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Pseudo UPS a 12V
Per quando l'ENEL stacca per più ore l'erogazione della tensione di rete (ho letto di un utente del marino che a Napoli ha avuto un distacco di 13h con le conseguenze che vi lascio immaginare) in parecchi casi potrebbe essere sufficiente un aeratore in vasca. Il circuito che presento, semplice ed affidabile può pilotare un aeratore(o altro utilizzatore a 12V) per un tempo prolungato. Ho visto che in rete ci sono aeratori anche di ottima marca (es. Schego) a 12V. Praticamente l'oggetto è un UPS senza inverter, con uscita a 12V e si attiva automaticamente alla mancanza di tensione di rete che sia causata da blackout o da distacco del salvavita. Posto due versioni: una con relè a 12V ed una con relè a 24V. Di tali circuiti ne ho realizzati una quindicina, principalmente come lampade di emergenza a lunga durata utilizzando o lampade fluorescenti da camper o, ultimamente, lampade a risparmio energetico a 12V per impianti solari. C'è stato un periodo che avevo la casa più illuminata quando l'ENEL andava in crisi che in condizioni normali.
http://s3.postimage.org/kibphj0k/okokok12v_143.jpg http://s3.postimage.org/kif0k804/okokok24v_172.jpg |
Prima ho dovuto interrompermi perchè mi è sopraggiunto un impegno. Volevo aggiungere che il circuito è suscettibile di ampie modifiche. Ad esempio mettendo una batteria da 12V 12Ah ed utilizzando un aeratore di media potenza si possono raggiungere le 30h di autonomia.
Nel montaggio si dovrà prevedere un dissipatore di calore per l'integrato L200, anche solo un pezzo di lamierino di alluminio, o fissarlo sul contenitore se metallico. La resistenza R2 dovrà essere di valore opportuno per far sì che ai capi del relè ci siano 10V o 20V (a seconda della versione del circuito. Lo scambio del relè deve essere impostato in modo che con la rete presente la batteria sia sotto carica. Regolare il trimmer da 5kohm in maniera da avere sulla batteria in carica da 13,5V a 13,8V. La resistenza R1 regola la limitazione di corrente di carica Corrente max = 0,45/R1. Il condensatore di livellamento da 1000microfarad dovrà avere tensione di lavoro di almeno 40V. L'integrato fornisce una corrente massima di 2A ed è protetto contro tutto quel che può capitare. Il led è ovviamente facoltativo. Aumentando la capacità della batteria si dovranno mettere: - un trasformatore da 2-3A - un ponte da almeno 4A 40V - resistenza R1 da 0,22-0,27ohm o ponticello (0 ohm) Non ho previsto circuito stampato perchè il circuito è così semplice che il montaggio su una basetta millefori è agevole. Oltretutto, vista la possibilità di variare i componenti a seconda di cosa si trova o si ha già, il PCB sarebbe stato vincolante. |
ciao .. mi interessa :-) anche se non ho nulla a 12V da collegarci :-D :-D
ma scusa la domanda scema, con un relè e basta non si fa la stessa cosa? se c'è tensione di rete e tiene il contatto è aperto. se manca tensione si chiude e dà il "via" alla 12v.. ragionamento troppo semplicistico? uhmmm... mi sa di sì.. però se mi spieghi mi metto buono ;-) |
sjoplin, ma ti sembra che solo un relè ti mantenga carica la batteria :-)) ??
Forse intendevi che, a parte il resto del circuito, il relè poteva essere a 220Vac, d'accordo, io l'ho fatto così (anche perchè di relè a 12V ne avevo a manciate comperati in un mercatino) però ho anche detto che sono circuiti che possono avere ampio spazio di personalizzazione, e se vogliamo anche di semplificazione. Al limite si potrebbe anche pensare variando taluni componenti, di sopprimere tutto il circuito che fa capo all'integrato ottenendo la limitazione in corrente con una semlice resistenza. Col mio circuito la batteria è trattata particolarmente bene, lo testimoniano certe batterie (di marca) che hanno esplicato la loro funzione per quasi 10 anni. |
Federico Sibona, ahhhhhh!!! te pareva... #12 #12 #12
a dire il vero ho guardato solo il titolo del circuito stampato e mi son detto: si vede che aveva dei componenti di troppo che non sapeva dove mettere :-D :-D |
sjoplin, hai bisogno di vacanze, quale circuito stampato -05 ?????
Volevi dire circuito elettrico? Comunque è vero che ho usato, almeno per i primi che ho realizzato, quasi tutti componenti di recupero, tranne l'integrato ;-) . |
Federico Sibona, se io volessi metterci un pacco batterie da 24v (2 da 12v in serie) che devo modificare, ok il trasformatore, come corrente d'alimentazione batterie mi basterebbero 2A massimi ;-)
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reizel, scusa la mia curiosità, ma tu hai utilizzatori a 24V? Comunque se 2A sono sufficienti a caricare batterie 12V fino a 18- 24Ah lo saranno anche per caricare batterie da 24V (2x12Vin serie) della stessa capacità, visto che l'integrato L200 è previsto per tensioni in uscita fino a 36V.
Le modifiche da fare saranno (alla versione con relè 12V): - trasformatore con secondario 24- 28V 2,5-3A - ponte raddrizzatore 4A 80V - condensatore elettrolitico di livellamento da 1000microfarad con tensione di lavoro 63V o maggiore - ponticello tra piedini 2 e 5 dell'integrato invece di R1 - regolazione del trimmer da 5kohm (eventualmente metterlo da 10kohm) per avere sulla batteria 27- 27,6V - relè da 24V mettendo R2 tale che ai capi della bobina del relè ci siano circa 20V Ma vuoi mettere all'uscita un inverter? Tieni presente che per inverter di bassa potenza il rendimento raramente supera l'80%, perciò perderai almeno il 20% della capacità delle batterie |
Si, pensavo proprio ad un inverter e -sara' una fissazione mia- penso che un inverter a 24 volt lavori meglio di uno a 12...
Forse basta anche una corrente + bassa dei 2A, cosi' e' sufficente un trasformatore + economico... Il circuito quindi rimane uguale, con il potrenziometro quindi imposto le tensione alla quale l'alimentatore smette di caricare il pacco batterie, nel caso le batterie fossero vecchie o rovinate cosa succedere se non riesce a raggiungere la tensione "finale"? (c'e' mica pericolo che si scaldino o altro?) Grazie ;-) |
reizel, la tensione della batteria tende asintoticamente a quella del caricabatteria, quando sono molto vicine praticamente viene assorbita solo più una corrente di mantenimento. Il pericolo di surriscaldamento non c'è, è proprio per evitare questo che nella carica in tampone si usa una tensione inferiore che nell'uso ciclico. Se la batteria è vecchia non avrà più la capacità di prima e di conseguenza diminuirà l'autonomia, ma la tensione la prende ugualmente senza pericolo, anzi quando è esausta prende la tensione, ma non è più in grado di erogare corrente se non per un tempo minimo. Questo caricabatteria è del tutto analogo a quelli che si usano negli antifurti domestici.
Hai ragione sul fatto che gli inverter a 24V lavorino meglio di quelli a 12V, anche perchè nei cavi/circuiti in bassa tensione circola una corrente dimezzata a pari potenza con minori perdite, ma il vantaggio in termini di rendimento non è così sensibile. Se usi correnti inferiori ad un decimo della capacità della batteria i tempi di ricarica si allungano ed è possibile che la carica non avvenga al massimo. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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