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PAR, PPFD e PAR radiance: illuminiamoci!
Molto spesso noi tutti crediamo di parlare di energia emessa da una lampadina parlando di PAR (photosynthetic available radiation) o di PPFD (photosynthetic photon flux density), che starebbe ad indicare la quantità di fotoni emessi nel range di lunghezza d'onda utile per la fotosintesi, che indicherebbe quanti fotoni emessi da una sorgente luminosa colpiscono una data superficie per unità di tempo.
Convinzione comune è che tanto maggiore sia il valore di PPFD di una lampadina, maggiore sia la quantità di luce emessa, per dirla semplice, ovvero di energia radiante, che viene invece definita come PAR radiance, cioè il totale di energia trasportata della somma di tutti i fotoni emessi per unità di tempo che colpisce una data superficie. Se stiamo confondendo il valore di PAR o PPFD che spesso ci prensentano con la PAR radiance, stiamo facendo un grossolano errore... Il motivo è molto semplice. Tanto maggiore è la lunghezza d'onda, quindi fotoni che faranno luce rossa, minore sarà l'energia trasportata. Tanto minore è la lunghezza d'onda, quindi fotoni il blu-violetto, tanto maggiore sarà l'energia trasportata. Diventa quindi semplice capire che se una lampadina emmette solo su una lunghezza d'onda molto bassa, mettiamo blu, con la stessa energia emetterà molto meno fotoni rispetto ad una lampadina che emette solo sul rosso, poichè i fotoni sono molto meno "energetici". E' un po' come avere un chilo di pongo e farci 100 palline da 10g ciascuna (lampada blu) e 1000 palline da 1g (lampada rossa). Capite quindi che parlare di PAR o PPFD non ha molto senso e putroppo tutti i dati che ci vengono mostrati parlano solo di questo... E' invece la combinazione di PPFD e distribuzione spettrale a fornirci l'energia radiante, ovvero l'energia che stiamo fornendo ai nostri amati coralli, ma questo dato non ce lo fornisce nessuno, ce lo danno sempre e solo separato... e non capisco perchè, visto che Sanjay ha misurato le due cose per la maggior parte delle lampadine in combinazione con la maggior parte dei ballast in commercio... Infine, nei suoi lavori ci viene spesso mostrato un valore di efficienza, che indica putroppo solamente il rapporto tra PPFD e watt, ma è una misura priva di senso, poichè non ci dice in alcun modo quanta energia stiamo fornendo ai nostri animali, ma solo quanti fotoni vengono emessi... potete un po' immaginare la pioggia... avete presente una pioggerella fine fine ed un bel temporale? nel secondo caso le gocce sono molto più grosse ed in poco tempo cade molta più acqua... sarebbe un po' come misurare il numero di gocce d'acqua invece che quanta acqua è caduta in mm di pioggia... Questo per dirvi, che i dati che ci vengono forniti, non sono ahimè sufficienti per scegliere una lampadina perchè più efficiente... Aspetto commenti, anche perchè potrei benissimo essermi sbagliato, anche se mi pare che sia sanjay stesso a spiegare questa limitazione, ma che mi pare spesso non comprendiamo... Ecco cosa dice sanjay (http://www.personal.psu.edu/sbj4/aqu...lideLamps1.htm) The radiant energy is measured in Joules and the rate of flow of the radiant energy is called the radiant flux (units: watts). Irradiance is the radiant flux incident on a receiving surface from all directions per unit area of surface (units: watts/m2). All the properties of radiant flux depend on the wavelength of the radiation. Spectral irradiance is the irradiance at a particular wavelength, per unit wavelength interval. A waveband is a continuous range of wavelengths between two limits. For example, photosynthetic available radiation (PAR) is defined to be the radiation in the 400 nm to 700 nm waveband. The irradiance within a given waveband is the integral of the spectral irradiance between the limits of the waveband. The units for PAR can be specified in energy terms or in photon terms. In energy terms, PAR is expressed as PAR Irradiance, which is the total energy in the PAR range (400 nm to 700 nm). The units of PAR Irradiance are watt/m2. When measured in photon terms, PAR is also called Photosynthetic Photon Flux Density (PPFD), which is a measure of the number of photons in the 400 nm to 700 nm waveband that are incident per unit time on a unit surface. When expressed in photon terms, all the photons are considered equal, independent of their energy. The quantity of photons is measured in moles of photons (1 mole of photons = 6.022 x 1023 photons = 1 Einstein). In practice, PPFD is measured in microEinstein/m2/second, or µE/s*m2. The conversion between the radiometric units and photon units is complicated and requires that the exact spectral distribution of the source be known. In addition, there is not a one-to-one relationship between PAR and spectral distribution. Different light sources with identical PAR can have very different spectral distributions. The independence of PAR and spectral distribution is the reason we must consider spectral distribution data as well as PAR data when we compare lamps. " |
Molto interessante...aggiungerei anche che uno dei due punti di massimo di assorbimento della luce da parte della clorofilla A nonchè il picco di peridinina si trovano propio nel range dei blu.
Però...chi ha utilizzato solo hqi radium ha avuto crescite inferiori rispetto alle crescite delle 10K |
Bhe direi che le radium sono ad uno dei due estremi...
in ogni il senso del mio post è di non prendere i valori di PPFD, che noi tutti utilizziamo impropriamente come PAR, come valori che indichino la "potenza" della luce... In effetti ha molto più senso scegliere (ad essere in grado...) in base alla presenza di picchi sulle lunghezze d'onda utili, come per la clorofilla appunto... Cono se hai qualcosa in merito integriamo e facciamo un post sulla giusta luce, magari esce qualcosa di buono, almeno a livello teorico... |
Leggo e imparo #25
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Io tempo fa avevo aperto un post con questo link http://cnidarianreef.com/G180/lamps.php
ma era stato snobbatissimo..... forse ora è giunto il tempo. |
sposto il topic in APPROFONDIMENTI.....mi raccomando , sapete tutti che in quella sezione non si và in OT.;-)
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Doc., avevo letto anche io l'articolo tempo indietro, quando non avevo ancora capito appunto la differenza tra PAR-PPFD e PAR radiance. Belle le foto, sperando che siano vere, ma non ho capito con che ballast le ha fatte... e poi sono 250w, di 400w non ce ne sono...
Purtroppo anche in quel lavoro molto interessante, i valori di PAR, in realtà sono il PPFD, che quindi secondo me non è di alcun aiuto per capire quale lampadina "spinge" di più... Ha usato lo stesso metodo di Sanjay Joshi... è una bella catalogazione ma inutile... Per farti un esempio, posso pensare che su un icecap, la xm 15k spinga veramente poco, dato che la radium, che è molto più blu, produca il doppio del PPFD, ma non abbiamo alcuna certezza. Avere la distribuzione dello spettro ed il relativo PPFD può farti immaginare la reale efficienza, intesa come PAR radiance/consumo W, ma resta comunque un'impressione. Rimane il fatto che non capisco perchè Sanjay non possa calcolare il PAR radiance. Una volta che ha calcolato lo spettro, presumo che un software possa tra nquillamente fare la somma dei vari fotoni. Provo a piegarmi: se sai di avere 1000 palline (PPFD, ovvero il numero totale di fotoni emessi per unità di tempo su una data superficie), di cui 10% di palline da 10g, 5% da 3g, 7% da 2g e così via... puoi trovare il peso totale delle palline (PAR radiance). Evidentemente mi sfugge qualcosa... oppure i dati non sono così interessanti da essere pubblicati... magari tutte le lampadine producono la stessa energia... Se dai 400w, mettiamo che 20% finisce in calore ed il restante 80% finisce in fotoni... magari la resa è molto simile per tutte le lampadine... Forse dovremmo appunto cominciare a lasciare perdere i dati di efficienza e vedere piuttosto che lunghezza d'onda hanno i fotoni di ciacuna lampadina (picchi nello spettro), come suggerisce Morganwind. |
molto interessante!!seguo con interesse..
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secondo me fondamentali da sapere sono i picchi degli spettri delle varie fonti di luce.. Per avere massima crescita bisognerebbe avvicinarsi quanto più possibile allo spettro d'assorbimento della clorofilla, per stimolare la colorazione sulle lunghezze d'onda che stimolano maggiormente la produzione di cromoproteine (il che è molto complesso).
Insomma secondo me sull'obiettivo crescita si può lavorare, sul colore si può sperimentare.. Naturalmente ho parlato di queste cose dando per scontato che tutti gli altri fattori in vasca siano ottimali: per esempio inutile lavorare sullo spettro per stimolare crescita e colore si in vasca abbiamo i fosfati a 0,5ppm... |
Qualcuno saprebbe indicare dei lavori che parlano delle lunghezze d'onda ottimali per le cromoproteine? sono sicuro che su reefkeeping qualcosa è stato pubblicato... su advanced aquarist's online idem...
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Ora non ho tempo di leggerli ma ci sono cose interessanti, stasera con calma li guardo..
tsmb08.cryst.bbk.ac.uk/notice/course/demoproject/bridges/GFP/26.pdf http://www.advancedaquarist.com/2007/10/aafeature2 http://www.advancedaquarist.com/2009/1/aafeature1 ------------------------------------------------------------------------ anche questo: http://www.advancedaquarist.com/2009/2/aafeature1 |
Lo strumento usato nel mio link misura il PPF da 400 a 700nm, che rappresenta il range di luce visibile dall'occhio umano.
Quindi credo che a volori più alti noi avremo la sensasione di maggior luce. Però come giustamente dici tu INK, è lo spettro ed i picchi che diventano determinanti per la scelta finale. Ma senza avere dati certi, io resto convinto che a maggior valore PPF misurato corrisponde una maggior probabilità di avere picchi di luce "buona"...... semplicemente per un discorso statistico. Tutti gli americani sono concordi nel sostenere che le XM da 10k sono quelle che danno la maggiore crescita e sono anche quelle che in tabella hanno un valore alto che le piazza ai primi due posti in classifica. |
e provando a fare così ne sorton fuori moltissimi..
http://www.google.it/search?hl=it&q=...ed=0CAIQqAQwAw |
Doc, io credo diversamente...
Il PPFD ti dice solo il numero di fotoni. Va da sè che ne hai di più perchè probabilmente si tratta di una lampadina con meno kelvin, quindi emette più fotoni perchè hanno una alta lunghezza d'onda e quindi meno energia. Di conseguenza luce più gialla e sensazione di maggiore luminiosità. Il fatto di avere un alto PPFD non ti garantisce in alcun modo di avere dei picchi con la giusta lunghezza d'onda... sai solo che sono tra 400 e 700. Se ti serve un picco intorno a 450, non sai di averlo se non gurdando la distribuzione spettrale. Tu dici che le xm hanno il PPFD più alto, ma lo trovi scritto solo nei dati che tu hai linkato e che sono relativi solo alle 250w. Se guardi quelli di Sanjay, sulle 400w, non trovi gli stessi risultati, nel senso che lui le xm10k non le ha nemmeno provate con un elettronico... e con il ferromagnetico hannmo un PPFD più basso molte di altre lampadine... Ahimè guardando i dati mi viene molto da pensare che il ferromagnetico sia molto più performante. In generale le lampadine europee con ferromagnetico, anche quelle più blu, hanno PPFD maggiori rispetto alle corrispettive americane accese con elettronico. Inoltre sono estremamente interesanti i dati sull'invecchiamento delle lampadine. Purtroppo Sanjay (anche qui non capisco perchè...) ha valutato due lampadine americane accese con ferromagnetico ed una tedesca (giesemann) con elettronico (perchè????, nessuni di noi farebbe queste accoppiate..., gli ho scritto una mail in merito, ma non risponde...). Le cose interessanti sono molteplici. Innanzitutto i picchi blu di degradano molto più rapidamente di quelli a maggiore lunghezza d'onda ed in generale la lampadina diventa più gialla. In secondo luogo, con il ferromagnetico aumenta nel tempo la potenza della lampadina. ovvero aumenta il PPFD, quindi il numero di fotoni, ma ci sta con il viraggio veros il giallo, più fotoni, ma meno energia... ma non solo, aumenta proprio il conusmo in watt, cosa che fa pensare che aumenti proprio anche l'energia emessa. Invece l'elettronico è più "parsimonioso", nel senso che ti mantiene fisso sempre l'amperaggio, essendo meglio regolato e quindi anche il consumo in watt, perciò la potenza emessa è sempre la stessa. Si ha sempre il viraggio verso il giallo, ma la potenza si riduce di qualcosina invece di aumentare. Perciò mi sembra più vantaggioso il ferromagnetico in termini di resa sulla vasca. Ad ogni modo, Sanjay conclude che le sue giesemann accese da elettronico riducono il PPFD del 21% in 17 mesi... perciò tenere una lampadina 12 mesi non crea alcun problema. Per tenerla più a lungo consiglia di abbassare la lampada di qualche pollice... a parte che io tengo già la lampada ad altezza ottimale da subito, se la abbasso non copro più correttamente... Quindi credo che 12 mesi possa essere un buon compromesso e questo anche per quanto riguarda i colori dei coralli. C'è infatti un'altro esperimento in cui hanno messo talee di varie specie di SPS in 3 vasche collegate, ma illuminate in modo diverso: HQI 20k radium, HQI 10k (non ricordo la marca), T5 (non noti i tubi, marca e colore). Le vasche erano isolate l'una dall'altra per quanto riguarda la luce. Dopo un tot numero di mesi, hanno spostato tutte la talee in ogni singola vasca per vedere se avevano prodotto gli stessi pgmenti ed il risultato è stato positivo. Quindi il corallo produce lo stesso colore indipendentemente dalla luce che riceve, ma lo si vede solo con la luce "giusta". Perciò basta dare luce della giusta potenza per avere i colori, ma serve un certo tipo di luce per vederli. Discorso differente e di cui non ho ancora dati sulla crescita. |
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Secondo me nelle nostre vasche non esiste la migliore lunghezza d'onda o +/- Kelvin o lo spettro migliore......perche alleviamo molte specie diverse che vivono a profondità diverse quindi anno bisogno di un tipo di Luce con lunghezza d'onda differente uno dall'altro.
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Consideriamo però anche che la clorofilla assorbe in tutto il mondo vegetale alle stesse lunghezze d'onda e che le cromproteine sono di poche famiglie, per esempio le GFP.. quindi secondo me qualcosa si può fare..
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La morale Ink è che se si punta alle prestazioni pure, a discatipo del consumo, si deve optare sul ferromagnetico, giusto?
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che il ferromagnetico sia meglio è storia vecchia...nel senso si consuma un pò di piu' la lampadina dura meno..ma la luce è piu' "potente"..perdonatemi il potente
resta da trovare quale luce sia la migliore... continuo a sostenere che la luce deve piacere si ai coralli..ma anche all'oochiodi chi li possiede anni fa la migliore accoppiata era radium da 400 watt con accanto 400 watt di 6000 K ( enel permettendo )...accoppiata che era possibile solo in USA..da noi pura fantascienza oggi abbiamo i T5..con cui integrare la luce delle HQI..quindi possiamo giocare all'infinito continuo a tifare made in Europe per i bulbi ..quindi AB . giesemann....etc..... |
Doc, credo di sì...
benny, d'accordo con te che alla fine non abbiamo dati certi di alcun tipo che ci dicano cosa è meglio, perciò senza fare eccessi, una giusta via di mezzo con 10K o 14K va grosso modo bene... Il ferromagnetico permette poi di non perdere in potenza... però credo che 12 mesi si possano tenere tutte le lampadine senza problemi, forse anche 16... si ha un calo del 20% totale, cambia la luce, ma come dimostrato, i coralli non dovrebbere perdere colore, solo che non lo vediamo perchè non lo illuminiamo con la luce giusta. Cambiata lampadina, dovrebbero tornare visibili. |
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2 coppie di radium e 6000 k. Sostanzialmente non sarei andato molto lontano dall'attuale consumo. I t5 da 80 spingono abbastanza...e il risultato della miscelazione degli spettri può essere superiore alla combinata precedente. Eppure...sarei tanto curioso di provarla per 3/4 mesi...la crescita penso sarebbe superiore...sui colori...non saprei. Sul tema del cosumo + veloce delle lampade blu avevo letto parecchio sempre su RF...si erano fatti diversi test e (se ricordo bene) già dopo 3 mesi l'usura era quasi doppia rispetto a quella di una luce bianca/gialla (se non sbaglio il raffronto era propio radium/xm 10K). |
Cono, si riduce rapidamente l'emissione sulle lunghezze d'onda corte e si sposta verso le lunghe, ma l'energia emessa non cambia così tanto rapidamente.
Sul consumo di 2 x (6K+20k) da 250w sono d'accordo... anzi secondo me risparmi pure... se dai 8 ore invece di 10 - 11 come credo fai ora coi t5 e le lampadine le cambi ogni 12 mesi invece che 6... E' che ci vorrebbero le plafo della sfiligoi quelle che già alloggiano due lampadine da 250w... poi hanno pure i T5, che si possono anche non mettere... oppure fare dei riflettori tipo lumenarc su misura... |
ci sono però sps che crescono di più a spettri composti da radiazioni con basse lunghezze d'onda..
qui si fa l'esempio di acropora solitaryensis: http://www.advancedaquarist.com/2008/12/aafeature1 ------------------------------------------------------------------------ Poi si dice anche, che esperimenti hanno dimostrato che lampade con crescente temperatura di colore hanno PUR sempre maggiori anche se questo mi torna poco perchè il PUR dovrebbe contenere 400-450nm e 650#700nm, e invece si dice che tali lampade hanno emmissioni decrescenti di radiazione rossa.. |
Cono, se vuoi provare le 2 x 250.......sai dove trovarle;-)
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o anche le 400 w;-)
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io da poco sono passato a 2x250+2t5 10h a 2x400 8h... c'è un abisso anche nel mio caso... consumo identico peraltro... Ho basato la durata del fotoperiodo sul ph in vasca: prima ci volevano 9,5h con le 250w per saturare la fotosintesi; con le 400w, che peraltro ora sono lampadine usate ed abnormemente alte 30cm per fare il passaggio, bastano 7,5h... Credo che quando le abbasserò e le metterò nuove il ph arriverà al picco ancora prima...
Intanto sto leggendo gli articoli sui pigmenti e colorazione su AAOL, ma ci trovo molto poco di pratico... L'esperimento sulla solitarensys non ha nulla di scentifico e di generalizzabile. Nel mondo scientifico non può essere considerato un buon lavoro e pertanto non ha alcun valore. Non si sa nemmeno se gli acquari erano collegati tra loro per eliminare la confondente dei parametri chimico-fisici dell'acqua. |
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------------------------------------------------------------------------ Mauri, con gli 80w quanto tieni di fotoperiodo? Ma siamo cosi sicuri che sia inutile continuare con il fotoperiodo post picco di ph? Intendiamoci...sto provando e riprovando da un anno seguendo questa logica, ma vorrei capire di + |
Cono, anche quello del fotoperiodo è un ottimo argomento. Ho letto stamattina un articolo su AAOL di Dana Riddle, che parla appunto del fotoperiodo inteso come numero di fotoni sparati in vasca.
http://www.advancedaquarist.com/2009/5/aafeature Lei (o lui?) parla sia di fasi cellulari di riproduzione delle zooxhantellae nei vari momenti del fotoperiodo, ma anche di fotoperiodo come tempo in cui dare una certa quantità di fotoni. Quindi è in teoria possibile sopperire alla mancanza di luce con un periodo più lungo, ma bisogna tenere conto che c'è la fase in cui la cellula cresce, poi produce il materiale per una seconda cellula, poi si divide al buio e riparte. Ma non si accenna minimamente al ph. In pratica, ancora una volta, tante belle parole, ma secondo me nulla di utile a noi acquariofili, anche se il target siamo proprio noi... In teoria il ph che sale è espressione di consumo di CO2 derivante dalla fotosintesi. Quando il ph comincia a ridiscendere, i casi possono solo essere due: o le cellule smettono di consumare CO2 oppure la CO2 comincia a scarseggiare. In ogni caso la fotosintesi si riduce. Se avete altre opzioni credo sia uno degli argomenti più interessanti per la gestione di una vasca. |
Il pH che sale nelle nostre vasche è dovuto in gran parte alla fotoossidazione.. È ridicola la quantità di CO2 consumata dalle zooxantelle.. E poi con gli skimmer che abbiamo oggi credo che la concentrazione di CO2 non salga molto durante la notte.
Tornando alla fotosintesi le zooxantelle smettono di organicare carbonio perché termina il fotoperiodo e non per mancanza di CO2. |
qbacce, il ph sale perchè c'è fotosintesi, almeno io ho sempre e solo letto questo e mi sembra più che logico... Non credo salga solo perchè la luce ossida. Ph è una cosa ORP è un'altra...
Come spieghi il ph che comincia a scendere prima che finisca il fotoperiodo? tu controlli il ph con un grafico tipo aquatronica? Ti assicuro, credo come altri che qui stanno scrivendo, che se aumenti il fotoperiodo, il ph sale fino ad un certo punto, si stabilizza e poi comincia a ridiscendere. Se dai più luce, come ho fatto io passando da 2 x250w a 2x400, il ph sale molto più rapidamente e fino ad un valore più alto, ma la saturazione si raggiunge prima. Nella fotosintesi si consuma CO2. Se non ce n'è, non si fa fotosintesi. Secondo me è una delle poche cose che non manca nelle nostre vasche... L'O2 è già più probabile che scarseggi... |
..diciamo che sono tutti e due i fattori.. però per togliere questo dubbio prova a monitorare il pH a vasca vuota, solo con le rocce e vedrai che l'oscillazione di pH non si discosta di molto dalla vasca piena zeppa di sps..
Certamente con una luce molto potente si raggiunge prima la saturazione, io parlavo di vasche illuminate bene ma senza esagerare: per esempio la mia è 120X60X60 e ho 432W di T5 e il pH sale fino a 8,47/8,48 e poi le ultime 2/3 ore di fotoperiodo resta costante e scende dopo una mezz'ora di attiniche.. Poi il discorso concentrazione CO2: nelle nostre vasche è sempre presente ovviamente altrimenti i coralli schiatterebbero.. però la concentrazione si attesta su livelli bassi, sempre che non si ecceda coi pesci e che si abbia uno skimmer sottodimensionato.. |
Condivido il fatto che nel momento che il PH incominci un Trend calante e inutile continuare ad illuminare, quindi quello e il momento di Sospendere il Foto periodo.......e monitorando da circa 2 Mesi le fasi PH prima con 2x250w PH Min 7,7 Max 8,2 con un ciclo di innalzamento di circa 10 ore, da circa 3 Settimane con T5 PH Min 8 Max 8,5 Con un ciclo di circa 8 Ore e con un Redox che e passato da 330mv a 390mv solo cambiando illuminazione. Comunque condivido che per il giusto Foto Periodo bisogna monitorare l'andamento del PH.
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------------------------------------------------------------------------ Mauri, con gli 80w quanto tieni di fotoperiodo? Ma siamo cosi sicuri che sia inutile continuare con il fotoperiodo post picco di ph? Intendiamoci...sto provando e riprovando da un anno seguendo questa logica, ma vorrei capire di +[/QUOTE] Ti posso dire che il problema delle 250w e proprio l'incapacità di sfruttare il Lumenarc come fa la 400w, più volte mi sono fatto attrarre dalle HQI in questi anni e tutte le volte sono rimasto deluso delle 250w proprio nel modo di illuminare i Coralli quelli sotto al Bulbo si Colorano appena ti sposti di 10 cm le parte non esposta direttamente al Bulbo si scurisce e proprio la 250W che non riesce ad utilizzare la specchiatura del Lumenarc nel riflettere la Luce dall'altra parte. Sono anche andato a vedere la Sfiligoi 4x250w che illuminava una vasca con SPS e il difetto era uguale, non buttare via tempo e soldi per provare le 250w semai se sei attratto dalle HQI vai di 400w comunque i T5 li puoi utilizzare almeno per 9 - 10 mesi come ho sempre fatto io.;-) |
Cono la vede diversamente sulla durata dei neon...
per quanto riguarda i riflettori, non posso aggiungere nulla, nel senso che ho sempre avuto 2x250 con i mini lumenarc. Ora le 400 le ho messe sempre nei mini. Probabilmente i lumenarc grandi sono più adatti sia alla mia vasca che alle lampadine da 400w, ma non ci sono dati di misurazione dei mini con le 400w. qbacce, non sono mica gli invertebrati a fare la maggioranza della fotosintesi in una vasca... per me è solo fotosintesi l'aumento del ph, non l'ossidazione. Il fatto che salga a vasca senza animali non credo provi nulla. Credo che quando si parta con una vasca, di vegetali ce ne siano fin troppi... |
Io parlavo di vasca matura, in maturazione con tutte le alghe ovviamente il grosso della fotosintesi lo fanno loro..
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mah..le 250 sono ridicole ??
direi proprio il contrario..sono una bella luce...certo le 400 sono un'altra cosa..ma il calore emesso è notevole..e la vasca ci vuole grossa intendevo dire di usare doppia coppia di bulbo ( 1 250 a 6000k e 1 400 a 20000 k per 2 )..una botta di luce mostruosa ma ottima in resa e colori che il ferromagnetico non usuri la lampadina oltre i 10 mesi è vero ma lo spettro si modifica moltissimo..pena cambi di colore..o per noi o sulla pigmentazione indi..meglio cambiare |
Quote:
http://www.manhattanreefs.com/lighting dopo aver selezionato una lampadina esce lo spettro cliccando su plot... dopodichè viene fuori lo spettro con i valori per ogni nm.. non basta quello? |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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