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Sale...questo sconosciuto!
Credo che sia arrivato il momento di parlare di sale!
Tutto nasce da una domanda rivolta a sjoplin in cui chiedevo quali sali fossero secondo lui più idonei per il salmastro. Lui giustamente ha precisato che l'elemento principale da considerare è la concentrazione di macro/oligoelementi nell'ambiente salmastro, questo per poi risalire alla marca più adatta per la nostra causa. Stesso discorso si faceva per i chelanti. Adesso vorrei sapere se qualcuno ha esperienze dirette e dati alla mano sulle concentrazioni, in modo tale da capire quale sale sia più idoneo o meno. |
Io ne ho provati due, il sale della Red Sea Fish phArm e l'Instant Ocean, e in entrambi i casi ho ottenuto ottimi risultati. Secondo me qualunque sale va bene, dal momento che tutti quelli in commercio sono appositamente stufiati per biotopi corallini tropicali, gli stessi che in natura confinano con gli estuari e i mangrovieti e che vi trasportano l'acqua di mare durante le maree.
Inoltre un'operazione come quella consigliata da sjoplin, se adatta per un acquario marino di barriera (i cui valori rimangono relativamente costanti un po' ovunque, ad eccezione del mar Rosso), diventa un po' tediosa per un acquario salmastro, dal momento che ogni biotopo in pratica è un mondo a sé, con densità e concentrazioni specifiche e oltretutto estremamente variabili. |
MonstruM, tutti i sali per vasca marina vanno bene, comunemente l'instant ocean è ritenuto uno dei migliori.
Come suggerito da cardisomacarnifex e dal libro dell'aqualog che hai fra le mani, il salmastro è bello perchè gli organismi che ci vivono sono adattabili, resistenti e resilienti alle variazioni di salinità. Piccole variazioni di densità dovute al dosaggio dei sali non solo non sono dannose, ma sono utili alle bestiole e normali nelle loro zone di origine. |
Quote:
spiegami un po' che avrei detto, perchè io di salmastro non so nulla :-D :-D |
Intendevo l'operazione di reperire le concentrazioni di oligoelementi nei biotopi salmastri, e poi calcolarsi la formula del sale "ideale".
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sjoplin, penso si riferisse al fatto di controllare i valori dell'acqua di un ambiente salmastro come mi avevi detto tu.
Infatti la mia domanda si riferiva più che altro a che tipo di sale usare considerando le percentuali di oligoelementi. Sulla quantità è ovvio che gli esseri viventi del salmastro sono sottoposti a continue variazioni di salinità. Ciò che mi chiedevo è se bisognasse usare un sale "ricco" o meno, oppure fosse superflua come considerazione. :-)) Riflettendo poi su ciò che mi avete detto, è vero che ogni biotopo è un mondo a se, quindi i valori da considerare sono molteplici e l'azione inutile. Certo che però, come se ne parlava in un altro topic, si volesse ricreare un ambiente circoscritto come il delta del Po, sarebbe interessante analizzare l'acqua e sapere come è composta! :-)) :-)) :-)) |
Quote:
...secondo me se togli la cacca, il fango, la diossina, i metalli pesanti... forse ti resta un 45% di acqua!!! :-D :-D :-D |
Paolo Piccinelli, :-D :-D :-D
Ora come ora è già un miracolo il 45%!!! :-)) |
Quote:
Mi son letto alcuni pdf redatti dall'ARPA, e alcuni spiegavano come il mare stia lentamente risalendo la foce. Le cause sono principalmente il lento affondamento del fondale ma soprattutto le cave di sabbia disseminate lungo il corso del Po. In pratica non arriva più abbastanza sabbia e il mare se la porta via, spianando la strada alla risalita dell'acqua salata. Certo, in questo contesto sarebbe interessante trovare degli studi che descrivano come reagisce la fauna della regione salmastra e di quella dolce Magari sto divagando... :-81 |
No invece sarebbe interessante...mi sono imbattuto tra i tanti link anche su questo. E' da darci un'occhiata: http://www.aik.it/progetto_aphanius.html
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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