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"BIOTOPO" - Cosa significa veramente e perchè va di moda questa parola?
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Spesso si legge in vari post e su internet l'idea di realizzare un biotopo per quella specie o di quella zona, ma altrettanto spesso si abusa di questa parola e le si associa un significato incompleto o errato. Cerchiamo di capire il perchè, innanzitutto prendendo in considerazione il termine con il suo significato letterario: "In Biologia, viene indicato con questa parola il complesso ecologico in cui vive una determinata specie animale e vegetale, o una particolare associazione di specie." - Enciclopedia Treccani "In Ecologia il biotopo è un'area di limitate dimensioni di un ambiente dove vivono organismi vegetali ed animali di una stessa specie o di specie diverse, che nel loro insieme formano una biocenosi. Biotopo e biocenosi formano una unità funzionale chiamata ecosistema. Il biotopo è dunque la componente dell'ecosistema caratterizzata da fattori abiotici (non viventi), come terreno o substrato, con le sue caratteristiche fisiche e chimiche, temperatura, umidità, luce e così via, ma non considerata disgiunta dalla componente biologica." - Wikipedia "Tipici esempi di biotopo sono: una pozzanghera, un prato, un torrente o, più in generale, qualsiasi ambiente che abbia caratteristiche sufficientemente unitarie." http://s15.postimage.org/af78aaz8n/2_le_prime_pozze.jpg http://s15.postimage.org/g5xeo178n/19_bali_ubud_2.jpg http://s15.postimage.org/zdkjkmpk7/181463.jpg http://s15.postimage.org/ypbp1oquf/f..._Venezuela.jpg Da quest'ultima definizione si capisce subito che un grande fiume come può esserlo il Rio delle Amazzoni non ha caratteristiche unitarie per cui non è corretto parlare di biotopo del Rio delle Amazzoni in generale. Per cui un primo passo per poter capire meglio il significato e di conseguenza il giusto utilizzo della parola è che l'ambiente rappresentato deve avere caratteristiche unitare, anche se è esteso per più o meno Kmq! Detto questo, che mi dite a proposito di 'biotopo asiatico' o 'biotopo amazzonico'? http://s15.postimage.org/9eg6cnx0n/374.jpg http://s15.postimage.org/nm5v1b9pj/A...ROGGOmedia.jpg http://s15.postimage.org/948ntbief/image007.jpg Sono "semplicemente" estesi per una superficie di milioni di Kmq...e presentano differenze importanti tra le varie zone e per questo non esiste un biotopo amazzonico (o asiatico/africano...) unico e riproducibile. Una volta individuato un ambiente relativamente piccolo si può cercare di riprodurlo (non sto parlando di acquari necessariamente) in miniatura per poterlo godere "dal vivo" nelle nostre case. Per far questo occorre per prima cosa cercare informazioni riguardo al suddetto ambiente, informazioni non solo riguardo alle specie viventi che lo popolano ma anche riguardo la componente abiotica caratteristica del luogo come sabbia, pietre, legno, detriti in genere... Dopo aver cercato i vari accessori che lo compongono, bisogna avere un occhio di riguardo per le "regole" che fanno funzionare quel determinato ambiente; regole che fanno capo alle condizioni climatiche innanzitutto, sia per quanto riguarda la temperatura sia per quello che concerne la stagionalità, le precipitazioni, le ore di luce... Alcuni video che mostrano alcuni luoghi di origine dei nostri pesci: http://www.youtube.com/watch?v=8qy_s...ayer_embedded#" title="View this video at YouTube in a new window or tab" target="_blank">Clicca per vedere il video su YouTube Video http://www.youtube.com/watch?v=4VC0F...feature=relmfu" title="View this video at YouTube in a new window or tab" target="_blank">Clicca per vedere il video su YouTube Video http://www.youtube.com/watch?v=HzKa7...feature=relmfu" title="View this video at YouTube in a new window or tab" target="_blank">Clicca per vedere il video su YouTube Video Insomma, la cosa ideale (spesso non fattibile) sarebbe andare per un periodo nel luogo da noi scelto per capire bene "come funziona"! http://img441.imageshack.us/img441/4...ippopotamo.jpg Detto questo, passiamo al lato puramente acquaristico del concetto. Innanzitutto, perchè alcuni scelgono di allestire un acquario "biotopo"? Precisando che un vero acquario biotopo è una cosa secondo me impossibile da realizzare, permettetemi l'utilizzo del termine per questo piccolo articolo. In generale viene voglia di ricreare un ecosistema molto simile ad uno realmente esistente per portare a casa e ammirare un pezzo di natura a noi lontana. In questo modo si ha la possibilità di studiare e di godere di un particolare spettacolo in cui animali, piante e altri organismi viventi interagiscono tra loro. Una cosa che si dovrebbe fare, per provare a creare un buon acquario geografico, è quella di limitare le piante ad una (al massimo un paio) di specie; troppo spesso negli acquari ci sono molte specie id piante che, anche se provenienti dallo stesso continente) non formano un paesaggio realistico. Per questo è meglio concentrarsi sulla quantità più che sulla varietà! Certo, non si possono riportare tutte le caratteristiche naturali nel nostro acquario perchè sicuramente non avremmo la possibilità di riprodurre molte cose come ad esempio i predatori naturali, le interazioni con altri animali o vegetali (un albero che cade, un grosso animale che fa il bagno nel fiume o beve, un uccello che si tuffa in acqua...) nè i maggiori cambiamenti climatici stagionali (le alluvioni, le secche, le forti piogge torrenziali...) però l'obiettivo per i veri appassionati è quello di cercare il più possibile di ricreare un ambiente naturale veritiero. http://www.youtube.com/watch?v=NLgT7V9B2Q4" title="View this video at YouTube in a new window or tab" target="_blank">Clicca per vedere il video su YouTube Video http://www.youtube.com/watch?v=uQNP2...eature=related" title="View this video at YouTube in a new window or tab" target="_blank">Clicca per vedere il video su YouTube Video E' sicuramente una sfida, una difficile sfida che spesso non si riesce a vincere per motivi pratici o per scelte personali (va ricordato che un pezzo di un fiume non è esattamente l'idea di acquario che molti hanno in mente di ricreare). Detto questo, spero che si inizi ad usare questa parola con maggiore coscienza perchè è una parola ricca di significato e per alcune persone rappresenta un vero impegno (conosco alcuni acquariofili che dedicano molto tempo allo studio e alla riproduzione di veri "biotopi" per cui, almeno per rispettare il loro lavoro, cerchiamo di usare bene questa espressione!) ;-) Ricordo inoltre che esistono differenti modi per indicare un acquario allestito con piante e animali provenienti dalla stessa zona geografica: si può utilizzare il termine di "Acquario geografico", "acquario sudamericano/asiatico/africano/europeo"...ecc Infine scrivo qualche piccola riga per formare un semplice glossario su alcuni termini spesso usati come sinonimi ma che in realtà hanno significati diversi: Bioma, in particolare i Biomi acquatici (ma esistono anche i Biomi terrestri): sono sostanzialmente 2, quello d'acqua marina e quello di acque dolci. Si distinguono oltre che dal tipo di acqua anche dall'intensità della corrente e dalla profondità dell'acqua stessa. In base a questi parametri si differenziano i vari biomi: per esempio lago, fiume, torrente, estuario, palude, barriera corallina, oceano aperto. Ogni bioma è caratterizzato dalla presenza di vegetali e animali, ed è in base al tipo di vegetazione presente (principalmente) che si è adattata all'ambiente e al tipo di clima, con il conseguente adattamento delle specie animali, che si caratterizza un bioma specifico. http://s14.postimage.org/7314bn7j1/1...1daea0a568.jpg Ecozone: sono delle macroregioni suddivise dagli studiosi a seconda delle specie animali e vegetali presenti sul territorio, a seconda della loro adattabilità ai fattori geografici e ambientali. Il numero delle ecozone varia da studioso a studioso, però generalmente sono presenti 6/7 macroregioni sulla Terra: Ecozona Paleartica, Ecozona Indomalese, Ecozona Neotropicale, Ecozona Afrotropicale, Ecozona Neartica, Ecozona Australasiana e, spesso non considerata come Ecozona, la zona Antartica. http://img580.imageshack.us/img580/4...cozonessvg.png Infine riporto una frase che meglio di tutto lo scritto precedente fa capire la differenza tra biotopo/ecozona/ecoregione...: "Il Sudamerica è un'ecozona, la foresta amazzonica un ecoregione, la macchia mediterranea un bioma, mentre la riva sabbiosa a sud del Lago di Bracciano è un biotopo." - cit. Entropy http://img685.imageshack.us/img685/3466/alligatore1.jpg Spero che queste poche righe siano scorrevoli e interessanti, ma ancora di più spero siano utili per rinfrescare la memoria e per imparare ad usare meglio questa parola carica di significato. Ci tengo a precisare che il discorso è molto ampio e c'è da dire ancora tantissimo a riguardo, ma un po' per la lunghezza del testo e un po' per le competenze sempre scarse in questa materia non mi è possibile aggiungere altro; il discorso sarà ampliato con i vostri commenti e interventi ovviamente! ;-) Ringrazio di cuore due amici in particolare per l'aiuto e la collaborazione: Andrea (Entropy) per alcuni consigli tecnici e per alcune nozioni scientifche; Luca (Malù) per alcune considerazioni e per le "chiacchierate notturne" a riguardo! Grazie anche a tutte le altre persone che hanno postato video e fotografie a riguardo, alcune delle quali sono state utilizzate anche in questo post. # - Le fotografie sono state prese dal web, i video postati da YouTube P.s. Le immagini e il materiale utilizzabile è veramente infinito, purtroppo il post è già molto pesante e ho messo solo qualche fotografia; se avete altre fotografie esplicative, utili o semplicemente interessanti postatele pure! :-) |
Bravo Luca.............di nuovo complimenti #25
Hai la particolare capacità di condensare in brevi e chiare esposizioni parecchi concetti, compresi alcuni di non facile assimilazione. |
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Questo argomento però andrà ampliato per bene per cui sotto con altre definizioni e particolarità! ;-) |
ottimo lavoro!
puoi ampliare anche il discorso in base alla stagionalità... temperature e valori variano durante l'anno... sarebbe interessante ricreare queste variazioni, agendo sui cambi d'acqua e sul riscaldatore... |
Grazie Alessandro, hai notato che ho anche messo il video che hai postato ieri sera su Fb? :-))
Per quanto riguarda la stagionalità, non ho scritto niente perchè dipende dal luogo che si vuole provare a riprodurre; andrebbe fatto un riassunto caso per caso e diventerebbe troppo complicato (oltre al fatto che non sono così informato a riguardo) :7: Si potrebbe però linkare la discussione di MarZissimo sulla stagionalità in modo da rimandare ad altra sede l'approfondimento di quella tematica! :-) Che ne dici? ------------------------------------------------------------------------ P.s. Ho messo le anteprime dei video finalmente! :-) |
Bravo Luca!! Senti ma io ho un 60l, ce lo posso mettere un ippopotamo? :-))
Stupidate a parte, vorrei elogiare anche l'espressione dei concetti semplice ma precisa, riguardo sia l'aspetto della definizione di biotopo, ma ancora di più secondo me, di ambiente naturale veritiero, ossia in cui se ci sono piante acquatiche galleggianti a schermare la luce si mettono, se vi sono molte tane e anfratti si cerca di metterne, e via dicendo. Senza cercare a tutti i costi il "biotopo", bensì un ambiente capace di ricreare e soddisfare gli aspetti di quello di origine della/e specie che abbiamo. |
#25
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Dopo aver visto l' ultima foto guarderò con occhio diverso la pistia
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Interessante e sinteticamente ... esauriente!
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Mario per l'ippopotamo non c'è problema! :-D
Grazie a tutti ragazzi, speriamo più che altro che aiuti a far sì che questa parola si usi un po' meglio...si sentono delle cose terribili in giro... |
Secondo me un altro aspetto importante del "biotopo" è che oltre che veritiero deve anche essere a "dimensione di pesce"..........anche se prendiamo a modello una piccola parte di fiume/lago/ torrente e sempre più grande del nostro acquario quindi occorre fare un "riassunto" della zona stessa in modo di fornire agli ospiti ripari, anfratti, zone con diverso movimento d'acqua etc....
Mi ricordo una chiacchierata con Federico Sibona che mi spiegava che ai pesci "biotopo" salmastro sono graditi gli sbalzi di salinità però in natura si spostano per cercare il grado di salinità preferita mentre nelle nostre vasche sono costretti alle variazioni che noi gli imponiamo. |
Ottima riflessione Malù, condivido!
Per quanto si voglia riprodurre un pezzettino di fiume o altro bisogna sempre riadattarlo alle nostre esigenze! Anche perchè un pezzetto di ambiente naturale piccolo come i nostri acquari può tranquillamente essere senza piante, senza legni e senza pietre pur essendo in un grande fiume sudamericano! :-) Siamo noi che dobbiamo "costruirlo" ad hoc! ;-) |
Ho aggiunto un altro elemento secondo me importante.
Per provare a creare un acquario geografico sarebbe auspicabile limitarsi ad una o al massimo un paio di specie di piante (attenzione, parlo di specie, non di numero di piante). Perchè spesso si "ammucchiano" varie specie di piante che pur essendo tutte originarie dello stesso continente non danno una rappresentazione veritiera di un luogo preciso... |
complimenti per la discussione!:1: ci son dei spunti davvero molto interessanti che andrebbero sicuramente maggiormente approfonditi...io son comunque del parere che, per quanto ci si applichi a realizzare un biotopo degno di questo nome, ci saranno sempre delle variabili che, per fortuna o sfortuna, non potranno essere riprodotte...almeno in acquari "domestici", dove comunque, un minimo di estetica ci sarà sempre a condizionare la vasca:1:
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Coraggio ragazzi, bisogna approfondire questo argomento!
Magari con esempi concreti di allestimenti per rispecchiare al meglio qualche zona precisa! ;-) così diamo anche spunto a chi si vorrà cimentare in un acquario geografico o locale! |
non mi torna il passaggio dove dici che un acquario biotopo è praticamente impossibile da realizzare...bè, non è del tutto vero.
Il problema è che spesso per realizzarlo ci si deve "castrare" con la popolazione ittica (limitando fortemente la scelta del tipo di pesci) e con le piante (sia come numero e varietà di specie, sia come layout). Tra i veri biotopi facilemtne ricreabili in vasca sul momento me ne vengono in mente due facili da fare pure in poco spazio: canale di irrigazione di risaia thailandese, cimitero delle lumache del lago tanganica. Altra considerazione: se optiamo per vasche monospecifiche, spesso ci viene più facile ricreare un vero biotopo....ad esempio se decidiamo di ospitare una determinata specie di loricaride o di loach abitante dei fiumi a corso rapido, ti basta scegliere pietre e sabbia di colorazione simile al fiume in oggetto e vedrai che alla fine bene o male ricrei pure il biotopo Anche se spesso nella maggior parte dei casi si parla in realtà di acquario tematico (atto a ricreare un habitat favorevole a determinate specie di pesci, anche se magari non rispecchia fedelmente quanto avviene in natura) o "idrografico" (simile al precedente, ma che cerca per lo meno di mettere assieme piante e pesci appartenenti allo stesso bacino idrografico, anche se magari un pesce sta in un affluente e l'altro nel fondovalle del corso primario) |
Sì, la differenza sta proprio nella nominazione secondo me...
Nel senso, un acquario come il canale thailandese o il cimitero delle lumache per i conchigliofili sono acquari tematici (si potrebbero chiamare anche geografici), però un acquario biotopo rispettando il significato letterario del termine è impossibile perchè le condizioni esterne non si ricreano fedelmente (o almeno non così facilmente e non sono alla portata di tutti). Se invece per "biotopo" ci limitiamo a considerare solo l'allestimento allora sì, in questo caso si può fare un ambiente uguale ad uno realmente esistente, ma gestito da condizioni fisiche ed esterne differenti! :-) |
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in vasca metto sabbia finissima grigia (tipo quella edile), faccio un tappero fitto fitto di gusci di neothauma (si trovano in commercio, originali dei cimiteri delle lumache del tanganica), aggiuto i valori fisici e chimici dell'acqua, popolo il tutto con una colonia di multifasciatus...facendo così riproduco fedelmente al 100% un piccolo pezzo di tanganica così come lo vedi in natura |
Però poi bisogna simulare le varie stagioni, l'abbondanza e la scarsità di cibo...le variazioni che ci possono essere e l'interferenza di altri animali... questo per poter dire che si ha un biotopo, secondo il significato letterario.
Oppure in una versione semplificata del termine questo è un buonissimo esempio di quanto la creazione di un biotopo possa essere fattibile prestando attenzione alla scelta dei componenti! Io non sono da nessuna parte, sto solo cercando di andare a fondo nel concetto e soprattutto vorrei evitare che questa parola divenga l'ennesima moda perchè fa figo... ;-) Per quanto riguarda la realizzazione ben vengano molti esempi (facciamo così, usiamo un significato semplificato per comodità discorsiva)! :-) P.s. Ancora una volta con la tua Africa, Metalstorm, ci porti un mondo intero davanti! #36# |
Bisognerebbe considerare poi anche le specie di alghe e di batteri introdotte con l'acqua... sicuramente diverse da quelle presenti nei grandi laghi africani o nel bacino amazzonico (a meno di non abitare in zona).
Bell'articolo, come sempre! |
Ciao.
Bell'articolo,si nota il lavoro che c'è dietro!#70 Alla fine mi hai parlato dalla bocca (proverbio nostro).Il "Creare un biotopo" è una invenzione commerciale o per le altre persone un sogno di acquario.Come hai detto giustamente,noi puoi mai ricreare un biotopo come creato da dio(alla fine non serve neanche).neanche come descrive Metalstorm per i conchigliofili.Mancano gli insetti,le alghe e anche i predatori.Legare un bel Cormorano vicino all'acquario ,farlo fare ognitanto due tuffi e una bella scagazzata in vasca non la vedo tanto bella ;-) Come ormai si dovrebbe buttare qualche vecchia scarpa e delle lattine vecchie in acquario,ormai fanno parte del biotopo (anche se non entra nel nostro pensiero del biotopo perfetto). Le vasche monotematiche si allontano ancora di più da un biotopo.Magari si ottengono risultati migliori nella riproduzione,ma con la vita naturale in un biotopo non c'entra un bel niente. vasca geografica è più o meno realizzabile come un acquario biotopo (cioè un desiderio personale)Acquario tematico secondo me è le definizione giusta (poi alla fine il tema lo definisce quello che ha creato la vasca ;-)) |
Grazie Wingei e grazie Patrick! :-)
In effetti sarebbe molto più semplice se si usasse il termine "acquario tematico", almeno ci sarebbe una linea guida ma sarebbero permessi alcuni adattamenti che servono per forza di cose in acquario! |
Interventi molto esaustivi.............
Si potrebbe dire che il biotopo vero e proprio è costituito da ciò che sta dentro e fuori dall'acqua, mentre con il termine "acquario tematico" si può considerare solo ciò che è racchiuso nei nostri 5 vetri. |
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In pratica il nostro caro "acquario biotopo" è una vasca tematica che prende spunto il più possibilie dal biotopo (nel senso stretto del termine) per assomigliare il più possibile ad un pezzetto realistico di lago/fiume/stagno/ecc.. sia per quanto riguarda fauna, flora e arredamento....sempre con tutti i limiti dati dai 5 vetri
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Capisco la curiosità di ricreare una vasca tematica, ma sono del parere che molto spesso ciò va in qualche modo contro il mio personale concetto di acquariofilia, e forse anche contro il benessere di alcune specie, "costrette" ad una convivenza non sempre felice in così poco spazio. Vedo molto più sensato allora far coabitare specie con esigenze (a tutti i livelli, anche alimentare e comportamentale - spesso ignorate) simili, ma provenienti da zone o addirittura continenti diversi. Il tutto è IMHO ovviamente.:-) |
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Nel biotopo naturale ci sono anche dei germi patologici e i predatori.Sopratutto quelli.Per questo quando ti guardi delle foto dei laghi in Africa,come il Malawi,che vedi una quantità mostruosa di ciclidi uno vicino all'altro.In acquario non funziona cosi facilmente.E perchè?Perchè dopo un po di tempo i ciclidi hanno capito che non devono sforzarsi più di tanto per avere del mangiare e sopratutto non devono stare in allerta per un predatore.Il tempo e la energia sprecata per dei combattimenti inutili come spesso si vedono in acquario,in natura non le fanno cosi estremi e sopratutto non cosi a lungo.Semplicemente non se lo possono permettere. Questo è un esempio dove si capisce che il termine "Acquario biotopo" non è giusto se viene usato su un acquario classico.In un parco zoo,15.000l di acqua con ippopotamo e papere africane,allora si che si ragiona.Non proprio al 100%,ma quasi ;-) |
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Alla fine però si deve dire che abbiamo fatto un po un gioco di parole.Nel senso,che vogliamo fare un ambiente più degno possibile per gli ospiti,niente di più e niente di meno,praticamente un biotopo nuovo intorno all'ospite dell acquario :-) |
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Decisamente meglio chiamarlo acquario tematico o non dargli per forza un appellativo... Più che altro anche per rispettare chi veramente si impegna a creare acquari molto simili ad un ambiente naturale esistente! Ah, un'altra condizione per me importante: per poter provare a sviluppare in un acquario un tipo di biotopo* servono acquari grandissimi...penso che sotto i 300 litri (minimo) si possa fare poco o niente... |
Bel lavoro Luca ;-)
Concordo con quanto detto da Patrick e sul fatto che in 5 vetri sia più corretto pensare alla realizzazione di acquari tematici che a reali biotopi. Quote:
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Grazie Andrea! :-)
Anche per la correzione #12 in effetti ci sono dei micro habitat che si può tentare di riprodurre in acquario, sono anche molto interessanti! |
Ma non c'è nessuno che ha provato a realizzare un acquario tematico?!
Sarebbe bello un confronto fotografico tra l'acquario e uno scorcio dell'ambiente ricreato...se qualcuno conosce chi ci ha provato, non importa il risultato ottenuto visto che non è una gara, lo convinca (costringa) a postare il risultato! :-)) |
C'è, c'è........ed è uno che la sa lunga, non credo sia ancora pronto ma sicuramente sarà un piccolo gioiello #19
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#36##70 pensandoci bene sarà meglio togliere "piccolo" e lasciare solo gioiello ;-)
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E' sì...piccolo decisamente no! :-)
Allora bisogna invitarlo qui appena avrà finito il suo lavorone! :-) non vedo l'ora! |
Riallacciandoci ai recenti avvenimenti, pensate che per ricostruire (o provare a farlo almeno) un ambiente reale si possa fare una selezione anche e una scelta anche per quello che riguarda la tecnica e il metodo di gestione?
Lo spunto viene da un paio di riflessioni: - in un acquario di un utente era uscita la proposta di sfruttare l'altezza sproporzionata della vasca per costruire un paludario o quantomeno una zona emersa...Questa zona potrebbe aiutare a ricreare la stagione secca e la stagione umida, con il relativo innalzamento/abbassamento delle acque e le modifiche relative alla zona emersa che diverrà sommersa. - un altro aspetto potrebbe essere quello relativo al movimento dell'acqua e alle ore di luce: in una determinata stagione potrebbero esserci più ore di luce e meno corrente (riduzione della portata del filtro), viceversa in un'altra ci sarà più movimento d'acqua per simulare la corrente! - sempre sul post citato prima si era parlato anche di adeguare l'alimentazione sia per quantità sia per tipologia alla stagione; Alla fine sono tutte cose molto semplici da fare, non si stravolge l'acquario ma tramite questi accorgimenti si riproducono un pochino più fedelmente caratteristiche naturali! ;-) |
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Più che altro, direi che tutti questi accorgimenti di solito (e per fortuna!) non sono necessari, basta variare pochi parametri anche per riprodurre e avere successo con specie difficili...e li trovo anche inutili a dir la verità, semplici esercizi di dialettica, anche perché, come fa ben notare Patrick qualche pagina indietro, a questo punto bisognerebbe aggiungere anche tante variabili, come ad esempio i predatori...non vorrei che la passione acquario diventi un incubo a forza di inseguire la Natura!:-D |
No, no non è questo quello che intendevo io...
Riguardo al discorso fatto da Patrick prima sono d'accordo, è quello che ho scritto in prima pagina infatti; Questa riflessione era per "dilettarsi" e cercare un minimo di riprodurre una stagionalità, non sono con temperatura e valori (come si è detto sul post di Marzissimo "Stagionalità nell'allevamento" tempo fa) ma anche con modifiche di altro tipo! :-) Che sia utile o meno non so dirlo, dipende da tanti fattori però senz'altro è un modo per rendere un po' più simile la stagionalità (anche divertendosi, perchè no, da un certo punto di vista). Secondo me è molto più difficile mantenere valori e conducibilità adeguati alla stagione rispetto a variare la dieta o il livello dell'acqua in acquario! :-) o no? Soprattutto sono cose alla portata di tutti, mentre misurare la conducibilità, correggere i valori (magari portandoli agli estremi) sono cose più complesse che richiedono una certa preparazione e competenza in merito! Per quanto riguarda l'inseguire la Natura è una sfida persa in partenza, hai ragione a dire che se si vede in questi termini alla fine diventerà un incubo (pieno di insoddisfazioni tra l'altro), però quello che si riesce a fare perchè non provare a farlo? Anche solo per sperimentare e provare alcune cose! P.s. Non trovo più il video, ma vide qualche anno fa un acquario che aveva un impianto che riproduceva un temporale, con tanto di pioggia, tuoni e fulmini! :-)) Questo è un estremo, però almeno a me affascina...a prescindere dall'effettiva utilità! Bisognerebbe ritrovare quel video... |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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