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Curativi in acquario sotto sequestro! Appello dalle aziende.
Faccio una premessa in modo da spiegare brevemente la situazione.
I curativi per l'acquario prodotti da diverse aziende del settore risultano oggi illegali a causa di recenti normative in materia che obbligano le aziende produttrici a richiedere dei permessi particolari estremamente costosi sia da un punto di vista dei permessi che da un punto di vista burocratico. A tal riguardo mi scrive oggi Il Sig. Ferruccio Zanon, titolare dell'azienda Prodac. Copio e incollo quanto ha scritto ad AcquaPortal: Cari amici come già saprete il nostro settore è entrato in una fase drammatica. Il NAS sta sequestrando, sembra tutti, i prodotti curativi per pesci d'acquario. E quando abbiamo bisogno di salvare i nostri pesci che facciamo? Li lasceremo morire? Non abbiamo scelta. La burocrazia ci impone dei costi enormi che non è nemmeno pensabile di poter sostenere, solo per la ricerca e la tassa per poterli vendere è incredibilmente enorme. Solo la volontà del Ministero potrebbe salvare l'acquariologia. Non so chi potrà avere pesci che non si ammalino mai! Cosa si potrebbe fare? Chi ha qualche idea la esponga, magari all'associazione AIPA. Con tristezza vi saluto. Ferruccio Zanon Aggiunge poi in un'altra e-mail quanto segue: ... personalmente ritengo giusto che il pubblico sia informato... Se non erro siamo circa 15 aziende coinvolte con circa 60 prodotti finiti sotto sequestro. Di certo è che se il ministero non ci aiuta credo che ben pochi azzardino di mettere in commercio prodotti a rischio denuncie. Il rischio per l'acquariofilo è quello di non trovare più nei negozi prodotti per curare anche il semplice ichthyo. Specifico che l'AIPA è l'associazione delle aziende di settore. Qui http://www.aipaonline.it trovate tutte le info. Io avvertirò l'AIPA di questo topic in modo che possano leggere i vostri interventi, che mi auguro possano essere utili a trovare una soluzione. Mi auguro anche che qualche rappresentante dell'AIPA possa intervenire se necessario su questo topic per dare maggiori informazioni. Prego tutti di mantenere un comportamente serio e propositivo e soprattutto di evitare inutili polemiche. Grazie. |
Curativi in acquario sotto sequestro! Appello dalle aziende.
Faccio una premessa in modo da spiegare brevemente la situazione.
I curativi per l'acquario prodotti da diverse aziende del settore risultano oggi illegali a causa di recenti normative in materia che obbligano le aziende produttrici a richiedere dei permessi particolari estremamente costosi sia da un punto di vista dei permessi che da un punto di vista burocratico. A tal riguardo mi scrive oggi Il Sig. Ferruccio Zanon, titolare dell'azienda Prodac. Copio e incollo quanto ha scritto ad AcquaPortal: Cari amici come già saprete il nostro settore è entrato in una fase drammatica. Il NAS sta sequestrando, sembra tutti, i prodotti curativi per pesci d'acquario. E quando abbiamo bisogno di salvare i nostri pesci che facciamo? Li lasceremo morire? Non abbiamo scelta. La burocrazia ci impone dei costi enormi che non è nemmeno pensabile di poter sostenere, solo per la ricerca e la tassa per poterli vendere è incredibilmente enorme. Solo la volontà del Ministero potrebbe salvare l'acquariologia. Non so chi potrà avere pesci che non si ammalino mai! Cosa si potrebbe fare? Chi ha qualche idea la esponga, magari all'associazione AIPA. Con tristezza vi saluto. Ferruccio Zanon Aggiunge poi in un'altra e-mail quanto segue: ... personalmente ritengo giusto che il pubblico sia informato... Se non erro siamo circa 15 aziende coinvolte con circa 60 prodotti finiti sotto sequestro. Di certo è che se il ministero non ci aiuta credo che ben pochi azzardino di mettere in commercio prodotti a rischio denuncie. Il rischio per l'acquariofilo è quello di non trovare più nei negozi prodotti per curare anche il semplice ichthyo. Specifico che l'AIPA è l'associazione delle aziende di settore. Qui http://www.aipaonline.it trovate tutte le info. Io avvertirò l'AIPA di questo topic in modo che possano leggere i vostri interventi, che mi auguro possano essere utili a trovare una soluzione. Mi auguro anche che qualche rappresentante dell'AIPA possa intervenire se necessario su questo topic per dare maggiori informazioni. Prego tutti di mantenere un comportamente serio e propositivo e soprattutto di evitare inutili polemiche. Grazie. |
Forse quelli del ministero non hanno ben presente (oppure si) che numero di persone,dipendenti e appassionati, ci sia dietro il movimento acquariofilo.Sarebbe forse di qualche utilità portarli a conoscenza di numeri,reali??Potrebbe essere utile una petizione portata avanti da associazioni e community varie??
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Forse quelli del ministero non hanno ben presente (oppure si) che numero di persone,dipendenti e appassionati, ci sia dietro il movimento acquariofilo.Sarebbe forse di qualche utilità portarli a conoscenza di numeri,reali??Potrebbe essere utile una petizione portata avanti da associazioni e community varie??
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a quanto ho capito la normativa esiste già da tempo, solo nell'ultima settimana ha visto applicazione.
per fare una legge ci vuole poco, per metterla in pratica ancora meno, discutere coscientemente sull'efficacia e sulla sensatezza di una normativa circa la vita di un essere vivente richiede una sensibilità che solo chi è rispettoso della vita può avere. pare che questa normativa abbia come fine la tutela degli animali, e dico pare per il semplice fatto che ovviamente, in realtà, siamo ben coscienti che non è così. e siamo fermamente decisi nel portare avanti la nostra convinzione perchè è il puro amore per gli animali che manteniamo nei nostri acquari che ci spinge a fare di tutto per mantenerli nel modo corretto. e ringraziamo le aziende che fino ad ora ci hanno aiutato a fare ciò perchè le indicazioni allegate al medicinale ci hanno sempre spiegato come adoperarli nella maniera corretta. a conti fatto penso che la normativa abbia solo come fine secondario la tutela dell'animale, il suo scopo è qello di risolvere un problema burocratico più che altro. ma sappiamo tutti che la burocrazia passa in secondo piano quando ne va della tutela di un essere vivente, la cui vita NON può essere messa in pericolo fin quando tale problema non verrà risolto. la soluzione a problemi che non competono l'acquariofilo e i suoi animali non può gravare su questi ultimi. in sostanza: l'applicazione di tale nomrativa tutela veramente gli animali? non avrebbe avuto più senso risolvere i problemi burocratici prima di mettere fuori legge i medicinali? non sarebbe stato più umano nei confronti nei nostri animali regolamentare le vendite dopo aver risolto meri problemi burocratici invece di arrivare al proibizionismo senza avere una soluzione efficacie a portata di mano? |
a quanto ho capito la normativa esiste già da tempo, solo nell'ultima settimana ha visto applicazione.
per fare una legge ci vuole poco, per metterla in pratica ancora meno, discutere coscientemente sull'efficacia e sulla sensatezza di una normativa circa la vita di un essere vivente richiede una sensibilità che solo chi è rispettoso della vita può avere. pare che questa normativa abbia come fine la tutela degli animali, e dico pare per il semplice fatto che ovviamente, in realtà, siamo ben coscienti che non è così. e siamo fermamente decisi nel portare avanti la nostra convinzione perchè è il puro amore per gli animali che manteniamo nei nostri acquari che ci spinge a fare di tutto per mantenerli nel modo corretto. e ringraziamo le aziende che fino ad ora ci hanno aiutato a fare ciò perchè le indicazioni allegate al medicinale ci hanno sempre spiegato come adoperarli nella maniera corretta. a conti fatto penso che la normativa abbia solo come fine secondario la tutela dell'animale, il suo scopo è qello di risolvere un problema burocratico più che altro. ma sappiamo tutti che la burocrazia passa in secondo piano quando ne va della tutela di un essere vivente, la cui vita NON può essere messa in pericolo fin quando tale problema non verrà risolto. la soluzione a problemi che non competono l'acquariofilo e i suoi animali non può gravare su questi ultimi. in sostanza: l'applicazione di tale nomrativa tutela veramente gli animali? non avrebbe avuto più senso risolvere i problemi burocratici prima di mettere fuori legge i medicinali? non sarebbe stato più umano nei confronti nei nostri animali regolamentare le vendite dopo aver risolto meri problemi burocratici invece di arrivare al proibizionismo senza avere una soluzione efficacie a portata di mano? |
Il primo problema è che i pesci ammalati non guaiscono e non miagolano, quindi voltargli le spalle è molto più semplice rispetto ad un cane o un gatto.
Il secondo problema è che portare un cane dal veterinario risulta abbastanza agevole... mettere un discus sul lettino del veterinario per provargli la pressione è un pò più complesso. Si vendono i medicinali da banco al supermercato, si può e si deve trovare una soluzione anche per i nostri pesciolini. Personalmente sono pronto a sottoscrivere e mi impegnerei a far firmare a quante più persone possibile un documento/petizione in tal senso (tra l'altro se ne parlava proprio ieri al congresso AIC) :-)) |
Il primo problema è che i pesci ammalati non guaiscono e non miagolano, quindi voltargli le spalle è molto più semplice rispetto ad un cane o un gatto.
Il secondo problema è che portare un cane dal veterinario risulta abbastanza agevole... mettere un discus sul lettino del veterinario per provargli la pressione è un pò più complesso. Si vendono i medicinali da banco al supermercato, si può e si deve trovare una soluzione anche per i nostri pesciolini. Personalmente sono pronto a sottoscrivere e mi impegnerei a far firmare a quante più persone possibile un documento/petizione in tal senso (tra l'altro se ne parlava proprio ieri al congresso AIC) :-)) |
mario86, se sai qualcosa di più specifico in merito, ce lo puoi riportare? Perchè io mi ricordo poco. Mi piacerebbe capire di preciso cosa deve fare un'azienda per regolamentare un medicinale e i costi che eventualmente dovrebbe sostenere, proprio per far capire a tutti il perchè questo non avviene. Ciao ;-)
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mario86, se sai qualcosa di più specifico in merito, ce lo puoi riportare? Perchè io mi ricordo poco. Mi piacerebbe capire di preciso cosa deve fare un'azienda per regolamentare un medicinale e i costi che eventualmente dovrebbe sostenere, proprio per far capire a tutti il perchè questo non avviene. Ciao ;-)
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http://europa.eu/scadplus/leg/it/lvb/l21231.htm
ciò che mi scandalizza è come è stata applicata la direttiva, ciò che mi irrita sono le tempistiche. come vedo il prossimo futuro: il piccolo negoziante onesto, per il solo amore degli animali e stanco dei clienti che vengono in negozio sostenendo che l'Italia non tutela gli animali, cercherà di vendere materiale sotto banco, cosciente del guadagno marginale e dell'elevatissimo rischio di multe. i grandi negozi o le catene di negozi dedicheranno un'apposita zona ai medinali, zona che sarà di responsabilità di un veterinario che periodicamente passerà a controllare tutto, guadagno marginale per il negoziante dato dalla vendita dei medicinali e costi altissimi dati dalla preparazione di una zona adeguata. purtroppo non c'è altra scelta, se i clienti smettono di comprare la loro azienda viene distrutta. ovviamente prima di andare nel negozio in regola o in farmacia a comprare il medicinale bisognerà andare dal veterinario (magari che non è neppure ittiopatolo), gli si chiede il prodotto, gli si da 10 euro e si va a comprare il prodotto di cui si ha bisogno ad un costo di 3/4 euro (esempio: lumachicida) |
Petizione popolare
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beh... se non ricordo male qualche tempo fa fu aumentata l'iva dei pesci ornamentali....
a quanto parte non piacciono i pesci al governo... io opterei per il contrabbando e ricerca privata :-D :-D :-D cmq metterei il topic come importante in tutte le sezioni |
beh... se non ricordo male qualche tempo fa fu aumentata l'iva dei pesci ornamentali....
a quanto parte non piacciono i pesci al governo... io opterei per il contrabbando e ricerca privata :-D :-D :-D cmq metterei il topic come importante in tutte le sezioni |
Quote:
Per es. per l'uso umano, l'acido acetilsalicilico contenuto in molti preparati analgesici-antinfiammatori, potenzialmente può provacare allergie fino allo stato di schok anafilattico e l'uso improprio e continuativo gravissimi danni all'apparato digerente. In entrambi i casi suddetti, i farmaci a base di acido acetilsalicilico che si acquistano anche al supermercato e senza necessità di ricetta medica, potrebbero avere effetti gravissimi sulla persona. Detto ciò, per quanto sopra è riportato, non si capisce perchè per acquistare un antiparassitario per l'ittio oppure un antibatterico per la corrosione delle pinne dei pesci, dovrebbe essere necessario sborzare la parcella di euro X per farsi rilasciare una ricetta dal veterinario. #07 |
proverò a informarmi essendo un pochino nel settore, comuqnue io ripeto, noi abbiamo i permessi per tenere due farmaci che coprono un ampissimo range di malattie. A dirla tutta, i due che teniamo bastano e avanzano per le malattie dell' acquariofilo medio. Certo che non curano gli endoparassiti dei loricaridi selvatici, quello è un bel fastidio, come tutte le malattie e parassitosi dei pesci selvatici, magari ricercati... #07
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Mr. Hyde, puoi dirci la marca dei medicinali che sono "in regola"?
Grazie ;-) |
Più che altro sarebbe utile sapere che adempimenti ha richiesto (e che costi) l'ottenimento del permesso di vendita #24
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Noi abbiamo la possibilità di tenere DESSAMOR e FAUNAMOR... per il resto non vi so dire nulla..
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Scusate, ma ho capito bene? Il permesso va richiesto per ogni singolo farmaco?
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Scusate, ma ho capito bene? Il permesso va richiesto per ogni singolo farmaco?
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Mi accodo a Paolo Piccinelli
Quote:
Per quanto ne so potrebbe essere benissimo che le aziende che già fanno prezzi alti, sanno che ad un aumento ulteriore di prezzo meno gente comprerà i medicinali, per cui o abbassano i prezzi (guadagno minore) o si attaccano (guadagno minore). Perchè se come dicemario86 la legge c'era da un po', come mai le aziende per adesso hanno semplicemente fatto finta di nulla ? Non potevano avvertire prima che i NAS sequestrassero tutto ? polimarzio, tu parli dell'aspirina, ma del nimesulide ( aulin ) nessuno sa nulla ? Il nimesulide è considerato epatotossico, è proibito in 3 stati, viene venduto illegalmente da quasi tutti i farmacisti senza ricetta e viene abusato in maniera esagerata, come fossero caramelle, soprattutto dalle donne, che sono coloro a cui fa più male. |
Mi accodo a Paolo Piccinelli
Quote:
Per quanto ne so potrebbe essere benissimo che le aziende che già fanno prezzi alti, sanno che ad un aumento ulteriore di prezzo meno gente comprerà i medicinali, per cui o abbassano i prezzi (guadagno minore) o si attaccano (guadagno minore). Perchè se come dicemario86 la legge c'era da un po', come mai le aziende per adesso hanno semplicemente fatto finta di nulla ? Non potevano avvertire prima che i NAS sequestrassero tutto ? polimarzio, tu parli dell'aspirina, ma del nimesulide ( aulin ) nessuno sa nulla ? Il nimesulide è considerato epatotossico, è proibito in 3 stati, viene venduto illegalmente da quasi tutti i farmacisti senza ricetta e viene abusato in maniera esagerata, come fossero caramelle, soprattutto dalle donne, che sono coloro a cui fa più male. |
Copio e incollo una nuova e-mail del Sig. Zanon:
Cari amici, alla riunione AIPA di ieri rigurdante a fare il punto della situazione per il problema curativi si è arrivati ad una conclusione. Per prima cosa trovare un legale che ci aiuti in questa situazione e per seconda trovare un aggancio con qualche politico del ministero della sanità per poter sperare di far cambiare la legge. Attualmente è costosissimo poter registrare l'officina di produzione e finanziare la ricerca e la tassa. E' impensabile sostenere queste spese. Ora se qualcuno del nostro hobby avesse la possibilità di conoscere il Ministro giusto saremo tutti grati se si facesse avanti e tramite voi lo comunicasse all'AIPA. Ferruccio Zanon |
Copio e incollo una nuova e-mail del Sig. Zanon:
Cari amici, alla riunione AIPA di ieri rigurdante a fare il punto della situazione per il problema curativi si è arrivati ad una conclusione. Per prima cosa trovare un legale che ci aiuti in questa situazione e per seconda trovare un aggancio con qualche politico del ministero della sanità per poter sperare di far cambiare la legge. Attualmente è costosissimo poter registrare l'officina di produzione e finanziare la ricerca e la tassa. E' impensabile sostenere queste spese. Ora se qualcuno del nostro hobby avesse la possibilità di conoscere il Ministro giusto saremo tutti grati se si facesse avanti e tramite voi lo comunicasse all'AIPA. Ferruccio Zanon |
io sono molto pessimista....sarà che io credo moooooolto poco nello stato.....e credo ancora meno che abbia la voglia di soffermarsi su una legge riguardante i pesci d'acquario....però sicuramente si deve fare qualcosa!!!!!
Come dice Mr.Hyde quei due "medicinali" dei quali la vendita non richiede ricetta servono per curare la maggior parte delle malattie (mi pare siano per ittio micosi e alcune infezioni batteriche), ma è pur vero che a volte servono medicinali diversi...magari piu specifici...e allora come si fa?!?!!? Credo che per prima cosa starò ancora piu attento (se possibile) alle mie vasche...alla scelta dei pesci che compro...e a quarantenarli bene... In piu senza tutti sti medicinali la scelta del negoziante di fiducia dovra essere ancora piu accurata e ponderata in modo da avere una persona che ti aiuti davvero ad azzeccare le soluzioni ai vari problemi al primo colpo. Io comunque non ho ancora capito cosa si dovrà fare per avere un medicinale...cioe...il veterianrio medio non ne capisce nulla....a meno che non è un acquariofilo!!!!....la maggior parte dei negozianti ne sa molto di piu di qualsiasi vetrerinario (almeno i negozianti "acquariofili"!!!) e quindi di certo finora non ha avuto necessita di avvalersi del consulto di alcun veterinario....non so.... ...sono dell'idea anche io che molti negozianti magari si faranno fare loro ricette e venderanno sottobanco...magari a prezzi maggiorati.... |
io sono molto pessimista....sarà che io credo moooooolto poco nello stato.....e credo ancora meno che abbia la voglia di soffermarsi su una legge riguardante i pesci d'acquario....però sicuramente si deve fare qualcosa!!!!!
Come dice Mr.Hyde quei due "medicinali" dei quali la vendita non richiede ricetta servono per curare la maggior parte delle malattie (mi pare siano per ittio micosi e alcune infezioni batteriche), ma è pur vero che a volte servono medicinali diversi...magari piu specifici...e allora come si fa?!?!!? Credo che per prima cosa starò ancora piu attento (se possibile) alle mie vasche...alla scelta dei pesci che compro...e a quarantenarli bene... In piu senza tutti sti medicinali la scelta del negoziante di fiducia dovra essere ancora piu accurata e ponderata in modo da avere una persona che ti aiuti davvero ad azzeccare le soluzioni ai vari problemi al primo colpo. Io comunque non ho ancora capito cosa si dovrà fare per avere un medicinale...cioe...il veterianrio medio non ne capisce nulla....a meno che non è un acquariofilo!!!!....la maggior parte dei negozianti ne sa molto di piu di qualsiasi vetrerinario (almeno i negozianti "acquariofili"!!!) e quindi di certo finora non ha avuto necessita di avvalersi del consulto di alcun veterinario....non so.... ...sono dell'idea anche io che molti negozianti magari si faranno fare loro ricette e venderanno sottobanco...magari a prezzi maggiorati.... |
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Ciao ;-) |
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da quanto ho sentito molti negozianti (se non tutti) già sapevano di questa normativa, così come le aziende. premesso che non credo assolutamente che le grosse aziende e i negozianti basino il loro profitto sulla vendita di medicinali ritengo che questi ultimi venissero commercializzati per il solo scopo di offrire un prodotto indispensabile al buon mantenimento degli animali... i negozianti vendono di tutto: acquari, accessori, piante, pesci, mangime...perchè rischiare multe per vendere medicinali se non per la sola tutela dell'animale stesso? |
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da quanto ho sentito molti negozianti (se non tutti) già sapevano di questa normativa, così come le aziende. premesso che non credo assolutamente che le grosse aziende e i negozianti basino il loro profitto sulla vendita di medicinali ritengo che questi ultimi venissero commercializzati per il solo scopo di offrire un prodotto indispensabile al buon mantenimento degli animali... i negozianti vendono di tutto: acquari, accessori, piante, pesci, mangime...perchè rischiare multe per vendere medicinali se non per la sola tutela dell'animale stesso? |
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Però. è pur vero che in Italia i prodotti ad uso acquariofilo, ed in particolare i biocondizionatori, i mangimi ecc... hanno un costo relativamente esagerato in confronto all'effettivo e futile valore del prodotto acquistato. :-) |
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Però. è pur vero che in Italia i prodotti ad uso acquariofilo, ed in particolare i biocondizionatori, i mangimi ecc... hanno un costo relativamente esagerato in confronto all'effettivo e futile valore del prodotto acquistato. :-) |
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Comunque non voglio far polemica, ma mi pare un discorso da ingenui dire che le aziende commerciano i medicinali per il bene dei pesci, altrimenti non ci sarebbero questi prezzi, come appunto dice polimarzio. Se un pesce muore per una malattia, una volta lo si ricompra, anche 2, forse 3, ma in un acquario è impossibile che non si ammali MAI nessuno e senza medicine per curare i pesci, la gente abbandonerebbe l'hobby; quindi produrre le medicine è nel loro interesse, non facciamoci illusioni. Vorrei sapere gentilmente dal Signor Zanon quanto sono effettivamente queste cifre e come mai, dato che a quanto ho capito si tratta principalmente di costi iniziali e che non si perpetuano nel tempo, non viene semplicemente abbassato di poco il guadagno a singolo prodotto (o alzato il costo come più probabile) per recuperare le spese di cui tempo fa si dovrebbero essere per legge occupati. Spero che quanto ho scritto non venga considerato aggressivo o accusatorio, non era assolutamente nelle mie intezioni, ma voglio capire com'è realmente la situazione. |
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Comunque non voglio far polemica, ma mi pare un discorso da ingenui dire che le aziende commerciano i medicinali per il bene dei pesci, altrimenti non ci sarebbero questi prezzi, come appunto dice polimarzio. Se un pesce muore per una malattia, una volta lo si ricompra, anche 2, forse 3, ma in un acquario è impossibile che non si ammali MAI nessuno e senza medicine per curare i pesci, la gente abbandonerebbe l'hobby; quindi produrre le medicine è nel loro interesse, non facciamoci illusioni. Vorrei sapere gentilmente dal Signor Zanon quanto sono effettivamente queste cifre e come mai, dato che a quanto ho capito si tratta principalmente di costi iniziali e che non si perpetuano nel tempo, non viene semplicemente abbassato di poco il guadagno a singolo prodotto (o alzato il costo come più probabile) per recuperare le spese di cui tempo fa si dovrebbero essere per legge occupati. Spero che quanto ho scritto non venga considerato aggressivo o accusatorio, non era assolutamente nelle mie intezioni, ma voglio capire com'è realmente la situazione. |
Sinceramente, l'ultima e-mail del sig. Zanon sopra riportata da Marco AP mi ha lasciato molto perplesso #13 Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri che stanno seguendo questa discussione.
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Sinceramente, l'ultima e-mail del sig. Zanon sopra riportata da Marco AP mi ha lasciato molto perplesso #13 Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri che stanno seguendo questa discussione.
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Pesciu, la ricetta dal veterinario però sono io a pagarla per un antibiotico
e dato che il veterinario non vede il mio animale sofferente come fa a sapere se effettivamente mi serve oppure no? e finchè il gatto non c'era tutti avevamo vantaggio, gli animali in primis. a me può interessare relativamente dei costi di un'azienda, ma dato che sono io a dover pagare per una burocrazia inefficiente sarò subito pronto a firmare una petizione con nome, cognome ed indirizzo a favore dei miei animali per aggancio politico secondo me si intende qualcuno con una certa sensibilità disposto a ridiscutere questo tipo di applicazione della normativa |
Pesciu, la ricetta dal veterinario però sono io a pagarla per un antibiotico
e dato che il veterinario non vede il mio animale sofferente come fa a sapere se effettivamente mi serve oppure no? e finchè il gatto non c'era tutti avevamo vantaggio, gli animali in primis. a me può interessare relativamente dei costi di un'azienda, ma dato che sono io a dover pagare per una burocrazia inefficiente sarò subito pronto a firmare una petizione con nome, cognome ed indirizzo a favore dei miei animali per aggancio politico secondo me si intende qualcuno con una certa sensibilità disposto a ridiscutere questo tipo di applicazione della normativa |
qua in Italia è veramente pazzesco.Qualsiasi cosa fai o non fai,con una gamba sei sempre nel carcere!!!E ogni anno diventa più esagerato.
Tornando al tema,penso la maggior parte se non tutte le ditte sapevano benissimo di questa legge.La XXXX per esempio,vendeva fino ora i medicinali come biocondizionatori.Sull' etticetta non c'è nemmeno una descrizione del contenuto.Certo che una cosa cosi non va a lungo.Dovevano impegnarsi prima a mettersi in regola.Penso che non sia una cosa cosi impossibile.E dei costi,ma, io non so cosa sono questi costi in euro! La cosa più bella però,che i veri farmaci,come Protazol,Argulol ecc,in Austria e Germania si comprano normale in negozio.Senza gran che!!Meno male facciamo tutti parte della comunità europea,solo nello stato sbagliato #12 Vediamo come va a finire questo giallo acquariofilo.... |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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