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Hank 09-02-2015 17:00

Sud America fever
 
Salve, in occasione di Esotika cederò la popolazione del Tanganica da 120 cm, avevo in mente di dismettere la vasca ma è più forte di me, non ce la faccio ...

Avevo pensato ad un'eventuale biotopo sudamericano con un gruppo di 6-8 scalari, una decina di Corydoras e un bel gruppo di 20 cardinali o neon...
Che ne dite, in 120x40x50 "se poffà"?
Ovviamente prima di inserire i pesci farò un cambio del 50% con acqua di osmosi per dimezzare le durezze e filtrerò su torba per portare il ph almeno sui 6,8-7.
Per quanto riguarda l'allestimento invece pensavo di tenere la sabbia edile(non è calcarea) che già ho, inserire legni e radici, foglie di quercia essiccate e piantumare un bel po'.
Oltre alle varie Echinodorus e all'Hydrocotyle leucocephala che piante si trovano in sudamerica? Preferibilmente piante poco esigenti, preferisco godermi i pesci piuttosto che stare a fare il giardiniere con fertilizzazioni varie e co2.
Grazie

davide.lupini 10-02-2015 19:04

ciao, dipende l'altezza della vasca, 50cm si intende per solo vetro o tiene conto anche di un coperchio?
come piante puoi mettere anche vallisneria, sagittaria e altre poco esigenti, personalmente vedo i biotopi più delle pippe mentali degli acquariofili che una vera esigenza dell'animale.
al pesce se gli metti un echinodorus, un anubias o una microsorum interessa poco, l'importante sono i valori, dimensione della vasca e il setup nella sua interezza ;-)

Hank 10-02-2015 20:09

Ciao, le misure che ho scritto sono del vetro, è ovvio che nei 50 cm non c'è il coperchio, la misura è al netto del vetro.
Per quanto riguarda le piante lo so che sono seghe mentali, lo scalare non si accorge di certo se la foglia sulla quale depone sia un'Echinodorus o un'Anubias.

stefano.c 10-02-2015 21:09

Io ne metterei, 6 di scalari e 30 cardinali (non prendere i neon che sono di acque più fredde). Comunque da adulti non è detto che ti permettano di tenerli tutti, specialmente se si firma una coppia, sono pesci abbastanza territoriali.
Ome piante farei echinodorus, qualche vallisneria e della pistia galleggiante. Senza esagerare con le piantesommerse e aabbondanoinvece con le radici

davide.lupini 11-02-2015 00:27

non conoscendo la tua vasca per me non può essere ovvio, dalla descrizione che hai fatto non si capisce che sono misure "nette", per cui chiedo :-)
5/6 scalari giovani, poi isoli la coppia, più caracidi metti più predatori e quindi stress aggiungi alla futura coppia per cui le % di successo delle ripro si riducono.

Hank 11-02-2015 16:04

Ora ve ne dico una che mi porterà alla lapidazione: ha senso farsi le paranoie sull'acqua ideale per gli scalari F100000 quando ormai da generazioni negli allevamenti vengono riprodotti e mantenuti in acque basiche o comunque molto simili alle nostre acque di rubinetto?
Secondo me si rischia più a giocare con le durezze e ph(con conseguenti shock osmotici) piuttosto che ad allevarli in acqua un po' più dura.

stefano.c 11-02-2015 16:23

Gli scalari negli allevamenti li tengono a valori neutri o leggermente basici. Se hai acqua con ph 7-7,5 e durezze sotto i 12 gradi, allora non hai problemi con gli scalari commerciali. Ma in Italia spesso abbiamo valori ben più alti, la mia acqua ha ph 7,8 e gh 16, degli scalari, anche i commerciali, riscontrerebbero problemi nel lungo periodo.
Qualche decennio di allevamento non modifica il DNA della specie. Il rage di valori resta quello sopportato anche dai selvatici, la differenza è che i selvatici non sono abituati alla cattività, quindi reagiscono male a dei valori diversi da quelli che hanno in natura.
Invece è un po' diverso per i cardinali, molte esperienze riportano una durata della vita maggiore in vasche con ph sotto il 6,5 e durezze basse. Quindi vuol dire che il rage di questa specie è più ristretto rispetto a quello degli scalari.
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Comunque a "giocare" con i valori non sibrischia nulla. Non devi ottenere valori estremi, quindi basta usare un po' di osmosi nella giusta percentuale. Per avere uno shock osmotico dovresti fare un cambio abbastanza consistente usando solo osmosi, ma facendo cambi usando acqua miscelata o osmosi con sali, non si corre nessun rischio. Ovviamente si deve sapere cosa si sta facendo

davide.lupini 11-02-2015 16:36

tranquillo, nessuno ti lapida, però mi viene da sorridere quando leggo generazioni come se si parlasse di ere quando in realtà sono poche decine di anni :-))
il primo scalare venne importato in germania nel 1911 la prima selezione compare a partire dagli anni '50.
le cosidette "selezioni" coinvolgono una manciata di geni che riguardano la morfologia e che è facile fissarli nel breve periodo, non avvengono modifiche alla fisiologia che è un processo complesso che non produce effetti nel breve periodo.
la fisiologia rimane quella, il fatto che sia possibile allevarli a pH superiori a 7 non indica una modifica fisiologica, semplicemente l’allevatore/selezionatore ha saputo sfruttare a suo favore l’adattabilità intrinseca della specie avendo di per se una buona adattabilità, per avere buone riproduzioni e % elevate di schiuse occorrono comunque valori bassi di pH e conducibilità.
è esattamente il contrario, durezze alte e ph alto implicano una conducibilità alta e di conseguenza una pressione osmotica maggiore sia per gli adulti che per uova e larve e questi ultimi son quelli che ne risentono di più essendo maggiormente delicati.
chi alleva discus e scalari per avere successo nelle riproduzioni continua a riprodurli a valori bassi sia di ph che di conducibilità.
le successive fasi (di svezzamento/allevamento e preparazione alla vendita), per ragioni di tipo economico e di comodità, anche perchè torbare o gestire migliaia o decine di migliaia di lt d'acqua a ph 6,0/6,5 non è ne facile ne economicamente vantaggioso.
rimane il dato di fatto che anche se è una specie adattabile non la possiamo tenere a ph 7,5 tutta la vita solo perchè è tra i range che riesce a sopportare ;-)

Quote:

Originariamente inviata da stefano.c (Messaggio 1062592520)
è che i selvatici non sono abituati alla cattività, quindi reagiscono male a dei valori diversi da quelli che hanno in natura.

non è corretto, i selvatici indubbiamente possono avere problemi (alimentazione, possono veicolare patogeni, ferite, aver subito stress varii o quant'altro) non sono i valori dati dalla vita in cattività a dare problemi nel loro allevamento.
i selvatici non è che vengono pescati e sbattuti nella vasca del privato, seguono percorsi di adattamento, stabulazione e comunque parliamo già di animali che sono, per natura, nati e vissuti in un ambiente mutevole, con oscillazioni di t° conducibilità, durezze, ph, quantità e tipologia di alimentazione ecc....
io ho tutt'ora e ho avuto in passato selvatici e ti assicuro che tutti i problemi che leggo sono più dovuti al sentito dire che a vera esperienza diretta ;-).

Hank 11-02-2015 17:08

Grazie per la risposta Davide, molto esaustiva.
Volevo postare lo screenshot della qualità dell'acqua nel comune di Arezzo ma il sito dell'ente che la eroga è down, quindi vi posto i valori che rilevo io coi test a reagente.

ph: 7,8
gh: 15
kh: 10
no2: non rilevabili
no3: <5 mg/l

Avevo pensato di usare metà acqua di rubinetto e metà osmosi in modo da avere il gh intorno ai 7,5-8 e il kh a 5 per poi acidificare con la torba ed arrivare ad un ph di almeno 6,8.

davide.lupini 11-02-2015 17:24

puoi fare anche sola osmosi, per il resto va bene, usa 1gr/lt come dosaggio base.
per l'allevamento valori di ph6,8/7 vanno bene, scendi di qualche punto in riproduzione

Hank 11-02-2015 17:27

Intendi dire sola osmosi e poi portarla a quanto voglio integrando sali?

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davide.lupini 11-02-2015 17:34

tu parti da valori alti per cui con l'osmosi abbassi il kh che hai in vasca e in questo modo faciliti l'acidificazione della torba

Hank 11-02-2015 18:07

Ah ok, tu parlavi della vasca...
Certo, per avere quei valori devo fare un cambio della metà con sola osmosi.
Io mi riferivo invece all'acqua dei cambi, partendo dal presupposto che cambierò 20 litri alla settimana me ne serviranno 10 di rubinetto e 10 di osmosi.

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Hank 12-02-2015 20:00

Tornando a parlare della popolazione... mi piacciono di più gli scalari wildform ed avrei possibilità di procurarmi o i Rio Nanay o i Perù Altum. Quali sono le sostanziali differenze tra queste due varianti? Su altri lidi mi hanno detto che i Perù Altum sono abbastanza incazzosi...

stefano.c 12-02-2015 20:14

Beh, partiamo dicendo che gli altum non sono scalari, infatti sono pterophillum altum.
Oltre a questo, le differenze sono per lo più nella forma della fronte. Comunque per gli altum ci voglio almeno 60cm di altezza . Io andrei sui nanay, che sono tra gli scalari più piccoli (mi pare 18- 20cm di altezza) e sono davvero belli.
Credo che pperò abbiano qualche esigenza in più rispetto ai commerciali, per ciò che riguardai valori.

Hank 12-02-2015 20:22

Forse non mi sono spiegato.
So bene cosa sono gli Pterophyllum altum e non intendevo questa specie ma bensì gli Pterophyllm scalare "Perù Altum" che sono una variazione geografica di scalare. Mentre per i Rio Nanay si capisce dal nome la provenienza per i "Perù Altum" il nome rimane un po' vago, ok vengono dal Perù e somigliano molto allo Pterophyllum altum ma quali sono le caratteristiche?
Spero di essere stato più chiaro. :-))

stefano.c 12-02-2015 20:33

ah ok, questa non la conoscevo. Aspetta Davide.

Hank 12-02-2015 21:20

Quote:

Originariamente inviata da stefano.c (Messaggio 1062593375)
ah ok, questa non la conoscevo. Aspetta Davide.

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davide.lupini 12-02-2015 21:40

lo Pterophyllum perù altum o Pterophyllum altum perù non esiste, è mix di nomenclature erronee che gira da anni e ha prodotto solo confusione.
il genere Pterophyllum comprende 3 specie: Pterophyllum altum, Pterophyllum scalare, Pterophyllum leopoldi stop. per cui se è altum non è scalare, se è scalare non è altum.
L'altum in perù non c'è, per cui è errato mettere nel nome quello di una specie che con l'altum c'azzecca poco e niente.
durante le fasi travagliate per dare una classificazione a queste specie, spesso si usavano caratteristiche fisiche, i peruviani hanno (unica caratteristica in comune peraltro) una sella pronunciata come ha l'altum, ma è appunto una singola caratteristica.
Gli scalari possono essere a loro volta suddivisi in specie o sottospecie (sp.) in base alla zona di provenienza come gli Pterophyllum scalare sp. Rio Nanay, Pterophyllum scalare sp. Rio Momon, Pterophyllum scalare sp. Manacapuru, Pterophyllum scalare sp. Rio Amazonas, Pterophyllum scalare sp. Rio Solimoes ecc... ecc...
lo stesso scalare del Rio Nanay era una volta venduto come peruviano o perù prima di essere classificato come specie a se stante.
in genere con il termine perù o peruviano si intende uno scalare non ben identificato, quindi che non ha una location ben precisa e che fa parte del bacino del perù.

per il discorso aggressività, dipende si dalla specie ma anche dall'individuo, per esperienza ho potuto vedere che i Solimoes sono più aggressivi dei Nanay e dei Momon, ma anche all'interno della stessa specie ci sono esemplari con aggressività più o meno accentuata.
per ora gli unici Pterophyllum che ti posso dire hanno una bassa aggressività sono i leopoldi.

Hank 12-02-2015 22:04

Grazie Davide, sempre molto esaustivo.
A questo punto penso che opterò per 6 Rio Nanay dai quali ricavare la coppia, una ventina di cardinali e una decina di Cory sterbai.

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