Calcificazione dello scheletro del corallo duro
Ok, vorrei cercare di schiarirmi bene le idee su quello che riguarda la formazione dello scheletro da parte dei coralli duri...
Parlando di come il corallo deposita il carbonato di calcio , egli altri elementi, cosa stimola e cosa rallenta la formazione del calcio e quindi la crescita dei corali. |
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NIKO, complimenti sul serio
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Si ma la devo portare avanti io sta discussione ?
non vedo molti interventi, e in ogni caso quello che ho scritto io si trova nei libri di biologia, non e' che sono uno scenziato :-) |
per chi ha voglia di approfondire...
http://www.gatorino.com/Meccanismi%2...biochimici.pdf biologia a parte a volte bastano piccoli accorgimenti da "aquariofilo" per fare crescere un corallo in maniera differente. ad esempio incollare le talee parallele allla base sembrerà una ******* ma in natura quando si spezza un ramo e casca è difficile che atterri in verticale #24 enn so se mi spiego :-)) credo che portare anche esempi pratici di questo tipo possano aiutare... in fondo siamo solo hobbysti nn scienziati :-)) imho |
La domanda posta da Rama a mio avviso, perdonami Rama, e' posta in modo troppo ampio, se Rama e gli altri fossero concordi io spaccherei almeno i tre la domanda:
la prima e' la calcificazione e tutto cio' che influisce nella stessa, dal bloccarla allo stimolarla la seconda e' quali siano le condizioni (ed il perche') che fanno si' che si rigeneri una colonia come in natura partendo da una talea o da una planula la terza e' l'influenza che hanno luce e movimento, nel nostro caso pompe e lampade, nella calcificazione, nella crescita e nella forma..... Non so, probabilmente sbaglio io, ma messa cosi' vedo una discussione con un potenziale talmente ampio che potrebbe facilmente sviare.... Alcuni spunti di riflessione.... riguardo il primo punto i Po4, il calcio, il bilanciamento dei valori, gli scompensi, il nutrimento.... riguardo il secondo punto farei mente locale riguardo il modo di alimentarsi del corallo e di cosa si alimenta riguardo il terzo punto penso alle differenti forme prese dai coralli nel nostro "piccolo mondo" pur essendo talee della stessa colonia.... quindi analizzerei le posizioni e le condizioni, cosa influisce e come influisce.... La terza e' la piu' semplice ed a mio avviso si risponde anche brevemente, penso tutti abbiamo messo una talea piu' lontana dalla luce, questa a prescindere dal colore ha iniziato a "colare" (termine che normalmente utilizziamo per definire l'estendersi della base del corallo sul substrato), questo avviene in quanto il corallo cerca di mettersi in condizione di ricevere la maggiore quantita' possibile di luce in quanto la luce e' la fointe principale di alimentazione per il corallo stesso, maggiore sara' la base, maggiore sara' l'esposizione alla luce, un corallo che cresce con un ramo dritto verso il centro del bulbo (condizione normale per animali sotto una sola lampada e posto in zona alta) espone alla luce una superficie minore. Le pompe danno un'altro tipo di "reazione", ma laciamo scrivere qualcun'altro.... Ciao |
per chi si vuole divertire con qualche "malato" consiglio di leggere qualche post di mesocosm sul forum Zeovit.com, quello è proprio malato......
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Rama, la luce!...., praticamente le alghe simbionti nel proceso di estrazione dall'acqua di co2 dissocia la molecola di idrogeno carbonato di calcio, fino ad ottenere co2 e h20... ma a metà strada si trova in mano il carbonato di calcio che viene ceduto al corallo .anche la quantità di po4 influisce perchè inibiscono il processo di calcificazione....
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girando per internet (in realtà ero seduto :-)) ) ho trovota questo
Accerscimento dei coralli attraverso l'elettrotipia. Dategli una occhiata è iper interessante... e, poi commentate che sono curioso di sapere cosa ne pensate |
scusate mi sono dimenticato il link #12
http://66.249.93.104/translate_c?hl=...l%3Dit%26lr%3D |
Volevo riprendere il post, e parlare meglio della calcificazione, che è sicuramente il processo principale da cui scaturisce la crescita del corallo e la formazione della cosiddetta barriera.
Domanda: perchè il processo di calcificazione avviene solo durante le ore diurne? o almeno così dicono anche i sacri testi. Grazie |
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aster73, come tiho già risporto le zooxantelle tramite decalcificazione biogena , traggono carbonio (co2)dal carbonato , per fare questo occorre la luce
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Secondo il mio personalissimo Guru -69 il massimo della calcificazione avviene intorno ai 28.5° |
ceriantus, scusa la curiosità, ma 28,5 non è spesso una temperatura che i più qui sul forum eviatiamo? se la max calcificazione avviene a quella temperatura potrebbe significare che il corallo ne possa trarre giovamento? #24 #24
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come mai un topic come questo è caduto nel dimenticatoio, nonostante sia uno di quelli posti in evidenza?
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a me sembra che i coralli crescano maggiormente di notte #13 forse debbo cambiare le lenti :-D |
in questo topic ci sono 4 o 5 guru reali dell'acquariofilia italiana.
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sarebbe interessante ampliarlo con le esperienze ad oggi ;-)
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scusa fappio mi spieghi cosa significa decalcificazione biogena..
la mia temperatura attuale è 24 gradi e tale resterà tutto l'inverno, ho preso un hystrix in offerta poichè marrone, ha messo un sacco di punte in una settimana, come la mettiamo? |
ha detto giusto fappio ;-)
faccio copia incolla La calcificazione nei coralli zooxantellati richiede tre processi biologici di base: 1. Fotosintesi: CO2 + H2O --> CH2O + H2O 2. Respirazione: CH2O + O2 --> CO2 + H2O 3. Calcificazione: Ca2 + 2HCO3- --> CaCO3 + CO2 + H2O La produzione di CO2 nelle ultime due reazioni può essere convenientemente usata come ‘carburante’ nella fotosintesi. La nostra attuale comprensione del processo di calcificazione, come proposto da Ted McConnaughey, è basata su un modello trovato in molte alte specie, incluse le alghe e altre creature terrestri. Conosciuta come trans calcificazione, questo processo genera protoni (ioni H+) che vengono ‘pompati’ dal tessuto del corallo nelle cavità corporee del polipo dove abbassano il pH e causano la formazione di CO2 dal bicarbonato. In questo modello, gli ioni di idrogeno vengono scambiati in un rapporto 2:1 col calcio usando l’enzima Calcium ATPase. Ulteriormente, la CO2 rilasciata è poi resa disponibile come energia per la fotosintesi dalle zooxantelle. 2H+ + 2HCO3- --> 2CO2 + 2H2O Nel processo di pompaggio dei protoni, l’area dove avviane la calcificazione mantiene un pH alto che favorisce la precipitazione di materiale scheletrico. La calcificazione prende luogo nello strato inferiore di tessuto epidermico chiamato epitelio calicoblastico. Questa è l’area dove la superfice esterna del polipo che è in contatto con l’acqua incontra lo scheletro. Per calcificare, il calcio e la sorgente di carbonati devono essere disponibili a queste cellule epidermiche. L’acqua entra nella cavità corporea attraverso la bocca, dove le componenti necessarie divengono poi disponibili per l’assimilazione. Gli scheletri dei coralli crescono verso l’esterno come piatti verticali o spire, occasionalmente uniti da elementi orizzontali, col risultato di un intreccio o una stratificazione di carbonato di calcio. Contrariamente a quanto si possa pensare, i coralli non producono calcare solido, ma scheletri variabilmente porosi. In vari momenti della giornata e della notte, con vari ratei, e attraverso diversi tipi di processi, sezioni del tessuto corallino dalla parte della calcificazione vengono sollevati dallo scheletro in piccole aree chiamate lappets. Da questi piccole tasche, che sono sigillate all’acqua, gli ioni di calcio (Ca 2+) sono portati all’interno e quelli di idrogeno vengono esportati (H +), pompandoli nella membrana corallina. Il pH e la concentrazione di ioni calcio aumenta sostanzialmente nei lappets, creando le condizioni ideali per la cristallizzazione di carbonato di calcio. Attraverso una complessa serie di processi enzimatici e biochimici, il calcio ed i carbonati vengono precipitati sulla superficie esterna delle cellule calicoblastiche come aragonite. |
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[QUOTE=zucchen;3227801]ha detto giusto fappio ;-) faccio copia incolla La calcificazione nei coralli zooxantellati richiede tre processi biologici di base: 1. Fotosintesi: CO2 + H2O --> CH2O + H2O 2. Respirazione: CH2O + O2 --> CO2 + H2O qui mi ero gia perso #12 puoi rispondere alla mia domanda :-)) a me sembra che i coralli crescano maggiormente di notte #13 |
solo per pignoleria ed onor del vero correggo le formule chimiche
[QUOTE=zucchen;3227801]ha detto giusto fappio ;-) faccio copia incolla La calcificazione nei coralli zooxantellati richiede tre processi biologici di base: 1. Fotosintesi: CO2 + H2O --> CnH2nOn (che è la formula grezza di un carboidrato, in particolare sarà glucosio C6H12O6+ H2O 2. Respirazione: CnH2nOn + O2 --> CO2 + H2O 3. Calcificazione: Ca2+ + 2HCO3- --> CaCO3 + CO2 + H2O in questo interessante articolo non parla della temperatura..quinidi il problema è solo la luce? o neanche perchè se tengo il kh alto e quindi molta CO2 e di conseguenza bicarbonati dovrebbe calcificare ugualmente se il corallo trae energia eterotrofa ad es.. |
Ragazzi vi prego ....non quotate ogni volta tutto il post degli altri altrimenti diventa un topic illeggibile.
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1. Fotosintesi: CO2 + H2O --> CH2O + H2O
2. Respirazione: CH2O + O2 --> CO2 + H2O 3. Calcificazione: Ca2 + 2HCO3- --> CaCO3 + CO2 + H2O La produzione di CO2 nelle ultime due reazioni può essere convenientemente usata come ‘carburante’ nella fotosintesi. Domanda: nella reazione (3.) di calcificazione se viene fornito al sistema carbonato di sodio (Na2CO3) e non idrogenocarbonato (NaHCO3), viene a mancare solo ed esclusivamente lo ione H senza impatti sulla creazione di CO2, vero carburante del processo do fotosintesi? |
il passaggio di idrogeno serve cosi' come a noi) a produrre energia, senza non avrebbero l'energia per vivere e tantomeno per calcificare..
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Buddha...mi spieghi meglio?
vuoi dire che se do carbonato e non bicarbonato mancherebbe la parte energetica? |
No in realtà pensavo volessi dare carbonato in quantità e meno luce, dare carbonato o bicarbonato a livello chimico cambia perché il carbonato di sodio alza di più il pH , si danno jn miscela per farne un tampone..
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Come ti ho già risposti in privato il problema e' togli il sistema tampone carbonati/bicarbonati, il che e' un disastro per gli sbalzi di pH
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E' meglio avere un delta valori ph di 0,35 gradi (con min 7,90 e max 8,25) o un delta di 0,20 con un massimo di 8,10?
Per capire...0,35 è da considerarsi un delta pericoloso? |
E' un oscillazione uguale, probabilmente sta anche dentro l'errore strumentale..non cambia niente il problema e' che se sballi il tampone carbonati/bicarbonati (specie se non hai il reattore) poi si che il delta Sara' enorme e addìo vasca
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è stata citata anche la temperatura, ma non ho ben capito alla fine qual'è quella migliore per i nostri ospiti, a che temperatura bisognerebbe tenere la vasca? Se è vero che la massima calcificazione si ha a 38,5 C quindi ritengo sia la temperatura idale per i nostri animali, esatto?
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38,5 proprio no.. Al Max 28,5... Che secondo me e' comunque alta.. Io starei sui 26,5 .
Tutto l'inverno non supero i 24 gradi di notte e sta tutto bene.. |
si, beh, ho sbagliato a scrivere, a 38,5 hanno la febbre :-))
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Se non si superano valori soglia con alte temperatura dovrebbe crescere il metabolismo e di conseguenza la crescita, almeno così avevo letto. |
qualcuno è in grado di spiegarmi per quale motivo i po4 inibiscono la crescita del corallo?
grazie |
uppo... mi sembra un topic molto importante per lasciarlo dimenticare.. la temperatura penso influenzi il metabolismo... e ovviamente se i coralli a 29 danno i primi segni di sofferenza a 28 e mezzo ci sarà il metabolismo più veloce al limite della sopportazione del caldo dei coralli
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Per lavoro e per esperienza non sono tenuto a ritenere assolute e attendibili le riviste scientifiche, nemmeno le piu recenti quando schiaffano fior di foto ed esperimenti.
Parallelamente la mia scetticita' aumenta in modo esponenziale quando come fonti per approfondimenti scientifici si citano forum o blog di appassionati che, senza nulla togliere alla grande competenza e alla forte esperienza diretta di alcuni, hanno purtroppo lo svantaggio di dare la parola a una maggioranza di gente inverosimilmente incompetente. il che crea una gran confusione nonche la difficolta di discernere il vero dal falso (cosa di per se gia molto difficile anche dentro gli atenei piu rinomati). Altro dramma dell'informazione da forum e' la scarsissima abitudine di fornire adeguate referenze! Dopo essermi concesso questa personale introduzione penso che possa essere interessante condividere con voi questa immagine http://s13.postimage.org/yu73bz7tf/calcification2.jpg ottenuta dal sito http://www.coralscience.org/main/art...how-reefs-grow la cui schematizzazione trova un certo fondamento nell'articolo: J Exp Biol. 2000 Nov;203(Pt 22):3445-57. Sources and mechanisms of inorganic carbon transport for coral calcification and photosynthesis. Furla P, Galgani I, Durand I, Allemand D. Source Observatoire Océanologique Européen, Centre Scientifique de Monaco, Avenue Saint-Martin, MC 98000 Monaco, Principality of Monaco. Saluti |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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