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Interessantissimo studio
Su Advancedaquaristic è stato pubblicato un interessantissimo articolo, uno studio sui batteri ed il loro ruolo nell'acquario reef con risultati molto interessanti.
http://www.advancedaquarist.com/2011/3/aafeature vale la pena assolutamente leggerlo, per chi non mastica troppo l'inglese traducetelo con uno dei traduttori online disponibili (ottimo quello di google) perchè è uno studio veramente notevole e dalla ricerca emergono dati molto interessanti. Mi piacerebbe aprire una discussione sulle molteplici conclusioni ed evidenze che scaturiscono da questo bello studio. Per ora mi vengono a mente: 1) I batteri marini presenti nel mare e nelle nostre vasche sono diversi da quelli presenti nell'aria e nell'acqua dolce, hanno bisogno e consumano molto sodio ma anche, per esempio, potassio. 2) Il TOC (carbonio organico totale) viene eliminato principalmente, 75% dal carbone attivo e solo marginalmente 25& dallo schiumatoio. 3) Le vasche gestite con skimmer,carbone attivo e cambi acqua hanno un carico batterico di 1/10 di quello normalmente presente nei reef naturali ed hanno un TOC uguale a quello dei reef. aggungendo carbonio il carico batterico aumenta ma è sempre molto lontano da quello presente in natura. 4) i cambi d'acqua apportano un carico notevole di batteri e fanno aumentare i batteri presenti in vasca. 5) lo skimmer elimina i batteri ma non tanto e non oltre un certo limite che poi rimane costante. Ma ci sono tante altre cose interessanti. |
leggo con calma e ti dico ;-)
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Intanto me lo sono stampato e poi me lo leggerò con calma ;-)
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intanto sposto in APPROFONDIMENTI
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molto interessante da leggere con calma;-)
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non capisco come i cambi d'acqa possano portare un carico notevole di batteri
mmm vabbe dai me lo leggo anche io:-)) |
eh..per questo ho detto che è interessantissimo...vengono fuori cose sorprendenti...tipo che le vasche zeovit o similari (a moltiplicazione batterica) hanno MENO batteri di quelle "classiche"...
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non è che ne hanno di meno,ma succede che i vari metodi a prolificazione batterica creano monoculture batteriche a lungo andare e ciò col tempo può creare danni al sistema,mi spiego meglio una vasca che genera automaticamente come giusto che sia un giusto ciclo batterico come evidenziato dall'articolo in 4 fasi (ossia nascita moltiplicazione stallo e morte)è meno soggetta ad errori di conseguenza u errore di gestione può essere recuperato più facilmente perche il sistema è ben bilanciato,nelle vasche tirate un'errore può divenire fatale perchè vi è una monocoltura batterica...per questo è meglio che tali gestioni vengano fatte dai più esperti.
personalmente ho provato ad utilizzare una fonte di carbonio e a lungo andare mi si è schiantata la vasca questo perchè come penso si era creata una monocultura che ha creato scompensi.......questo fino a quando la vasca girava con berlinese classico nn era accaduto,anzi la vasca cresceva meravigliosamente,poi la brillante idea di voler colori stupendi ha dato il via a tutto ciò che è scaturito...sicuramente è stata inesperienza però la natura va lasciata libera e i risultati arriveranno ugualmente col tempo ma arriveranno. |
bene, bene..finalmente iniziano i commenti!
dani78: se noti la tavola 1 del punto 3.1 vedi che la vasca "Sanjay500 zeovit" ne ha molti di meno delle vasche Sanjay 55,29 e 28. Mi sarei aspettato che ne avesse molti di più.. la tua osservazione sulle monocolture potrebbe essere una risposta. |
si,infatti mi viene da pensare appunto questo che il dosaggio imposto crea una sorta di instabilità nel sistema a lungo andare...questa è una mia impressione
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Me lo leggo anche io appena ho un attimo... sembra moooolto interessante.
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interessante articolo.....................
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per me l'esperimento è una colossale minchiata...
Potrebbe anche essere vero, per carità, ma non si può provare a misuare i batteri una sola volta in 4 vasche diverse, provando ad accendere o spegnere lo skimmer, a dare o non dare carbonio e venderlo per vero... se 90 volte su 100 ottieni quel risultato in 20 vasche diverse, allora sarà probabilmente generalizzabile, ma per me, così come hano fatto, non vale più di uno che dice che conta i batteri che ha in vasca mettendo una goccia d'acqua sul microscopio senza manco colorarli... in più ci sono tutti i limiti della misurazione che loro stessi spiegano... ma avete idea di quanti fattori entrano in gioco quando spengo lo skimmer per la prima volta in una vasca in cui ha funzionato per 10 anni? o quando doso carbonio per la prima volta, rispetto ad una vasca che gira regolarmente a fonti di carbonio? Come cavolo si fa a misurare i batteri nell'acqua prelevata da una vasca e messa a girare in un catino, dove non vengono minimamente riprodotte le condizioni originali? Ma dai... Io di articoli scientifici (medici, per carità) ne leggo e qualche volta ho provato anche a scriverli... quello lo potrebbero pubblicare giusto su AAOL, perchè nessuna rivista lo accetterebbe... L'introduzione invece è bellina e da delle informazioni interessanti... |
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Mi pare che le misure siano fatte totalmente fuori controllo, senza confrontare le condizioni al contorno, senza preoccuparsi di separare cause ed effetti. Ammetto di averlo letto frettolosamente e mi riservo di trovare il tempo di leggerlo piu' attentamente, ma l'impressione e' questa. Acquari totalmente diversi, popolazione totalmente diversa... Trovo interessanti comunque i grafici e le figure, ma da qui a trarne conclusioni generali ci andrei con i piedi di piombo!!! |
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Departments of Chemistry (Ken S. Feldman, Allison A. Place) and Industrial and Manufacturing Engineering (Sanjay Joshi), The Pennsylvania State University, University Park, Pennsylvania 16802, and Route 66 Marine, Gardena, California quello che dici mi rincuora, credevo (pensa Tu...) che nelle università americane la qualità della Ricerca e delle menti dedicate alla stessa fosse più alta di quella/e presenti nel nostro Bel Paese..invece mi sbagliavo...una bella soddisfazione per un cittadino italiano, no? |
Alereef, guarda che in Italia si pubblicano fior fiore di studi... e se ne producono molti di più che oltreoceano... purtroppo molti non vengono accettati dalle riviste perchè scritti in malomodo, essendo noi non-anglosassoni...
Sinceramente, l'impressione che ho avuto leggendo quel lavoro, è che sia la tesi di laurea della ragazzina che si vede in foto... perciò, per una tesi, basta scrivere qualcosa e l'hanno poi sbattuto su AAOL tanto per dare qualcosa su cui ragionare a tutti gli acquariofili che non sanno bene come gira il metodo scientifico... |
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------------------------------------------------------------------------ PS: Ink mi ha rubato le parole di bocca riguardo l'articolo... |
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http://www.chem.psu.edu/directory/kxf5 nato nel 1956 presiede la cattedra di Chimica presso l'Università di Penn State. oltre alle numerose pubblicazioni presentate nel link di cui sopra è uno stimatissimo esperto chimico per quanto riguarda l'acquariofilia marina. metto il link a qualche altro apprezzato articolo: http://www.advancedaquarist.com/2010/2/aafeature http://www.advancedaquarist.com/2008/8/aafeature3 http://www.advancedaquarist.com/2009/1/aafeature2 Sanjay Joshi invece credo lo conosciate in molti per i suoi apprezzatissimi studi sugli spettri luminosi. qua si può leggere il suo "discreto" curriculum http://www.personal.psu.edu/sbj4/ nella vita, oltre a dilettarsi in vasche e pesci, mi pare di capire insegni Ingegneria Industriale ed altre amenità del genere. Da come ti esprimi si intuisce però che la tua preparazione in materia sia superiore agli estensori dello studio. Ti incoraggerei pertanto a contattare gli autori ed a confutare le loro teorie e le risultanze delle loro sperimentazioni argomentando quanto hai prima sostenuto. |
Alereef, ho già scritto qualche mese fa più di una mail a sanjoshy per discutere dei suoi esperimenti sulle misurazioni di PPFD dei vari riflettori e lampadine... che mancano di qualche dato utile e senza una motivazione chiara... non ho mai avuto risposta...
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alereef fa una prova molto molto semplice :
prendi una bacinella da 10 litri,la riempi con osmosi ,porti la densità a 1026,ci metti una pompetta di movimento e una manciatina di zeolite,ci butti un paio di gamberetti e poi aspetta 3 settimane.. non inserire ne batteri e neanche carbonio.. vedrai i valori alzarsi e dopo azzerarsi.. e ti chiederai .. come è possibile ? i batteri sono nell aria .. dapertutto ...e si adattano anche in acqua salata.. ne avevamo discusso qui sul forum con uno che con ste cose le fa per lavoro e le insegna in università.... ce magna .. |
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I batteri marini forse (IMHO difficilmente), sono nell'aria. Non probabilmente (quelli utili per l'acqua marina) non sono nell'acqua potabile. Gli esperimenti gli evito, ne ho già fatti tanti, ma se dovessi fare come dici tu i batteri, gli introdurrei con le particelle di acqua presenti sui gamberetti, ammenochè tu non voglia provare a fare l'esperimento asciugando prima con il phon i poveri gamberetti...:-)) Secondo il mio modestissimo punto di vista, in un classico acquario marino, i batteri marini entrano con le rocce vive, o con qualunque altra cosa che è stata in contatto con un acquario marino (pesci,gamberetti,coralli, riscaldatori,quel che ti pare). Ma tutto questo non c'entra una emerita cippa con lo studio in questione. Gli argomenti trattati sono ben altri. Se le critiche contrarie allo studio fossero venute da Marcola (ti riferisci a Lui, vero) allora le leggerei con attenzione perchè certamente le avrebbe argomentate con puntualizzazioni scientifiche, tipo le prove effettuate non sono valide perchè si è usato il metodo X anziche il metodo Y. Mi danno fastidio invece le prese di posizioni aprioristiche e maccheroniche. L'estensore dello studio è persona stimatissima, Professore Chimico presso una Università ed autore di altri considerevoli studi, apprezzati dalla comunità scientifica. Il problema poi è che ho il sospetto che molti l'articolo non l'abbiano nemmeno letto. Tu l'hai letto? io ho postato lo studio perchè lo ritengo molto interessante e Matteo Algranati ha ritenuto di spostarlo in Approfondimenti. Ma dato il tono degli ultimi interventi suggerirei di spostarlo in reef Cafè o meglio ancora di aprire una nuova sezione "Chiacchere da Bar" e metterlo li. |
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E quei dati sono da prendere in considerazione per riflettere, sicuramente. Riguardo alle conclusioni, possono essere giuste o errate, ma non sono estraibili dagli esperimenti fatti, dalla loro quantita', dalle loro condizioni. Ink, non sono ricercatore, ma ho a che fare con loro. Diciamo che li reputo 'volontari della cultura' in italia. E pero' ti dico per un tot che producono risultati di livello, anche in italia ce ne sono un tot che hanno un approcio piu' hobbystico amatoriale che disciplinatamente scientifico, e questo purtroppo a causa dei professoroni che li guidano. Sto giusto discutendo con alcuni di loro in questo periodo. In ogni caso, per come e quanto vengono pagati, anche loro fanno anche troppo! |
Ale, ora mi sento preso io per il culo.... non mi è ben chiaro... basta avere dietro un curriculum lungo come una casa come certificazione che i lavori che scrivi siano di qualità?
Io il lavoro me sono letto tutto, eccome, non faccio il professore di biologia, ma il cardiologo, che credo sia il ramo dove si pubblica di più in assoluto... Non so se hai presente quante riviste scientifiche cardiovascolari esistano... e di lavori ne leggo tutti i giorni. Sicuramente non ho un'esperienza particolare nei lavori di biologia, ma non credo serva un genio per capire che se vieni a casa mia, misuri i batteri con lo skimmer acceso, poi lo spegni e li rimisuri e ci scrivi un articolo, non puoi pretendere che tali risultati siano generalizzabili. La struttura ed i principi del metodo scientifico, non sono dipendenti dal campo in cui lavori, sono per l'appunto sempre gli stessi. Hanno fatto une bella introduzione. Hanno spiegato dettagliatamente i metodi, con le due tecniche, la conta manuale "ad occhio" spiegandone i limiti, e la conta con il citofluorimetro (se vuoi saperlo l'emocromo, esame con cui si misurano varie cellule ematiche, si fa proprio con lo stesso metodo... per me non è una gran novità), spiegandone anche di esso i limiti. Ma l'esperimento in se va preso con le pinze. Non dico che abbiano fatto male e scriverlo. E' un'esperienza scientifica e come tale è giusto condividerla, ma non mi piace il fatto che non venga sottolineata l'assoluta non-generalizzabilità dei risultati per l'estrema limitatezza del campione valutato. Non si parla di potenza statistica, non si parla di risultati attesi, non si parla di tante cose che andrebbero impostate e teorizzate prima di mettere in atto un esperimento. Non si parla di ipotesi. Hanno fatto delle misurazioni e stop. Mi spiace, che dirti, probabilmente hai bisogno di confrontarti solo con persone di un certo rilievo, altrimenti per te non ha valore il loro pensiero... piuttosto fastidioso direi per me... e probabilmente coloro che usano parole tipo "minchiata colossale" ed hanno 30 anni non possono avere sufficienti conoscenze per esprimere un parere che possa ritenersi valido. Tranquillo ci convivo tutti i giorni con questa sensazione... D'altronde, in questo caso, io non devo convincere nessuno a fare qualcosa... se credi che il lavoro sia ottimo, segui il messaggio che tu ci leggi ed ognuno avrà il cuore in pace... ------------------------------------------------------------------------ egabriele, assolutamente d'accordo, l'importante è sapere come leggere i risultati, come ho scritto sopra. |
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mica avevo detto di prendere per oro colato quello che c'era scritto, anzi, avrei voluto aprire una discussione costruttiva su quanto pubblicato, alcuni dati sono sorprendenti no? Ne ho parlato sabato con un noto ed apprezzatissimo commerciante, gli ho chiesto: ma secondo te ci sono più batteri in una vasca zeovit od in berlinese classico.Mi ha risposto: secondo me indubbiamente in una vasca zeovit...anche io avrei risposto così prima di leggere lo studio. Quote:
sono molto aperto con tutti e mi piace ascoltare tutti, preferisco in generale i più giovani dei più vecchi perchè sono quelli che hanno più energia, più apertura mentale e sono quelli più aperti alle novità. In genere i più vecchi sono quelli più facilmente soggetti a rincoglionimento..:-D come ti ho detto mi da noia invece chi ha preconcetti e chi giudica il lavoro di altri con troppa superficialità. Conosco bene la situazione dei ricercatori universitari italiani e fosse per me guadagnerebbero 10 volte di più e sarebbero trattati con i massimi riguardi (quelli che meritano eh..) |
MEttendo da parte il dibattito Ink-Alereef in particolare (credo vi siate abbastanza chiariti), penso sia buona cosa analizzare l'articolo.
Anche perche' come dicevo, non avendo quegli strumenti, in ogni caso e' buona cosa che qualcuno abbia fatto quelle misure!!! Ora metto delle osservazioni, non sono critiche, ma osservazioni per interpretare meglio i risultati, o magari solo dovute a limiti miei nel capire l'articolo. Li numero per facilitare i vostri commenti 1 - faccio notare che in ogni caso loro contano e parlano di batteri nella oclonna d'acqua in senso generale. NON PARLANDO DI NITROSOMAS o di batteri specifici per la nitrificazione/denitrificaizone. 2 - Io non ho chiaro la gestione degli acquari campionati per esempio. Quelli senza skimmer..... magari uno ha il DSB ed e' gestito con metodo naturale... (ma cambi rari?!?!) ma gli altri ? Parlando di letto di sabbia si/no, senza specificare la profondita', che invece mi pare non trascurabile. 3 - Direi che l'esperimento proposto qui, l'hanno fatto anche loro. Hanno messo acqua sintetica in un bidone con pompe di movimento ed hanno visto i batteri aumentare!!! Forse i batteri marini sono diversi, ma i batteri in aria si adattano rapidamente diventando marini. E mi pare che un blando accenno a qualcosa del genere venga fatto anche nell'articolo. 4 - le fonti di carbonio sono aggiunte in modo costante, mentre generalmente all'inizio i protocolli prevedono dosi ad aumentare, fino al crollo dei nutrienti. Mi chiedo perche' non abbiano adottato uno dei protocolli già usati e collaudati in acquariofilia per questo esperimento 5 - il discorso SPS - batteri non l'ho capito. Ma se gli SPS si nutrono anche di batterio plancton, come sostengono alcuni, non mi meraviglia che dove ci siano loro troveo meno batterioplacton. In generale in tutto lo studio, il fatto che il batterio placton sia consumato dagli animali in vasca ed il loro adattamento alle variazioni, non viene preso in considerazione, mi pare. 6 - Gli esperimenti vengono condotti per 5-6 giorni in generale. Io quando parlo di acquariofilia marina sono abituato a parlare di mesi. a voi! |
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leggi qui sotto con attenzione,il biodigest va sia in acqua dolce che salata ,come mai ? #19 e poi la prova l ho fatta con aminoacidi senza gamberi ;-) BIO DIGEST raggruppa in ottime proporzioni due gruppi di batteri naturali che non hanno subito mutazione genetica, selezionati per la loro efficacia e per la loro complementarità in acqua dolce e in acqua di mare. SELEZIONE BATTERICA il lavoro del differenti ceppi batterici è programamto dal materiale genetico che è contenuto nel DNA di ogni cellula. I ceppi sono scelti per la loro afficacia e la loro complementarietà sia nell'acqua dolce che nell'acqua di mare : ogni ceppo può far partir un processo continuato successivamente ad un altro ceppo. I BATTERI NITRIFICANTI - Nitrosomonas europea - Nitrobacter winogradskyi I BATTERI ETEROTROFI, tra cui: - Paracoccus denitrificans - Pseudomonas stuzerii |
Ale, perfetto, ora è chiaro e mi scuso per essermi scaldato.
Putroppo non ho tempo di leggere le altre risposte, ma ci tengo a dire solo una cosa: io credo invece che il carico batterico sia proporizionale alla quantità di cibo che gira. Da quando ho iniziato il blucoral, alimentando in modo estremo, ho visto formarsi, ogni qual volta aumentavo la dose di cibo, una maggiore patina batterica verde, che col tempo tornava nei canoni normali ed anche sulla sabbia, sempre rimasta linda, ha cominciato a formarsi una sorta di crosta batterica, che ora sta regredendo. Vedendo anche come la vasca assorba senza particolare disturbo delle enormi quantità di cibo, mi sono convinto che la massa batterica sia divenuta davvero importante. Non credo pertanto che in una vasca oligotrofica ci siano molti batteri. Discuto spesso con morganwind di tale argomento... chissaà perchè in una vasca zaovit appena metti un cicino di mangiare in più smarroni tutto e lo vedi subito. Se metti una goccia in più di aminoacidi, lo vede subito... se mettesse la dose che metto io di AA, diventerebbe tutto marrone istantaneamente... da me no... perchè? per me la risposta sta proprio nella massa batterica. Più tardi leggo le risposte di egabriele e di zucchen, ora non riesco... |
Egabriele:
finalmente un altro commento inerente all'articolo, grazie! i commenti ai punti 1-2-3-4-6 sono inerenti, mi sembra, alle metodologie scelte e quindi non saprei rispondere/commentare. non ho la preparazione per farlo ma potresti sicuramente contattare gli autori per chiedere lumi e sono sicuro che ti risponderebbero (fa sempre piacere vedere qualcuno interessato al proprio studio) bel link che ho messo sopra ci sono anche gli indirizzi email, tu che hai la preparazione per farlo, perchè non li contatti? sarebbe molto interessante. Per il punto 5 credo che il confronto sia fatto non solo su vasche SPS /non SPS ma sopratutto sui metodi di gestione cioè su vasche con più o meno la stessa quantità di SPS ma gestite con/senza riproduzione batterica/aggiunta di carbonio. e le differenze sono notevoli. dalla parte che non mi aspettavo. Il mio pensiero? le vasche "pro-biotiche" hanno molto meno batteri in quanto l'acqua è più "pulita" direi più "sterile" e quindi hanno meno cibo per mangiare. Comunque se fosse vero il loro ragionamento e cioè che una delle causa più frequenti di morte dei SPS sia perchè colpiti da batteriosi, i coralli in vasche zeovit o similari sarebbero meno soggetti a morte, starebbero in generale meglio. altro punto importante, no? |
egabriele, sono più o meno d'accordo su tutto... mancano parecchi dati metodici di rilievo e le condizioni sono spesso troppo lontane da quello che tutti facciamo normalmente.
Per quanto riguarda i batteri in presenza di coralli... credo sia quello che normalmente chiamiamo fultrazione a coralli, ma proprio per questo, più coralli hai, più serve cibo... i batteri sono alla base della catena alimentare e chiudono ogni ciclo biologico, da loro parte la vita e termina trasformando la sostanza organica complessa in qualcosa di più facilmente utilizzabile dai microrganismi. E' quello che io sto cercando di fare: alimento e sviluppo i batteri e ricreo il più massicciamente possibile la catena alimentare. Qualcuno ha parlato di OTS in una vasca BC, per me è l'opposto, è la prevenzione dell'OTS, proprio perchè avere cibo, significa avere tante forme di vita. Oligotrofia= averne poche e stare molto attenti a tenerle in eeuilibrio. Questa è la teoria che seguo, ben lungi da essere dimostrata, naturalmente. Mi sarebbe piaciuto che avessero misurato i batteri della vasca di Maurizio Manili, per esempio, ed in una vasca zeovit vera... non quella di Sanjay, di cui non abbiamo nessuna notizia e che non sapevo nemmeno fosse zeovit, visto che ha quella vasca da anni e non è partita come tale... |
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p.s. se te non leggi l'articolo io non leggo il bugiardino dei biodigest...#18-28 |
alereef, viene la diarrea dopo aver preso chili di antibiotici o quando stai bene e sei in forma?
ovviamente nella prima, più probabilmente, perchè non c'è varietà batterica e non c'è competizione, la prima forma di difesa. Quindi in un vasca oligotrofica c'è poca competizione batterica e possono proliferare specie, magari di per sè non patogene, ma che sono virulente in determinate condizioni favorevoli, per esempio, in mancanza di un controllo da parte di altre specie... lo vediamo in natura costantemente... |
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mentre scrivevi ho risposto a egabriele ed ho detto proprio le stesse cose che hai detto tu: i batteri sono in relazione ai nutrienti (cibo ecc.) presenti in vasca. |
il numero batterico dipenda molto dalla maturità della vasca .. una volta raggiunto l equilibrio spostano la loro biomassa a seconda dei nutrienti e carbonio disponibile.. ma nè che in un ambiente oligotrofico ne trovi meno.. troverai piu eterotrofi...
in un ambiente con nutrienti altri ci saranno piu nitrificanti.. ci sono dei file dove si vede lo spostamento della biomassa in una direzione o nell altra .. alereef fà una ricerca sui nomi dei batteri che ti ho postato ,poi ci metti vicino freshwater o seawater e vedrai che troverai i stessi batteri in tutte e due le condizoni.. |
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Loro non dicono che più eterotrofi, meno eterotrofi, più nitrificanti, meno nitrificanti..manco gli hanno guardati i batteri in faccia..li hanno solo contati..ma che te lo dico a fare non vorrai mica che ti faccia la traduzione eh! col cavolo che te la faccio...:-D-41 |
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ah è vero .. biodigest so bugiardi .. se ti va fa un sunto.. l ho aperto ma è lungo 2 km e non c ho capito un a fava.. che dice sul numero dei batteri in relazione coi nutrienti ? e l acido acetico ? e lo skimmer ? |
Sempre la solita roba
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[QUOTE=zucchen;3550802]
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wikipedia: Bugiardino è il nome con cui comunemente viene chiamato il foglietto illustrativo allegato ai medicinali contenente posologia, modalità d'uso ed effetti indesiderati. :-) |
fa sto sunto nte la tirà
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Vi racconto questa così per fare quattro risate e vi rilassate tutti ;-)
Mercoledì scorso eravamo ad una pizzata di Goccia Blu e Alereef è uscito fuori con la fatidica domanda "ma secondo voi ci sono più batteri su una vasca zeovit o in una berlinese puro?" noi sapendo che era una domanda trabocchetto gli abbiamo risposto subito il contrario di quello che generalmente si dice in giro confermando i risultati dello studio linkato ... c'è rimasto male :-D :-D :-D credeva di spiazzarci tutti :-D :-D :-D però era solo un dispetto nessuno di noi aveva argomentazioni valide per asserire l'una o l'altra cosa #36# Scherzi a parte lo studio è interessante ed io leggo queste cose sempre volentieri. Credo che abbiate ragione tutti. Cioè lo studio non è rigoroso, il campione è basso, non sono note tutte le variabili ne le condizioni al contorno. Però il fatto che gli autori stessi hanno preventivamente indicato i limiti è un punto a suo favore, i risultati ci sono e fanno riflettere ... altro non saprei dire. Magari invece di estenderlo come risultato assoluto si potrebbe ragionare di perchè le vasche esaminate hanno dato questi risultati ma bisognerebbe conoscere tali vasche in dettaglio. Certo se Ale si decidesse a tradurre il tutto la comunità gnurante non anglofona sarebbe grata :-)) ------------------------------------------------------------------------ Quote:
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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