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Carbonio
Ciao,
Usando del carbonio liquido come fertilizzante (O meglio, come parte di una serie di fertilizzanti) si può sostituire in parte l'uso della CO2? |
Carbonio
Ciao,
Usando del carbonio liquido come fertilizzante (O meglio, come parte di una serie di fertilizzanti) si può sostituire in parte l'uso della CO2? |
Scusa,quale sarebbe questo carbonio liquido??
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Scusa,quale sarebbe questo carbonio liquido??
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Ciao,
Questo: PLANT 4 della Aqua-Farm, integratore del Carbonio |
Ciao,
Questo: PLANT 4 della Aqua-Farm, integratore del Carbonio |
Io uso un prodotto analogo in aggiunta alla CO2 e alla normale fertilizzazione. Non toglierei la CO2, che garantisce un controllo dell'acidità e valori costanti di carbonio in vasca.
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Io uso un prodotto analogo in aggiunta alla CO2 e alla normale fertilizzazione. Non toglierei la CO2, che garantisce un controllo dell'acidità e valori costanti di carbonio in vasca.
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Ciao,
Il fatto è che io non'ho la CO2, volevo solo sapere se può minimamente avvicinarsi |
Ciao,
Il fatto è che io non'ho la CO2, volevo solo sapere se può minimamente avvicinarsi |
Quote:
I prodotti liquidi vanno dosati quotidianamente, il che comporta un certo lavorìo. Oltre a quello che citi, che non conosco, vi è quello dalla Seachem e quello dell'Easy Life. Ne avevo sentito parlare sul forum come di efficaci antialghe, e in questa veste li ho provati, notando, oltre alla progressiva sparizione delle alghe a pennello (non ce ne erano tantissime), un forte aumento della rigogliosità e della velocità di crescita delle piante, fino dalla prima settimana di utilizzo (alla dose massima consigliata). |
Quote:
I prodotti liquidi vanno dosati quotidianamente, il che comporta un certo lavorìo. Oltre a quello che citi, che non conosco, vi è quello dalla Seachem e quello dell'Easy Life. Ne avevo sentito parlare sul forum come di efficaci antialghe, e in questa veste li ho provati, notando, oltre alla progressiva sparizione delle alghe a pennello (non ce ne erano tantissime), un forte aumento della rigogliosità e della velocità di crescita delle piante, fino dalla prima settimana di utilizzo (alla dose massima consigliata). |
Quote:
Occorre capire in quale vasca vorresti utilizzarla, cioè con quali piante, con quali luci e con quale fertilizzazione di supporto. Sempre questo che la CO2 si usi esclusivamente per il suo ruolo di donatore di carbonio (e non anche come regolatore di pH e compagnia varia). Poi occorre capire che si intende per apporto di carbonio liquido: cioè capire qual'è il "principio attivo" introdotto in vasca. Non è che stiamo parlando di acido citrico? In questo caso ci sarebbe senz'altro l'apporto di carbonio, ma dalla "entrata posteriore" più che da quella "principale". Perchè l'acido in questione entrerebbe direttamente nel "Ciclo di Krebs" (quello della respirazione cellulare per intenderci) e si otterrebbero energia (spendibile in accrescimento e sviluppo tissutale) "eterotrofa" più che "autotrofa" (da fotosintesi). Sarebbe quindi un pò come "viziare" le piante, facendole più assomigliare a degli organismi eterotrofi (come gli animali) che ad organismi, appunto, autotrofi. Insomma, l'argomento è un pò complesso e ci sarebbe da scrivere un pò per trattarlo a dovere...... P.S.: io personalmente ho gestito un piccolissimo acquario di soli 6 litri netti senza CO2, ma con l'apporto di Seachem Excel. Dentro c'erano calli ed Eleocharis e la loro crescita è stata continua e rigogliosa...... |
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Occorre capire in quale vasca vorresti utilizzarla, cioè con quali piante, con quali luci e con quale fertilizzazione di supporto. Sempre questo che la CO2 si usi esclusivamente per il suo ruolo di donatore di carbonio (e non anche come regolatore di pH e compagnia varia). Poi occorre capire che si intende per apporto di carbonio liquido: cioè capire qual'è il "principio attivo" introdotto in vasca. Non è che stiamo parlando di acido citrico? In questo caso ci sarebbe senz'altro l'apporto di carbonio, ma dalla "entrata posteriore" più che da quella "principale". Perchè l'acido in questione entrerebbe direttamente nel "Ciclo di Krebs" (quello della respirazione cellulare per intenderci) e si otterrebbero energia (spendibile in accrescimento e sviluppo tissutale) "eterotrofa" più che "autotrofa" (da fotosintesi). Sarebbe quindi un pò come "viziare" le piante, facendole più assomigliare a degli organismi eterotrofi (come gli animali) che ad organismi, appunto, autotrofi. Insomma, l'argomento è un pò complesso e ci sarebbe da scrivere un pò per trattarlo a dovere...... P.S.: io personalmente ho gestito un piccolissimo acquario di soli 6 litri netti senza CO2, ma con l'apporto di Seachem Excel. Dentro c'erano calli ed Eleocharis e la loro crescita è stata continua e rigogliosa...... |
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Vuoi dire che, una volta abituate le piante ad essere alimentate con il "carbonio liquido", abbandonano la via normale della fotosintesi per ciucciarsi comodamente la pappa pronta? |
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Vuoi dire che, una volta abituate le piante ad essere alimentate con il "carbonio liquido", abbandonano la via normale della fotosintesi per ciucciarsi comodamente la pappa pronta? |
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Io nella mia vaschetta ho utilizzato l'Excel invece della CO2 perchè un impianto del genere in 6 litri netti sarebbe risultato comunque ingombrante e sovradimensionato e perchè la calli e l'Eleocharis senza CO2 stenterebbero. Ed inoltre, con le dosi di Excel per 6 litri, la cosa mi conveniva anche economicamente. Diversamente se avessi dovessi dosare per un'acquario da 100 o 200 litri. Quote:
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Io nella mia vaschetta ho utilizzato l'Excel invece della CO2 perchè un impianto del genere in 6 litri netti sarebbe risultato comunque ingombrante e sovradimensionato e perchè la calli e l'Eleocharis senza CO2 stenterebbero. Ed inoltre, con le dosi di Excel per 6 litri, la cosa mi conveniva anche economicamente. Diversamente se avessi dovessi dosare per un'acquario da 100 o 200 litri. Quote:
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Grazie, Andrea, dei chiarimenti.
Ora c'è da chiedersi se ha senso il regolare utilizzo del "carbonio liquido" nella normale fertilizzazione. In caso di assenza di CO2, ok, può essere un'alternativa in determinate situazioni. Io ho due vasche (200 e 300 litri) con CO2, ma anche con grossi ciclidi ottimi produttori di schifezze varie. Le piante qui hanno una funzione di filtraggio e di contrasto delle alghe, per cui più le piante crescono, meglio è. In effetti da quando ho iniziato a somministrare l'intruglio le piante crescono molto di più e le alghe sono sparite. |
Grazie, Andrea, dei chiarimenti.
Ora c'è da chiedersi se ha senso il regolare utilizzo del "carbonio liquido" nella normale fertilizzazione. In caso di assenza di CO2, ok, può essere un'alternativa in determinate situazioni. Io ho due vasche (200 e 300 litri) con CO2, ma anche con grossi ciclidi ottimi produttori di schifezze varie. Le piante qui hanno una funzione di filtraggio e di contrasto delle alghe, per cui più le piante crescono, meglio è. In effetti da quando ho iniziato a somministrare l'intruglio le piante crescono molto di più e le alghe sono sparite. |
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Questo perchè, con l’apporto di carbonio affiancato ad una equilibrata fertilizzazione di elementi nutritivi (e con luce corretta), si mettono in grado le piante di competere e vincere sulle alghe per l’utilizzazione delle risorse. Infatti quest’ultime, rispetto alle prime, posseggono un grado di adattamento maggiore alle condizioni ambientali e alle sue variazioni, ma d’altra parte non hanno quelle strutture evolutive che permettono alle piante di vincere a parità di fattori performanti. Cosicché, se i parametri ambientali sono ottimali per la crescita VEGETALE, allora le piante sono più brave a sfruttarne i vantaggi (in termini sia qualitativi che quantitativi), ma se tali parametri perdono di equilibrio o fuoriescono dal range ideale, allora ecco che le alghe ne approfittano e si espandono. Del resto in natura esistono moltissimi ambienti acquatici ricchi di alghe e privi di piante superiori, ma nessun habitat sommerso ricco di piante e senza alghe…… Ora, riguardo al fabbisogno di carbonio, è evidente che le piante superiori ne richiedano una quantità maggiore per produrre (attraverso la fotosintesi) carboidrati, grassi ed aminoacidi, al fine di sviluppare e accrescere i loro tessuti, molto più “ricchi” ed eterogenei di materia organica rispetto ai tessuti algali. Ma se noi glie li forniamo (ovviamente in forma assimilabile e in concomitanza con un apporto proporzionale di macro e micro elementi), allora le piante si ritrovano ad accrescersi molto meglio e più velocemente. L’unico mio dubbio (che prima o poi spero di provare a soddisfare sperimentalmente) e se questo “surplus” possa, a lungo andare, “viziare” (nel senso di alterarne gli equilibri) la fisiologia delle cellule vegetali delle piante e farle dipendere, in parte, da tali somministrazioni. |
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Questo perchè, con l’apporto di carbonio affiancato ad una equilibrata fertilizzazione di elementi nutritivi (e con luce corretta), si mettono in grado le piante di competere e vincere sulle alghe per l’utilizzazione delle risorse. Infatti quest’ultime, rispetto alle prime, posseggono un grado di adattamento maggiore alle condizioni ambientali e alle sue variazioni, ma d’altra parte non hanno quelle strutture evolutive che permettono alle piante di vincere a parità di fattori performanti. Cosicché, se i parametri ambientali sono ottimali per la crescita VEGETALE, allora le piante sono più brave a sfruttarne i vantaggi (in termini sia qualitativi che quantitativi), ma se tali parametri perdono di equilibrio o fuoriescono dal range ideale, allora ecco che le alghe ne approfittano e si espandono. Del resto in natura esistono moltissimi ambienti acquatici ricchi di alghe e privi di piante superiori, ma nessun habitat sommerso ricco di piante e senza alghe…… Ora, riguardo al fabbisogno di carbonio, è evidente che le piante superiori ne richiedano una quantità maggiore per produrre (attraverso la fotosintesi) carboidrati, grassi ed aminoacidi, al fine di sviluppare e accrescere i loro tessuti, molto più “ricchi” ed eterogenei di materia organica rispetto ai tessuti algali. Ma se noi glie li forniamo (ovviamente in forma assimilabile e in concomitanza con un apporto proporzionale di macro e micro elementi), allora le piante si ritrovano ad accrescersi molto meglio e più velocemente. L’unico mio dubbio (che prima o poi spero di provare a soddisfare sperimentalmente) e se questo “surplus” possa, a lungo andare, “viziare” (nel senso di alterarne gli equilibri) la fisiologia delle cellule vegetali delle piante e farle dipendere, in parte, da tali somministrazioni. |
Entropy, provato mai l'utilizzo del glucosio al posto della CO2 e/o di altre fonti del carbonio ?
ps. non è un suggerimento ma una semplice domanda ;-) |
Entropy, provato mai l'utilizzo del glucosio al posto della CO2 e/o di altre fonti del carbonio ?
ps. non è un suggerimento ma una semplice domanda ;-) |
Quote:
In merito all'excel se ti dico fotosintesi---> RIBOSIO e ARABINOSIO ,cosa ti viene in mente??Specifico che la dritta non è mia. |
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In merito all'excel se ti dico fotosintesi---> RIBOSIO e ARABINOSIO ,cosa ti viene in mente??Specifico che la dritta non è mia. |
Per il rischio "assuefazione" dal carbonio, credo che sia ragionevole ritenere che la sospensione della somministrazione vada fatta in maniera graduale.
Un'osservazione che può essere utile: quando ho allestito l'ultima vasca (otto mesi fa), ho messo alcune piante che sono state soffocate dalla crescita delle vicine. In particolare delle vallinesria spiralis, che piuttosto di buttare ho messo subito sotto delle vallisneria gigantea, e un ciuffetto di echinodorus latifolius messo vicino ad un echinodorus barthi. La v. gigantea e l'e. barthi sono cresciuti a dismisura e hanno adombrato la spiralis e il latifolius, al punto che hanno cominciato a regredire e la vallisneria è diventata tutta marrone. Solo per pigrizia non le ho buttate. Dal momento della somministrazione del carbonio, anche queste piante che ricevono pochissima luce sono ripartite. La spiralis ha cominciato a crescere e stolonare, come pure il latifolius. Questo mi farebbe supporre che quelle piante che non riuscivano a fare bene la fotosintesi, ora crescono perché hanno trovato un modo diverso per nutrirsi. Il carbonio potrebbe allora anche aiutare in quelle vasche in cui la luce non è elevata? |
Per il rischio "assuefazione" dal carbonio, credo che sia ragionevole ritenere che la sospensione della somministrazione vada fatta in maniera graduale.
Un'osservazione che può essere utile: quando ho allestito l'ultima vasca (otto mesi fa), ho messo alcune piante che sono state soffocate dalla crescita delle vicine. In particolare delle vallinesria spiralis, che piuttosto di buttare ho messo subito sotto delle vallisneria gigantea, e un ciuffetto di echinodorus latifolius messo vicino ad un echinodorus barthi. La v. gigantea e l'e. barthi sono cresciuti a dismisura e hanno adombrato la spiralis e il latifolius, al punto che hanno cominciato a regredire e la vallisneria è diventata tutta marrone. Solo per pigrizia non le ho buttate. Dal momento della somministrazione del carbonio, anche queste piante che ricevono pochissima luce sono ripartite. La spiralis ha cominciato a crescere e stolonare, come pure il latifolius. Questo mi farebbe supporre che quelle piante che non riuscivano a fare bene la fotosintesi, ora crescono perché hanno trovato un modo diverso per nutrirsi. Il carbonio potrebbe allora anche aiutare in quelle vasche in cui la luce non è elevata? |
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Ora, se esiste un legame tra ribosio e arabinosio con il processo di fotosintesi è possibile interpretarlo attraverso la produzione di ATP da ADP e P nella fase luminosa del processo. Ossia maggior quantità di ribosio significa maggior possibilità di costruzione di ATP (ma servono anche i gruppi fosfato, n.d.r.), che significa maggiore energia spendibile per il ciclo di Calvin, che rappresenta la fase oscura del processo fotosintetico in cui il carbonio viene fissato a glucosio. In questo caso cioè, mi verrebbe da pensare che il contributo alla crescita cellulare scaturirebbe più da una VELOCITA’ di crescita che non da una fonte spendibile di carbonio. In parole povere l’ATP è fondamentale, ma serve comunque carbonio per produrre carboidrati, che poi serviranno per il mantenimento, l’accrescimento e la moltiplicazione cellulare. Quindi (metabolicamente parlando) è un altro discorso rispetto all’acido citrico. A meno che non si stia parlando invece di RIBULOSIO, che però è un altro paio di maniche….. Quote:
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Ora, se esiste un legame tra ribosio e arabinosio con il processo di fotosintesi è possibile interpretarlo attraverso la produzione di ATP da ADP e P nella fase luminosa del processo. Ossia maggior quantità di ribosio significa maggior possibilità di costruzione di ATP (ma servono anche i gruppi fosfato, n.d.r.), che significa maggiore energia spendibile per il ciclo di Calvin, che rappresenta la fase oscura del processo fotosintetico in cui il carbonio viene fissato a glucosio. In questo caso cioè, mi verrebbe da pensare che il contributo alla crescita cellulare scaturirebbe più da una VELOCITA’ di crescita che non da una fonte spendibile di carbonio. In parole povere l’ATP è fondamentale, ma serve comunque carbonio per produrre carboidrati, che poi serviranno per il mantenimento, l’accrescimento e la moltiplicazione cellulare. Quindi (metabolicamente parlando) è un altro discorso rispetto all’acido citrico. A meno che non si stia parlando invece di RIBULOSIO, che però è un altro paio di maniche….. Quote:
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Con il ribulosio hai anticipato,chiamiamolo, un secondo step.Metre la prima domanda era inerente ad un discorso di replace dell'excel.
Cmq di molecole(zuccheri) di ribulosio e D-arabinitolo si trova traccia in discorsi inerenti la composizione dell'excel,e nell forum della casa produttrice asseriscono che all'interno ci siano2 prodotti simili.Da qua la dritta del ribosio e arabinosio. Un tuo parere??? |
Con il ribulosio hai anticipato,chiamiamolo, un secondo step.Metre la prima domanda era inerente ad un discorso di replace dell'excel.
Cmq di molecole(zuccheri) di ribulosio e D-arabinitolo si trova traccia in discorsi inerenti la composizione dell'excel,e nell forum della casa produttrice asseriscono che all'interno ci siano2 prodotti simili.Da qua la dritta del ribosio e arabinosio. Un tuo parere??? |
Sull’Excel e sulla sua formula super segreta si è scritto tanto. Come tu stesso sai, dovrebbe essere assodato che contenga glutaraldeide, o meglio un suo isomero denominato polycycloglutaracetal. Ora, è noto che la glutaraldeide venga usata in ambito sanitario-ospedaliero come disinfettante. Che il polycycloglutaracetal abbia le stesse caratteristiche è quanto meno possibile (anche se un isomero per definizione possiede differenti proprietà fische e/o chimiche), visto il suo effetto da “acqua ossigenata” sulle alghe. E probabilmente questo particolare isomero funziona anche da fonte di carbonio per le piante, sostituendo (almeno in parte) il ruolo della CO2. C’è comunque da analizzare e ponderare quanto questa fonte di carbonio sia immagazzinabile (quantitativamente) dalla cellula, in quanto, come accade anche per il glucosio, grandi quantità di mono e disaccaridi possono alterare i processi osmotici della cellula.
Poi tu Massi mi stai dicendo (cosa che io non sapevo) che l’Excel contiene anche molecole come il ribosio e l’arabinosio. Tali composti potrebbero, come detto in precedenza, agire sulla velocità di assimilazione del carbonio e dare maggiore energia disponibile alle piante. Anche in questo caso però, c’è da precisare che la pianta non può accumulare più di tanto energia sotto forma di ATP (e tenersela buona per quando non è possibile la fotosintesi), perché tale molecola (come anche il NADPH) è molto instabile e reattiva e andrebbe persa in breve tempo. Se poi inoltre ci fosse anche il ribulosio, allora il discorso sarebbe ancora più complesso. Infatti il ribulosio-1,5-difosfato (RuBP) è in assoluta la molecola più importante per il processo fotosintetico, in quanto composto principale del Ciclo di Calvin, ossia la fase oscura della fotosintesi, nella quale la CO2 viene fissata e trasformata in zucchero. Semplificando un pochino, qui accade che una molecola di RuBP si unisce ad una di CO2 per dare 2 molecole di 3-fosfoglicerato (PGA), e questo grazie alla RUBISCO (ribulosio difosfato carbossilasi/ossigenasi) che è di sicuro l’enzima più abbondante sulla Terra (e ho detto tutto) e rappresenta il 30% delle proteine fogliari totali. La PGA, successivamente, viene poi anabolizzata a glucosio (e questo processo richiede energia). Quindi, in parole povere, il tutto potrebbe (il condizionale è d’obbligo) far supporre che nell’Excel (se questa fosse la composizione) esista un composto per supportare ed amplificare (quasi) ogni step del processo fotosintetico (e forse anche del processo di respirazione). In questo caso il problema della “assuefazione da Excel” potrebbe essere reale, in quanto l’aumento INDOTTO dei ritmi metabolici nei processi fisiologici fogliari potrebbe portare a dei feedback positivi, che una volta terminato il dosaggio del composto, potrebbero far fatica a rientrare nei ritmi precedenti. Inoltre da evidenziare che l’Excel deve essere sempre affiancato ad un corrispettivo aumento nell’apporto di macro e micro elementi (cosa che la Seachem sa benissimo ed infatti il suo protocollo di fertilizzazione è molto mirato e “marziale”). Tutto questo, ovviamente, è solo un mio modesto parere. ;-) |
Sull’Excel e sulla sua formula super segreta si è scritto tanto. Come tu stesso sai, dovrebbe essere assodato che contenga glutaraldeide, o meglio un suo isomero denominato polycycloglutaracetal. Ora, è noto che la glutaraldeide venga usata in ambito sanitario-ospedaliero come disinfettante. Che il polycycloglutaracetal abbia le stesse caratteristiche è quanto meno possibile (anche se un isomero per definizione possiede differenti proprietà fische e/o chimiche), visto il suo effetto da “acqua ossigenata” sulle alghe. E probabilmente questo particolare isomero funziona anche da fonte di carbonio per le piante, sostituendo (almeno in parte) il ruolo della CO2. C’è comunque da analizzare e ponderare quanto questa fonte di carbonio sia immagazzinabile (quantitativamente) dalla cellula, in quanto, come accade anche per il glucosio, grandi quantità di mono e disaccaridi possono alterare i processi osmotici della cellula.
Poi tu Massi mi stai dicendo (cosa che io non sapevo) che l’Excel contiene anche molecole come il ribosio e l’arabinosio. Tali composti potrebbero, come detto in precedenza, agire sulla velocità di assimilazione del carbonio e dare maggiore energia disponibile alle piante. Anche in questo caso però, c’è da precisare che la pianta non può accumulare più di tanto energia sotto forma di ATP (e tenersela buona per quando non è possibile la fotosintesi), perché tale molecola (come anche il NADPH) è molto instabile e reattiva e andrebbe persa in breve tempo. Se poi inoltre ci fosse anche il ribulosio, allora il discorso sarebbe ancora più complesso. Infatti il ribulosio-1,5-difosfato (RuBP) è in assoluta la molecola più importante per il processo fotosintetico, in quanto composto principale del Ciclo di Calvin, ossia la fase oscura della fotosintesi, nella quale la CO2 viene fissata e trasformata in zucchero. Semplificando un pochino, qui accade che una molecola di RuBP si unisce ad una di CO2 per dare 2 molecole di 3-fosfoglicerato (PGA), e questo grazie alla RUBISCO (ribulosio difosfato carbossilasi/ossigenasi) che è di sicuro l’enzima più abbondante sulla Terra (e ho detto tutto) e rappresenta il 30% delle proteine fogliari totali. La PGA, successivamente, viene poi anabolizzata a glucosio (e questo processo richiede energia). Quindi, in parole povere, il tutto potrebbe (il condizionale è d’obbligo) far supporre che nell’Excel (se questa fosse la composizione) esista un composto per supportare ed amplificare (quasi) ogni step del processo fotosintetico (e forse anche del processo di respirazione). In questo caso il problema della “assuefazione da Excel” potrebbe essere reale, in quanto l’aumento INDOTTO dei ritmi metabolici nei processi fisiologici fogliari potrebbe portare a dei feedback positivi, che una volta terminato il dosaggio del composto, potrebbero far fatica a rientrare nei ritmi precedenti. Inoltre da evidenziare che l’Excel deve essere sempre affiancato ad un corrispettivo aumento nell’apporto di macro e micro elementi (cosa che la Seachem sa benissimo ed infatti il suo protocollo di fertilizzazione è molto mirato e “marziale”). Tutto questo, ovviamente, è solo un mio modesto parere. ;-) |
se possa servire come 'esperienza personale' posso dire che la sospensione dell'excel (ma nel frattempo ho cambiato il fondo e sostituito un 30% di acqua) non ha evidenziato particolari sofferenze nelle mie adorate piantine #24
da considerare che ho anche abbandonato del tutto i fertilizzanti seachem (ne ho un po ed ogni tanto ne metto qualche ml ... mi secca vedere i flaconi fermi li con quello che mi sono costati :-D ) c'è stata una ripresa delle BBA/Staghorn ma presumo solo perchè introdotte in vasca con il muschio ... subito contrastata con perossido per il resto mi è sembrato che le piante abbiano solo sofferto un po i due giorni di 'secchio' per poi riprendersi come in precedenza e, magari, il fondo poco alto rallenta un po le echinodorus più grandi, la tenellus invece, che non ha mai visto l'excel, stà diventando un po troppo infestante #24 |
se possa servire come 'esperienza personale' posso dire che la sospensione dell'excel (ma nel frattempo ho cambiato il fondo e sostituito un 30% di acqua) non ha evidenziato particolari sofferenze nelle mie adorate piantine #24
da considerare che ho anche abbandonato del tutto i fertilizzanti seachem (ne ho un po ed ogni tanto ne metto qualche ml ... mi secca vedere i flaconi fermi li con quello che mi sono costati :-D ) c'è stata una ripresa delle BBA/Staghorn ma presumo solo perchè introdotte in vasca con il muschio ... subito contrastata con perossido per il resto mi è sembrato che le piante abbiano solo sofferto un po i due giorni di 'secchio' per poi riprendersi come in precedenza e, magari, il fondo poco alto rallenta un po le echinodorus più grandi, la tenellus invece, che non ha mai visto l'excel, stà diventando un po troppo infestante #24 |
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