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filtro antifosfati...???...
esiste un filtro antifosfati che utilizza particolari tipi di batteri proprio come per un denitratore?
oppure altri sistemi a parte la fitodepurazione,cambi dell'acqua e uso di resine... |
questo e' l'unico filtro che io conosca (ad uso acquariofilo) che sia in grado di completare il ciclo del fosforo http://acquariofilia.sbinternet.it/v...&highlight=pmt
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esistono dei sacchetti antifosfati......(il sacchetto è come quello del carbone)
vanno inseriti nel filtro...io li usai per il marino!!! funzionano perfettamente |
i sacchetti li conosco bene anch'io nel marino li ho usati pero mi piacerebbe un qualcosa di naturale...molto interessante l'idea di poldo anke se nn ho capito bene cm sia fatto questo filtro(non mi si vedono le foto argh)...
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per lo scopo, sono meglio le resine. Contrariamente al marino, in un dolce ne devi avere tanti per usare le resine
perchè altrimenti sono alimento per le piante. |
Per me l'unico vero filtro antifosfati sono le piante a crescita rapida come ceratophyllum, limnophila, lemna, etc.
Fondamentale per tenere i fosfati bassi è il dosaggio parsimonioso del cibo. :-)) |
Lasciate stare il PMT ;-)
Prima va capito e dopo - forse - implementato ... e se ve lo dice il vecchio - fangoso - luca2772... #18 Moolto meglio la "ricetta Piccinelli" ;-) #25 |
luca2772, come a dire... lasciate riposare Poldo in pace!!! :-D :-D :-D
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Soprattutto i fanghi, le detonazioni enzimatiche, lo stressaggio dei batteri fosforo accumulanti, etc etc
Soprattutto perchè richiede metri di manico per la gestione ;-) |
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nn e' abbastanza solo copiare un filtro e sperare che poi vada tutto bene ma appunto bisogna studiarlo sia a livello meccanico ,ma quello e' semplice, sia a livello chimico/biologico , io stesso che ho seguito sia qui su AP che dopo su un altro forum ad oggi nn ho ancora capito alcuni passaggi e nn avendo ne scienza ne coscenza ho evitato fino ad adesso di implementarlo anche solo a livello sperimentale esisterebbero 2 altri sistemi x completare il ciclo del fosforo 1 (che viene sempre dalla scuola del poldone) e' quello di stressare i batteri creando un ambiete che alterna uno stato aerobico ad uno anossico , l'altro e' il progetto eden2003 del Dott. Gerd Kassebeer e company che andando a memoria x eliminare i fosfati utilizzava cmq la fitodepurazione |
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alex ma che tipo di problemi hai coi fosfati? La tua domanda è molto vaga, non si capisce qual'è il tuo fine.
Non c'è nessuna informazione sulla tua vasca. |
Posto un mio vecchio mp (FalKo, spero tu acconsenta #36# ) di uno scambio di info ed opinioni ai tempi del progetto sump-filtro "eterno"
in pratica non è così vero che i fanghi si autoregolano: per ottenere l'accumulo di fosforo (in forma di polifosfati) nel citoplasma dei batteri è necessario stressarli modificando ciclicamente la fase anossica ad aerobica. In pratica lo strippaggio di Poldo e il lento ricircolo con la pompetta nella camera anossica potevano instaurare questo fenomeno. I fanghi sono ovviamente ricchi di fosforo, ma si accumulano e vanno eliminati (nei depuratori vengono centrifugati e il "secco" smaltito ciclicamente). Va fatto un distinguo: ci sono 3 grosse "famiglie" di fanghi, da quel che ho potuto constatare nella vaschetta a filtraggio lento: 1) palta verdastra costitutita da frammenti vegetali che tende ad intasare le spugne e va rimossa se cresce in modo incontrollato 2) flocculato batterico: soffici fiocchi marroncini che si formano in zone a bassa circolazione e che costituiscono macro-colonie di batteri, che effettuano l'ossidazione nei primi micron e la riduzione in ambiente anossico (fermentazione) al loro interno. 3) "sabbietta" nerastra che si deposita sul fondo del filtro. Ecco, questa credo sia il fosforo (e gli altri inquinanti) mineralizzato dai batteri. Il problema principale del PMT (quando ha visto il disegno, il "ragazzo dei fanghi" ha strabuzzato gli occhi e ha definito geniale il sistema, prima di bocciarlo) è che può uscire di controllo ed andare in crash, ne più ne meno che un denitratore, con conseguente bomba di veleni in vasca. Ti dirò di più: pare che comunque l'emissione venefica avvenga anche nei normali filtri all'italiana, solo che un conto è pompare 0.1 l/h di idrogeno solforato e metano, un conto veder uscire dalla mandata del filtro una miriade di bollicine senza aver collegato il venturi... La mia "sumpona" potrebbe avere il problema dell'accumulo di fosforo, ma da una prima stima potrebbero volerci parecchi anni, e comunque ci sarebbe una lenta deriva controllabile, non un picco che in poche ore stermina tutti gli abitanti, almeno, a detta di un esperto di trattamenti reflui (e di fitodepurazione) Dopo aver parlato con un tecnico che lavora in un impianto di depurazione ho accantonato il sistema per tutta una serie di potenziali problematiche ;-) PS La "vaschetta a filtraggio lento" è un Mirabello 30 sovrappopolato con una modifica "amburghese" al filtro di serie. Ovviamente non leva i fosfati, ma chiude quasi completamente il ciclo dell'azoto |
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devo ancora allestire la vasca...e sono intenzionato a mettere il dsb...volevo partire subito alla grande cosi mi chiedevo se c'era un filtro antifosfati...cmq da quanto ho capito col dsb dovrei avere anche i fosfati bassi...o sbaglio?!
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Se ti fai un giro per le gallery ADA, AGA, CAU noterai che 99% usano filtri esterni/interni classici senza particolari soluzioni alternative. |
Quoto Marco Conti, niente altro che la cara, vecchia, buona gestione della vasca...
... se segui i semplici consigli, i fosfati li dovrai reintegrare!! :-)) |
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Allora, dò per scontato che il ciclo dell'azoto ti sia chiaro, e dico due cosette sul "ciclo del fosforo" in modo discorsivo. Primo concetto: non esiste un "ciclo del fosforo", almeno come può essere inteso quello dell'azoto. Secondo: siamo noi ad introdurre il fosforo, col mangime per i pesci (che ne necessitano, proprio come serve a noi). Le deiezioni dei pesci contengono il fosforo in eccesso (in altre parole, se diamo troppo cibo, il fosforo in eccesso viene... evacuato). Cosa succede ora? "semplice": una parte viene assorbita dai vegetali (sia le alghe unicellulari che le piante superiori), una parte entra in equilibrio con... semplificando all'estremo... il materiale del fondo. Questo spiega il perchè si consiglia di inserire piante a crescita rapida: le piante crescendo assorbono i fosfati, che verranno successivamente eliminati dalla vasca con le potature. Il secondo concetto invece spiega come mai, se una vasca ha fosfati alti, questi non scendono coi cambi parziali (anche se cospicui): leviamo acqua "inquinata" e la sostituiamo con acqua senza fosfati... Diciamo che ad una vasca che presenta 2ppm di PO4 cambiamo il 50% di acqua. In teoria dovremmo avere 1ppm, invece nel giro di poche ore, ci ritroviamo 2ppm, e ci arrabbiamo. Cosa è successo? I fosfati erano legati al materiale di fondo ed erano in equilibrio con la concentrazione in "fase libera" nell'acqua. Riducendo la concentrazione in fase libera col cambio parziale, i fosfati imprigionati nel fondo sono ora a concentrazione più elevata, e cercano di tornare all'equilibrio, facendo risalire i fosfati. Fine prima parte ;-) |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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