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Ho provato i fertilizzanti ELOS - test report
Prodotti testati
Linea completa ELOS per la fertilizzazione in colonna (Fase1 – Fase2 – K40 – Extra1) Fertilizzante da fondo (Terra zero) Descrizione vasca CAYMAN 110 – 230 litri lordi/ 200 netti – allestimento per ciclidi nani, avviata il 23.02.2007 ACQUA temperatura 25°C Ph 6.5 – 6.7 Kh 4° Gh 6° CO2 25 mg/l NO2 0.00 mg/l NO3 15 mg/l PO4 0,5 mg/l ILLUMINAZIONE 04 tubi t8 da 30w 02 Askoll Life-glo2 da 6.700k 02 Arcadia Original tropical da 4.200k fotoperiodo 8 ore (16.00#24.00) FILTRAGGIO EHEIM 2028 – 1.050 litri/ora caricato con cannolicchi porosi, spugna e lana filtrante Termoriscaldatore Ferplast Bluclima da 200w FONDO Fondo fertilizzato ELOS TERRA ZERO Ghiaietto di quarzo ambra FERTILIZZANTI Protocollo base ELOS CO2 ricaricabile con diffusore DENNERLE PIANTE Echinodorus leopard echinodorus bleheri blixa japonica cryptocoryne walkeri cryptocoryne beckettii microsorium pteropus ludwigia glandulosa red pogostemon helferi marsilea hirsuta POPOLAZIONE Coppia di apistogramma panduro 35 cardinali 12 otocinclus affinis 3 neritina numero imprecisato di caridina japonica (40-50) ALIMENTAZIONE ELOS SV1 - ELOS SV2 - ELOS SV-B Dal profilo vasca si evince chiaramente che la vasca oggetto della prova non è un plantacquario spinto, bensì una vasca fortemente piantumata (circa il 90% del fondo), ma solo con piante a crescita media che si alimentano prevalentemente dalle radici; la popolazione ittica è molto abbondante e quindi la necessità di reintegrare azoto e fosforo (soprattutto in colonna) è notevolmente ridotta rispetto ad un acquario olandese. L’illuminazione è di circa 0,6 w/litro e le lampade sono normalissime t8. La vasca è stata condotta per sei mesi con il protocollo base Seachem con buoni risultati, purtroppo però persistevano alghe nere a pennello limitatamente ai bordi fogliari delle echinodorus ed alle parti fortemente illuminate dei tronchi. Descrizione del test Prima di iniziare la fertilizzazione con il protocollo ELOS ho interrotto la fertilizzazione Seachem per una settimana ed ho operato un copioso cambio d’acqua di circa il 40%; contestualmente ho sostituito il praticello di pogostemon helferi con un bel tappeto di marsilea hirsuta (Figg. 1-2-3). L’eradicazione del pratino mi ha consentito di inserire al di sotto del ghiaietto una quantità di Terra zero pari alla dose consigliata per 100 litri (per introdurre il prodotto a vasca avviata ho realizzato da me delle “castagnole” racchiudendo il Terra zero in carta velina – consiglio a chi volesse tentare di comprarsi il Terra uno!!!). Sfortunatamente dal fondo ho sollevato una nuvola di fosfati e nitrati (cosa che si evince chiaramente dai valori esposti di seguito). Quello che segue è il protocollo da me adottato, corredato delle analisi effettuate sull’acqua settimanalmente; tengo a sottolineare il fatto che il protocollo va bene contestualizzato sulla mia vasca e su vasche dalle caratteristiche simili… non avendo esperienza diretta non potrei predire le reazioni di un plantacquario spinto illuminato magari con HQI. |
[i:11069ded56]Tabella 1: protocollo applicato[/i:11069ded56] http://www.acquariofilia.biz/allegat...a_elos_201.jpg
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Impressioni finali
Iniziamo dai punti a sfavore della linea ELOS: • Scarsa modulabilità della linea in confronto, per esempio, alla linea Seachem e in particolare: o Il Fase2 contiene sia azoto che fosforo quando sarebbe preferibile avere due integratori distinti, soprattutto in vasche con molti pesci come la mia. o Sarebbe buona cosa poter disporre di un integratore a parte per i numerosi elementi in traccia. • I prodotti sono molto concentrati, per vasche piccole può essere un problema dosarli con precisione. Punti a favore della linea ELOS: • Il confezionamento dei prodotti, i dosatori ed i foglietti illustrativi sono egregi. • I liquidi sono veramente potenti, in base al dosaggio per esempio di fase1 o extra1 i colori delle piante rosse cambiano tonalità da un giorno all’altro, segno evidente dell’immediato assorbimento degli elementi contenuti nei preparati. • La crescita delle piante a stelo ed a cespuglio (nel mio caso ludwigia glandulosa red e blixa japionica) è portentosa. • Non mi spiego perché, né come sia successo, ma le alghe nere nella mia vasca sono completamente scomparse nell’arco di 5 settimane (ora ho la preoccupazione di dover nutrire le neritine). Probabilmente la maggiore attività delle piante ha sottratto nutrienti alle alghe, ma qualcosa tuttora mi sfugge… In conclusione sono molto ben impressionato dalla nuova linea, dopo gli scarsi risultati (soprattutto sotto il profilo del controllo algale) avuti sulla stessa vasca con la linea precedente nei flaconi in alluminio e che mi avevano spinto a provare con discreto successo la linea Seachem. In particolare ho molto apprezzato il Fase1 che già avevo trovato ottimo e l’Extra1, un vero e proprio booster per le piante. Con l’avvertenza che si stanno utilizzando prodotti di altissima linea e quindi non a portata di chiunque, con l’accortezza di partire con dosi ridotte di un terzo rispetto al regime e di osservare quotidianamente le reazioni dell’acquario, i fertilizzanti ELOS a mio giudizio possono dare ottimi risultati anche in vasche non propriamente spinte come la mia. |
[i:970b728554]Immagini
Fig. 1: situazione preesistente con praticello di pogostemon helferi (nel profilo) Fig. 2: Per testare il Terra zero ho resettato la parte anteriore della vasca. Fig. 3: Ho piantumato fittamente con marsilea hirsuta ed iniziato a somministrare i fertilizzanti liquidi. Fig. 4: La vasca dopo 4 settimane di fertilizzazione con il protocollo ELOS sopra specificato. La blixa è stata potata la seconda settimana e tuttavia mostra una crescita splendida, la ludwigia settimanalmente raggiunge la superficie con getti rosso vermiglio ed ha formato un bel cespuglio (qui dopo la potatura settimanale), la marsilea pur essendo a crescita lenta è raddoppiata anche grazie al fondo fertile. La crescita delle echinodorus non è così evidente, ma se si osserva l’ultima foto, si nota come la bleheri sulla dastra abbia quasi completamente nascosto il pescaggio del filtro ed il termoriscaldatore che prima erano un bel pugno nell’occhio!![/i:970b728554] http://www.acquariofilia.biz/allegat...timane_141.jpg http://www.acquariofilia.biz/allegat...o_test_124.jpg http://www.acquariofilia.biz/allegat...ianato_821.jpg |
Prima di tutto Paolo, lasciati ringraziare per il metodo e per l'approccio mantenuto... complimenti!!.
Secondariamente provo ad aggiungere direttamente nelle tue risposte "in neretto" alcune impressioni/pensieri ... Quote:
A presto |
Paolo, Complimenti per il reportage... poi aspettiamo la seconda parte...
#25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 |
Luciano, solo una precisazione,
come ben sai ci sono già in commercio altre marche che indicano le concentrazioni esatte di quanto contenuto nei prodotti, garantendo un uso consapevole del prodotto. Bravo Paolo, hai fatto un buon test utile per capire le potenzialità di un prodotto ancora poco utilizzato. Non è totalmente corretto però affermare che prima usavi seachem... Nel caso avresti dovuto utilizzare anche flourite e tabs ;-) |
Quote:
so benissimo di quale azienda parli :-)) :-)) , come credo che tu sabbia benissimo che i dati riportati dalla stessa servono poco ai fini pratici: Perche` ha comandare saranno sempre e comunque le tipologie di chelanti e le loro concentrazioni suddivise per elemento chimico (quella che ultimamente usiamo nominare come "attivita` libera o biodisponibile", valori che non saranno mai resi pubblici per ovvie ragioni!!!! Diversamente, le concentrazioni dei singoli elementi elencate nei prodotti hanno poca utilita` (acquariofilogicamente parlando) se non dei meri e puri paragoni. A presto |
ehm... Paolo, manca la figura 1 o mi sbaglio? #23 #23 #23
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Concordo che sia poi la qualità dei prodotti utilizzati a determinare il risultato finale.
Concordo anche sul fatto che le indicazioni sule confezioni possano avere una dubbia utilità ma allora ti chiedo due cose: -Se non so quello che è contenuto in un prodotto, come faccio a dosarlo correttamente?devo fidarmi cecamente della posologia indicata dalla casa... -per quale motivo utilizzi i test?se le concentrazioni non hanno valore, non conviene nemmeno usare i test... io penso che le concentrazioni, come i test possano darti un'idea di cosa stai facendo e di dove stai andando in modo da potersi orientare in modo più semplice in un mondo in cui le variabili in gioco sono troppe per essere controllate con i mezzi a nostra disposizione. Concludendo, non vedo elementi negativi per il consumatore se sul prodotto vengono indicati gli "ingredienti"... è poi però scontato che sia la loro qualità e formulazione, unita ai processi produttivi a determinarne le caratteristiche... Anche della coca cola si conoscono gli ingredienti, ma nessuno è ancora riuscita a replicarla -11 |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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