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delucidazioni su CITES
ho acquistato dei coralli in un negozio online, premetto che non intendo fare nomi,in nessun caso, perchè è un ottimo negozio e non mi piacciono i ricatti :-)) alla mia richiesta di inviarmi i cites via internet,mi ha risposto che non è tenuto ad indicarmi i numeri CITES... è vero? ed io come faccio ad essere in regola e a sapere se veramente ho acquistato coralli con cites? se volessi fare una talea o il corallo si frammentasse,come potrei registrare la riproduzione? sono allibito...io credo di aver diritto ad avere i cites e credo debbano darmeli alla mia richiesta o sbaglio?
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interessato anche io.. non so nulla di cites..
e mi sembra che i negozianti non li rilascino ma segnano solo.. possibile? |
ale_nars, mi pare che ci fosse un "qualcosa" di condormannaro su quest'argomento. in poche parole la conferenza di andalo, scritta da qualche parte. però non ricordo più dove sta #24
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Ecco a cosa si riferisce sjoplin ;-)
http://www.acquariofilia.biz/viewtop...173321&start=0 Ciao Ste :-)) |
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è verissimo,loro possono decidere di non darmi i numeri CITES,quello che mi lascia di stucco è il fatto che a fornire un CITES ci vogliono 2 secondi,quindi mi viene da pensare... questo negozio si vanta di avere SOLO animali regolarmente importati e registrati sul registro CITES,è un bel controsenso che si rifiuti di fornirmeli, ce li avrà veramente??? #07 che buffoni!!! vergogna! |
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ma quindi io posso comprare di tutto e dichiarare che il negoziante non mi ha voluto dare i numeri del cites?
funziona cosi? mi sembra troppo facile.. cosa dovro' fare appena iniziero' a comprare? |
ti tieni la ricevuta e in caso di controllo la mostri...il problema è che in fattura dovresti avere esattamente il tipo di animale che hai acquistato,altrimenti diventa un problema...in caso che questo CITES non esistesse voglio vedere come fai a dimostrare che è di quel negoziante...lui puo dire che ti ha venduto una cladiella...
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in sostanza tutta la questione dei c.i.t.e.s. ha dei punti deboli e di inefficenza. pensa solo che ad esempio i c.i.t.e.s. delle catalaphyllie non vengono covalidati dal nostro ministero agli importatori italiani,i quali se le vanno a comprare in germania,olanda,francia....e da li possono arrivare tranquillamente con regolari c.i.t.e.s. lo stesso vale per molti altri animali,vedi scolymia,trachiphyllia,lobophyllia,cinarine,...... .... |
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secondo problema se dovesse arrivare un controllo a me (lo so che ai privati non accade,ma in teoria è possibile) basta che io mostri la fattura dei coralli alla forestale,e se risultasse che una ventina di animali che io ho preso in quel negozio non hanno cites? mi portano 20 acropore all'acquario di genova? #24 |
la faccenda dei c.i.t.e.s e' piuttosto complessa e a per alcuni aspetti anche controversa. la semplice detenzione di animali in convenzione non ti deve preoccupare, visto che sei un privato. sei invece obbligato ad avere un registro nel momento in cui cedi,doni,vendi,scambi con altri privati. purtroppo la legge complica un po' la vita anche dei privati .
pensa pero' ad un grossista.........arrivano 200 acropore selvatiche con relativi c.i.t.e.s..........ad un' acropora si rompe un ramo.........il grossista dovrebbe chiamare il veterinario di competenza che possa accertare l'avvenuta nascita(?),il quale certifica e prepara le carte . non ti sto a spiegare che giri fanno queste carte e per quanto tempo,tra ministero e corpo forestale,prima che il grossista possa vendere sto rametto. i c.i.t.e.s. hanno un costo gia' all'origine,che naturalmente viene ricaricato sull'utente finale, e che fine fanno quei soldi? si perdono sicuramente nei ministeri e in apparati di controllo. se invece venissero istituiti parchi marini per il ripopolamento,strutture per la riproduzione , credo che tutti spenderemmo volentieri ulteriori 2 euro come contributo all'ambiente(circa 3 dollari e' ad esempio il costo di una talea in origine). a me personalmente non interesserebbe avere il c.i.t.e.s. dell'animale che ho comprato, mi piacerebbe invece essere obbligato a pagare contestualmente all'acquisto un contributo ambientale,che avesse veramente un fine. |
awake, hai perfettamente ragione,ma se tu scrivi che vendi animali solo con CITES,devi venderli con cites,se questo cites esiste,al momento della vendita tu devi annotare nel registro che l'hai venduto a me,a questo punto qual'è la difficoltà nel comunicarmi quel numero? so benissimo che il cites è una gran baggianata e che i regolamenti andrebbero riscritti ex-novo ma da un punto di vista legale, ci vogliono,come dici tu, quando ad esempio scambio una talea o la vendo;che poi con le 50 euro che ricavo per vendere 3 talee ci ricompro una colonia madre da loro,tanto per riempire la vasca...se volessi fare business comprerei colonie molto grandi ad un ingrosso no?
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Cmq nei prossimi aggiornamenti di AP uscirà un esauriente articolo sulla questione. Ciao ;-) |
Marco AP, quindi invece di scambiare basterebbe che io dono a te e tu doni a me? #18
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Marco AP, sono daccordo,ma purtroppo gli animali delle nostre vasche spesso sono privi di cites poichè i negozianti non li rilasciano...bisognerebbe "educare" prima loro... :-)) a me piacerebbe compilare il registro ed essere apposto. ;-)
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Soprattutto per chi ha un discreto "giro" non vorrei che si rivelasse un arma a doppio taglio, nel caso saltasse fuori un qualche zelante amministratore che ritenesse più semplice rompere le balle a centinaia di "piccoli evasori" piuttosto che trovarne uno dei tanti che si dimenticano di denunciare qualche milione di euro all'anno. Sembrerà un po' qualunquistico, come pensiero, ma per quel che mi riguarda il registro cites se ne può restare dov'è (anche perchè non saprei che scriverci :-D :-D) |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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