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DSB ..... senza skimmer 2 .... la vendetta !!!!
dal 05 - 11 - 12 lo schiumatoio sta solo ossigenando .... ho alzato il bicchiere al limite del mce600
queste foto sono del 21 - 11 - 2012 voglio fotografare gli stessi animali ogni settimana per confrontarli ......dei test non mi fido ;-) http://s19.postimage.org/xqpxc001f/image.jpg http://s19.postimage.org/yua1nykoj/image.jpg http://s19.postimage.org/rpnn16o1f/DSCF0595.jpg http://s19.postimage.org/pz4lzp6ib/DSCF0596.jpg http://s19.postimage.org/6ijwd6beb/DSCF0597.jpg http://s19.postimage.org/epbw4r1gz/DSCF0598.jpg http://s19.postimage.org/bxsme52yb/DSCF0607.jpg http://s19.postimage.org/rkjvrigqb/DSCF0608.jpg http://s19.postimage.org/4kd8f6iwj/DSCF0614.jpg http://s19.postimage.org/uh6wrsmk3/DSCF0616.jpg http://s19.postimage.org/se12xvc4z/DSCF0623.jpg |
Manco a dirlo... seguo :-)
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Seguo Stefano interessantissimo test !
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Bravo stefano, quindi diciamo che senza schiumazione col bicchiere, cibo ai pesci e integrazioni di carbonio le lascerai da parte facendo fare tutto al sistema, o continuerai ad alimentare come hai sempre fatto facendo accumulare al dsb?
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seguo con molto interesse;-) secondo me è fattibile, forse dovrai diminuire un pò le dosi, magari del surgelato, ma sto a guardare cosa succede;-)
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Tecnicamente un disyema maturu gunziona anche senza skiumazione. Con quello che riesce a smaltire il sistema ed i batteri salvati, puo' funzionare. Cio' che pero' verrebbe a mancare e' la privazione degli eccessi. Diciamo che puoi riuscirci, ma almeno nei primi tempi fossi in te, diminuirei un po' le dosi sulla somministrazione dei cibi. Giusto il tempo di abituare il sistema.
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Prova interessante ma visto quel che tira fuori uno skimmer ne dubito che il sistema riesca a farlo sparire .... Dovresti dosare molto meno io col mio dsb ho provato 3 skimmer diversi dal più grande che sto usando tuttora ad uno più piccolo ...ho notato che col più piccolo i po4 dopo settimane si alzavano senza abbassarsi e stabilizzandosi. Su un range di 0.10 0.16 ora ho un vertex 200 e valori 000 quindi alimento molto con valori bassi. Cmq ottima prova da fare su un dsb anziano il mio ha 9 mesi forse ancora troppo giovane per sostenere il carico organico...
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Bravo! Così abbiamo più vasche e più casi "dsb senza skimmer" su cui basarci...
Teoricamente dovresti ridurre o sospendere l'alimentazione dei coralli, dato che avrai più organico vivo in vasca. Cmq stiamo a vedere... #e39 ------------------------------------------------------------------------ Quote:
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in una settimana sono morti 3 anthias ..... riciclati dalla vasca e subito dopo i coralli hanno accellerato la crescita e sono diventati più brillanti .... la caulerpa nel ruscello ha ricominciato a crescere ci ho pensato un po ..... e dopo qualche giorno ho iniziato a sollevare il bicchiere doello skimmer in 3 settimane ho alzato gradualmente sino a non raccogliere più nulla ...... ora il bicchiere è chiuso sotto con una calza .... passa l'aria ma la schiuma appena tocca si scioglie se avessi la sump basterebbe togliere il bicchiere ..... ma con lo schiumatoio appeso se tolgo il bicchiere rischio il divorzio :-D |
Bè stefano lo sai che con lo skimmer così all'infinito dosando come prima non potrai andare.
Il dsb assorbirà e assorbirà fino al collasso. Sarebbe un'ottima prova se diminuissi considerevolmente l'aggiunta di qualsiasi cosa provenga dalle tue mani, cioè che te le legassi per un pò e che il patto per poterle usare sia il bicchiere allo skimmer. Creeresti un circolo chiuso un pò come il pensiero di bach, ma invece del percolatore useresti come stai facendo per ossigenatore lo skimmer, là potresti veramente testare e vedere come un detrito che rimane in vasca venga elaborato e alla fine mangiato da tutti gli abitanti del sistema senza bisogno di alleggerire o appesantire la mole di carbonio. E' molto intrigante trovare l'equilibrio del sistema così, complimenti a bach in questo; l'unico modo di togliere qualcosa se si è ecceduto a quel punto diventa il cambio d'acqua o la potata alla caulerpa. Gestione davvero fuori dalle righe più naturale possibile e affascinante a mio modo di vedere. |
Riccardo ... non aggiungo carbonio #24
forse non ho capito bene il tuo discorso per ora continuo con i soliti dosaggi .... non ho intenzione di raggiungere la saturazione del dsb ... appena i coralli (sono gli animali più sensibili) mostreranno qualche sintomo di malessere diminuisco le dosi iniziando da loro cibo ..... continuando ad alimentare abbondantemente i pesci se mi troverò costretto a non alimentare i pesci ... rimetto in moto lo skimmer |
Scusa la domanda idiota ma quanto è' grande la vasca e che pesci hai?
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Stefano dicevo che se continui ad alimentare così, ad un certo limite devi far girare la vasca da sola se non schiumi, intendevo quello ed è una gestione affascinante e possibile quella di non dover dare più nulla perchè il sistema gira da sè, vedi bach. come, non aggiungi carbonio organico? "4 - 5 somministrazioni di granulato ...... 1 cubetto di congelato ... 3 misurini di cibo ai coralli ...... 700 ml di un misto di fito , copepodi e rotiferi"..... Il mio dubbio era: chi te lo toglie dalla vasca l'eccesso che dosi se vai avanti senza skimmer così all'infinito? Non è una gestione che può andare avanti a lungo, ma se è solo una fase per ingrassare la vasca lo capisco. |
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quello che aggiungo è carbonio , azoto e fosforo ... la base per animali e vegetali dato che i pesci non sono tanti .... spero di trovare un'equilibrio tale da poter togliere definitivamente lo skimmer ...... la gestione di bach mi piace molto ... io non ho lo spazio per un percolatore , vediamo se il ruscello e il dsb riescono con la loro vita riescono a smorzare gli eccessi |
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Anche io ho lo stesso dubbio di Riccardo.
come mi hai detto tu nel mio topic.......se il dsb non funziona come dovrebbe....te ne accorgi troppo tardi ......e io aggiungo......in un DSB maturo ........rischi che si scassi il sistema. comunque......fai bene a provare ......sono molto curioso di vedere gli animali cosa ti diranno.:-) |
Stefano, secondo me o diminuisci la pappa o aumenti la luce, io ti suggerirei la seconda.
Gli animali sono in salute, ma sono marroni da non poterli vedere, tranne l'anacropora. La digitata azzurra dovrebbe essere color cielo... Pompa la luce. |
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Stè....dimensioni vasca?
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Stefano, ci ho provato! :-))
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A Ste ma quante ore di luce adesso dai alla tua vasca???
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Continuerai a dosare silicati in questa fase iniziale? La prova è interessante..ci ho pensato molte volte, ma poi ho sempre lasciato lo Sky acceso..sono convinto che un dsb maturo digerisca di tutto.,ed il concetto di accumulo non mi è chiaro..cosa si dovrebbe accumulare?
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Le migliori scoperte sono sempre nate dall'idea di un visionario. Gli antichi sapevano che la terra era tonda, poi per migliaia di anni si e' creduto fosse piatta,fin quando qualcuno nonostante avesse tutti contro,ha dimostrato che la terra e' effettivamente tonda. Vai Stefano, per ora assomigli a donchisciotte, ma potresti diventare il nostro galileo. In fondo porti avanti concezzioni abbastanza realistiche di gestioni alternative. Magari tra' un po' nascera' il metodo SS "secondo stefano".
Scherzi a parte, bisognerebbe che tutti avessero la mente aperta come la tua. |
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Secondo me il fosfato non si accumula (tranne che nei PAO, ma questi batteri in teoria dovrebbero essere predati e quindi torniamo a capo) I fosfati ferrici o di calcio precipitati teoricamente finiscono sul fondo del dsb, che se abbastanza anossico produce bisolfuri e solfuri (molti dei quali danno le famose macchie nere di solfuri ferrici e vari altri). I bisolfuri invece prima della seconda dissociazione reagiscono con i fosfati Ferrici per liberare bi fosfati ... Tutto questo accade solo se il dsb arriva ad avere zone anossiche molto riducenti, altrimenti la mancanza di batteri anaerobi obbligati solfatoriduttori crea in parte il problema di accumulando fosfati insolubili.. Secondo me e poi smetto, un dsb funzionante "mangia" sabbia, cioè negli strati inferiori deve formarsi acido (solfidrico per Lo più).. Che altro si potrebbe accumulare? |
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Il problema di stefano è che se continua ad alimentare così come fà lui, il sistema accumulerà un mare di fosfato insolubile, ma davvero tanto... Arriverà il momento che non ci sarà abbastanza substrato colonizzabile dai batteri per insediarsi e lavorare alla trasformazione del cibo, neanche nel dsb ci sarebbe più spazio dopo la saturazione. La vasca a lungo andare, è destinata ad un sicuro collasso a mio parere. Se ho il serbatoio di una cinquecento e cerco di mettere gasolio quanto un camion, è normale che non ci entra. Non spingerei così al limite il dsb, secondo me è un validissimo metodo, ma come tutto se si tira troppo poi si salta. |
secondo me vi fate troppe seghe mentali, scusate il francesismo. ;-)
Io da quando ho acquari faccio sempre un bilancio di massa... ovvero guardo quanto immetto e quanto tolgo. Se aggiungo una certa quantità di mangime al giorno devo vedere pesci e coralli crescere e devo rimuovere qualcosa regolarmente, che sia col cambio d'acqua, potando macroalghe, svuotando il bicchiere dello skimmer. altrimenti, inevitabilmente, qualcosa in vasca si accumula. Cosa esattamente non lo sa nessuno, men che meno noi acquariofili con la nostra scarsa dotazione di strumenti e tecniche di analisi. (e ci mancherebbe altro, faremmo i microbiologi altrimenti). Da quando sono sposato (#06) sto imparando ad accettare serenamente ciò che non posso cambiare... e quindi ho adottato la stessa tecnica con la vasca. Cerco di capire a grandi linee come funziona il tutto, ma poi arrivo al punto in cui posso solo teorizzare e lì inizio ad usare l'occhiometro, affinandolo ogni volta che prendo una cantonata. |
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Stè....6 x 54 w e ti cambia la vasca:-) |
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Ma con tutto quel che ha descritto stefano che dosa ogni giorno, nel giro di un anno dovrebbe avere in casa le acropore come i baobab a misura naturale, gli acanturidi grossi come i bufali e un taglio di caulerpa al giorno come un cavolo cappuccio... Capisci che prima o poi col nutrimento o freni, o metti il bicchiere allo skimmer..... |
Ai tempi avevo provato pure io un DSB senza skimmer.
Poi mi era saltato tutto e puzza di fogna in casa per tre giorni :-D in pieno inverno con finestre aperte giorno e notte. Però avevo fatto una pirlata io. |
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Ho sbagliato a tarare la temperatura, mi sembrava troppo bassa e l'ho alzata di 4 gradi in poche ore pensando di alzarla di solo uno.
E' saltato tutto, acqua marrone nera. Poi mi è stato detto che un berlinese avrebbe retto, ma uno sbalzo simile in un DSB è una bomba. |
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però ha ragione, secondo me aumentare leggermente l'illuminazione sarebbe utile.... non come watt, ma le hqi 150 rendono pochino pochino... è molto interessante, seguirò gli sviluppi. ti piace il rischio... :-D |
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La decomposizione dei materiali biologici può seguire due decorsi completamente diversi a seconda che ci si trovi in condizioni di presenza o di assenza di ossigeno.... solo in quest’ultimo caso di può effettivamente parlare di putrefazione Le molecole che si formano al termine di un processo putrefattivo, che si realizza cioè a carico dei materiali biologici in assenza o quasi di ossigeno, invece, sono di tipo totalmente diverso. Esse si originano attraverso reazioni prevalentemente abiotiche, ma non mancano anche in questo caso organismi decompositori definiti “anaerobi” in grado di effettuare trasformazioni biologiche anche di condizioni di carenza (batteri ed alcuni funghi) o di totale mancanza (solo batteri) di ossigeno. All’opposto del caso della decomposizione aerobica, nella putrefazione anaerobica gli atomi che facevano parte delle molecole di origine biologica, tendono alla fine del processo a ridurre il loro stato di ossidazione. Se consideriamo i principali elementi che costituiscono i tessuti viventi (carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, zolfo, fosforo) il punto di arrivo della trasformazione putrefattiva di ciascuno di questi è la sua forma completamente idrogenata, dove cioè l’elemento si trova in forma isolata e lega su di se con legami covalenti esclusivamente atomi di idrogeno. Nello specifico dei 6 atomi citati, avremo: CH4, H2, H2O, NH3, H2S, PH3, dove in ogni caso è rappresentato in minimo numero di ossidazione raggiungibile per ciascuno degli elementi coinvolti. http://www.chimicare.org/curiosita/w...on_metalli.jpg Da notare il fatto che l’acqua, inserita in questo breve elenco, rappresenta la forma idrogenata dell’ossigeno già presente fin dall’inizio nel materiale biologico e non deriva da ossigeno atmosferico fissato poi nelle molecole in seguito ad un suo eventuale coinvolgimento in un processo ossidativo. Ma vediamo ora più da vicino le molecole che rappresentano il termine ultimo della decomposizione putrefattiva dei materiali organici. Riprendendo il breve elenco di prima abbiamo l’idrogeno (H2), il metano (CH4), l’ammoniaca (NH3), l’idrogeno solforato detto anche acido solfidrico (H2S) e la fosfina detta anche fosfano (PH3), mentre la questione relativa all’acqua è già stata sostanzialmente chiarita nel paragrafo precedente. Ho preparato la seguente tabella per riassumere alcune delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche più importanti di queste 5 molecole ai fini della loro trattazione nel contesto putrefattivo. http://www.chimicare.org/curiosita/w...ne_tabella.jpg La prima cosa che notiamo è che si tratta di sostanze decisamente basso bollenti, che alla temperatura ambiente si presentano in forma di vapore o di gas. Questa caratteristica è certamente legata al loro basso peso molecolare, ma anche al fatto che si tratta di sostanze i cui legami intramolecolari (nello specifico fra idrogeno e non-metallo) sono di tipo covalente e poco inclini all’instaurare legami idrogeno intermolecolari: la conseguenza di questo è che ogni molecola non ha una particolare propensione ad “aderire” a quelle circostanti dello stesso tipo dando origine ad una sorta di reticolo molecolare, con l’esito che nessuna particolare barriera è posta a fronte del rilascio di queste molecole da parte della loro fase di partenza eventualmente liquida. Dal punto di vista della loro solubilità in acqua e delle relative proprietà acide o basiche impartite alla soluzione esse si differenziano molto l’una dall’altra, andando dalla scarsa solubilità dell’idrogeno a condizioni intermedie relative al metano (ma entrambe queste molecole non influenzano il pH della soluzione), all’ammoniaca che risulta estremamente solubile in acqua, con reazione basica, per terminare con l’acido solfidrico che da reazione debolmente acida ma risulta per contro poco solubile e la fosfina che risulta discretamente solubile pur senza influenzare il pH della soluzione. La generica basicità che si può riscontrare nelle acque stagnanti nelle quali sono in corso degradazioni anaerobiche sono da imputarsi quasi interamente all’ammoniaca ed ai suoi precursori, che godono per l’appunto di 3 importanti caratteristiche, tutte orientate in questa direzione: l’abbondanza, la basicità e l’elevata idrosolubilità. Volendo prendere in esame l’origine di queste molecole, è chiaro che metano ed idrogeno possono derivare da una molteplicità, praticamente da tutte le sostanze organiche inizialmente presenti nel corpo in disfacimento. Per l’azoto le fonti iniziano a restringersi ed annoverano in primo luogo le proteine, che contengono azoto trivalente nei gruppi aminici dei loro aminoacidi, e solo secondariamente le basi azotate degli acidi nucleici e meno ancora le altre molecole funzionali presenti in basse concentrazioni negli organismi. Per lo zolfo l’origine è essenzialmente aminoacidica: la metionina e la cisteina (singolarmente o dimerizzata sotto forma di cistina) costituiscono i due aminoacidi nei quali compare lo zolfo, in entrambe i caso sotto forma divalente, rispettivamente di solfuro e di tiolo. Il fosforo infine deriva dagli acidi nucleici (DNA ed RNA), così come dalle più comuni molecole “funzionali” trasportatrici di energia chimica e/o mediatori ossido-riduttivi, come l’ADP/ATP, il NAD/NADH, il FAD/FADH: in ogni caso il fosforo compare sotto forma di fosfato, quindi solo moderatamente integrato all’interno della struttura organica della molecola e pertanto piuttosto esposto a reazioni che possono portare alla sua liberazione sotto forma di fosfato inorganico. Solo in condizioni fortemente riduttive lo ione fosfato potrà però convertirsi in fosfina, dove lo stesso elemento è presente allo stato di ossidazione -3. Quote:
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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