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buran stefano66 zucchen , forse avevate ragione ....
leggendo qua e la mi è venuto in mente un qualcosa cheb scientificamente non so provato , ma plausibile a livello chimico , magari con l'aiuto di qualcuno, si potrebbe v andare a fondo su un questione spesso dibattuta sul forum ... il dsb o meglio la denitrificazione, potrebbe portare ad eliminare anche i fosfati ???... forse si(fosfato , non fosforo )... semplificando, i batteri denitrificanti pseudomonas, che sembrerebbero i maggiori responsabili della denitrificazione, in mancanza di ossigeno rubano gli atomi di ossigeno che formano il nitrato (NO3) trasformandolo fino a formare azoto molecolare( N2) un gas inerte non tossico .... finito il nitrato intaccano il solfato (SO4) trasformandolo in H2S , estremamente tossico. a questo punto perchè non intaccare anche il fosfato (PO4) ? a livello chimico , l'azoto e il fosforo , sono molto simili , appartengono allo stesso gruppo e di conseguenza , anche se a temperatura ambiente uno è in forma gassosa e l'altro solida tendono a comportarsi allo stesso modo. il solfato , non fa parte dello stesso gruppo (quello subito dopo ), ma molto simile , è solido ... su cosa formi se dovesse accadere, non lo so, magari qualcuno potrebbe aiutarci ma lo eliminerebbe dal conteggio dei test .... .... intanto se il mio ragionamento a senso inizio a preparare un denitratore
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come fai a dimostrarlo ?? #24
io lo sostengo da qualche anno ....... ma tutti mi portate documenti che sostengono il contrario -28d# |
66 per dimostrarlo non è difficile (immagino) basta fare un denitratore , togliere tutti i nitrati , aspettare che si eliminino i solfati e poi i fosfati , magari i fosfati entrano in gioco anche prima dei solfati , per quello che ne so io ... però , si deve fare attenzione al fatto , che a differenza del azoto , che esce dall'acquario in forma gassosa , il fosfati diminuiscono ma il fosforo resta in vasca ....non ho idea di cosa possa formare
------------------------------------------------------------------------ 66 magari ho detto sempòicemente una stupidata ... |
fappio,stai facendo diluviare :-D :#O
però secondo me sei fuori strada. |
interessa ???
Le molecole che si formano al termine di un processo putrefattivo, che si realizza cioè a carico dei materiali biologici in assenza o quasi di ossigeno, invece, sono di tipo totalmente diverso. Esse si originano attraverso reazioni prevalentemente abiotiche, ma non mancano anche in questo caso organismi decompositori definiti “anaerobi” in grado di effettuare trasformazioni biologiche anche di condizioni di carenza (batteri ed alcuni funghi) o di totale mancanza (solo batteri) di ossigeno. All’opposto del caso della decomposizione aerobica, nella putrefazione anaerobica gli atomi che facevano parte delle molecole di origine biologica, tendono alla fine del processo a ridurre il loro stato di ossidazione. Se consideriamo i principali elementi che costituiscono i tessuti viventi (carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, zolfo, fosforo) il punto di arrivo della trasformazione putrefattiva di ciascuno di questi è la sua forma completamente idrogenata, dove cioè l’elemento si trova in forma isolata e lega su di se con legami covalenti esclusivamente atomi di idrogeno. Nello specifico dei 6 atomi citati, avremo: CH4, H2, H2O, NH3, H2S, PH3, dove in ogni caso è rappresentato in minimo numero di ossidazione raggiungibile per ciascuno degli elementi coinvolti. http://www.chimicare.org/curiosita/w...on_metalli.jpg |
Ma fappio gli pseudomonas (e non solo) nitrato riduttori lo sono poiché hanno la nitrato riduttasi fra i loro enzimi (inibita da alte concentrazioni di ossigeno..sopra gli 0,3 mg/l dice
Zucchen vero?) .. I batteri solfato riduttori sono altre specie.. I fosfato riduttori mai sentiti.. Seconda me qui si lavora Di fantasia.. Scusa fappio saro' primo a ricredermi ma stai bypassando la logica biologica .. Come se noi potessimo utilizzare L'ossigeno in qualunque forma si trovi.. Ogni organismo ha i suoi meccanismi e che io sappia i nitrato riduttori non sono solfato riduttori e i fosfato riduttori non esistono.. Prego postare qualsiasi articolo a riguardo.. I fosfati vengono eliminati perché utilizzati dalle alghe superiori o inferiori..parlo dei fosfati ionici.. |
buddha ..... come si forma il PH3 ??
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buddha ... io sto solo tirando delle ipotesi , se non si capisce , correggo il testo .... sono d'accordo , ma a livello chimico , il fosforo e l'azoto sono molto simili ... escludi priori , che l'enzima , possa aprire 2 lucchetti ?... li hai letti i miei messaggi , sai come la penso , mi è venuto questo dubbio ...
------------------------------------------------------------------------ zucchen , però non iniziare con le frasi criptate ... mica siamo sulla settimana enigmistica :-D |
i fosfati che nei processi putrefattivi si trasformano in PH3 dove finiscono ??
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che ci sia la capacità di batteri di usare ossigeno dal PO4 è una cosa su cui non ho capacità e conoscenze per rispondere con coscienza di causa.... se fosse possibile immagino che il P poi possa essere usato dai batteri che si riproducono...
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buddha , però ossidare non significa aumentare l'ossigeno, si può ossidare anche senza ossigeno idem per il ridurre
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Fappio anche l'arsenico e l'antimonio fanno parte del V gruppo della tavola periodica ma non sono simili.. In base a Cosa dici che sono simili?
La fosfina (PH3) e' estremamente tossica, non si forma di certo in acquario.. I fosfati vengono utilizzati dalle piante .. Non so se si possano ridurre con i redox delle nostre Vasche.. Che io ricordi (e ovviamente posso non saperlo!) non ci sono batteri fosfato riduttore.. Stefano non dare per scontato che arriviamo alla Max riduzione.. Anche perché mica x niente abbiamo skimmer e refugium ad alghe .. Proprio per evitare gli ambienti putrefattivi.. |
buddha anche il solforico è estremamente tossico ...... am sappiamo che in alcuni punti si forma senza danneggiare nulla ;-)
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ho letto questo articolo:
http://www.aiamitalia.it/index.php?o...ica&Itemid=106 apparentemente sembrerebbe affermare che non essite in natura P4 ma resta stabile come PO4, però ad un certo punto afferma: " Quello che differenzia invece i vari metodi è la capacità di asportazione di questo nutriente; alcune tecniche, meglio di altre, consentono di ridurre efficacemente la concentrazione di fosfato in acquario. Nel metodo Berlinese ad esempio si è sperimentata l’aggiunta giornaliera di una fonte di carbonio (alcool etilico, glutammato o altro) per fornire ai batteri anaerobi denitrificanti un donatore di elettroni che consenta la riduzione del nitrato NO3- a N2 (nella reazione di denitrificazione vi è un passaggio di elettroni dal composto del carbonio usato al nitrato) chiudendo così il ciclo dell’azoto; si tratta del cosiddetto “metodo Vodka”. Monitorando giornalmente i nutrienti in vasca, durante l’applicazione di questo metodo, si è riscontrata, oltre ad una diminuzione del nitrato, anche quella del fosfato. Il meccanismo di assimilazione del PO4--- da parte dei batteri anaerobi responsabili di tale processo non è ancora chiaro, mentre è ben conosciuto il meccanismo della reazione NO3-Þ N2. " |
Fappio si certo ossidare e ridurre si riferiscono al numero di ossidazione dell'atomo in questione.. Ma e' vero che se aumenta L'ossigeno combinato = piu' ox se aumentano gli idrogeni = piu' rid..
Certo non e' sempre questione di ossigeno e idrogeno visto che si parla di scambio di elettroni .. Stefano il solforico (acido) e' corrosivo non tossico (questo non vuol dire che faccia bene).. I solfati (ioni) legandosi con l'idrogeno libero formerebbero acido solforico così come i nitrati formerebbero acido nitrico (in realtà sono in equilibrio fra la fase ionica e la forma acida).. Ect Questo non accade in ambiente aerobico visto che il pH delle nostre vasche e' basico e quindi non vi sono ioni idrogeni liberi.. In ambiente anossico i solfati e nitrati sono ridotti e quindi nuovamente non si forma acido solforico, nitrico..si forma acido solfidrico in ambienti fortemente anossici ma non sono sicuro derivi dalla riduzione dei solfati ma piuttosto dalla demolizione degli amino acidi metionina e Cisteina che contengono ponti cistinici (legami S-S).. |
buddha ... io ho parlato di similità, a livello chimico, nel senso che 2 atomi dello stasso gruppo , non sono uguali ,ma tendono a comportarsi similmente .... mi sembra che siano entrambi metalloidi , o non metali ... intendiamoci so che quello che dici è vero , chiedevo solo di supporre
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Membrane cellulari e pareti cellulari così come nel DNA e RNA ect quindi i batteri in qualche modo lo incorporano.. I fosfati secondo me vengono utilizzati dai batteri come dai vegetali sempre e comunque.. Il fatto che in ambiente anossico (o quasi) alcuni batteri utilizzino nitrati come accettore di elettroni non esclude (anzi) che si continui ad assimilare il fosfato (ma non ridurre!) Bisognerebbe vedere se in un dsb spinto (calfo!) i fosfaticdiminuoscono piu' che in un berlinese.. Il fatto che aumentando il cibo (carbonio) aumenti il consumo di fosfato indica solo che i batteri si riproducono piu' in fretta cosa del resto evidente .. Piu' cibo piu' crescita finche' non si arriva alla fase di inibizione da metaboliti secondari di scarto dello stesso metabolismo batterico.. Cosa che in vasca e' praticamente impossibile.. ------------------------------------------------------------------------ Quote:
Due atomi dello stesso gruppo hanno in comune lo stesso numero di ossidazione dato dagli elettroni dell'ultimo livello energetico, quindi volendo una reattività per certe sostanze simile.. Sono entrambi non metalli (V gruppo) ma diversi come numero atomico, massa, affinità per L'ossigeno, elettronegativita' ect.. Insomma non poi molto simili.. ------------------------------------------------------------------------ Io vado a dormire.. Fate i bravi! |
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io non so se il PO4 può penetrare gli strati di un DSB come lo fa l'NO3 per semplice diffusione ... supponiamo lo faccia, i batteri usano PO4 o il P soltanto? in tal caso che fine farebbe l'ossigeno? |
buran , quello che hai spostato , è assodato , interessante che dica "non chiaro ... " l'importante è non confondere l'assorbimento del fosfato per la creazione della cellula da una reazine chimica ...per quanto riguarada la formazione di P2 , (come N2) non può avvenire in natura a causa della differenza dei volumi atomici dell'atomo il P che essendo molto più grosso non riesce ad avere particolari legami ...
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Il fosforo molecolare (numero di ossidazione 0 come L'azoto in N2) e' P4, lo zolfo S8..,F,Cl,Br,I,N,H sono biatomici.. La reattività con L'ossigeno e' tale che ad es il P4 ( fosforo bianco) reagisce con esso formando P2O5 (anidride fosforica) generando tanto calore da essere considerato quasi un'arma chimica e con l'acqua si forma acido fosforico .. A livello cellulare il fosfato viene integrato per trasporto attivo essendo molto grosso e per le ragioni scritte sopra sotto forma di fosfato..PO4--- |
come dite voi, mi aumentate il dubbio che il PO4 abbia le stesse peculiarità dell'NO3 di diffondere nella sabbia ....
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Ragazzi, volevo capire una cosa: ma voi state cercando una spiegazione alla rimozione dei fosfati in acqua o proprio del fosforo dalla vasca? #24
Perché, riguardo alla rimozione biologica dei fosfati, voi sicuramente già sapete che in natura, sia in acque dolci che in acque marine, esistono dei particolari batteri in grado di provvedere a ciò. Tali batteri sono chiamati Poly P Bacteria, conosciuti anche come PAO (Phophorus accumulating organism, organismi accumulatori di fosforo). Sicuramente ne conoscete già il funzionamento, ma, nel dubbio, ne ripeto le linee essenziali. Affinchè si abbia un'efficienza significativa dei processi di rimozione potenziata di fosforo (EBPR, Enhanched biological phosphorus removal) da parte di questi batteri, si devono instaurare delle condizioni ALTERNATE di aerobiosi e anaerobiosi, condizioni possibili con la costruzione di particolari filtri, di particolari reattori (vedi zeolite) e di particolari fondi. Fondi alti, maturi e densamente popolati (tali da far trovare al loro interno condizioni simultanee di aerobiosi e anaerobiosi), in cui può verificarsi tale processo. Come ad esempio un DSB (anche se in questo il processo risulta meno intenso ed evidente). In pratica questi batteri eterotrofi aerobi, normalmente utilizzano per la loro crescita acidi grassi prodotti solitamente da batteri fermentatori. Ma in condizioni anaerobiche non possono farlo, cosicchè (se si trovano in tali condizioni) immagazzinano (ma non utilizzano) gli acidi grassi sotto forma di amidi insolubili (detti PHB, poly-B-hydroxybutyrate). L'energia necessaria per la formazione e lo stoccaggio dei PHB deriva dal RILASCIO, da parte di questi batteri, di ortofosfati (in pratica i fosfati inorganici a noi familiari, PO4--- e loro simili). Quando poi si trovano in condizioni aerobiche, allora utilizzano l'ossigeno per degradare i PHB e ricavare energia e carbonio per la loro sussistenza e moltiplicazione. Contemporaneamente però alla degradazione dei PHB, catturano e immagazzinano i fosfati (sottoforma di macromolecole) per utilizzare successivamente la loro energia in fase di anaerobiosi e ricostituire così i PHB. Ma poiché l'energia ricavata dalla degradazione dei PHB è maggiore di quella necessaria per stoccare i fosfati, essi accumulano più fosfati di quelli che rilasciano in anaerobiosi. Per di più, la continua alternanza di condizioni aerobiche e anaerobiche porta tali batteri ad uno stress fisiologico che li porta ad accumulare più fosfato del necessario. Ed è qui che tornano utili per la rimozione del fosfato in acqua. Da sottolineare IN ACQUA. Perché il fosfato assorbito non viene degradato, ma solo accumulato, sotto forma di fanghi batterici. Tant’è che nei sistemi industriali di rimozione dei fosfati dall'acqua attraverso tali batteri, è prevista inoltre una fase di allontanamento dei fanghi batterici (carichi di fosfati appunto). |
seguo con grandissimo interesse
dico anche, senza nessuna vergogna, che nonostante i 3 corsi di chimica applicata, ingegneria sanitaria ambientale, processi biologici applicati all'ingegneria, vi seguo con chiarezza ma non riesco a aggiungere nulla alla discussione. Mi ripropongo di approfondire, e nel caso trovassi qualcosa di interessante, di rendervi partecipi. Immagino che Calfo possa essere interessato alla discussione (e magari negli ultimi tempi trovato qualcosa di inteeressante in tal senso |
Entropy ... il dubbio è che in un dsb con zone anossiche i PO4 subisca una trasformazione
in parole povere l'ossigeno legato al fosfato puo essere utilizzato ?? |
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buddha , si , non ha molta importanza ... comunque , il P non forma un legame omopolare come l'N2, ma si legano in modo elettrostatico molto debole ... sto cercando qualcosa sui denitratori , secondo me è l'unico settore che può dire qualcosa di più sull'argomento ...a livello generico il P non chiude il suo ciclo , ma mi piacerebbe sapere se esistono batteri che possano utilizzare l'ossigeno del fosfato ...
------------------------------------------------------------------------ se qualcuno ha la possibilità di dare informazoni , ben vengano |
riportato da qui: http://www.lenntech.it/rimozione-fosforo.htm
______ I principali vantaggi derivanti dalla rimozione biologica del fosforo sono ridotti costi chimici e minore produzione di fango rispetto alla precipitazione chimica. Nella rimozione biologica di fosforoso, il fosforoso nell'acqua reflue affluente è incorporato nella biomassa delle cellule, che e' successivamente rimossa dal processo in conseguenza della deposizione del fango. La configurazione del reattore fornisce agli organismi che accumulano P (PAO) un vantaggio competitivo rispetto ad altri batteri. Così i PAO sono favoriti nella crescita e nel consumo di fosforo. La configurazione del reattore e' formata da un serbatoio anaerobico e da serbatoio per il fango attivo. Il tempo ritenzione nel serbatoio anaerobico è di circa 0.50 - 1.00 ore ed il suo contenuto è mescolato per offrire contatto tra il fango attivo di ritorno e l'acqua di scarico in ingresso. Nella zona anaerobica: in circostanze anaerobiche, PAO assimilano i prodotti di fermentazione (cioè acidi grassi volatili) in prodotti di immagazzinamento all'interno delle cellule con il rilascio concomitante di fosforo dai polifosfati immagazzinati. L'acetato è prodotto tramite fermentazione di bsCOD, materiale organico degradabile dissolto che può essere assimilato facilmente dalla biomassa. Usando l'energia disponibile dai polifosfati immagazzinati, i PAO assimilano l'acetato e producono prodotti intracellulari di immagazzinamento polidrossibuturati (PHB). Concorrente con l'assorbimento dell'acetato è il rilascio degli ortofosfati, così come di magnesio, potassio, e cationi di calcio. Il contenuto di PHB nel PAO aumenta mentre il polifosfato diminuisce. Nella zona aerobica: l'energia è prodotta dall'ossidazione dei prodotti di immagazzinamento e l'immagazzinamento dei polifosfati all'interno della cellula aumenta. Il PHB immagazzinato e' metabolizzato, fornendo energia dall'ossidazione e carbonio per lo sviluppo di nuove cellule. Del glicogeno è prodotto dal metabolismo di PHB. L'energia liberata dall'ossidazione di PHB è usata per formare legami polifosfato nelle cellule di immagazzinamento. L'ortofosfato solubile è eliminato dalla soluzione ed incorporato nei polifosfati all'interno delle cellule batteriche. L'utilizzazione di PHB inoltre favorisce lo sviluppo delle cellule e questa nuova biomassa con elevato immagazzinamento del polifosfato giustifica la rimozione fosforosa. Mentre una parte della biomassa è sprecata, il fosforoso immagazzinato è rimosso dal reattore di biotrattamento per la deposizione finale con il fango di scarico. La quantità di fosforoso rimossa tramite immagazzinamento biologico può essere valutata dalla quantità di bsCOD che è disponibile nell'affluente dell'acqua di scarico. Le migliori prestazioni per i sistemi di BPR sono realizzate quando l'acetato del bsCOD è disponibile ad un tasso costante. Fonti: § ‘Wastewater Engineering’, Metcalf & Eddy, International Edition, 2003 § ‘Water technology’, N.F. Gray, Elsevier, 2005 § ‘Depurazione acque’, Luigi Masotti, Calderini, 2005 Read more: http://www.lenntech.it/rimozione-fos...#ixzz1d8Semb00 ------------------------------------------------------------------------ Quote:
http://fediscus.altervista.org/Viagg...el_fosforo.htm fa esplicitamente riferimento a condizioni di alternanza aerobica/anaerobica, non all'anossia ------------------------------------------------------------------------ qui parla dei trattamenti delle acque, riporto quanto riguarda l'abbattimento del fosforo: ________________________________ Abbattimento dei fosfati I sistemi di depurazione più avanzati prevedono anche l'abbattimento dei fosfati. Il fosforo può essere presente in più forme: inorganica come ortofosfato (PO43-), fissato in composti cristallini a base di Ca, Fe, Al, oppure organica sotto forma di acido umico, fulvico o fosfolipidi. rispetto all'azoto il fosforo ha l'inconveniente di non poter essere ridotto in forma gassosa e liberato nell'atmosfera. La concentrazione di fosfati è funzione anche dell'età del fango trattato infatti a seguito della lisi cellulare rapida si ha rilascio di fosfato. In un impianto convenzionale a fanghi attivi si ha già una rimozione parziale del fosforo (20#30%), (per la riproduzione cellulare), ma con trattamenti specifici tale rimozione è quasi totale (90%). L'eliminazione specifica del fosforo viene realizzata a seconda dei casi mediante un trattamento di tipo chimico-fisico o mediante un trattamento di tipo biologico (Biological Phosphorous Removal - BPR). L'abbattimento mediante trattamento fisico - chimico avviene attraverso l'uso di sostanze precipitanti, che coagulano con i fosfati facendoli precipitare, e scuccessiva filtrazione su sabbia (o su teli o su dischi). A tal fine vengono usati: Sali di calcio (Ca(CO)3), che raggiunto pH 10 coagulano gli ioni calcio in eccesso con i fosfati per formare un sale detto idrossilapatite, cui segue una neutralizzazione per riportare il pH a livelli normali (7.5-8). Allume e solfato di alluminio (AlSO4). Solfato ferroso, solfato ferrico, o cloruro ferrico sono ampiamente usati facendo reagire gli ioni Fe3+ con aggiunta di calce che incrementa il pH facilitando la formazione del fosfato ferrico. Il sistema chimico ha l'inconveniente di produrre una notevole quantità di fanghi. Il sistema di defosforazione biologico, sfrutta l'intervento di batteri eterotrofi fosfo-accumulanti (Phosphorus Accumulating Organisms - PAOs)) come Acinetobacter species che tendono naturalmente ad accumulare fosforo, sotto forma di polifosfati, ma che se sottoposti a stati alternati di stress aerobico-anaerobico accumulano, molto più fosforo del necessario. L'abbattimento biologico dei fosfati organici consiste in due fasi distinte: una aerobica e l'altra anaerobica. Si parla di processo full stream o A/O (da Anaerobic-Oxic) se l'intera portata viene sottoposta al ciclo aerobico/anaerobico in questo caso si ha un sistema di trattamento a doppio stadio biologico: il primo, in ambiente anaerobico, è condotto in un ABR (Anaerobic Baffled Reactor) costituito da tre comparti attraversati in serie dal liquame in trattamento dove avviene sia la separazione per gravità dei solidi sospesi sedimentabili di natura organica che la degradazione anaerobica di una parte della sostanza organica più facilmente degradabile; il secondo, alimentato con l'effluente del primo stadio, è composto dall'unità di aerazione e dalla sedimentazione secondaria, utilizzate per sviluppare un processo a fanghi attivi mirato alla ossidazio ne combinata dell'azoto ammoniacale e del substrato organico. Questo tipo di processo è finalizzato alla sola rimozione del fosforo. Se a questo processo viene aggiunta una fase anossica, (A2/O da Anaerobic-Anoxic-Oxic) destinata alla denitrificazione, si può rimuove contemporaneamente anche l'azoto. U processo di rimozione simultanea di azoto e fosforo è quello denominato Phoredox che è un processo di abbattimento di azoto tipo Bardenpho con un reattore anaerobico in testa. Se viene trattata in anaerobiosi soltanto una frazione dei fanghi di ricicolo si parla di processo side stream. Nella fase anaerobica i batteri sfruttano in mancanza d'ossigeno la polifosfatochinasi come riserva energetica per produrre poli-idrossibutirrato (BHP) ma per fare questo degradano i polifosfati presenti nelle loro cellule rilasciando quindi nell'acqua ortofosfati. In questa fase vi è il rilascio del fosforo nell'acqua e l'accumulo di PHB. Durante al fase aerobica, i batteri, sviluppano un enzima (la polifosfatochinasi) che consente alle cellule si assumere gli ortofosfati presenti nell'acqua e rilasciati nella fase anaerobica in quantità molto superiore a quella necessaria come polifosfati, sotto forma di granuli di volutina, e allo stesso tempo per ricavare energia i batteri degradano il poli-idrossibutirrato (BHP) . In questa fase vi nell'acqua vi è una riduzione di fosforo nell'acqua e un consumo di PHB. I batteri si accumuleranno poi nel sedimentatore secondario con i fanghi e verranno inviati con i ricircoli alla vasca di rilascio del fosfati. Gran parte dei fosfati in verità viene rimossa attraverso il fango di supero, che li contiene in percentuali del 3÷6% sul totale di materia secca. I principali vantaggi derivanti dalla rimozione biologica del fosforo sono ridotti costi chimici e minore produzione di fango rispetto alla precipitazione chimica. L'abbattimento del fosforo può avvenire anche per mezzo di un trattamento terziario di fitodepurazione. |
Buran_, tutto quello che hai appena riportato riguarda comunque i PAO, di cui ho scritto il funzionamento poco sopra. Ma i PAO accumulano i fosfati nei fanghi del fondo, prelevandoli dall'acqua, mentre non sottraggono fosforo dall'ecosistema vasca (al contrario del denitratore con l'azoto).
La questione, da quanto ho capito, è che si vuole invece sapere se esistano organismi in grado di utilizzare l'ossigeno legato ai PO4 per ossidare il substrato carbonioso organico. E sinceramente io non ne sono a conoscenza... Ma poi, a che pro? Non bastan sapere dell'esistenza dei polyP bacteria, in grado di rimuovere biologicamente i fosfati? #24 |
Quote:
------------------------------------------------------------------------ questo articolo potrebbe interessare, mette in risalto il legame tra la riduzione di N e l'instaurarsi di una riduzione di P http://www.ajol.info/index.php/wsa/a...le/47852/34222 |
buran , cerca negli inglesi , ma legato ai denitratori ....
------------------------------------------------------------------------ entropy , sono solo discorsi teorici per capire se il dsb , come a detta di molti , elimina anche i fosfati ... |
Quote:
------------------------------------------------------------------------ ecco un altro articolo che secondo me può essere utile http://www.pwri.go.jp/eng/activity/p...oji.050716.pdf |
buran...un pezzo del tuo articolo
From this viewpoint, the effect of the electron acceptor condition is one of the most important questions in examining actual EBPR processes, especially in regard to nitrogen removal. Kerrn- Jespersen and Henze (1993) suggested that a part of PAOs (denitrifying-PAOs) could utilize both oxygen and nitrate as electron acceptor while the others could utilize oxygen only |
:-))
Fosforo Il fosforo è un nutriente importante per tutti gli organismi viventi. La maggior parte dei P presenti nei sistemi viventi è in forma di fosfato inorganico e suoi esteri. Ci sono una serie di studi che mostrano reazioni biochimiche dei composti P che non comportano la formazione di esteri fosforici e queste reazioni coinvolgono composti in cui il P è in uno stato inferiore di valenza. Sulla terra praticamente tutti fosforo conosciuto esiste nello stato di ossidazione 5. Tuttavia, vi sono anche altri due noti fosfonati forme (+3) e Fosfinati (+1). Studi hanno dimostrato la riduzione dei fosfati nel terreno anaerobico e durante la corrosione dei metalli in condizioni anaerobiche. Un certo numero di batteri hanno dimostrato di essere in grado di ossidare composti P ridotta quando questa è l'unica fonte di fosfito P. inorganici (+3) è stato ossidato al fosfato di numerosi ceppi di laboratorio di microrganismi, tra procarioti come Escherichia coli, tumefaciens , e diverse specie di Pseudomonas e Rhizobium, così come uno eucariote, Saccharomyces cerevisiae. Ipofosfito (+1) può anche essere ossidato al fosfato da Pseudomonas fluorescens, caldolyticus Bacillus e Pseudomonas stutzeri WM88. |
quello che mi lascia perplesso è però che fine fanno eventualmente i batteri del dsb che hanno usato P? producono fanghi che si accumulano? vanno in acqua e vengono schiumati? diventano cibo per i coralli?
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il fosfano è un componente dei fuochi fatui ........ causati dalla decomposizione anaerobica
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capperi , io trovo veramente interessante quello che ha trovato 66 ... ma la fonte ?
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66 ho cercato ha riguardo di pseudomonas fluoroscens e di bacillus Caldolyticus ma non ho trovato niente sulla riduzione ne' sull'ossidazione del fosfato..Idem x saccarhomyces..
Se hai degli articoli scientifici firmati che parlano di questo vorrei leggerli.. Per il resto mi sembra che finora si siano postati solo articoli che dimostrano che i fosfati vengono utilizzati tal quali e rilasciati quando le condizioni vengano modificate da anaerobiche ad aerobiche.. Ammesso di avere questi batteri in vasca negli strati anaerobici del dsb l'accumulo di fosfato ed il suo rilascio in condizioni aerobiche darebbe Una risposta ad un altro quesito tosto.. Ricordate quando si parlava dei cambi di acqua x abbassare nitrati ma non i fosfati e ci si chiedeva se c fosse accumulo e rilascio dei fosfati .. Ecco potrebbe essere questa la risposta.. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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