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Paolo Piccinelli 30-10-2008 23:48

Acque nere dell’Amazzonia – biotopo tecnicamente impegnativo
 
L’idea di aprire questa discussione mi è venuta poiché vedo un buon numero di vasche allestite per ospitare i bellissimi pesci che in natura popolano i corsi di acque nere tipici dell’altro bacino del Rio delle Amazzoni, con particolare riferimento al Rio Negro ed alla moltitudine dei suoi affluenti.
Io stesso sono molto interessato poiché ho da poco allestito una vasca che ambisce a riprodurre l’ambiente in questione.

Vorrei quindi cercare di fare il punto della situazione raccogliendo i contributi di chi gestisce o ha gestito in passato delle vasche con acqua a bassissima conducibilità e ph inferiore a 6 per gli splendidi ciclidi che popolano queste acque in natura.
In particolare vorrei attingere al bagaglio di conoscenze della gestione OTRAC e raccogliere le fondamentali testimonianze di chi ha condotto o conduce vasche di questo tipo, poiché ritengo che ognuna di esse possieda delle particolarità che devono essere prese in debita considerazione.
Su queste basi spero di riuscire a stimolare una discussione foriera di risultati utili per l’appassionato che decida di cimentarsi a realizzare una vasca-biotopo tecnicamente impegnativa.

Il punto di partenza sono i valori di riferimento dell’acqua:

Ph inferiore a 6, diciamo tra 5,5 e 6 per la normale gestione (da 5 a 5,5 per riprodurre discus e molti ciclidi nani, sotto il 5 per alcune specie particolarmente esigenti)
In queste condizioni "estreme" i cambi d'acqua dovranno essere copiosi, anche il 20% a giorni alterni, poichè la flora batterica nitrificante è inibita dall'acidità troppo elevata.
Conducibilità inferiore a 200 uS/cm (inferiore a 100 uS/cm per le riproduzioni)
Temperatura fra 27° e 30° C

Anche l’allestimento ha il suo peso:

Fondo: sarà costituito da ghiaietto inerte (quarzo in primis) di granulometria medio-fine o finissima e che non dovrà mai essere smosso o sifonato onde cercare di ricreare una microfauna nitrificante e, negli strati profondi, denitrificante (e qui mi fermo, poiché parecchia gente c’è impazzita e ci sta ancora impazzendo). Personalmente ritengo che, a lungo andare (anni) una sifonatura periodica sia necessaria soprattutto per preservare i pesci che vivono sul fondo, come i miei amati loricaridi.

Substrato fertile: originariamente il metodo OTRAC non lo prevede, ma se si intendono inserire piante è ormai praticamente imprescindibile; la cosa fondamentale è che non rilasci alcuna sostanza in colonna.
Il fondo fertile agirà come starter,ma una volta che la vasca sarà "a regime" il fondo non va più toccato, nè vanno aggiunte tabs o integratori.

Illuminazione: Tendenzialmente molto soft, ma è poco influente se la vasca è allestita come si deve, con ripari e zone ombreggiate sono riportate riproduzioni di discus e scalari anche con 1 W/litro. Essenziale tenere conto dell’acqua ambrata per la scelta della potenza luminosa e della gradazione delle lampade.

Arredamento: esclusivamente legni di torbiera o radici per specifico uso acquariofilo; se si decide di introdurre rocce, esse saranno rigorosamente non calcaree.

Filtraggio: visto il ph basso, le vasche sono sotto popolate poichè il filtraggio biologico è ridotto al minimo, la carica batterica viene quindi tenuta estremamente bassa; da alcune fonti è consigliato l’utilizzo della lampada UV. Io non concordo con l’utilizzo indiscriminato dell’UV e quindi mi interessa particolarmente verificare l’esistenza di metodologie alternative per il controllo della carica batterica (leggi anche pellicole superficiali)... oppure il limite a cui spingere il ph affinchè agisca da controllore dell'attività batterica.
Il movimento acqua e l’ossigenazione devono essere copiosi, nel mio 300 litri lordi ho inserito, oltre al filtro da 1000 litri/ora, anche una pompa di movimento marina da 1500 l/h con buoni risultati.
Con i discus il movimento d'acqua sarà solo superficiale, onde favorire gli scambi gassosi senza disturbare i pesci.

Acidificazione: ottenuta essenzialmente con l’aggiunta di abbondante torba nel filtro e con l’inserimento di foglie di catappa o di quercia o di pigne di ontano direttamente in vasca. L’acqua sarà quindi ambrata. Il rilascio di acidi umici ed in particolare degli effluvi delle pigne di ontano si dimostra efficace contro le micosi cutanee ed i parassiti del velluto.
Acqua di bomba di torba è buona norma per condizionare l'acqua dei cambi parziali.
Il ph sarà comunque stabile anche con durezza non misurabile, in quanto gli acidi umici rilasciati dalla torba (fondamentale inserirne una quantità adeguata) tamponeranno il valore dell'acidità fra il 5 ed il 6.

Cambio d’acqua: anche se sono affascinato dall’idea della vasca-autosufficiente, concordo con il postulato che almeno il 20% dell’acqua vada sostituito ogni settimana.
L’acqua aggiunta sarà costituita da un base di acqua osmotica (conducibilità inferiore a 30 uS) e integrata con gli appositi sali o, come originariamente prescritto negli appunti OTRAC, con una minima porzione di acqua marina. In caso di utilizzo della bomba di torba, misurare il ph prima dell'inserimento e, se necessario, diluire in modo acconcio.

Fonte dei parametri OTRAC:
Documentazione originale GAF:
http://www.gafonline.it/OTRAC/index.asp
Articoli su AP:
http://www.acquaportal.it/Articoli/D...ie/default.asp
http://www.acquaportal.it/Articoli/D...gi/default.asp

Questa è una (striminzita) base di discussione ...ora a voi!!!
:-))

PS Onde mantenere un filo logico e la continuità della discussione/dei concetti, il topic verrà ripulito da eventuali interventi off-topic e non strettamente inerenti esperienze o metodo di gestione... spero comprendiate :-))

ultimo aggornamento: 06.11.2008

TuKo 31-10-2008 10:43

Come ti ho detto già in altra sede,questo metodo va oltre i semplici valori ph,cond. ect...ect... Se ci si basa solo su questi riferimenti, diventa un "comunissima " vasca sudamericana a bassa conducibilità e molto acida.
Io ho sempre visto questo metodo(perche di questo si tratta) sempre con molto interesse,perche racchiude in se discorsi che interessano molti fattori(fanghi,redox,bassa carica batterica,ect..ect...). Ed è proprio in virtù di questo, che i valori possono passare tranquillamente in secondo piano.

Personalmente, di quello che hai scritto(che credo essere una premessa) trovo errate almeno due considerazioni.Quella sul fondo e sul substrato fertile.Il primo è che la sifonatura è realmente da dimenticare(tranquillo i loricaridi staranno benissimo,un ambiente cosi acido non è particolarmente gradito algi agenti patogeni).Il perche è riconducibile al fatto(cosi mi aggancio anche al discorso del substrato fertile) della marcescenza del fogliame che si deposita sul fondo.Toglierlo,anche parzialmente, significherebbe anche a sottrarre elementi che sarebbero la "benzina" per il fondo stesso.Le foglie sono formate da cellulosa e ,cito dal link del gaem,"La cellulosa in ambiente acido viene idrolizzata, specie a caldo, per dare prodotti di complessita' molecolare via via decrescenti fino al glucosio." Quest'elemento è una fonte di carbonio elemento tanto caro ad ogni forma di vita, e in particolare ai batteri anaerobici(i tanto famosi denitratori).Da tutto ciò, ne deriva che la lvorazione dei vari ceppi batterici, porta ad un fenomeno che si chiama mineralizzazione(diciamo che rientra tra i prodotti di scarto).Chi fruisce di questo sono le piante.
Ovviamente tutto ciò abbisogna del suo tempo,che non è poco.Quindi io sarei per dire che questo metodo(perche di questo si tratta) non è sconsigliato solo a coloro che masticano poso di acquariologia,ma anche a chi ha particolare fretta.In tal senso,si si voglio risultati in tempi consoni, è meglio andare sul classico sudamericano(di cui ci interessano i classici valori) con il substrato fertile.

P.S per i cambi d'acqua ci sarebbe anche da nominare la bomba di torba ;-) ;-)

Paolo Piccinelli 31-10-2008 11:43

@ TuKo:

Quote:

Il primo è che la sifonatura è realmente da dimenticare
http://www.gafonline.it/OTRAC/fondo.htm (leggi quanto scrive il Vendramini)
Io concordo con lui, specialmente se si hanno uova da schiudere vicino al fondo, temo che sarebbero esposte a troppi "pericoli"... qui bisogna fare il distinguo: voglio una vasca "autosufficiente" alla Konrad Lorenz, oppure voglio schiudere il maggior numero di uova possibile?!? #13

Quote:

per i cambi d'acqua ci sarebbe anche da nominare la bomba di torba
Qui ti volevo... mi spieghi come fai?!? :-))

Visto che la graticola è piccola e siamo già al secondo strato di carne al fuoco, bisogna fare una scelta strategica... partiamo dalla chimica e dalla biologia del fondo per poi passare via via alle altre "variabili"?!?

Per semplicità di ttrattazione, facciamo conto di avere un bello sfondo di echinodorus, magari qualche ciuffo di vallisneria e di tenellus... così la variabile piante la diamo per assodata.
Blocchiamo anche la variabile fondo?!?
Io sarei per i classici 7-10 cm di ghiaietto di quarzo INERTE a granulometria media... sotto ci mettiamo della torba di sfagno, della torba bionda, oppure nulla?!?

@ Scalaretto: qui vorrei mantenere la trattazione strettamente inerente alla conduzione oligotropica acida, come vedi ci sono kilometri e kilometri di cose da scrivere...

Quote:

In termini un po piu tecnici io cerco di attenermi al biotopo: "macro sub-tropico ipo-acido (M.ST.IPAC.)
acqua con media quantità di sali presenti, conduttività fra 200 e 400 mS/cm, temperatura tra i 24 e 28°C, con pH tra 6.0 a 6.9."e credo che anche se non è un OTRAC è comunque una vasca valida.
...quindi sei OT.

Mi fa ovviamente molto piacere se seguirai gli sviluppi, ma l'impostazione di questo topic richiede rigorosa attinenza all'argomento, altrimenti finisce come mille altri tutti uguali nel dimenticatoio :-))

elmagico82 31-10-2008 12:18

EDIT Paolo Piccinelli #13

__________________________

secondo me ...

N1 secondo me è poco attinente a questo tipo di allestimento il fattore autosufficiente... in quanto si cerca mantenendo valori limite una certa asetticità della vasca(daccordissimo con l utilizzo di una filtrazione con UV), di conseguenza non credo che si possa creare un ciclo chiuso...e poi è stato studiato proprio per migliorare il discorso riproduzione.

N2 la bomba di torba non è di difficile costituzione, il senso è reintegrare i minerali , infatti si consiglia torba normale e non di uso prettamente acquaristico

N3 valli in acqua tenerissima e acida?????

N4 il fondo secondo me dovrebbe essere di varia granulometia una sorta di dbs ma qst è una mia idea che per ora non posso testare....

Paolo Piccinelli 31-10-2008 12:51

Quote:

N1 secondo me è poco attinente a questo tipo di allestimento il fattore autosufficiente
Come da richiamo di Tuko, il fondo denitratore è elemento IMPRESCINDIBILE del metodo OTRAC... comunque parliamone!!

Quote:

N4 il fondo secondo me dovrebbe essere di varia granulometia una sorta di dbs ma qst è una mia idea che per ora non posso testare....
Qualcuno l'ha già fatto... prima o poi arriveranno anche luca 2772 (che ora ha problemi di connessione) e cyana (qualcuno la avvisa?) :-))

N2 e N3... attendo conferme :-)

elmagico82 31-10-2008 13:10

per esperienza personale posso assicurarti che la valli cresce la produttivita del 200% in acqua dura e alcalina...ho fatto io stesso l'esperimento qnd ho letto il libro della walstad...(provo a vedere che ne pensa lei dell otrac spero di riuscire a tradurre il concetto, anzi se qualcuno mi da una mano ...magari posto il testo in inglese e gli date un occhiata ok?)

miccoli 31-10-2008 13:19

in effettila valli soffre le acque acide e tenere(l ho constatato)
riguardo dell allestimento del fondo ho letto pareri contrastanti,in un articolo che trattava OTRAC in relazione alla ripro dei discus holetto che si consigliava sabbia fine(ovviamente inerte) mentre altre fonti in rete descrivono come substrato migliore una granulometria media(3-5 mm) in modo da poter permettere lo scivolamento dei detriti e delle sostanze organiche, un po' piu in profondita e ridurre il rischio di zone anossiche(dato che si parla sempre di un fondo di almeno 10 cm nella zona posteriore)
#24

TuKo 31-10-2008 14:09

In merito all'intervento di Vendramini, sono più per quello successivo,da cui ammetto di aver preso spunto(in merito al cavetto riscaldate) quando allestii il 420 litri nel 2005.Che poi per ammissione dello stesso Vendramini la manutenzione(dal punto di vista dei cambi) non era classificabile, come puntuale.
In quell'intervento lui dice che la vasca aveva una 10ina di anni,con sostituzione totale del fondo al 5° anno e su queste basi ha mosso degli appunti,facendo delle supposizioni.Ora io non posseggo ovviamente la verità assoluta,ma posso parlare(per esperienza diretta,del fondo del mio vecchio 240litri che alla data del 2005 timbrava ben 14 anni di onorato servizio.Di questi, gli ultimi 10 il sifone lo ha visto solo attraverso il vetro.
Ora il rio è in funzione dal 2005,ovviamente sifonature 0,foglie in decomposizione lasciate a marcire sul fondo.Rimuovo solo quelle che restano sulle piante(la vasca è in salone,quindi una tutela verso l'estetica deve pur esserci).Ovviamente non essendo un OTRAC(ne per i valori che sono decisamente bassi ,ma non a quel livello), i cambi sono a discrezione del gestore(dato che sono io,posso dire molto dilazionati).Eppure, facendo i debiti scongiuri,di quello che si ha paura in quell'intervento,io sto sufficientemente tranquillo
Detto ciò non penso che mettere della torba nel fondo,possa sostituire l'apporto derivato dal cambio d'acqua fatto con la bomba di torba.A mio modesto modo di vedere sono due cose distinte e separate,quindi sarei per il nulla.Per il materiale sarei per un quarzo inerte 1 - 3 mm.

elmagico82 31-10-2008 14:18

infatti secondo me nel fondo prima o poi l apporto della torba finisce, e non credo che i pochi detriti organici possano reintegrarli , visto anche che sono sempre dello stesso tipo , mica cambiano le piante son sempre le stesse, con la bomba invece cambiando anche il tipo e provenineza c sarebbe piu varieta di elementi....ma ripeto una mia idea...

massimo non ho capito 14 anni ..ma reintegravi il fondo con tabs o lo lasciavi solo con le sostanze che venivano a decomporsi?

TuKo 31-10-2008 14:59

Quote:

Originariamente inviata da elmagico82

massimo non ho capito 14 anni ..ma reintegravi il fondo con tabs o lo lasciavi solo con le sostanze che venivano a decomporsi?

La seconda che hai detto ;-)

elmagico82 31-10-2008 15:17

azz ma 14 anni? hai una foto ?che piante tenevi?

TuKo 31-10-2008 15:29

Foto di quella vasca ne dovrei avere forse degli ultimi 2 anni,ma sono nel vecchio portatile,da cui sto cercando di recuperare il contenuto del disco rigido(si è inchiodato).

La cosa che mi sorprese, oltre ogni misura,fu che dopo che avevo tolto il fondo,mi ritrovai tra i 2 e i 3 cm di sabbia.Tu dirai è cosa ce di strano??direi nulla, ad esclusione del fatto, che io in vasca non ce l'avevo mai messa.

elmagico82 31-10-2008 15:54

in 14 anni tra erosione del ghiaino e compattamento della rumenta un po di sabbietta...
infatti io credo che fatto una base di 4-5 cm di sabbia poi una reticella tanto x non far mischiare il tutto e poi altri 3-4 cm di ghiaino 2-4mm sopra sarebbe perfetto .
in natura per chi ha visto un letto di fiume ci sta sopra il materiale piu grossolano e sotto il fango-sabbia...un motivo ci sarà... #24 #24 #24 #24
il fondo della vasca non è da sottovalutare voi mods non conoscete membri(scusate la parola equivocabile ma se lo fate siete maniaci qnt me :-D )
che nella sezione marino sono maestri di dsb?secondo sarebbe utile al fine di qualche chiarimento ,critica e spiegazione fermo restando ke tra marino e dolce ce tt un mondo di differenza

Paolo Piccinelli 31-10-2008 16:37

...scusate la latitanza, ma non ricevo le notifiche per questo topic -04 -04

Per la granulometria del fondo concordo al 100% con Tuko, grana medio/fine da 1 a 3 mm di pezzatura (la stessa che ho usato per il mio recente 300 litri) onde permettere la "discesa" dei detriti ed un sufficiente scambio gassoso con gli strati profondi (scambio gassoso che avviene sempre per diffusione, se non si usa il cavetto).
Per l'allestimento dello stesso fondo ho inserito 1 cm di torba in granuli opportunamente macerata in acqua calda per 48 ore... ma non per ambrare o acidificare, bensì per fornire un letto organico alle radici delle mie echino (qui vedo che non mi sono espresso bene... dalle vostre risposte voi avevate capito che la torba serviva ad altro).

Quindi direi che abbiamo stabilito che il fondo deve essere composto SOLO di inerte di granulometria 2-3 mm?!?
Il cavetto lo mettiamo, oppure ci cuoce i batteri che tentiamo di far moltiplicare là sotto?!? (io sono per la seconda ipotesi, visto anche che l'effetto falda porterebbe molti batteri in colonna) :-))

elmagico82, fermo con il DSB per il momento... prima costruiamo il substrato e poi vediamo cosa ci finisce/nasce dentro, come e in che successione :-))
(voglio man mano delimitare il campo e trascrivere passo passo per conto mio quello che emerge qui)

elmagico82 31-10-2008 17:01

xfecto...magari passo passo si potrebbe cambiare il post d'inizio così man man abbiamo idee consolidate in prima pagina?

scusami avevo dato un'altra utilità alla torba...
usare al fibra di cocco? dovrebbe essere piu inerte della torba e assicurare un letto organico adeguato no?

x il cavetto sono della tua stessa idea perche sono convinto che i batteri che si formano in un fondo su cui scorre l acqua siano dello stesso ceppo di quelli del filtro e quelli di un fondo "fermo" abbiano un altra utilità...mia idea mi assumo la responsabilità se ho detto na caxxata

Paolo Piccinelli 31-10-2008 17:20

Quote:

xfecto...magari passo passo si potrebbe cambiare il post d'inizio così man man abbiamo idee consolidate in prima pagina?
...l'idea è quella, ma aspetto di avere altri pareri a supporto ;-)

Quote:

i batteri che si formano in un fondo su cui scorre l acqua siano dello stesso ceppo di quelli del filtro e quelli di un fondo "fermo" abbiano un altra utilità
I batteri denitrificanti sono anaerobi, quindi se si punta al fondo denitrificante, l'ossigeno non va fornito. Il carbonio invece dovrebbe derivare dal materiale in decomposizione. :-)

FalKo 31-10-2008 21:20

Quote:

Originariamente inviata da TuKo
Foto di quella vasca ne dovrei avere forse degli ultimi 2 anni,ma sono nel vecchio portatile,da cui sto cercando di recuperare il contenuto del disco rigido(si è inchiodato).

La cosa che mi sorprese, oltre ogni misura,fu che dopo che avevo tolto il fondo,mi ritrovai tra i 2 e i 3 cm di sabbia.Tu dirai è cosa ce di strano??direi nulla, ad esclusione del fatto, che io in vasca non ce l'avevo mai messa.

Parlando con luca 2772 qualche tempo fa riguardo i fanghi biologici mi disse che , secondo un suo conoscente che lavora in un depuratore o qualcosa del genere, quando viene a chiudersi il "ciclo del fosforo" il risultato e' una sabbia fine

FalKo 31-10-2008 21:35

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli
Quindi direi che abbiamo stabilito che il fondo deve essere composto SOLO di inerte di granulometria 2-3 mm?!?
Il cavetto lo mettiamo, oppure ci cuoce i batteri che tentiamo di far moltiplicare là sotto?!? (io sono per la seconda ipotesi, visto anche che l'effetto falda porterebbe molti batteri in colonna) :-))

da quel che ricordo (sinceramente nn ho voglia ad andare a rileggermi tutte le discussioni fatte all' epoca su it.hobby.acquari ) si consigliava un fondo inerte xke' c'era il presupposto che le sostanze rilasciate dalla torba andavano a filtrare la luce delle lampade permettendo la sopravvivenza solo alle piante senza troppe esigenze (nulla vieta di tentare con piante + esigenti)

e a mio modo di vedere un substrato commerciale fertile andrebbe ad esaurire il suo potere fertilizzante dopo alcuni mesi , tanto vale partire con un fondo inerte e se necessario integrarlo con pastiglie

FalKo 31-10-2008 21:49

Re: Acque nere dell’Amazzonia – biotopo tecnicamente impegna
 
Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli

Filtraggio: poiché le vasche sono sotto popolate il filtraggio biologico va ridotto al minimo, onde mantenere la carica batterica molto bassa; a questo proposito è consigliato l’utilizzo della lampada UV. Io non concordo con l’utilizzo indiscriminato dell’UV e quindi mi interessa particolarmente verificare l’esistenza di metodologie alternative, come il dosaggio regolare di perossido d’idrogeno in vasca, per il controllo della carica batterica (leggi anche pellicole superficiali)
Il movimento acqua e l’ossigenazione devono essere copiosi, nel mio 300 litri lordi ho inserito, oltre al filtro da 1000 litri/ora, anche una pompa di movimento marina da 1500 l/h con buoni risultati.

se mi permetti vorrei fare un osservazione su questi due punti :
Filtraggio - la massa batterica nn viene mantenuta bassa da lampade UV o da prodotti inseriti dall' acquariofilo , ma sono proprio gli acidi umici e il PH poco ottimale alla proliferazione batterica a rendere bassa la carica batterica in un OTRAC , di conseguenza si cerca di sottopopolare l'acquario x evitare danni

Movimento - x quel che riguarda il movimento dipende dai pesci che devi allevare , sono certo che tu sai che i discus nn amano acque molto movimentate , tuttalpiu' si cosiglia di movimentere superficialmente x favorire l'ossigenazione

Paolo Piccinelli 31-10-2008 22:45

Quote:

nn ho voglia ad andare a rileggermi tutte le discussioni fatte all' epoca su it.hobby.acquari
Sono andate perse... gli spazi free sul web hanno questi inconvenienti, purtroppo :-(

Quote:

c'era il presupposto che le sostanze rilasciate dalla torba andavano a filtrare la luce delle lampade permettendo la sopravvivenza solo alle piante senza troppe esigenze
L'ho messo nell'introduzione... io per esempio uso t5 da 18.000K per ovviare al problema ;-)

Quote:

un substrato commerciale fertile andrebbe ad esaurire il suo potere fertilizzante dopo alcuni mesi , tanto vale partire con un fondo inerte
Concordo! ...al limite il substrato servirebbe da "starter"

Quote:

la massa batterica nn viene mantenuta bassa da lampade UV
Qui il documento del GAF (purtroppo l'unica fonte in rete) specifica che la UV deve sempre essere in funzione... e io odio la lampada UV :-)
L'ambiente acido è un fattore limitante a tempo indeterminato, anche con anni di fanghi sedimentati? (domanda da 100 milioni)
Quote:

si cerca di sottopopolare l'acquario x evitare danni
questa è una cosa che imparo ora... pensavo che il livello di popolazione fosse impostato per alleviare il carico organico ai batteri, invece DATA la ridotta proliferazione batterica, di conseguenza si popola poco :-))

Quote:

Movimento - x quel che riguarda il movimento dipende dai pesci che devi allevare
Nel mio caso quasi solo loricaridi... ;-)

Federico Sibona 31-10-2008 23:11

FalKo, concordo in pieno sul tuo ultimo messaggio ;-)

FalKo 01-11-2008 11:19

Paolo Piccinelli, fai una ricerca qua : http://groups.google.it/group/it.hobby.acquari/topics
dovresti trovare ancora le discussioni originali

la UV nn piace neppure a ma , ma sicuro che dicono di usarla sempre ?? a ma sembra che la consigliavano solo in riproduzione fino a qualdo le larve nn nuotassero liberamente oppure se si raggiungeva un ambiente iperacido (PH intorno al 4,5) nn era necessaria

Mkel77 01-11-2008 18:05

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli
L'ambiente acido è un fattore limitante a tempo indeterminato, anche con anni di fanghi sedimentati? (domanda da 100 milioni)



Io ritengo proprio di sì, il pH è un fattore limitante perchè il genere nitrobacter rallenta fortemente la duplicazione al di sotto di pH 6,5 mentre il nitrosomonas resiste anche al di sotto di pH 5, alcuni testi universitari riportano addirittura 6,5 come valore minimo di sopravvivenza del nitrobacter..........quindi il rischio, sovrappopolando è proprio la formazione di un carico organico che si trasforma in NO2, e tale rimane perchè non c'è abbastanza massa batterica in grado di ossidare tutto il nitrito prodotto.

Mkel77 01-11-2008 18:05

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli
L'ambiente acido è un fattore limitante a tempo indeterminato, anche con anni di fanghi sedimentati? (domanda da 100 milioni)



Io ritengo proprio di sì, il pH è un fattore limitante perchè il genere nitrobacter rallenta fortemente la duplicazione al di sotto di pH 6,5 mentre il nitrosomonas resiste anche al di sotto di pH 5, alcuni testi universitari riportano addirittura 6,5 come valore minimo di sopravvivenza del nitrobacter..........quindi il rischio, sovrappopolando è proprio la formazione di un carico organico che si trasforma in NO2, e tale rimane perchè non c'è abbastanza massa batterica in grado di ossidare tutto il nitrito prodotto.

Paolo Piccinelli 01-11-2008 20:27

FalKo, grazie, ho trovato qualcosa.... ma molto sparso (anche un articolo di Paroli su OTOS dell'autunno 2006) ;-)

Sul documento del GAF riguardo la UV c'è scritto esattamente quanto affermi:
Quote:

la consigliavano solo in riproduzione fino a qualdo le larve nn nuotassero liberamente
In alcune discussioni successive si consigliava un filtro a letto fluido/ sottosabbia "rovesciato" con UV sempre accesa in uscita... #24 #07

Direi allora di dare come assodato che la UV non serve e quindi non la vogliamo, visto l'enorme progresso tecnologico nella realizzazione dei filtri per acquario e l'acidità che già ci aiuta a "selezionare" i batteri. ;-)

Mkel77, il mio cruccio riguardo al fondo è che non esiste nessuno studio di cosa realmente succede là sotto... l'unica fonte che ho trovato parla di campionamenti a 5 mm sotto la superficie. #13
Il ph negli strati profondi (e i ceppi/microorganismi lì presenti) sono gli stessi di quelli rilevabili in vasca? #24

AUTO EDIT ;-)

Paolo Piccinelli 01-11-2008 20:27

FalKo, grazie, ho trovato qualcosa.... ma molto sparso (anche un articolo di Paroli su OTOS dell'autunno 2006) ;-)

Sul documento del GAF riguardo la UV c'è scritto esattamente quanto affermi:
Quote:

la consigliavano solo in riproduzione fino a qualdo le larve nn nuotassero liberamente
In alcune discussioni successive si consigliava un filtro a letto fluido/ sottosabbia "rovesciato" con UV sempre accesa in uscita... #24 #07

Direi allora di dare come assodato che la UV non serve e quindi non la vogliamo, visto l'enorme progresso tecnologico nella realizzazione dei filtri per acquario e l'acidità che già ci aiuta a "selezionare" i batteri. ;-)

Mkel77, il mio cruccio riguardo al fondo è che non esiste nessuno studio di cosa realmente succede là sotto... l'unica fonte che ho trovato parla di campionamenti a 5 mm sotto la superficie. #13
Il ph negli strati profondi (e i ceppi/microorganismi lì presenti) sono gli stessi di quelli rilevabili in vasca? #24

AUTO EDIT ;-)

FalKo 02-11-2008 20:13

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli
elmagico82, i dati purtroppo sono tutti nei link che ho messo in apertura.

Il principio è semplice, si misurano solo temperatura, ph e conducibilità e si lascia fare il resto alla natura (unica avvertenza è sottopopolare).
Ora mi vado a cercare in rete l'Anello di Re Salomone... #24

Invito chiunque abbia una vasca condotta con parametri simili (anche se non strettamente col "metodo" otrac) a dare il proprio contributo.



PS... stasera faccio le pulizie e domani aggiorno il topic di apertura con quanto ci siamo detti in questo weekend. :-))

Lacquario di lorenz sposa la filosofia low tech ma nn ha niente a che vedere con l'otrac , l'unica cosa in comune e' (citazione dal libro ) : se infatti vi domina il giusto equilibrio , l'acquario non ha bisogno di essere pulito! Rinunziando ai pesci piu' grossi , specie a quelli che sommuovono il fondo , nessu danno si avra' se gli escrementi animali e i tessuti vegetali in decomposizione costituiranno a poco a poco uno strato fangoso ; anzi, tanto meglio, perche' questo strato penetrera' e rendera' fertile il fondo , originariamente sterile . Nonostante il fango l'acqua rimarra' inodore e conservera' la limpidezza cristallina di uno dei nostri laghetti alpini.

FalKo 02-11-2008 20:13

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli
elmagico82, i dati purtroppo sono tutti nei link che ho messo in apertura.

Il principio è semplice, si misurano solo temperatura, ph e conducibilità e si lascia fare il resto alla natura (unica avvertenza è sottopopolare).
Ora mi vado a cercare in rete l'Anello di Re Salomone... #24

Invito chiunque abbia una vasca condotta con parametri simili (anche se non strettamente col "metodo" otrac) a dare il proprio contributo.



PS... stasera faccio le pulizie e domani aggiorno il topic di apertura con quanto ci siamo detti in questo weekend. :-))

Lacquario di lorenz sposa la filosofia low tech ma nn ha niente a che vedere con l'otrac , l'unica cosa in comune e' (citazione dal libro ) : se infatti vi domina il giusto equilibrio , l'acquario non ha bisogno di essere pulito! Rinunziando ai pesci piu' grossi , specie a quelli che sommuovono il fondo , nessu danno si avra' se gli escrementi animali e i tessuti vegetali in decomposizione costituiranno a poco a poco uno strato fangoso ; anzi, tanto meglio, perche' questo strato penetrera' e rendera' fertile il fondo , originariamente sterile . Nonostante il fango l'acqua rimarra' inodore e conservera' la limpidezza cristallina di uno dei nostri laghetti alpini.

Paolo Piccinelli 02-11-2008 20:36

Splendida citazione!!!
...mi sembra comunque un'analogia non da poco!!! :-)


Oggi pomeriggio ho pasticciato con la torba in occasione del cambio settimanale ed ho ambrato parecchio... il ph ora sta a 6,2 (da 6,3) e lo voglio portare a 6 entro 2 settimane... i miei ospiti starebbero bene anche a 6,3 ma visto che ormai mi sono fatto intrippare dall'otrac, vediamo come va a finire.

Nel breve termine mi interessa capire come reagiranno le piante (soprattutto la marsilea) all'acqua color thè.
Ho cercato di dosare l'acidificazione con torba in modo da avere comunque una sufficiente erogazione di co2 almeno nelle ore di luce. :-)

Paolo Piccinelli 02-11-2008 20:36

Splendida citazione!!!
...mi sembra comunque un'analogia non da poco!!! :-)


Oggi pomeriggio ho pasticciato con la torba in occasione del cambio settimanale ed ho ambrato parecchio... il ph ora sta a 6,2 (da 6,3) e lo voglio portare a 6 entro 2 settimane... i miei ospiti starebbero bene anche a 6,3 ma visto che ormai mi sono fatto intrippare dall'otrac, vediamo come va a finire.

Nel breve termine mi interessa capire come reagiranno le piante (soprattutto la marsilea) all'acqua color thè.
Ho cercato di dosare l'acidificazione con torba in modo da avere comunque una sufficiente erogazione di co2 almeno nelle ore di luce. :-)

FalKo 02-11-2008 22:37

con la co2 spero tu usi phmetro fisso + elettrovalvola xke' tra tannini acidi e sostanze varie che rilascia la torba le tabelline co2/ph/kh nn fanno + testo e pure i test permanenti nn sono + attendibili

Paolo Piccinelli 02-11-2008 23:11

FalKo, Ph-controller ovviamente, e pure con una sonda come si deve!!! :-))
...con kh non rilevabile non mi fiderei in nessun altro modo... ho troppe piante, quindi dal giorno alla notte senza ph-metro avrei sbalzi intollerabili. ;-)

Mi dite come fate voi (se lo fate) a preparare l'acqua di bomba di torba?!?
In particolare, che tipo di torba usate? #24
Io utilizzo quella in granuli per acquari facendone bollire una manciata in un litro d'acqua per qualche minuto... poi lascio il tutto a macerare in una tanichetta da 5 litri di acqua osmotica.
Prima del cambio la diluisco in altri 20 litri di acqua precedentemente preparata a conducibilità acconcia :-)

miccoli 02-11-2008 23:14

#36#
mi associo alla richiesta
:-))

FalKo 02-11-2008 23:47

io preparo: ora preparo osmosi + sali in modo da avere gh 4 e kh 4 , nel filtro metto in un sacchetto di cotone un pugno di torba (fatta da pellet molto grandi) della jbl , in vasca mi ritrovo con gh4 , kh nn misurabile , ph5.5 stabile , no co2

x un breve periodo (poi x mancanza di tempo/voglia ho lasciato perdere ) bidoncino da 50 litri riempito di osmosi e all' interno un tubo in pvc lungo una 30ina di cm riempito di torba bionda di sfagno e una pompa che immetteva acqua a mo di circolo forzato(classica bomba alla torba) i valori di uscita mi ricordo solo PH 4,5 al cambio su 20 litri di questa soluzione immettevo un bicchiere di acqua di rubinetto + biocondizionatore in vasca mi ritrovavo con ph 4,5 gh appena misurabile , kh 0 , no co2

mentre ora mi piacerebbe adoperare una soluzione del genere http://www.mondodiscus.com/discus/it...r-acquari.html

la seconda versione coi biccieri portafiltro : rapido efficace e senza troppi sbattimenti

Federico Sibona 03-11-2008 15:15

Quote:

Originariamente inviata da Mkel77
Io ritengo proprio di sì, il pH è un fattore limitante perchè il genere nitrobacter rallenta fortemente la duplicazione al di sotto di pH 6,5 mentre il nitrosomonas resiste anche al di sotto di pH 5, alcuni testi universitari riportano addirittura 6,5 come valore minimo di sopravvivenza del nitrobacter..........quindi il rischio, sovrappopolando è proprio la formazione di un carico organico che si trasforma in NO2, e tale rimane perchè non c'è abbastanza massa batterica in grado di ossidare tutto il nitrito prodotto.

Tutto OK, ma penso che se si riesce ad avere un congruo numero di piante in salute queste riescano ad assorbire una notevole quantità di ammonio (l'ammoniaca con questi pH è praticamente inesistente) per proprio nutrimento. In una vasca "normale" infatti batteri e piante sono in concorrenza.
Ovviamente con questo non intendo dire che si possa sovrappopolare, ma neanche farsi eccessivi problemi di carico organico, con vasca a regime.

Paolo Piccinelli 03-11-2008 15:23

Federico, uno dei problemi delle acque nere è appunto mantenere le piante in condizioni decenti.
La gestione OTRAC originale lascia intendere che le piante sono quasi un optional (qui mi baso sull'articolo di OTOS menzionato più sopra).
Personalmente ritengo che il non poter essere "giardini sommersi" abbia contribuito a far perdere nelle nebbie del tempo il tutto... #13

Concordando con te che i vegetali superiori danno una gran mano al filtro, voglio capire fino a che punto il ph inferiore a 6 e l'acqua priva di nutrienti possono supportare una vegetazione in salute... tu, che sei un mago del low-tech, che riscontri hai a riguardo? #24

elmagico82 03-11-2008 15:54

il fattore limitante... secondo me qui sta sulla durezza e sull acidità, in quanto le piante facili hanno bisogno di acqua dura e alcalina...esempio
vallisneria
crypto
hygrophila
sagittaria
cardamine

Federico Sibona 03-11-2008 17:12

So che non sono del biotopo giusto, ma Anubias e Microsorum le ho tenute con pH 5 senza problemi con buona crescita e non hanno certo bisogno di molta luce. Qualcuno ha esperienze su Echinodorus con quei valori?

Entropy 03-11-2008 17:22

Allora.......
In realtà sia l'attività del genere Nitrosomonas che quella del Nitrobacter vengono fortemente limitati a pH<6.5 per i primi e pH<6 per i secondi, con optimum di attività rispettivamente a pH = 8.1 e pH = 7.9 (riferimento bibliografico --> http://www.sciencedirect.com/science.../sdarticle.pdf)
Ed infatti, in una gestione OTRAC , il contributo del filtro biologico è considerato minimo proprio per il suo funzionamento ridotto, cosa che obbliga ad una sottopopolazione. Ma qui entrano in gioco le piante, la cui funzione però, in un OTRAC, non viene in realtà molto valorizzata, ma sostituita, sia dalla sottopopolazione sopra indicata, sia dai consistenti cambi settimanali che si effettuano.
In realtà, come giustamente afferma Federico, il problema della “nitrificazione-popolazione” è di secondaria importanza (in ambiente acido) se nella vasca abbiamo un rapporto piante/pesci molto alto (che non significa necessariamente sottopopolare). Le piante infatti assorbiranno l'azoto sotto forma di ammonio invece che di nitrati, cosa che per loro è anche più semplice. L'importante è però avere MOLTE piante, sia a crescita rapida ed assorbimento fogliare, sia ad assorbimento radicale. Quest'ultime avranno anche il compito di mantenere il fondo ossigenato, non troppo compatto e di favorire la microfauna bentonica. E soprattutto tali tipi di piante non saranno troppo influenzate negativamente da un’acqua povera di elementi nutritivi. Ed è anche per questo che, secondo me, è importante partire già con un substrato ben fertilizzato, che faccia da starter al sistema. Io nel mio attuale "Rio Negro" (che attualmente è più O.TR.IPAC. che O.TR.AC, avendo un pH intorno a 6.2, ma a questo punto credo che proverò ulteriormente ad abbassarlo) ho inserito uno strato di fondo fertilizzato e torba sotto la ghiaia da 1-3 mm. Cosicchè il tenellus e l'echinodorus hanno elementi a sufficienza per crescere, ma l'acqua continua ad essere tenera ed acida. Per cronaca e completezza di dati aggiungo che la vasca ha un paio di mesi, uso CO2, ho torba in granuli nel fitro, molte foglie di Quercus e catappa e pezzi di noci di cocco sul fondo e non ho ancora iniziato a fertilizzare.
In seguito, gli accumuli di sostanze organiche nel fondo (sono anch’io per il sifonare il meno possibile, a patto di avere molte piante ad assorbimento radicale) porteranno ad un equilibrio.
Riguardo le specie di piante, in una gestione OTRAC, comunque escluderei (come già detto da altri) la Vallisneria: le mie esperienze hanno visto una sua crescita molto modesta in ambiente tenero ed acido.

elmagico82 03-11-2008 17:58

ma nn c'è un acidificante naturale a lento rilascio e che duri?
o si devono per forza usare composti organici tipo torba...
o pigne e catappa?
quoto x la valli


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