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-   -   aiuto:acquario 600L,troppo peso x il pavimento?Metodi?? (http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=159203)

dep-aq 14-02-2009 00:03

aiuto:acquario 600L,troppo peso x il pavimento?Metodi??
 
cavolo...ho trovato un fighissimo acquario che fa proprio al caso mio(http://www.rena.fr/Products/Product.aspx?ProductID=264) ma ora i miei mi fanno storie xke bisogna controllare e far vedere se regge il pavimento,ma cmq nessun architetto,ingegnere sara mai certo al cento per cento che sia sicuro visto che sono al 3o piano...come risolvo?????????????????
ci sono modi per rendere il tutto sicuro???dite dite

cavolo 700kg li regge dove dico io,c'è una trave...

dep-aq 14-02-2009 00:03

aiuto:acquario 600L,troppo peso x il pavimento?Metodi??
 
cavolo...ho trovato un fighissimo acquario che fa proprio al caso mio(http://www.rena.fr/Products/Product.aspx?ProductID=264) ma ora i miei mi fanno storie xke bisogna controllare e far vedere se regge il pavimento,ma cmq nessun architetto,ingegnere sara mai certo al cento per cento che sia sicuro visto che sono al 3o piano...come risolvo?????????????????
ci sono modi per rendere il tutto sicuro???dite dite

cavolo 700kg li regge dove dico io,c'è una trave...

St_eM 14-02-2009 00:35

600 lt + il vetro + allestimento direi che 800 kg sono ancora pochi.
Un normale solaio di abitazione dovrebbe garantire almeno 400 kg a mq ma questo non significa che puoi posizionare un carico statico al limite di questi valori, perchè poi devi anche tener conto che ci saranno persone che camminano, si spostano, al limite saltano. Immagina una festa di compleanno con 15-20 persone. Il carico dinamico non è facilmente calcolabile ed è per questo che nei calcoli delle strutture si devono mantenere sempre ampi margini di sicurezza.
Ora nel tuo caso riterrei corretto eseguire un'accurata verifica strutturale prima di sparare quasi una tonnellata su poco più di un mq di pavimento.
Potrebbe essere utile creare una base di appoggio più estesa con elementi portanti che possano aiutare le strutture esistenti o quantomeno distribuire il carico.
Direi che dovresti chiedere la consulenza di un professionista.

St_eM 14-02-2009 00:35

600 lt + il vetro + allestimento direi che 800 kg sono ancora pochi.
Un normale solaio di abitazione dovrebbe garantire almeno 400 kg a mq ma questo non significa che puoi posizionare un carico statico al limite di questi valori, perchè poi devi anche tener conto che ci saranno persone che camminano, si spostano, al limite saltano. Immagina una festa di compleanno con 15-20 persone. Il carico dinamico non è facilmente calcolabile ed è per questo che nei calcoli delle strutture si devono mantenere sempre ampi margini di sicurezza.
Ora nel tuo caso riterrei corretto eseguire un'accurata verifica strutturale prima di sparare quasi una tonnellata su poco più di un mq di pavimento.
Potrebbe essere utile creare una base di appoggio più estesa con elementi portanti che possano aiutare le strutture esistenti o quantomeno distribuire il carico.
Direi che dovresti chiedere la consulenza di un professionista.

dep-aq 14-02-2009 13:43

e su questo nn c'è dubbio....ma qualcuno cmq ha adottato dei metodi x rendere il tutto sicuro???

dep-aq 14-02-2009 13:43

e su questo nn c'è dubbio....ma qualcuno cmq ha adottato dei metodi x rendere il tutto sicuro???

Stefano s 14-02-2009 19:04

un architetto o un geometra devono essere sicuri .... o in bene o in male !!!

mica fanno i pizzettari !!!

Stefano s 14-02-2009 19:04

un architetto o un geometra devono essere sicuri .... o in bene o in male !!!

mica fanno i pizzettari !!!

FalKo 14-02-2009 19:27

Quote:

Originariamente inviata da Stefano s
un architetto o un geometra devono essere sicuri .... o in bene o in male !!!

mica fanno i pizzettari !!!

il problema e' che , a mio modo di vedere giustamente , non vogliono responsabilita' quindi nel 100% dei casi ti diranno di no

FalKo 14-02-2009 19:27

Quote:

Originariamente inviata da Stefano s
un architetto o un geometra devono essere sicuri .... o in bene o in male !!!

mica fanno i pizzettari !!!

il problema e' che , a mio modo di vedere giustamente , non vogliono responsabilita' quindi nel 100% dei casi ti diranno di no

Stefano s 14-02-2009 19:58

se trovi persone professionali .. quali dovrebbero essere non sara' cosi' !!!

Stefano s 14-02-2009 19:58

se trovi persone professionali .. quali dovrebbero essere non sara' cosi' !!!

Paolo Piccinelli 14-02-2009 20:02

dep-aq, se chiedi una perizia tecnica giurata, il geometra/architetto/ingegnere deve studiare i disegni della casa e fare calcoli, dopodichè dovrà rilasciarti un documento che attesta la capacità del solaio o della struttura in quel preciso punto.

La perizia costa qualche 100 euro, ma deve essere firmata e timbrata, e lì un tecnico ci sta attento perchè se scrive stronzate, ne va della sua iscrizione all'albo.

Se invece chiedi al cugino geometra, ti risponderà come scritto da FalKo ;-)


Personalmente (sono un tecnico) non metterei mai una vasca superiore ai 300 litri se non al piano terra.
Una 600 litri deve nascere con la casa, o meglio la casa deve nascere per poterla reggere... diversamente non fidarti, soprattutto se sotto di te vive altra gente (in questo caso devi pure chiedere il nulla osta a loro ed all'amministratore di condominio) ;-)

Paolo Piccinelli 14-02-2009 20:02

dep-aq, se chiedi una perizia tecnica giurata, il geometra/architetto/ingegnere deve studiare i disegni della casa e fare calcoli, dopodichè dovrà rilasciarti un documento che attesta la capacità del solaio o della struttura in quel preciso punto.

La perizia costa qualche 100 euro, ma deve essere firmata e timbrata, e lì un tecnico ci sta attento perchè se scrive stronzate, ne va della sua iscrizione all'albo.

Se invece chiedi al cugino geometra, ti risponderà come scritto da FalKo ;-)


Personalmente (sono un tecnico) non metterei mai una vasca superiore ai 300 litri se non al piano terra.
Una 600 litri deve nascere con la casa, o meglio la casa deve nascere per poterla reggere... diversamente non fidarti, soprattutto se sotto di te vive altra gente (in questo caso devi pure chiedere il nulla osta a loro ed all'amministratore di condominio) ;-)

dep-aq 14-02-2009 20:19

e nn c'è un modo per distribuire il peso in modo diverso??mettendo una base piu grande??

dep-aq 14-02-2009 20:19

e nn c'è un modo per distribuire il peso in modo diverso??mettendo una base piu grande??

Gianka 14-02-2009 20:48

non è bello mettere una piastra di metallo di 4 metri quadrati sotto la vasca per distribuirne il peso

come già ti hanno detto il problema è dato dai limiti delle strutture civili...dovresti studiare il posto dove posizionare la vasca sulle travi portanti ma anche in questo caso ti conviene coinvolgere un geometra/architetto e chiedergli la perizia

Gianka 14-02-2009 20:48

non è bello mettere una piastra di metallo di 4 metri quadrati sotto la vasca per distribuirne il peso

come già ti hanno detto il problema è dato dai limiti delle strutture civili...dovresti studiare il posto dove posizionare la vasca sulle travi portanti ma anche in questo caso ti conviene coinvolgere un geometra/architetto e chiedergli la perizia

dep-aq 15-02-2009 18:11

sicuro lo faro...nel mente cerco delle soluzioni...un piastra da 2 m2 pero si potrebbe fare...quanto sono alte e quanto pesano??

dep-aq 15-02-2009 18:11

sicuro lo faro...nel mente cerco delle soluzioni...un piastra da 2 m2 pero si potrebbe fare...quanto sono alte e quanto pesano??

Gianka 15-02-2009 20:27

dipende da quanto la fai fare di spessore

anche in questo caso però senti il parere di un esperto visto che è vero che poi la vasca usa una superficie più ampia per scaricare il peso ma è anche vero che devi aggiungere anche il peso della piastra

Gianka 15-02-2009 20:27

dipende da quanto la fai fare di spessore

anche in questo caso però senti il parere di un esperto visto che è vero che poi la vasca usa una superficie più ampia per scaricare il peso ma è anche vero che devi aggiungere anche il peso della piastra

St_eM 15-02-2009 23:01

Io metterei due putrelle di acciaio lungo una parete in modo da distribuire il carico su tutta la lunghezza del solaio. In questo modo oltre a distribuire il carico lo si può anche spostare agli estremi del solaio facendo lavorare le travature a taglio ed evitando indesiderate flessioni. Le putrelle poi le copri con il cartogesso a formare un gradino e a partire dal gradino puoi realizzare attorno alla vasca o al suo fianco delle armadiature o una libreria sempre usando cartongesso acciaio e cristallo o altri materiali a seconda dei gusti e dello stile della stanza. Sotto la vasca invece ricavi gli spazi tecnici per filtri e quant'altro. Ovviamente la scelta della parete va fatta con cognizione di causa.

St_eM 15-02-2009 23:01

Io metterei due putrelle di acciaio lungo una parete in modo da distribuire il carico su tutta la lunghezza del solaio. In questo modo oltre a distribuire il carico lo si può anche spostare agli estremi del solaio facendo lavorare le travature a taglio ed evitando indesiderate flessioni. Le putrelle poi le copri con il cartogesso a formare un gradino e a partire dal gradino puoi realizzare attorno alla vasca o al suo fianco delle armadiature o una libreria sempre usando cartongesso acciaio e cristallo o altri materiali a seconda dei gusti e dello stile della stanza. Sotto la vasca invece ricavi gli spazi tecnici per filtri e quant'altro. Ovviamente la scelta della parete va fatta con cognizione di causa.

hopemanu 15-02-2009 23:18

questa potrebbe essere una soluzione
i problemi esistono per essere risolti
Paolo Piccinelli, dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
ti spiego(haui detto di essere un tecnico quindi dovremo essere colleghi)
sul livello profesionale è facile dire si o no pero come hai detto te mettere un avasca da 600 lt ad un terzo piano è un po da vedere, su una trave di collegamento non ci sono rischi per quei pesi,
non dimentichiamoci che una cosa sono i carichi che si applicano nei calcoli e un'altra cosa è il carico di rottura per un solaio o trave, qui il discorso cambia
Paolo Piccinelli,
per un paio di centinaio di euro mi fai perizie giurate? il ragazzo che lavora da me ne vuole di piu per redigere una perizia senza firma
quel tipo di perizia sta perlomeno un paio di miglia di €

hopemanu 15-02-2009 23:18

questa potrebbe essere una soluzione
i problemi esistono per essere risolti
Paolo Piccinelli, dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
ti spiego(haui detto di essere un tecnico quindi dovremo essere colleghi)
sul livello profesionale è facile dire si o no pero come hai detto te mettere un avasca da 600 lt ad un terzo piano è un po da vedere, su una trave di collegamento non ci sono rischi per quei pesi,
non dimentichiamoci che una cosa sono i carichi che si applicano nei calcoli e un'altra cosa è il carico di rottura per un solaio o trave, qui il discorso cambia
Paolo Piccinelli,
per un paio di centinaio di euro mi fai perizie giurate? il ragazzo che lavora da me ne vuole di piu per redigere una perizia senza firma
quel tipo di perizia sta perlomeno un paio di miglia di €

Paolo Piccinelli 16-02-2009 12:09

Quote:

dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
...echissenefrega! :-D :-D

Io al terzo piano, senza vedere la struttura e fare i calcoli, un 600 litri non lo metterei, nè tantomeno consiglierei di metterlo. #07 #07 #07
Poi si può far notte a forza di teorie e ipotesi, ma a me hanno insegnato che per decidere servono i numeri... e i numeri qui non ci sono.

Tutto il resto sono pinzillacchere.

Paolo Piccinelli 16-02-2009 12:09

Quote:

dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
...echissenefrega! :-D :-D

Io al terzo piano, senza vedere la struttura e fare i calcoli, un 600 litri non lo metterei, nè tantomeno consiglierei di metterlo. #07 #07 #07
Poi si può far notte a forza di teorie e ipotesi, ma a me hanno insegnato che per decidere servono i numeri... e i numeri qui non ci sono.

Tutto il resto sono pinzillacchere.

fre82 16-02-2009 12:42

Quote:

Originariamente inviata da hopemanu
questa potrebbe essere una soluzione
i problemi esistono per essere risolti
Paolo Piccinelli, dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
ti spiego(haui detto di essere un tecnico quindi dovremo essere colleghi)
sul livello profesionale è facile dire si o no pero come hai detto te mettere un avasca da 600 lt ad un terzo piano è un po da vedere, su una trave di collegamento non ci sono rischi per quei pesi,
non dimentichiamoci che una cosa sono i carichi che si applicano nei calcoli e un'altra cosa è il carico di rottura per un solaio o trave, qui il discorso cambia
Paolo Piccinelli,
per un paio di centinaio di euro mi fai perizie giurate? il ragazzo che lavora da me ne vuole di piu per redigere una perizia senza firma
quel tipo di perizia sta perlomeno un paio di miglia di €

Mi permetto di entrare nel merito della discussione per fare un pò di ulteriore chiarezza...tenendo sempre conto che si fa "pour parler"..visto che nessuno ha elaborati grafici alla mano...

Allora...come tecnici, qua mi sa che ce ne siano pochi da stimare...mentre come acquariofili...massimo rispetto.

Allora: prima di tutto, per quanto riguarda un normale edificio di civile abitazione, sfido chiunque di voi a trovare con facilità una trave portante in campo di solaio sulla quale posizionare l'acquario: sarà molto più facile che il gentile amico che ci riporta i suoi dubbi abbia travi portanti in corrispondenza di murature di tamponamento e tramezzature. Qua si parla di "fortuna" nel senso che, se teniamo conto di una struttura in c.c.a., spesso e volentieri credo che sia più probabile trovarsi con travi ricalate, e perciò "visibili" anche senza necessità di elaborati grafici di progetto, in corrispondenza di pareti che ne nascondano la porzione ricalata e perciò non direttamente caricabili. Nel caso invece di travi "in spessore", ovvero completamente contenute all'interno del pacchetto di solaio e pertanto non localizzabili se non attraverso la presa visione degli elaborati, si potrebbe pensare di individuarle e sfruttarle per collocarvi sopra il carico (ovvero l'acquario, in questo caso).
Nel caso invece il nostro amico si trovi ad abitare all'interno di una delle innumerevoli strutture in muratura portante, allora scordatevi fantomatiche travi su cui poter posizionare l'acquario.

Detto questo, il carico si divide in permanente ed accidentale (almeno per quanto riguarda i solai "coperti", ovvero non le coperture..o tetti..per capirci). Ho letto di fantomatici carichi di calcolo corrispondenti a 400 Kg/mq............Semmai, il carico accidentale (che credo abbiate implicitamente menzionato) si aggira molto più comunemente sui 200 Kg/mq, per locali non suscettibili di affollamento..ovvero per un'edificio di civile abitazione...Però...il nostro splendido acquario non rientra e non può rientrare in questa categoria (vedi il riferimento a persone che saltano...che però dopo 2 ore tolgono il disturbo, mentre il nostro acquario, con tutto il suo carico, rimane lì!) poiché risulta essere a tutti gli effetti un carico PERMANENTE, che ingenera, in una struttura in c.c.a., deformazioni viscose (ovvero dovute ad un carico applicato per un tempo molto elevato o infinito) e pertanto non valutate dal progettista iniziale.

Ulteriore precisazione: parlate di calcolo ammissibile (o di esercizio, per uniformarci alla dicitura attuale) e calcolo a rottura...dimenticando però una cosa: con un calcolo alle tensioni ammissibili non si tiene conto di quanto invece prescritto e prescrivibile dalla recente (si fa per dire) normativa. Bisogna considerare sempre e comunque non solo lo stato tensionale degli elementi (ovvero, per spiegarmi, se resistono o meno!) ma anche (e soprattutto, aggiungerei) dello stato deformativo degli stessi.
Mi spiego meglio: se voi considerate una sezione di una trave in cemento armato, la data sezione potrà eventualmente "reggere" lo sforzo che noi induciamo caricandola...ma...si deformerà entro i limiti previsti?? Probabilmente, con un acuqario da 850/900 L la risposta sarà NO! Si deformerebbe talmente tanto da indurre lesioni sulle pareti di tamponamento o sulle tramezzature interne e da creare problemi a tutti gli arredi (vedi pavimenti). Questo ovviamente sempre nel fantomatico caso in cui siamo riusciti a caricare direttamente la trave!
Ma nella maggior parte dei casi ci troveremmo a caricare il solaio, non le travi. Caricare il solaio significa caricare dei travetti in c.c.a, normalmente calcolati per portare una normale distribuzione di carico che non superi certi limiti sull'unità di superficie (1 mq). La maggior parte degli acquari supera non tanto il carico per cui il solaio è stato calcolato...quanto il rapporto carico/superficie, concentrano tutto il peso su aree relativamente ridotte.

Inoltre, il fatto che ci si trovi al 3° piano non cambia assolutamente nulla, staticamente parlando. Cambia molto invece nei confronti di azioni orizzontali agenti sulla struttura...ovvero cambia se consideriamo l'azione sismica: brevemente, più aumentiamo il carico al piano, più la risposta sismica dell'edificio si modifica in virtù dell'aumento delle masse in gioco, anche se non riterrei un carico concentrato di questa entità "significativo" ai fini della variabilità della risposta sismica, anche se questo discorso è strettamente legato alle masse in gioco..e pertanto alla conoscenza delle caratteristiche dell'edificio (consistenza, estensione, regolarità in pianta, etc..).

Concludendo e giungendo all'atto pratico, consiglierei all'amico acquariofilo di valutare la possibilità di rinforzare il solaio (se in latero-cemento, ovvero pignatte + travetti in c.c.a.) affiancando eventualmente profili in acciaio ai travetti interessati dall'aumento del carico (ovvero sull'area sulla quale insisterà l'acquario e sui travetti adiacenti). Ovviamente, le soluzioni possono essere varie (me ne sono già venute in mente 3 o 4) ma richiedono tutte l'interlocutore principale, ovvero il committente (il nostro amico acquariofilo) il quale dovrà informare il progettista in merito ai costi ed anche alle scelte architettoniche interne (anche in merito all'arredamento) che intende attuare e/o avvallare a fronte del rinforzo del solaio. Ricordo comunque che non si può prescindere innanzitutto dalla conoscenza approfondita della struttura sulla quale si deve operare!

Saluti

fre82 16-02-2009 12:42

Quote:

Originariamente inviata da hopemanu
questa potrebbe essere una soluzione
i problemi esistono per essere risolti
Paolo Piccinelli, dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
ti spiego(haui detto di essere un tecnico quindi dovremo essere colleghi)
sul livello profesionale è facile dire si o no pero come hai detto te mettere un avasca da 600 lt ad un terzo piano è un po da vedere, su una trave di collegamento non ci sono rischi per quei pesi,
non dimentichiamoci che una cosa sono i carichi che si applicano nei calcoli e un'altra cosa è il carico di rottura per un solaio o trave, qui il discorso cambia
Paolo Piccinelli,
per un paio di centinaio di euro mi fai perizie giurate? il ragazzo che lavora da me ne vuole di piu per redigere una perizia senza firma
quel tipo di perizia sta perlomeno un paio di miglia di €

Mi permetto di entrare nel merito della discussione per fare un pò di ulteriore chiarezza...tenendo sempre conto che si fa "pour parler"..visto che nessuno ha elaborati grafici alla mano...

Allora...come tecnici, qua mi sa che ce ne siano pochi da stimare...mentre come acquariofili...massimo rispetto.

Allora: prima di tutto, per quanto riguarda un normale edificio di civile abitazione, sfido chiunque di voi a trovare con facilità una trave portante in campo di solaio sulla quale posizionare l'acquario: sarà molto più facile che il gentile amico che ci riporta i suoi dubbi abbia travi portanti in corrispondenza di murature di tamponamento e tramezzature. Qua si parla di "fortuna" nel senso che, se teniamo conto di una struttura in c.c.a., spesso e volentieri credo che sia più probabile trovarsi con travi ricalate, e perciò "visibili" anche senza necessità di elaborati grafici di progetto, in corrispondenza di pareti che ne nascondano la porzione ricalata e perciò non direttamente caricabili. Nel caso invece di travi "in spessore", ovvero completamente contenute all'interno del pacchetto di solaio e pertanto non localizzabili se non attraverso la presa visione degli elaborati, si potrebbe pensare di individuarle e sfruttarle per collocarvi sopra il carico (ovvero l'acquario, in questo caso).
Nel caso invece il nostro amico si trovi ad abitare all'interno di una delle innumerevoli strutture in muratura portante, allora scordatevi fantomatiche travi su cui poter posizionare l'acquario.

Detto questo, il carico si divide in permanente ed accidentale (almeno per quanto riguarda i solai "coperti", ovvero non le coperture..o tetti..per capirci). Ho letto di fantomatici carichi di calcolo corrispondenti a 400 Kg/mq............Semmai, il carico accidentale (che credo abbiate implicitamente menzionato) si aggira molto più comunemente sui 200 Kg/mq, per locali non suscettibili di affollamento..ovvero per un'edificio di civile abitazione...Però...il nostro splendido acquario non rientra e non può rientrare in questa categoria (vedi il riferimento a persone che saltano...che però dopo 2 ore tolgono il disturbo, mentre il nostro acquario, con tutto il suo carico, rimane lì!) poiché risulta essere a tutti gli effetti un carico PERMANENTE, che ingenera, in una struttura in c.c.a., deformazioni viscose (ovvero dovute ad un carico applicato per un tempo molto elevato o infinito) e pertanto non valutate dal progettista iniziale.

Ulteriore precisazione: parlate di calcolo ammissibile (o di esercizio, per uniformarci alla dicitura attuale) e calcolo a rottura...dimenticando però una cosa: con un calcolo alle tensioni ammissibili non si tiene conto di quanto invece prescritto e prescrivibile dalla recente (si fa per dire) normativa. Bisogna considerare sempre e comunque non solo lo stato tensionale degli elementi (ovvero, per spiegarmi, se resistono o meno!) ma anche (e soprattutto, aggiungerei) dello stato deformativo degli stessi.
Mi spiego meglio: se voi considerate una sezione di una trave in cemento armato, la data sezione potrà eventualmente "reggere" lo sforzo che noi induciamo caricandola...ma...si deformerà entro i limiti previsti?? Probabilmente, con un acuqario da 850/900 L la risposta sarà NO! Si deformerebbe talmente tanto da indurre lesioni sulle pareti di tamponamento o sulle tramezzature interne e da creare problemi a tutti gli arredi (vedi pavimenti). Questo ovviamente sempre nel fantomatico caso in cui siamo riusciti a caricare direttamente la trave!
Ma nella maggior parte dei casi ci troveremmo a caricare il solaio, non le travi. Caricare il solaio significa caricare dei travetti in c.c.a, normalmente calcolati per portare una normale distribuzione di carico che non superi certi limiti sull'unità di superficie (1 mq). La maggior parte degli acquari supera non tanto il carico per cui il solaio è stato calcolato...quanto il rapporto carico/superficie, concentrano tutto il peso su aree relativamente ridotte.

Inoltre, il fatto che ci si trovi al 3° piano non cambia assolutamente nulla, staticamente parlando. Cambia molto invece nei confronti di azioni orizzontali agenti sulla struttura...ovvero cambia se consideriamo l'azione sismica: brevemente, più aumentiamo il carico al piano, più la risposta sismica dell'edificio si modifica in virtù dell'aumento delle masse in gioco, anche se non riterrei un carico concentrato di questa entità "significativo" ai fini della variabilità della risposta sismica, anche se questo discorso è strettamente legato alle masse in gioco..e pertanto alla conoscenza delle caratteristiche dell'edificio (consistenza, estensione, regolarità in pianta, etc..).

Concludendo e giungendo all'atto pratico, consiglierei all'amico acquariofilo di valutare la possibilità di rinforzare il solaio (se in latero-cemento, ovvero pignatte + travetti in c.c.a.) affiancando eventualmente profili in acciaio ai travetti interessati dall'aumento del carico (ovvero sull'area sulla quale insisterà l'acquario e sui travetti adiacenti). Ovviamente, le soluzioni possono essere varie (me ne sono già venute in mente 3 o 4) ma richiedono tutte l'interlocutore principale, ovvero il committente (il nostro amico acquariofilo) il quale dovrà informare il progettista in merito ai costi ed anche alle scelte architettoniche interne (anche in merito all'arredamento) che intende attuare e/o avvallare a fronte del rinforzo del solaio. Ricordo comunque che non si può prescindere innanzitutto dalla conoscenza approfondita della struttura sulla quale si deve operare!

Saluti

fre82 16-02-2009 12:51

Dimenticavo...il progettista DEVE firmare e perciò CREDERE fermamente in ciò che ha deciso. Non esiste un solo professionista che si possa ritenere tale e che non si prenda la responsabilità di ciò che valuta e decide: se non desidera farlo, semplicemente rifiuta l'incarico.
Ulteriore nota a margine: lasciamo gli architetti fuori dai calcoli strutturali. Ci sono ingegneri che sostengono studi approfonditi solo per il calcolo strutturale: lasciamo a loro l'onere e l'onore di ciò!

Saluti

Ing. Capuano

fre82 16-02-2009 12:51

Dimenticavo...il progettista DEVE firmare e perciò CREDERE fermamente in ciò che ha deciso. Non esiste un solo professionista che si possa ritenere tale e che non si prenda la responsabilità di ciò che valuta e decide: se non desidera farlo, semplicemente rifiuta l'incarico.
Ulteriore nota a margine: lasciamo gli architetti fuori dai calcoli strutturali. Ci sono ingegneri che sostengono studi approfonditi solo per il calcolo strutturale: lasciamo a loro l'onere e l'onore di ciò!

Saluti

Ing. Capuano

hopemanu 16-02-2009 12:52

la fase progettuale è una, la situazione reale è un'altra, la rottura di una trave non avviene con lo stesso carico progettuale, quel tipo di carico ha una sua tolleranza

hopemanu 16-02-2009 12:52

la fase progettuale è una, la situazione reale è un'altra, la rottura di una trave non avviene con lo stesso carico progettuale, quel tipo di carico ha una sua tolleranza

fre82 16-02-2009 12:55

Dimenticavo...il progettista DEVE firmare e perciò CREDERE fermamente in ciò che ha deciso. Non esiste un solo professionista che si possa ritenere tale e che non si prenda la responsabilità di ciò che valuta e decide: se non desidera farlo, semplicemente rifiuta l'incarico.
Ulteriore nota a margine: lasciamo gli architetti fuori dai calcoli strutturali. Ci sono ingegneri che sostengono studi approfonditi solo per il calcolo strutturale: lasciamo a loro l'onere e l'onore di ciò!

Saluti

Ing. Capuano

fre82 16-02-2009 12:55

Dimenticavo...il progettista DEVE firmare e perciò CREDERE fermamente in ciò che ha deciso. Non esiste un solo professionista che si possa ritenere tale e che non si prenda la responsabilità di ciò che valuta e decide: se non desidera farlo, semplicemente rifiuta l'incarico.
Ulteriore nota a margine: lasciamo gli architetti fuori dai calcoli strutturali. Ci sono ingegneri che sostengono studi approfonditi solo per il calcolo strutturale: lasciamo a loro l'onere e l'onore di ciò!

Saluti

Ing. Capuano

fre82 16-02-2009 13:05

Quote:

Originariamente inviata da hopemanu
la fase progettuale è una, la situazione reale è un'altra, la rottura di una trave non avviene con lo stesso carico progettuale, quel tipo di carico ha una sua tolleranza

Direi che questa considerazione sia superflua (almeno per chi è del mestiere) e non tenga conto di tutto il discorso che è stato fatto. Non si sta dicendo che la trave X non resista ad un carico anche di parecchio superiore a quello di progetto. Si sta dicenco che:

1. Il progettista NON deve valutare ad occhio ciò che in teoria non resisterebbe ma in pratica resite: il progettista ha una normativa alla quale attenersi. nel momento in cui dovesse accadere qualche inconveniente, più o meno grave, il giudice non valuta se, per esperienza diffusa, il valore di calcolo differisce dal valore legittimamente auspicabile per quanto concerne la resistenza di un elemento strutturale. Il giudice legge ciò che hai calcolato e prende i necessari provvedimenti. Detto questo però, sfido chiunque a riportare in una relazione un risultato errato e glossare con "ma tanto comunque resiste"...

2. Si è parlato di ciò che di errato è stato detto al riguardo negli interventi precedenti e soprattutto del fatto che nessuno (compreso chi si firma come tecnico X) abbia menzionato i problemi relativi alle deformazioni in atto..e ripeto...DEFORMAZIONI, le quali vanno comunque considerate assieme alle questioni di resistenza. E ciò è tanto più vero quanto più ci discostiamo dal nuovo per operare sull'esistente.

fre82 16-02-2009 13:05

Quote:

Originariamente inviata da hopemanu
la fase progettuale è una, la situazione reale è un'altra, la rottura di una trave non avviene con lo stesso carico progettuale, quel tipo di carico ha una sua tolleranza

Direi che questa considerazione sia superflua (almeno per chi è del mestiere) e non tenga conto di tutto il discorso che è stato fatto. Non si sta dicendo che la trave X non resista ad un carico anche di parecchio superiore a quello di progetto. Si sta dicenco che:

1. Il progettista NON deve valutare ad occhio ciò che in teoria non resisterebbe ma in pratica resite: il progettista ha una normativa alla quale attenersi. nel momento in cui dovesse accadere qualche inconveniente, più o meno grave, il giudice non valuta se, per esperienza diffusa, il valore di calcolo differisce dal valore legittimamente auspicabile per quanto concerne la resistenza di un elemento strutturale. Il giudice legge ciò che hai calcolato e prende i necessari provvedimenti. Detto questo però, sfido chiunque a riportare in una relazione un risultato errato e glossare con "ma tanto comunque resiste"...

2. Si è parlato di ciò che di errato è stato detto al riguardo negli interventi precedenti e soprattutto del fatto che nessuno (compreso chi si firma come tecnico X) abbia menzionato i problemi relativi alle deformazioni in atto..e ripeto...DEFORMAZIONI, le quali vanno comunque considerate assieme alle questioni di resistenza. E ciò è tanto più vero quanto più ci discostiamo dal nuovo per operare sull'esistente.

hopemanu 16-02-2009 13:20

non è superflua, in quanto qui c'è gente che si reputa tecnico e dice che un solaio crolla se ci aggiungiamo un peso di 500 kg perche quando si effettua il calcolo si aggiungono 400 kg di carico pemanente
non parliamo di valutare ad occhio, un tecnico puo valutare ad occhio solo con l'auito della sua esperienza, per dare un consiglio
inoltre fra un po arriviamo che se in una palazzina di 5 piano ognuno mette un acquario di 300 litri a piano i pilastri al pt si crepano.
la normativa a cui fai riferimento è progettuale di calcolo, non di resistenza effettiva,
caro collega ti è mai capitato di redigere quale ctu delle perizie sulla staticità di un fabbricato? in quelle perizie si fa osservare la struttura del fabbricato in fase di progettazzione secondo la normativa vigente, passata e oggi come cambiera con gli eurocodici, e si relazione con il vero carico a rottura di ogni singolo elemento portante o strutturale
dire che una cosa crolla perche il carico di progettazione è x è una emerita cavola e poco profesisonale

hopemanu 16-02-2009 13:20

non è superflua, in quanto qui c'è gente che si reputa tecnico e dice che un solaio crolla se ci aggiungiamo un peso di 500 kg perche quando si effettua il calcolo si aggiungono 400 kg di carico pemanente
non parliamo di valutare ad occhio, un tecnico puo valutare ad occhio solo con l'auito della sua esperienza, per dare un consiglio
inoltre fra un po arriviamo che se in una palazzina di 5 piano ognuno mette un acquario di 300 litri a piano i pilastri al pt si crepano.
la normativa a cui fai riferimento è progettuale di calcolo, non di resistenza effettiva,
caro collega ti è mai capitato di redigere quale ctu delle perizie sulla staticità di un fabbricato? in quelle perizie si fa osservare la struttura del fabbricato in fase di progettazzione secondo la normativa vigente, passata e oggi come cambiera con gli eurocodici, e si relazione con il vero carico a rottura di ogni singolo elemento portante o strutturale
dire che una cosa crolla perche il carico di progettazione è x è una emerita cavola e poco profesisonale


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