PER UNA VASCA DI RAMIREZI: substrati non adatti: devono essere scartati tutti quei substrati particolarmente spigolosi o taglienti che possano rovinare l'apparato boccale, non sono adatti quindi molte forme di flourite (red, dark, classica). è da scartare anche l'onyx sand essendo un substrato ricco di carbonati e studiato per l'acquario di piante provoca un innalzamento dei valori di ph kh e gh. sabbie edili in cui sono presenti molti carbonati, vale il discorso fatto per l'onyx sand. substrati che si possono usare: piccola premessa, i fondi che andrò ora a descrivere possono essere usati, ma il fatto che possano essere usati non fà di tutti loro i substrati ideali di allevamento. qual'è il substrato ideale? i mikrogeophagus come dice appunto il nome sono dei piccoli geophagus, sono dei ciclidi "filtratori" ingeriscono boccate di substrato lo ruminano in cerca di piccoli invertebrati, larve, piccoli crostacei, vermi o quant'altro sia commestibile. una volta trovati vengono ingeriti e lo scarto viene sputato oppure passa attraverso le branchie. vista questa loro caratteristica il fondo da preferire è che sia con la minore granulometria possibile per non danneggiare bocca e lamelle branchiali. -sabbia sugar size: PRO è sicuramente il fondo ideale per le loro caratteristiche di filtratori e scavatori (si scavano), le piante riescono facilmente a radicare e se usata in modo adeguato NON produce anossia se usato nella giusta maniera, lo strato ideale è sui 3/4/5cm oltre i quali è meglio non andare. CONTRO: come detto sopra, uno strato di 5cm non produce sacche anossiche, oltre tale spessore si incorre in tale rischio. le melanoides tubercolata possono essere un utile supporto a tenere la sabbia smossa, rispetto agli organismi bentonici marini che riescono ad occupare anche strati più profondi di fondo le melanoides oltre una certa profondità non riescono a "lavorare". -ghiaino: PRO buon substrato, è inerte e smussato è preferibile usare quello a granulometria più sottile, ottimo quello da 1 o 2 mm permette un buon radicamento delle radici. CONTRO permette ai ramirezi di scavare abbastanza agevolmente risulta più difficoltoso far passare i grani attraverso le branchie. -Flourite Black Sand: PRO buon substrato, mantiene il ph inalterato ha una granulometria sottile, permette una buona crescita delle piante. CONTRO dato l'alto tasso di elementi nutritivi presenti, che lo rende molto adatto agli acquari di piante può portare ad un innalzamento della conducibilità. -Terre allofane: fanno parte di questa categoria fondi come Akadama, Wave master soil, nature soil, aquasoil ecc.... PRO si caratterizzano in genere per un ph neutro (6,5/6,9) e da un elevata capacità di scambio cationico (Ca++, K+, Mg++, NH4+, Fe+++ ecc...), ovvero quella capacità che un substrato ha di scambiare gli elementi nutritivi tra le particelle del terreno e le radici delle piante. le terre allofane tendono quindi in un primo periodo a incamerare tali sostanze fino a saturazione, una volta raggiunta la saturazione queste iniziano ad essere rilasciate alle radici. in questa prima fase si vede quindi un abbassamento dei valori di kh e gh non sempre costanti e per un periodo che può essere più o meno lungo. sono ottimi substrati per la crescita delle piante ed essendo microporosi anche per i batteri. CONTRO: granulometria, anche il substrato più fine può risultare grosso per i ramirezi, più sono grossi i grani più risulta difficile da scavare, i comportamenti tipici della specie vengono in qualche modo edulcorati. il fondo come detto deve essere fatto maturare e in questa sua fase assorbe la durezza non in modo costante e sopratutto creando differenze anche notevoli tra Kh e Gh che deve essere monitorato costantemente, più viene saturato in fretta e più si rischia che il granulo tenderà a sfaldarsi velocemente. ancora più importante è come questi fondi vengono usati, con un pH dell’acqua ben al di sotto la neutralità (in particolare sotto ph 6) la CSC (capacità di scambio cationico) diminuisce drasticamente la conseguenza è che quello che era legato torna in soluzione, mentre ciò che è in soluzione non viene più legato. avere cambiamenti repentini del pH in una vasca con akadama o altre terre allofane possono comportare pericolosi squilibri in vasca. sono ottimi fondi per le piante e i plantacquari in genere, non si devono usare con faciloneria ma è meglio informarsi bene prima di usarli. altra nota, ho letto a proposito dell'akadama di non lavarla perchè la polvere è simile al limo organico, è una balla pazzesca. non si può comparare la melma data dalla polvere di akadama (è melma) dovuta alla disgregazioni di granuli o all'effetto dello sfregamento dato dagli stessi all'interno della busta, con i fanghi che si sviluppano in vasche mature e che sono principalmente prodotti dell’azione depurativa dell’acqua da parte dei batteri. i batteri nella loro attività producono questi conglomerati o flocculi, che sono a tutti gli effetti una biomassa attiva (batteri saprofiti, protozoi, amebe, rotiferi e altri microrganismi) costituita da materia organica. la polvere intoppa i pori, allora a che serve avere un fondo microporoso se gli lasciamo la polvere? senza contare che questa melma se presente in grosse quantità è essa stessa a rendere il fondo anossico, anche se fatto di akadama e altri substrati come gravelit e lapillo. cavetto riscaldante, con dei pesci che tendono a scavare non è consigliabile, senza contare che non tutti i cavetti sono uguali, alcuni sono più potenti di altri, domandiamoci poi se i costi del cavetto valgono i reali benefici (pochi). se troppo poco potente tiene solo tiepidi i batteri e ne aumenta il metabolismo (se la vasca viene isolata con un polistirolo sotto ho già il fondo tiepido= spendo 3/4€ per un pannello di polistirolo o polistirene e ho lo stesso effetto), se è più potente, quindi si cerca l'effetto falda freatica (mi serve veramente rimandare in vasca i nutrienti che ho nel fondo? se seguo un protocollo di fertilizzazione rischio solo un surplus di fertilizante e sostanze disciolte). elimino il rischio anossia, ne dubito, con il cavetto riscaldante si incorre comunque nel rischio di impaccare il fondo se questo è fatto in gran parte di silicati (sabbia) oppure è presente della melma (es. akadama non lavata). senza contare che la filosofia del fondo riscaldato segue anche un protocollo di fertilizzazione e di "costruzione" del fondo, per cui non tutti i fondi sono adatti al cavetto riscaldante. |
Quote:
La polvere del manado come dicevo non l'ho lavata, e non mi pare che si siano formate zone anossiche (non vedo parti differenti, non vicino ai vetri almeno). L'effetto falda dovrebbe esserci, visto che si tratta di tutti fondi porosi, e non sono d'accordo con te che la polvere possa arrivare a "intopparli", è troppo poca.. L'effetto falda secondo me mi permette A) di dosare meno fertilizzanti B) di "ossigenare" meglio le radici delle piante B) di avere un fondo attivo che agisce de facto da secondo filtro con l'effetto di stabilizzare molto di più la vasca, anche in caso di lavaggio del filtro principale (che è un tetra ex-700 per una vasca di 200L netti) Su questo punto non d'accordo con te.. Mi sembra un fondo ottimo, anche se la granulometria è un po' al limite (i Ram lo scavano bene lo stesso, anche -è vero- se non come la sabbia). Tu ritieni che l'effetto falda sia per loro un problema? in termini di salute, intendo? Mi hai fatto venire il dubbio. ----- Comunque visto che ero attualmente senza coppia (ho solo la femmina, il mio povero maschio purtroppo è morto durante il trasloco - ho cambiato casa) ho deciso di seguire il tuo consiglio e domani recupero dal negoziante 5 esemplari giovani (non sono sessabili ancora, spero di aver culo) e vedo di formare un coppia "vera". :-)) |
il jbl manado è un'altro tipo di fondo, non è una terra allofana, infatti produce meno polveri perchè è studiato per essere molto più compatto, strizza un grano di akadama e uno di manado vedrai la differenza, senza contare il fatto che non tende ad abbassare i valori di kh gh coem fanno le altre terre.
tu hai/avevi scritto che l'akadama non và lavata è differente, prova a lavarla e vedi quanta polvere melmosa esce fuori #06. Quote:
i fondi dennerle e dupla (erano quelli che spingevano per l'uso dei cavetti) seguono anche una filosofia di gestione della vasca, quindi fondi di un certo spessore, composti da varie materiali. infatti anche la jbl utilizza il cavetto riscaldante, ma solo per certi tipi di fondo, ovvero alti e con la presenza di aquabasis plus e protemp basis. Quote:
il calore aiuta ad una maggiore radicazione? non è proprio così, la maggior parte delle piante hanno un optimum di crescita tra i 20 e 30° per cui il cavetto può non servire, semmai se usato a sproposito e male ti brucia le radici. Quote:
l'effetto falda è molto sopravvalutato #36#, ci sono bellissimi acquari olandesi sia con cavetto che senza #36# |
Proverò a infilarci un termometro.. La cosa è da approfondire...
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illuminazione
veramente un bel inserto....
volevo chiederti io posso mettere nel mio acquario due lampade da 18 w che lampade mi consigli |
Sei già attrezzato per quelle lampade? Ti serve solo sapere il colore? Se è così prendi un 865 e un 840.li fanno Philips e osram, li trovi in qualunque negozio di forniture elettriche.
Se invece devi fare anche l'impianto di illuminazione, dicci almeno per che vasca :) Inviato dal mio XOOM 2 ME con Tapatalk 2 |
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