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caos reef.....TOPIC INTERESSANTE
Ciao a tutti!
Premessa: vengo dal forum dolce e non so niente riguardo la tecnica di un acquario marino, quindi scusate se me ne esco con cose assurde... di tanto in tanto però mi metto a curiosare nella vostra sezione mostra e descrivi e do una letta qua e la a diversi post. mi è capitato parecchie volte di leggere di persone che avevano lasciato la vasca incustodita per pochissimi giorni per poi ritrovarla, al loro ritorno, completamente distrutta, coralli e pesci morti e più in generale in pieno collasso del sistema. Va via la corrente e non ripartono le pompe, nel giro di pochi giorni la vasca è piena di alghe e i coralli sbiancati. evapora troppa acqua, oltre all'aumento di salinità, il livello nella sump si abbassa, lo schiumatoio non va e i coralli muoiono. Non dai da mangiare ai coralli, in breve tempo il particolato in vasca diminuisce, i polipi si chiudono, le zooxantelle non sono più esposte, fine del nutrimento, i coralli muoiono. Mi fermo qui con gli esempi perché immagino lo sappiate molto meglio di me cosa può succedere in un acquario marino... :-) Partendo da questi presupposti (che mi auguro siano esatti) e in base alle conoscenze che ho per quanto riguarda gli acquari d'acqua dolce (lo so che sono molto diversi) mi domando: ma non ci sarà troppa biomassa e troppa biodiversità animale nelle vostre vasche? Cioè, non saranno troppo complesse per poter essere gestite? Un principio di base dell'ecologia afferma che più un sistema è complesso maggiore sarà la sua stabilità, ma nel caso di sistemi così piccoli (per quanto una vasca possa essere grande è sempre piccola rispetto al mare) una biomassa eccessiva rende il sistema altamente instabile e un'eccessiva biodiversità fa si che alla minima variazione alcune specie possano prevalere su altre, con esiti potenzialmente disastrosi..basti pensare a due specie di coralli diversi messi uno accanto all'altro; competeranno per la luce e i nutrienti e se uno dei due ha la possibilità di prevalere (ci si dimentica di dar loro da mangiare, una macroalga che si stacca e si incastra su uno dei due facendo ombra, insomma, come sopra, lo sapete sicuramente meglio di me) lo farà...l'altro muore e addio equilibrio chimico...e mi sembra di aver capito che cose di questo tipo (morie generali) avvengono davvero nel giro di pochi giorni... Per rendere più improbabili disastri del genere non sarebbe conveniente mettere una minore quantità di coralli e di una minore quantità di specie in vasca in modo da rendere il sistema più stabile in quanto meno complesso? O comunque, che vantaggi ci sono, oltre a quelli sul piano estetico ovviamente, nell'inserire in vasca così tante specie diverse e in queste quantità? Se ho detto cavolate scusatemi, ma mi piacerebbe capire perché è un bel pò che mi stavo chiedendo questa cosa... :-)) |
livia, Livia, complimenti , bellissimo e interessante argomento, ti sposto subito in approfondimenti. ;-)
hai probabilmente ragione e il tuo discorso fila abbastanza bene, ma tieni conto che i disastri maggiori si hanno quando accadono cose fuori dalla nostra volontà...... 1) mancanza di luce che porta a diminuzione drastica di ossigeno 2) mancanza di luce che alza pericolosamente le temperature in estate 3) animali che vanno in riproduzione x scarsa salute o salute ottima 4) sostanze immesse in vasca non per mano nostra sicuramente mantenendo, in vasche grandi, pochissimi animali si potrebbero abbassare le possibilità di morte ma in fondo non sono poi mica tante le morti dovute a un sovrappopolamento ....tranne che di pesci. |
quoto, senza contare che al primo spazio libero....tang!! ci si piazza un acropora!! siamo fatti così :-)) ci piace la vasca piena #19
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complimenti livia sei molto informata.
ALGRANATI, ha perfettamente ragione, molte delle cause vanno al di là della nostra volontà. |
a me piace avere la vasca piena di specie diverse e con pochi pesci, ma non è che i coralli muoiono per sovaffolamento, accade solo nei pesci
i disastri putroppo sono accidentali, ma non sono così frecuenti come può sembrare, quando succedono magari fanno notizia ma alla fine sono poche le vasche che schiattano avere tanti coralli di specie diversa può forse avere questo vantaggio: ci sono parassiti che colpiscono le acropore ma non montipore e seriatopore e via dicendo, a meno che non hai un parassita per specie non hai mai la vasca vuota :-)) livia, che io sappia non ci sono svantaggia ad avere tante specie diverse, quindi non vedo perchè non dobbiamo riempire la vasca di animali diversi un corallo che muore non inquina l' acqua come fa un pesce che muore ;-) |
WOW, sezione approfondimenti! Che onore!! :-))
Capisco, ma io in realtà non intendevo nello specifico morti accidentali degli ospiti, ma parlavo proprio del collasso del sistema, che avviene perché moooolto delicato e ancor più instabile...cioè, le vasche che allestite non raggiungono mai un vero e proprio equilibrio, perché basta un niente per farle crollare, hanno resistenza prossima allo zero, e resilienza se possibile anche più bassa. Se lasciate a loro stesse (senza cure specifiche o particolare attenzione) ho notato che tendono ad andare verso l'autodistruzione...cioè, è una manutenzione continua, che se interrotta anche per un periodo molto breve non permette di recuperare i danni causati...proprio perché instabile! e avendo meno coralli e di meno tipi diversi si avrebbe se non una maggiore resistenza almeno una maggiore resilienza... è chiaro poi che i danni maggiori sono causati da fattori assolutamente fuori controllo che non possono essere previsti... Quello che intendevo non è che i coralli muoiono per sovraffollamento, ma che poiché un certo affollamento c'è, esiste una minore stabilità del sistema, che porta ad ingigantire gli effetti di una variazione anche minima... Quote:
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Ah ovviamente sia chiaro, non leggete la cosa come una critica, io i vostri acquari li trovo meravigliosi! :-)
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consideriamo anche il livello di vasca che si vuole o si può raggiungere, più è spinta con colori e crescità spettacolari e più è delicata.
se prendi la mia ad esempio...400 litri con colori bruttini.....ti meraviglierai di come non collassi :-D :-D :-D |
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livia,
secondo me il punto chiave e' la riduzione dell'ossigeno disciolto. Infatti sicuramente come dice Matteo la maggior parte dei disastri siano dovuti a prolungata mancanza di corrente, ma io sono dell'idea che questa faccia danni tanto piu' rapidamente quanto piu' e popolata la vasca prprpio per il consumo di O2. Lo stesso aumento di temperatura e' dannoso (almeno inizialmente) soprattutto per la riduzione dell'ossigeno disciolto (ovviamente un aumento intenso e prolungato fa danni di per se). Il mio "no frill tank" (acquario di poche pretese poco popolato e poco illuminato etc..) e' sopravvisstuo a 12 ore di black out |
Il fatto è che se si mettono un numero elevato di organismi (in questo caso coralli) in una vasca, che comunque resta sempre un ambiente limitato, gli elementi necessari per la loro sopravvivenza andranno sempre immessi, perchè verrebbero consumati subito...quindi, se ho capito quello che vuole dire livia, se in una vasca così allestita si smettesse di immettere tali nutrienti, si arriverebbe ben presto al collasso dell "ecosistema"...
Mettendo meno organismi, si potrebbero spartire le risorse tra loro, senza bisogno di aggiunte esterne...si verrebbe a creare un sistema non dico autosufficiente, ma quantomeno abbastanza resistente da affrontare imprevisti, come già detto appunto da livia ..... Per la questione specie diverse, per quanto mi riguarda opterei per poche specie, che a mio parere renderebbero il reef più "naturale".....ma è una mia idea, ovviamente... |
livia, molti acquari sono gestiti in questo modo, oltre rocce, schiumatoio, luce, reattore di calcio, no si integra niente, l' unica manutenzione è pulire i vetri e cambio acqua si mettono molti pesci e i coralli sono alimentati dalla cacca dei pesci(quindi niente plancton o pappone), sistema molto semplice senza complicazioni, e se lasciate a loro stesse(nel limite possibile)non ci sono particolari problemi
io non lo ho mai provato perchè del marino mi piace prorio le cose complicate :-)) infatti uso zeovit #17 |
livia, Bellissimo post, anche io avevo già espresso un idea simile quando si parlava di cosa vorremmo di innovativo nell'attrezzatura ,avevo proposto una maggiore informazione sulla biodiversità delle specie e quindi sulla possibilità di creare vasche tematiche sia dal punto di vista geografico che come zona di provenienza del reef.....
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è proprio quello che intendevo...stiamo parlando di sistemi ristretti che devono essere controllati e guidati, tutti i nutrienti di cui dispongono gli animali provengono necessariamente dall'esterno, poi non ha importanza attraverso quanti passaggi (UCN PA, anche la cacca dei pesci viene in qualche modo dall'esterno)...ma se i destinatari di questi nutrienti sono molti e molto vari, si svilupperà una situazione di fortissima competizione, sicuramente gestibilissima, fino a quando non sopraggiunge l'imprevisto o l'imponderabile...e a quel punto vale la selezione naturale, sopravvive solo il meno influenzato dalla perturbazione... Quote:
Comunque in caso di black out gli animali dovrebbero cominciare ad avere problemi solo dopo le 12 ore, giusto? Cioè, se la luce si spegne e la fotosintesi si interrompe si vengono a creare le stesse condizioni che ci sono di notte dal punto di vista dell'ossigenazione, al limite leggermente peggiori per via dell'acqua ferma e dell'aumento della temperatura, ma se il problema principale in questo caso è l'ossigeno ogni vasca dovrebbe avere come minimo una decina di ore di autonomia in caso di black out, prima di cominciare a subire danni...(spero di non averla sparata grossa con questa... #13 ) UCN PA, sempre sperando di non spararle troppo grosse, se in vasca c'è una quantità di pesci tale che con le loro cacche si possano alimentare tutti i coralli presenti senza ulteriori integrazioni a parte il calcio (se ho capito bene) non si è in una situazione di sovrapopolamento? |
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[quote="livia"]
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;-) |
livia, sono passato anch'io per il dolce, e a fasi alterne cambio (fra non molto ritornerò al dolce).
Una cosa che mi sembra non sia stata detta è che, oltre al sovrappopolamento a cui costringiamo le nostre tinozze, rispetto al dolce c'è una miriade di altri animali (invisibili) che fanno parte dell'ecosistema e che consumano ossigeno (forse più dei pesci e dei coralli) e spesso ci dimentichiamo di mettere in conto in caso di black-out, mi riferisco a batteri, vermi, lumache, spugne e quant'altro. Quando ci fu, qualche anno fa, il famoso black-out, che dalle mie parti durò più di 12 ore in una vasca avevo una coppia di salvini che avevano deposto e le uova schiusero 4 giorni prima dell'evento, proprio nel momento più critico perchè avevano appena perso il sacco vitellino e dovevano cominciare a nutrirsi eppure non ebbi praticamente perdite, n'è il sistema ne risentì più di tanto e c'erano sicuramente più di 100 piccoli. Nell'acquario marino, in generale, ci sono molti più giocatori in campo rispetto al dolce. ;-) |
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luciafer, la tua esperienza quindi confermerebbe la mia teoria della decina di ore di autonomia come minimo? In pratica ho detto una cosa più che ovvia mi sa... :-))
In effetti non avevo considerato tutta la microfauna, o meglio, ci avevo pensato ma senza dare molto peso al fatto che è notevolmente maggiore rispetto al dolce...tutta questa lunga serie di organismi sono i primi a morire in caso di problemi, non solo in caso di anossia giusto? Però non credo che consumino una quantità di ossigeno maggiore rispetto a pesci e coralli..poi per carità non lo so, ma in termini di biomassa sono comunque meno rispetto a un pesce, e dal punto di vista metabolico non credo consumino molto di più, anche perché in una situazione di "equilibrio tra produzione e consumazione vanno inserite anche tutte le varie alghe e cianobatteri che comunque bilanciano il consumo fino a quando c'è luce... forse sono proprio i cianobatteri che permettono l'autonomia della vasca... #24 |
Invertendo la domanda... un' unica, grande acropora che occupa praticamente tutta la vasca... consumerà meno ossigeno di altri 10 coralli che insieme hanno la sua stessa massa?
No... Non è questione di biomassa, diversificazione o alleopatie... il fatto che spesso le vasche schiattino in nostra assenza è dettata principalmente da 2 fattori chiave: 1) la legge di Murphy 2) il fatto che nessun acquario marino è completamente autosufficiente neanche con il più largo uso di tecnologie...... l' equilibrio resta tale finchè la mano del gestore lo tiene sott'occhio e riesce a leggere e capire quello che succede in vasca, adattandosi giorno per giorno alla sua evoluzione nella propria gestione... Basta poco, in nostra assenza, a creare drastiche carenze di ossigeno o squilibri della temperatura... il BOD è costante e proporzionale alla massa vivente che ospitiamo in vasca, poco importa se sono 100 acropore o un tonno pinne gialle... nei (sempre) pochi litri di una vasca, gli sbalzi di ossigeno sono sempre in agguato anche con brevi black-out... Senza contare il fatto che anche in un nanoreef di 30 litri e con dentro sole rocce, è facile stimare una presenza di almeno un centinaio di organismi viventi diversi... cosa che in un dolce è impensabile, e che influisce non poco sulla precaria stabilità di una qualunque vasca... è un microcosmo che si evolve e cambia in continuazione... |
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Sarà un'altra avventura.... altre esperienze..... altre conoscenze del bellissimo mondo acquariofilo. ;-) livia, se muore un pesce in acqua dolce, quanto ci vuole per essere consumato? Direi parecchi giorni..... in acqua marina viene consumato in un batter d'occhi.... e non per la corrosività dell'acqua salata ma per tutta la microfauna che popola l'acquario e se mangiano, sporcano, consumano ecc. ecc. basta distrarsi un attimo e........... :-)) -05 |
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infatti parlando di differenza di biomassa intendevo rapportare la quantità di massa di pesci e coralli rispetto a quella dei microrganismi..la richiesta di ossigeno totale non cambia ma ogni organismo ha la sua, sempre costante, ma diversa dalle altre...(credo...)
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Ad esempio, prendendo in considerazione solo l'ossigeno come fattore determinante della stabilità della vasca, una minore quantità di animali che consumano ossigeno fa si che ce ne sia di più a disposizione in caso di incidenti come i black out, il che prolungherebbe l'autonomia della vasca da quel punto di vista (in più se ci sono meno animali c'è anche più spazio per l'insediamento di alghe e produttori, per cui la quantità di ossigeno prodotta è anche di più, ma questo è secondario...) Quote:
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lo dicevo io che era un topic interessante :-))
OT Fernà...se passi al dolce puoi pure buttare via il mio numero #07 -04 |
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Con un numero ridotto di organismi non avremmo questo problema, se non che a lungo termine, quando anche questi coralli si espanderanno troppo, SE avranno nutrimento a sufficienza (quindi se qualcuno desse loro mangimi, ecc..)....è chiaro che in questo caso sarebbe necessaria la mano dell'uomo, ad esempio togliendo coralli troppo grandi: ci ritroveremmo nè più nè meno come se la vasca l'avessimo riempita da subito e continuremmo a lottare per mantenere quella sorta di equilibrio che tiene in vita la vasca.... Meno organismi "gestibili" significa più risorse per il sistema e, quindi, tornando alla tesi iniziale, maggiore resistenza e resilienza... |
Jonny85, non ne sono molto convinto.
Come diceva anche rama in un precedente intervento, anche se mettessimo solo rocce vive avremmo una popolazione così variegata e così instabile che si evolve nel tempo che è difficile prevederne gli sviluppi. La maturazione in acquario marino è completamente diversa dall'acqua dolce perchè ci sono in ballo una quantità di processi che non è possibile ricreare se non con il tempo. Perchè di colpo scompaiono i ciano e ti ritrovi con delle alghe che non avevi mai visto e poi di colpo vengono sostituite da altre? Perchè ogni vasca è una storia a sè? Se avviassimo più vasche, una vicina all'altra, con le stesse caratteristiche e con la stessa attrezzatura pensi che dopo qualche mese saranno identiche nella popolazione? Io sono sicuro che ognuna sarebbe diversa dall'altra. ;-) |
non sono molto daccordo,sul paragonare un dolce a un marino,nel senso in un'acquario dolce cosa si mette? pesci e piante.....ora se con un marino allestito come un dolce avremmo pesci e alghe...lascia ch ci sia tutta la microfauna che si vuole,ma reggerebbe quanto un dolce secondo me.
Il nostro problema è che abbiamo tanti animali in più che crescono respirano e mangiano,che sia poi solo una specie di acropora o che siano 100, sempre e comunque invaderanno tutto lo spazio vitale disponibile,e come è ovvio che sia più la vasca è piena più i rischi aumentano,così come diminuiscono le possibilità in caso di quasti di soppravivenza. |
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In più le popolazioni di microrganismi oscillano anche per molto tempo proprio perché sono centinaia di specie diverse e competono moltissimo, ma se le condizioni ambientali non variano alla fine si stabilizzano e ricominciano ad oscillare solo se le condizioni cambiano di nuovo (temperatura, salinità...) è comunque improbabile che scompaiano delle specie Quote:
Questo è un discorso relativo non solo agli acquari, ma negli acquari avvengono, in piccolo, le stesse cose che avvengono in mare...le successioni avvengono e basta, non sono controllabili... Per i coralli avviene la stessa e identica cosa, l'unica differenza è nel fatto che essendo visibili sono più controllati, ma se esplode la popolazione di una specie di corallo o esplode la popolazione di cianobatteri il risultato finale non è molto diverso...e in entrambi i casi l'esplosione può essere causata da una variazione minima... |
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I cianobatteri ci sono anche in acqua dolce. Non sono daccordo che reggerebbero allo stesso modo, come hai detto tu, perchè in acqua marina c'è una biodiversità decisamente maggiore rispetto all'acqua dolce, con processi più complessi. |
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Il problema è che le alghe non le vogliamo e questo è contronatura,nel senso che in natura le alghe sono molto superiori al resto della popolazione,cosa che nelle nostre vasche è esattamente l'opposto. Ovviamente tutto IMHO ;-) |
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Cristian, circa 10 anni fa, nelle tante alternanze dolce-marino, ho allestito un acquario marino di 400 litri con 3 soli pesci (echidna nebulosa, zebrasoma xanturum, pterois volitans) e oltre ai soliti filtri ho costruito un filtro ad alghe sopra l'acquario tra i neon e vi facevo scorrere l'acqua di ritorno dalla sump.
Ogni settimana, 10 giorni toglievo non meno di 3-4 chili di alghe e nonostante tutto dovevo stare molto attento alla gestione, viceversa, dopo questo acquario ne ho fatto uno di 600 litri di acqua dolce con biotopo tanganica e quindi pochissime piante se non 4-5 anubias, pesci a decine tra cui frontose che sono arrivate a 30 cm e ti posso assicurare che erano completamente diversi nella gestione. ;-) |
luciafer, ma è ovvio ;-) non parlo di gestione,si stà parlando di possibili danni,penso che se ti si fermava la luce allora,non avresti i danni che avresti ora che hai una vasca strapiena e con un DSB.
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Proprio quando ci fu il black-out avevo anche un acquario, come ho già detto un po più piccolo del tanganica (400 litri) allestito con uno strato di sabbia di sabbia fine (tipo DSB) di 10cm con pochissime piante, perchè anchesso con ciclidi, e nonostante più di 12 ore senza energia elettrica non è successo niente di rilevante, solo un po di boccheggiamenti che ho risolto in breve con qualche goccia di acqua ossigenata. Quando, invece mi è mancata la corrente elettrica per lavori alla rete, già dopo un paio d'ore l'acquario marino con i soli pesci è andato in sofferenza. |
mhhh booo ti dirò è saltata anche a altri la corrente..anche al mio negoziante da sabato notte o domenica (esattamente non lo sà) a lunedì quando ha aperto, ma dove tiene i pesci danni non ne ha visti,dove tiene gli invertebrati ha avuto tutto morto.
Magari c'entra anche l'allestimento....non sò, ci sono esperienze come le tue e altre diverse,starà nel fatto che come giustamente hai detto che ogni vasca è un mondo a sè. Comunque una bella grattata fà sempre bene :-)) |
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Tornando alla domanda iniziale, secondo me c'e' una differenza importante tra dolce e marino che o mi e' sfuggito o non e' stata evidenziata.
L'ossigeno in acqua salata satura a concentrazioni molto inferiori del dolce, quindi la basa della autonomia molto minore sta qui. C'e' meno ossigeno nell'acqua, finisce prima! Per questo e' cosi' importante il movimento. Poi ovviamente + coralli e pesci e rocce vive abbiamo, piu' rapidamente si consuma, ma da quello che ho letto e per una esperienza personale andata bene direi che una vasca marina puo' reggere dalle 2 alle 6 ore di blackout quasi senza risentirne, poi si passa all'inizio del degrado che si puo' passare dal semplice aumento di inquinamento che si risolve in na settimana, fino al collasso di tutto il microsistema biologico. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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