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Negozianti incompetenti o menefreghismo ?
Perdonate la mia continua invasività tra le pagine di questo forum, ma invecchiando divento sempre meno tollerante ai soprusi ed alle cattive abitudini.
Nel primo pomeriggio (passandoci davanti mentre rientravo da una trasferta) mi sono recato in un immenso garden (preferisco non fare nomi) che ha tra le varie specialità, anche lo spazio dedicato agli acquari. Non appena sono entrato nel reparto mi si è aperto un universo di vasche piene di ogni qual genere di pesce, biotipi di tutto il mondo, marino, dolce, anfibi... In parole povere sembrava di essere entrato in Aquarioland ! Dopo aver guardato all'interno di tutte le vasche, tutti i pesci, gli arredi e le (poche) piante, ero esaltato dal vedere che ci possano essere in giro delle persone che tengono con tanta cura un reparto di acquariofilia. Bellissimo ! Qui mi casca l'orecchio su una bella famigliola alle prese con l'acquisto di una vasca Fluval edge della Askoll. Il commesso che li stava servendo, decantava le peculiarità della bellissima vasca, la facilità di gestione e la quasi assenza di manutenzione (udite udite) "perché essendo chiuso a tenuta ermetica con un vetro sulla parte superiore, l'acqua non evapora mai" ! Qui inizio a storcere il naso, ma seguo a distanza la vendita. Si passa agli arredi... Un bellissimo vaso di terracotta sembra proprio starci bene, della meravigliosa ghiaietta nera fa un figurone. Al che, il marito guardando una vasca uguale e funzionante in negozio, fa una domanda sensata: "come si puliscono i vetri" ? A questo punto si scatena l'apoteosi dell'idiozia formato commesso ! "Nessun problema, si può inserire fin da subito un pesce pulitore per i vetri che inizia a mangiare tutto quello che trova e tiene perfetti sia la sabbia, sia le superfici interne." Giuro che a questo punto ho proprio voluto vedere come andava a finire... Sono rimasto in quel garden per quasi un'ora, ho visto andare alla cassa una graziosa famigliola con: Un'acquario, gli arredi, il ghiaino nero, il biocondizionatore, una confezione di Siporax, un sacco di carboni iperattivi, due confezioni di cibo per variare la dieta, una Ceratophillum demersum, un retino, l'aggeggio con pompa elettrica per sifonare il fondo e giusto per avviare la vasca nel migliore dei modi..... TRE Hypostomus fatti passare per Ancistrus. Ho guardato io stesso la vasca dai quali erano stati pescati. Ora mi chiedo, perchè chi viene messo a parlare con i clienti non viene addestrato a fare l'onesto venditore ? Ma che cavolo, allora mettiamoci tutti a vendere mazze ferrate per bastonare i cani ! o gabbiette per gli uccellini per tenerci dentro gli struzzi ! Vi prego, datemi ragione... Ne ho veramente bisogno. |
Ciao,
parlo da neo-negoziante... Purtroppo i casi di questo tipo sono molti, soprattutto per quanto riguarda i grandi centri in cui il personale assunto non è sufficientemente preparato. Va anche detto per contro che ci si trova spesso in estrema difficoltà, infatti ultimamente moltissime aziende lanciano sul mercato vasche microscopite 2-5-8-10-20l. Il vero problema è che la gente le vede piccole, spesso economiche e pensa che per cominciare sia meno compromettente, il fatto è che poi non si accontentano di metterci le piante e qualche caridina o nei casi più fortuiti di vasche da una 10 di litri un betta... Ma vogliono pesci colorati, e tanti! Allora a questo punto diventa difficile perchè... O decidi di non tenere quegli articoli ma perdi di vendere perchè gli altri le hanno, oppure le tieni anche tu e cerchi di far combinare meno disastri possibili... Di conseguenza è difficile fare il negoziante perchè il seguire certe regole alla gente non sempre va bene, il fatto è che se tu spieghi una cosa quì sul forum e il tipo non ti ascolta al massimo hai perso 10 minuti del tuo tempo per spiegargli, il negoziante invece se perde la vendita ha lavorato ma non ha incassato e le bollette e le spese però le deve pagare... ciao Fabio |
si pero' ragazzi e' inutile lamentarsi sempre dell'ignoranza dei negozianti ecc ecc senza fare niente! in questi casi si interviene nella discussione/vendita e si "smerda" il commesso!!
se si continua a tacere e far finta di niente le cose resteranno sempre uguali! |
Guarda, non riuscirei mai ad andare contro alla gente che lavora, lui è li per vendere e la gente che suo malgrado non ha la più pallida idea di cosa sta comprando, è li per comprare.
Sarebbe utile, però, avvisare che uno stomus può diventare più grosso dell'acquario e che sicuramente soffrirà per il poco spazio nonchè per il carico biologico che si viene ad ottenere. So che con l'apertura di questa discussione mi tirerò contro l'ira funesta dei commercianti, ma non è etico vendere qualcosa che sai già in partenza che è sbagliato vendere. Sarebbe come dare in mano un a Ferrari ad un bambino che vuole un triciclo facendogli capire che presto o tardi il garage sarà troppo stretto per farceli stare entrambi e che un giorno la Ferrari l'avrebbe di certo desiderata. |
mettiti nei panni di un buon negoziante che si trova la famigliola nel negozio
(in questi casi è la madre che cerca qualcosa da mettere su una mensola che stia bene col centrotavola accontentando i bimbi che però volevano un criceto) : cosa fai? gli parli del ciclo dell'azoto, dei batteri, della manutenzione ecc; ok. questi si rendono conto di tutto il lavoro che sta dietro al mantenimento dell'acquario = il padre pensa: "figurati che poi tocca a me starci dietro".. a questo punto il buon negoziante, che di pesci se ne intende, ha 2 possibilità: 1- gli rispondono: "ci pensiamo su" e poi non lo comprano più. 2- acquistano un acquario coscientemente ma, se non volessero aspettare tanto per mettere i pesci e li volessero dopo una setimana, che fai? ti impunti e dici che non glieli vendi, ma loro cambiano negozio e tu non li rivedi più. il fatto è che quando si decide di comprare un animale, bisogna informarsi PRIMA per cercare di dargli la miglior sistemazione possibile. lo stesso vale per quando decidi che vuoi un cane: lo scegli della taglia giusta, compri lettino mangiatoia guinzaglio e devi sapere che poi ti dovrai alzere presto per portarlo a far pipì la mattina alle 7 prima di andare al lavoro. se decidi di prendere un cincillà sai che la sera dovrai dedicargli un paio d'ore in cui farlo uscire dalla gabbia. e se decidi di prendere un gatto devi sapere che non te lo puoi portare al mare. se vuoi una tartarughina devi sapere prima di comprarla che poi crescerà! perchè coi pesci dev'essere diverso. devi sapere a cosa vai incontro. se non ti informi PRIMA di mettere piede in negozio sei un pi@#a. il negoziante fa il suo lavoro punto e basta, se tu vai da lui impreparato è colpa tua. scusate la rabbia ma ho appena discusso di questo con un mio amico che ha 40 vestitini per il suo pincher nano che però non esce mai di casa perchè lui non ha tempo di portarlo a spasso. |
dando ragione a fabri, e anche ad atomix, tutto si rifà alla selezione naturale...
se i clienti fossero preparati, i negozianti sarebbero tutti onesti e preparati. se la minoranza dei clienti di fosse impreparata i negozianti sarebbero tutti onesti e preparati. se la maggioranza dei clienti non ne capisce una cippa, sopravvivono anche i negozianti impreparati o disonesti. se la gente comprasse solo vasche con un certo criterio, le aziende non farebbero ste porcate di vasche che ci ritroviamo. |
Hai spiegato benissimo....:-)
oops..mi riferivo a Jelly.... |
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http://www.fishfriends.it/wave-xcube-pi-3939.html sono stupidi fotomontaggi ma la gente "abbocca" |
si ma il cubo della dernel, il 20 litri mi pare, in germania è venduto con i gamberetti disegnati...
http://dennerle.com/de/index.php?opt...195&Itemid=293 |
Tralasciando i negozianti, è importante sottolineare che anche i clienti hanno la loro fetta di "colpa".
Un atteggiamento responsabile sarebbe quello di entrare perchè ci si vuole accostare a questo favoloso mondo, con l'intenzione di capire quello che c'è dietro e fare le cose per bene, con la voglia di imparare e con il rispetto per gli animali. Troppo spesso la gente dice: "Salve, dato che ieri ho visto Pianeta Mare con Tessa Gelisio e la barriera corallina VOGLIO un'acquario completo da godermi tra mezzora a casa pieno di pesci colorati e piante. E siccome i soldi ce li metto io, non me ne frega una cippa della lezioncina sul ciclo dell'azoto, e anzi, siccome non voglio spendere più di 30 euro, per 10 pesci il filtro non ce lo metto. Alla fine so pesci, che ce vo', basta un po' d'acqua no?" #07 Come dice Ale, se i clienti fossero più "preparati" su ciò che vogliono, forse anche il livello dei negozianti si alzerebbe... |
Io penso che prima o poi i nodi vengono al pettine. Mi spiego.
Quando chi acquista l'acquario comincerà ad informarsi (perchè purtroppo l'informazione avviene solo dopo l'acquisto),si renderà conto di non essere stato edotto a sufficienza dal commesso/negoziante, di non aver rispettato i tempi di avvio, di aver acquistato cose inutili, di avere in vasca pesci che lo costringeranno a cambiare casa....con il risultato che non tornerà più nel negozio che lo ha fregato (sempre che non sia un p***a). |
E' difficile, e' difficile...
Poi ci si mettono anche i supermercati a dare le vasche a punti. Ma la mia riflessione è partita dal fatto che non ci sia etica sul vendere un animale piuttosto che un'altro. Gente come me, come noi, come Voi ha una cultura che si spinge oltre al ciclo dell'azoto, oltre all'amore per la natura. A me prende il panico se vedo un pesce che prende aria in superficie quando non è il caso che la prenda. Parlo da persona che nella vita si è sempre complicato la vita a ritroso, partendo da una vasca grande e finendo con una pozza da 30 litri. Il mio quesito è sul fatto di vendere a tutti i costi tre Ancistrus a una famiglia che vuole mezza dozzina di neon e che non vuole aspettare. Inizia a vendergli la vasca, tutti gli accessori e magari un kit per sapere se in vasca c'è l'aceto o l'acqua, poi anche se non gli vendi 12 euro di pesci, che problema c'è ? Se alla famigliola domani mattina stramazzano tutti e tre i pesci, il babbo pensa che i pesci erano malati, non che l'acqua era a 7 gradi dal rubinetto... Capite perché mi sono sentito inutile al posto del commesso ? |
Ragazzi scusate, qua a Torino in un punto della citta' vi sono due negozi mooolto vicino (Fabry li conosce....... appena posso vengo a trovarti), la solita famigliola entra nel primo negozio con tutte le buone intenzioni di acquistare una vasca, il negoziante onesto gli fa tutto lo spiegone, ciclo dell' azoto, inserimento pesci ecc.ecc. la bella famigliola guarda il negoziante con occhi stralunati e dice : beh se e' cosi' complicato ci pensiamo un momento ed escono dal negozio senza acquistare niente.
Li ho poi trovati nel secondo negozio dove il commesso gli ha rifilato vasca, con tutti gli accessori possibili ed immaginabili pesci compresi. Credo che acquari nelle case degli italiani ce ne siano molti, ma pochi sanno veramente cosa significhi avere dei pesci. |
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far entrare in testa alla gente che uno scalare in 20l non ci sta o che gli africani con i guppy non vanno bene e chissà quante altre cose è davvero difficile. Questo perchè ci sono altri negozianti che glieli vendono senza problemi, quindi io da negoziante devo anche pensare che non è il caso di mandare i clienti dalla concorrenza. Perchè se io spiego che quel pesce non va bene non è difficile che dopo 2 minuti entrano in un altro negozio che glielo vende. In generale cerco il più possibile di portare il cliente su una scelta giusta e sensata, evitando errori di avviamento di abbinamento e di spazi... il problema è che spesso è una vera lotta. Ora io capisco e comprendo tutte le motivazioni che vi spingono a scrivere questo, perchè ci sono passato anche io, la differenza che che avere un negozio non è un hobby, ma un lavoro... Purtroppo il mercato richiede tanta schifezza... Vasche microscopiche, arredi orrendi in resina, sabbie ipercolorate ecc... In linea di massima personalmente evito il più possibile di acquistarle, ma purtroppo la gente le cerca e se non le compra da me le compra da un altro... Spesso il negoziante non è così "ignorante" o "incapace" o "infame" come lo si dipinge, spesso semplicemente è un po' esausto di molti clienti e quindi per forza di abitudine evita di far domande... ciao ragazzi, Fabio ------------------------------------------------------------------------ silver surf penso di immaginare di che negozi si tratti... è proprio quello che dicevo prima... certo vieni pure, ricordati di dirmi che sei tu!;-)se non sai dove siamo guarda sul sito (clicca sul marchio nella firma) ;-) ciao! fabio |
Giuro che in questo sono forse più combattuto di te, non ho mai venduto ma ho sempre avuto a che fare con ingegneri e progettisti che non hanno mai visto una macchina utensile all'opera. A volte mi metto nei panni di quello che si sveglia al mattino con la dissenteria e decide di progettare un rubinetto che decide da solo a che temperatura vuoi l'acqua e a quale persona. Tanto poi sono stramaledetti capperi di chi deve realizzare il prototipo del rubinetto a farlo funzionare... Però è anche vero che se quell'ingegnere non avesse fatto quella invenzione inutile, il mondo andrebbe avanti ancora con il catino e l'acqua nella brocca. Questo è progresso.
Se le ditte che producono vasche da arredamento, poi non pensano che all'interno delle stesse ci vanno i pesci, sono stramaledetti capperi di chi lo deve gestire. Tanto è bello e la gente di sicuro lo acquista. Io giuro caro Faby che sono dalla tua parte e se parli così è perchè hai la coscienza pulita. La passione non è ne hobby ne lavoro, è vita. |
Grazie Atomyx, pareri come il tuo fanno sempre piacere!;-)
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certo faby, come dicevo dovrebbe essere il cliente che tra il negoizante che ti fa la lezione e quello che ti offre il fluvial edge sceglie il primo e fa fallire il secondo:purtroppo questo comporta informazione, studio, cose che non sono concepite dalla maggioranza di italiani per un "soprammobile".
basta vedere su internet la quantità di acquari usati in vendita. |
Acc che discussioni che fanno riflettere... purtroppo a me è capitato da ex commesso di informatica di rifilare della fuffa a chi non capiva nulla, o Pc da 2000 € a chi li usava per scrivere testi... come da ordini del capo.... non certo miei... ma queste sono altre storie... per quanto riguarda il mondo acquario anche io sono caduto nella trappola del disinformato.... la vasca mi è stata regalata e il negoziante ha rifilato ogni sorta di gadget al compratore, specie quegli arredi molto discutibili e kitsch che fanno stramazzare i pesci e di naturale non hanno nulla.... ho iniziato a pormi delle domande sul negoziante quando ho comprato per i miei pesciotti malati 7 tablet da sciogliere in acquario a 25€....
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Il venditore è li per vendere. Può essere formato o no, lui è li per vendere.
Chi compra, e non solo in acquariofilia, dovrebbe essere informato e sapere cosa e come comprare in qualsiasi campo..l'euro ce lo mette l'acquirente.. Purtroppo si ha a che fare con vite a cui non si da molto valore. Se vai in un concessionario di auto spesso trovi clienti che sembrano essersi laureati in ingegneria alla corte di Stefano Domenicali responsabile Ferrari corse F1.Normale no? Uno deve spendere tot mila euro per una macchina, quindi oltre al gusto estetico, vediamo chi offre di più e più garanzia... Compri un acquario l'investimento è tutto li ,nei 5 vetri e tutto ciò che serve ad allestirlo..se ammazzi il pesce i pochi euro che hai speso se finiscono nel cesso chissenefrega, tanto i 5 vetri sono ancora li e riutilizzabili. Se poi il pesce sopravvive in condizioni poco consone ti senti dire che sta bene e che non da problemi , allora la colpa è del venditore?no....non credo.. Mi è stata data una risposta simile in alghe oggi qua sul forum dopo aver visto la foto dove si sarebbero dovute vedere le alghe, problema dell'utente. L'occhio è stato catturato da 1 corydoras ,forse 2, guppy , cardinali,mi è parso un portaspada e platy, con contorno di due scalari in un rio 125 mi pare. Al mio consiglio di piantumare di più e di rivedere la fauna mi è stato risposto che i pesci non danno problemi... Come mi piacerebbe se i pinnuti potessero gridare il loro disagio!!! Scagiono chi vende, colpevole chi compra Così è deciso mi ritiro per deliberare :-D:-D mi sento Licheri stasera..:-D |
hai ragione...
il tutto è collegato anche a fattori economici, in media il pesce costa poco, anche perchè per il cliente medio se un pesce costa più di 2,50€ è carissimo! Il fatto è che quindi tutti noi ci limitiamo nella scelta proprio perchè avere pesci "diversi" porta al fatto che spesso rimangono in negozio perchè cari e perchè non sono i soliti guppy e neon che tutti vogliono. Pare che la gente veda solo quelli... guppy e neon. ciao! |
che poi cadono come mosche.....:-(
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Una domanda..............(Faby non far finta di non leggerla :-D e spiegami), non ho l'opportunità di girare molto soprattutto le grandi città, ma penso e vi chiedo questo............c'è il concessionario Fiat come quello Mercedes, perchè non sento mai nessuno dire "Capperi ho visto un negozio dove non c'erano Fluval, anfore in resina etc.....e le vaschette vendute solo con le caridine", oggi l'acquariofila e piuttosto diffusa possibile che un negozio "d'elite" non potrebbe sopravvivere?
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Io invece non scagiono il commerciante e ripartisco la colpa ad entrambi. Il cliente si può informare prima, si è vero, certo, la penso anchio così, ma quanti di quelli che la pensano così si informano per fatti loro su un acquisto al di fuori del settore acquariofilo e solo poi, si presentano in negozio direttamente ad acquistare? Sarà forse, che la passione per qualcosa ti spinge ad approfondire le tuo nozioni su di essa, se non l'hai è inutile pensare di informarti prima.
Se il cliente si può informare prima, il negoziante prima di imbarcarsi in questa attività non può fare altrettanto? Sono circa due anni che ho la vasca e da prima di averla sapevo come funziona il mercato e a cosa andrei incontro se aprissi un negozio di acquari, e se ci arrivo io che sono un neofita, non ci arrivano quelli che sono acquariofili datati da più tempo? Diavolo, si sa che a fine mese devi rientrare dei costi, lo sai che per almeno tre anni dall'inizio dell'attività è un periodaccio fatto di ammortamenti e sai anche che vai a vendere degli esseri viventi, oppure uno si sveglia la mattina e decide di aprirsi un'attività commerciale nell'acquariofilia? A quel punto il negoziante che poi in futuro va a comportarsi come quello descritto in testa al topic, compie una scelta, un compromesso, perchè di fondo l'uomo è egoista e superficiale. Quindi, invece che aprirmi un bar perchè non mi piace (oltretutto se tutte e due le attività devono fallire, il bar fallisce per ultimo) pur sapendo a cosa vado incontro, scelgo di vendere pesci conscio del fatto che prima o poi, siccome non voglio correre il rischio di chiudere bottega, venderò dei pesci destinandoli a morte certa oppure a sofferenza. Insomma, è molto nobile. Così se il cliente caccia la scusa "e ma io mi sono rivolto al negoziante, lui è l'esperto io che ne so" anche il negoziante ha la scusa "eh si ma il mercato, eh si ma devo rientrare dei costi" solo che, a questo punto, se il cliente si poteva informare prima, il negoziante poteva aprirsi un'altra attività, in più quest'ultimo, se prima era pure acquariofilo da anni, magari da dieci come ne conosco qualcuno, ha l'aggravante aggiunta di non aver imparato ad amare i protagonisti della sua passione. |
Il problema nasce che per l'80 % degli italiani
l'acquario e' un pezzo del arredamento della casa. Le aziende del settore espongono spesso nelle fiere del mobile. La gente e' convinta di comprare un mobile in kit di montaggio, i venditori del settore dolce , pensano di vendere un mobiletto con l'acqua dentro, e in questo settore abbonda di catene commerciali dove i pesci stazionano nelle vasche dal giovedi' al lunedi' mattina. Poi al martedi sono tutti a chiedere perche' il guppy della situazione non partorisce o si comporta in modo strano o ha la coda corrosa. Poi ci sono i negozianti che sono preparati e la gente va da Bologna a Ferrara per comprare. stefano |
Sintetizzo.....................
Fin quado ci sarà qualcuno che sentenzierà <<...tanto è un pesce........>> potremmo spendere fiumi di inchiostro e chilometri di pagine, la situazione non si schioda. Ve lo dice uno che dopo dieci anni e più che ha moglie e pesci in giro per casa, la prima pensa ancora così dei secondi :-( :-( -04 -04 |
Secondo me i punti chiave sono 2:
1) è praticamente impossibile far coincidere hobby e lavoro...appena ci sono i soldi di mezzo, tutte le migliori intenzioni decadono...per questo, almeno dal mio punto di vista, è meglio che l'hobby rimanga tale...al massimo, se proprio uno vuole, potrebbe aprire una specie di "mostra", dove il cliente paga per vedere, non per comprare...http://www.aquanet.tv/Video/277-das-...eldeutschlands 2) oggigiorno, grazie ad internet, l'accesso alle informazioni è cambiato completamente...se il compratore medio, invece di passare tutto il giorno su Facebook o altro, si informasse adeguatamente, grazie alla selezione naturale, magicamente scomparirebbero negozianti incompetenti e prodotti come il Fluval Edge o le minivaschette da Betta, o gli arredi in resina e le piante di plastica...e soprattutto, non vedremmo solo guppy e neon e scalari, ma sicuramente anche pesci moooolto più interessanti... |
..quoto Stefano...
..da acquariofilo, figlio di un padre acquariofilo che ha iniziato verso la metà degli anni 70, ho avuto la fortuna di frequentare negozi d'acquari fin da quel periodo... Già in quei tempi, e mi piacerebbe riportarvi le copie della rivista "Acquarium" di quegli anni, nonostante l'acquariofilia fosse agli albori, vie era una netta divisione tra acquariofili appassionati, che riproducevano pesci e se li scambiavano, andavano nei ruscelli a pescare tubifex e larve di zanzara, e scrivevano delle loro prime esperienze con pesci che poi sono diventati comuni, per esempio il discus era considerato un "re per pochi"... E poi c'era la stragrande maggioranza delle persone che vedeva l'acquario come oggetto di arredamento, uno status symbol per abbellire il salotto con un oggetto esclusivo.. Le prime aziende, e anche gran parte delle riviste, presentavano la vasca come oggetto di arredamento, la gente andava nei negozi per avere pesci colorati, piante verdi, e vasche di design (il design di allora, oggi si seguono altri gusti)..... Si facevano le prime mostre di acquariofilia, mi ricordo, da bambino, di essere andato alla prima mostra italiana di acquari, a Milano, in via Pisacane, e la mostra sembrava un grande salotto arredato di vasche, con piante tropicali... insomma "un angolo di tropici a casa tua"... Tutto il settore presentava l'acquariofilia come un bell'angolo di tropici a casa tua... le ditte lavoravano tantissimo su questo concetto.. addirittura gli arredatori inserivano l'acquario in un contesto estetico casalingo... e i pesci morivano a tonnellate!... e in quegli anni, la maggioranza era pure "import"... e non vi parlo dei marini!!!... ....e ora?..... è come ora....-28d#.... da una parte esiste un manipolo di acquariofili appassionati che si dedicano all'hobby con consapevolezza e attenzione verso le specie ospitate in vasca, che non si fanno problemi per l'estetica perchè il loro interesse è rivolto all'aspetto naturalistico della cosa.. ..e una stragrande maggioranza di persone che acquistano la vasca, perchè è bella, perchè i pesciolini sono colorati, perchè è facile (lo slogan "L'acquario facile" della dannatissima Askoll) e perchè.. negli ultimi dieci anni, con lo scoppiare dei centri commerciali, non è neppure tanto costoso... Naturalmente il mercato foraggia queste persone... propone loro assurdità come i "Fluval" oppure bettiere da scrivania, giocattoli per l'acquario.. pesci ibridi e manipolati.. perchè il settore rende e tutto il settore deve "tirare".. gli acquariofili appassionati non portano soldi.... la famigliola che viene spennata al Centro commerciale, sì... E naturalmente NESSUNO vuole che alla suddetta famigliola venga spiegato che avvicinarsi all'acquario non è solo avere pesci colorati in salotto, percè non interessa, perchè è controproducente... quando i cardinali vengono pescati a milioni e quasi tutti perdono la vita nelle "vasche casalinghe" e la metà di loro viene rimossa dalle vasche dei negozi prima dell'apertura.. questo non interessa, e non interesserà mai fin quando i pesci sono considerati "soldi che nuotano" siano neon da un paio di euro, che costosi scalari wild.. E naturalmente neppure alla suddetta famigliola viene in mente di informarsi, di pensare che sta acquistando esseri viventi, che sono stati pescati in Brasile o che provengono da un Farm Israeliana.. ..che siano pescati oppure cresciuti imbottiti di antibiotici, basta che siano colorati e vispi... L'ignoranza esiste da sola, e questo è risaputo... ma spesso l'ignoranza è importante, perchè il settore vive su questo... il settore acquariofilo non vive sull'acquariofilo conspevole che acquista una coppia di Badis badis e l'anno successivo ne riporta 30 al negozio... il negozio o il centro commerciale vive grazie alla famigliola che torna dalle vacanze e che trova l'acquario ridotto ad una cloaca, e che quindi ricompra tutto.. piante... pesci.. materiali filtranti... biocondizionatori (che non servono ad un bel niente)..... l'industria degli acquari è sempre pronta a solleticare il senso estetico... a vari livelli... sia del segretario che vuole il betta nella Bettiera da scrivania con bambù che esce dal coperchio (coperchio?) sia della famigliola che vuole la vasca in cucina piena di pesci colorati a cui dare il nome, Pippo, Tippi, Gippy e amenità varie... ma anche allo studente più acculturato a cui piace vedere una vasca "Zen". dal design perfetto e dalle piantine sempre "bonsai"... e con un gruppo di piccole Boraras che accrescono la "grandeur" delle rocce... è così che va il mondo... e se va avanti dagli anni 70.. credo che per i prossimi dieci anni non cambierà di molto... ...sta ad ognuno di noi pensare quale acquariofilo si intende essere, informarsi e decidere di conseguenza... siamo noi che facciamo il Mercato e negozianti, centri commerciali, aziende piccole e grandi, possono solo comportarsi di conseguenza... e cambiare... ...è sempre molto importante leggere, informarsi, documentarsi, chiedere e pensare che abbiamo a che fare con esseri viventi e non con "soldi che nuotano" il resto viene di conseguenza... ciao e buona giornata! Marco |
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Devi sapere che l'acquariofilia è un settore di hobbistica orma davvero espanso. Il numero di prodotti e ditte operanti è davvero grande. Questo porta al fatto che il cliente un briciolo più erudito se cerca un attivatore batterico non prende un volgarissimo Sera, ma vuole un Bio digest che però costa una fortuna e al normale cliente non venderai mai... Questo significa che per ogni tipo di prodotto ne servono diverse marche e qualità perchè stai pur certo che tutti i giorni ti entra qualcuno a chiederti giusto la cosa che non hai. Inoltre la moda è nel mondo ormai, quindi se in quel momento che so quel filtro vende bene è ovvio che lo abbiano tutti. Il fatto sta nel negoziante anche nello scegliere ciò che acquista. Non voglio essere di parte, però mi sono astenuto dal comprare qualsiasi decorazione artificiale (anfore ecc e robe in resina) sabbie colorate e piante finte. Però cmq questo non significa che non me le chiedano. Sapete perchè questo? perchè ci sono dei simpatici colleghi che dicono ai loro clienti che le alghe si formano per via delle piante vere e che mettendo quelle finte non le avrà, e che le deorazioni vere danno problemi perchè colorano l'acqua, sporcano, galleggiano ecc, mentre quelle artificiali non danno problemi (lo dicono loro...). Vansaren vedi il tuo discorso è anche corretto, dimentichi solo di pensare che se non esistessero i negozianti che vendono i rpodotti i pesci e le piante per il tuo acquario, tu potresti avere al massimo una specie di bacinella con dentro 2 carpe. Non so se capisci che intendo. Alla base del negozio c'è anche un discorso economico. Marco Vaccari Be cmq non sono totalmente d'accordo sul fatto che l'acquario non sia anche un elemento d'arredo. Un acquario ben allestito, magari uno zen od un olandese o ancora un malawi ad esempio fanno certamente una bellissima figura. Io ho sempre cosniderato sia a salute dei pesci che degli abitanti del mio acquario ma anche il fattore sestetico che sta alla base, e credo proprio che sia anche una base di modernità rispetto proprio a quell'acquariofilia di cui parlavi tu... L'acquario non sono solo i pesci, io questo continuo sempre a ribadirlo, è un ecosistema, e ho sempre un avversione per chi nell'acquario considera solo i pesci. Io ad esempio non allestirei mai una vasca da riproduzione vuota, che so per i discus, 5 vetri e un tristissimo cono di terracotta... Se si vogliono riprodurre lo fanno in una vasca allestita, con nascondigli ecc... Tra l'altro mi permetto di contraddirti sulle importazioni, infatti in acquario marino sono ancora molto diffuse mentre in acquario dolce sono ormai rarissime, sono importate alcune rarità come gli scalari altum e qualche loricaride del sud america e pochissimo altro di ciò che normalmente si trova in commercio. I cardinali del tuo esempio sono ormai tutti allevati. In conclusione... Le aziende che producono certi accessori potrebbero evitare il che eviterebbe tanti problemi, il fatto è che quella roba vende. I clienti si dovrebbero informare un po' megio e magari anche fidarsi un po' di più di ciò che dice il negoziante, perchè ok non tutti sono uguali, però c'è un eccessivo demonizzare la categoria. Non sempre il negoziante cerca di rifilare cose solo perchè così incassa, c'è chi si dedica a cercare la soluzione del problema e da magari dei consigli pratici sul come e cosa fare oppure in fase di scelta magari su cosa scegliere come vasca e accessori e cosa inserire per l'arredamento. Poi per carità anche io con molti negozianti non sono mai andato d'accordo e cmq capisco cosa volete intendere voi che cmq è anche un punto di vista giusto, però ciò che dovete anche considerare è che se non ci fosse un commercio dietro l'acquariofilia sarebbe quasi inesistente o quasi sconosciuta, e per di più se non ci fosse gente che spende soldi in modo sbagliato le aziende e i negozi non starebbero con le spese e quindi la scelta sarebbe ridottissima... ciao, Fabio |
Quoto sul fattore estetico, un acquario bello e ben tenuto con pesci e piante in salute è anche un elemento di arredo che a me, per esempio, piace sfoggiare.
Non parlo certamente di vasche civetta che durano una settimana e poi muore tutto quello che c'è dentro. E poi se dobbiamo vederla fino in fondo allora molto meglio lasciare i pesci dove stanno e non rinchiuderli tra 5 vetri. Per il discorso negozianti soprassiedo, solo sul forum ne ho trovati di competenti veramente (vedi faby) o altri che non sto a citare. Se poi si parla di centri commerciali non c'è altro da dire che il povero commesso non può far altro che ubbidire agli ordini dei padroni che vedono gli incassi a tutti i costi. Purtroppo non credo che si possa fare molto se non evitare di comprare li.:-) |
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ciao |
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Il problema è che a pochi piace sbattersi a lungo (anche mesi interi) per trovare il "pesce dei sogni"...questa è l'epoca del consumismo, dove il tempo è denaro...molto meglio il guppy del negozio all'angolo... Quote:
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Due considerazioncine:
1) mi fa molto piacere che la gente apra sempre di più gli occhi circa le malefatte e l'incompetenza di alcuni negozianti, questo significa che quando si arriva al negozio si è già preparati e ci si è informati abbondantemente prima (spero). L'acquariofilia consapevole dovrebbe essere il punto d'arrivo, ma anche il principio, di questo forum. 2) le mie opinioni e disavventure coi negozianti furbetti le ho già scritte in giro per il forum ma di base condivido l'idea che se la gente arrivasse in negozio preparata certa gente non lavorerebbe affatto ed alcune ditte ritirerebbero le loro cavolte (vedi bettiere). Condivido inoltre l'opinione di Venus, siamo noi i primi a dover ricercare alcuni paramentri per i nostri pinnuti ponendoci domande come ma chi li ha allevati? Un allevamento serio o intensivo? Sono di cattura? Posso assicurargli una vasca idonea? Potrò mai riprodurli e quindi passare il testimone ad altri acquariofili seri? Ecceterea eccetera. Avere un bella vasca con pinnuti compatibili e valori idonei non basta più, credo che l'acquariofilia sia ben oltre. E questo andare oltre è compito nostro. |
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Hai centrato in pieno!!! Questo dovrebbe essere lo spirito con il quale affrontare l'acquariofilia!! |
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Inoltre mi fa ridere una cosa... prima si parla di salute dei pesci, del trattamento se sono di cattura ecc e poi mi si dice che gli scambi tramite internet vanno bene, magari a mezzo posta o corriere vero? Quote:
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Ad ogni modo io credo che in generale bisognerebbe che il rapporto con il negoziante venga preso più in modo rilassato, chi è esperto o cmq ha esperienza ascolta ciò che dice il negoziante e valuta a suo modo se seguire o no, chi è alle prime armi si documenterà cercherà di capire e con il suo cervello tenterà di elaborare un suo ragionamento. Alla fine si dipende gli uni dagli altri, noi dipendiamo da voi come clienti e voi dipendete da noi per rifornirvi di accessori, alimenti, prodotti, pesci, piante ecc oltre che magari qualche consiglio. ciao |
"Le domande a riguardo della provenienza dei pesci le potete tranquillamente fare perchè i negozianti sanno da dove arrivano di solito. Per quanto riguarda le riproduzioni ok è sempre una bella soddisfazione, ma pensare, come auspicato prima, di poter solo attuare uno scambio di pesci tra appassionati è impensabile. Questo per un sacco di fattori, tra cui anche fattori genetici, si rischia consanguineità molto alta e quindi problemi di deformità, malattie ecc... "
in questo non sono d'accordo... molti negozianti NON sanno l'effettiva provenienza dei propri pesci, soprattutto da quando i fornitori dell'Est si sono messi a fare pure gli importatori diretti, perchè il Mercato sta cambiando e non basta fornire sempre e solo scalari mix... Inoltre gli stessi Cechi.. acquistano pesci l'uno dall'altro e non si sa da dove arrivano... ..e poi ci sono i Tailandesi, e poi i Malesi, e poi gli Israeliani, e adesso anche i cinesi.. inoltre gli stessi grandi importatori, come Acquarium Glaser ad esempio, molto spesso non forniscono dati precisi sulla provenienza dei loro pesci.. spesso fanno passare come "wild" dei pesci di riproduzione (il guadagno è maggiore) e ti potrei citare degli esempi, molti diretti... Inoltre nelle stesse zone di pesca, ad esmpio in Africa, spesso non si sa se i pesci sono "wild", cioè pescati, o allevati in allevamenti locali, spesso in vasche in terra.. sono le Missioni stesse che stanno iniziando questo tipo di lavoro con i locali (e per fortuna).... in più i pescatori non forniscono informazioni sui loro pesci pescati, perchè non vogliono che si scopra dove gli hanno pescati.. per questo le provenienze sono sempre confuse... dubito che in questa confusione i negozianti sappiano con certezza l'origine dei loro pesci.. soprattutto se molti di loro sono disinformati.... |
Comunque ragazzi ci sono diverse tipologie sia di cliente sia di negoziante.
Io da neofita ho acquistato il mio primo acquario su consiglio del negoziante (che poi ho cambiato). Sono andato a casa con 30 lt lordi, dopo una settimana i pesci in vasca (io non avevo detto che li volevo mettere subito avrei aspettato se me lo avesse detto). Dopo un mese la fauna era così composta, 2 guppy maschi 3 guppy femmine 2 cory swartzy 6 neon 1 ancistrus, sono riuscito a salvarli tutti, poi ho scoperto AP e ho risistemato tutto. Se mi avesse detto le cose come andavano fatte io l'avrei ascoltato, anzi all'inizio fidandomi di lui dubitavo di AP. |
...chiarisco una cosa...
io non sono contro i negozianti... come non sono contro gli acquariofili, comuni, come non sono contro lo scambio tra appassionati in mercatini e tra Associazioni... ..dico solo che il settore è bello perchè è vario, e ognuno di questi aspetti dell'acquariofilia deve essere "fatto bene".... 1) gli acquirenti devono essere consapevoli e informati 2) i negozianti devono anch'essi essere consapevoli ed informati, soprattutto devono sapere che stanno vendendo ESSERI VIVENTI e non merce 3) le Associazioni e gli appassionati devono ESSERE il pi possibile corretti a non interferire nel lavoro dei negozianti 4) i negozianti non dovrebbero vedere lo scambio tra appassionati come un pericolo, bensì come una risorsa, anche da sfruttare... per quel che riguarda il discorso che i pesci riprodotti in acquario invece devo dirti che hai proprio toppato... i pesci di riproduzione casalinga, se ottenuti con tutte le cognizioni di causa, quasi sempre sono più robusti, sani di quelli acquistati.... io stesso tengo alcune specie da dieci anni, di generazione in generazione mantenendole in purezza e lavorando per evitare la consanguineità... Un esempio lampante sono i Trichogaster lalius.... "dead fish swimming" nei negozi e sempre più belli dopo generazioni nate in cattività... Al massimo noi riproduttori cerchiamo di salvaguardare e mantenere in purezza e limitare i danni dei pesci che arrivano dal negozio... e più il negozio NO è serio.. più i danni sono devastanti... Quante volte si vedono nelle vasche "Ciclidi mix"? troppe ... troppe volte.. |
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E poi l'utilizzo del corriere è necessario solo se l'allevatore è distante (tra l'altro nulla ci vieta di fare un bel viaggetto), altrimenti c'è lo scambio a mano... |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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