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secondo me hai perso di vista il punto focale del discorso la strategia di sopravvivenza è un conto, non implica per forza una buona condizione fisica (ti faccio di nuovo l'esempio delle dafnie, che probabilmente quando stanno morendo lasciano le uova, proprio perchè probabilmente partorire piccoli gia formati è troppo dispendioso) la riproduzione è un atto che comporta una buona salute ed una fonte di energia che assicuri e permetta appunto un processo complicato e dispendioso, un organismo che sta male e non è in buone condizioni fisica non riesce e non può affrontare uno sforzo quale richiesto dalla riproduzione era questo il punto su cui discutevo mi dici come fa un organismo che non ha cibo per se, ad esempio, a pensare di partorire altri disgraziati... che non avranno cibo a loro volta? ecco perche per esempio, la vita sboccia a primavera il discorso del sud direi che è un altro paio di maniche, che non c'entra nulla con questo cerchiamo di focalizzare almeno i concetti, altrimenti si finisce col parlare della luna, dicendo che è la stessa cosa :-D |
[QUOTE]mi dici come fa un organismo che non ha cibo per se, ad esempio, a pensare di partorire altri disgraziati... che non avranno cibo a loro volta? ecco perche per esempio, la vita sboccia a primavera[QUOTE]
Beh, la vita sboccia in tutte le stagioni, dipende appunto dalla strategia riproduttiva dell'animale, come ho spiegato prima. Ma se credi di poter generalizzare le tue convinzioni ti sbagli di grosso. Beh, per esempio molti animali si accoppiano nella stagione secca, quando c'è poco cibo, perché il piccolo possa nascere nella stagione umida. E alcune piante, come le agavi, fioriscono prima di morire. L'uomo un tempo viveva molto meno anche perché si riproduceva prima. Dopo la riproduzione la vita dell'individuo non conta più, a meno che non sia un genitore che cura la prole. Per questo il maschio della mantide religiosa si accoppia nonostante sappia che può essergli fatale, perché un individuo muore realmente quando è tagliato fuori dall'evoluzione della specie. È vero, tra i genitori che curano la prole, come molti mammiferi, uccelli e ciclidi, la riproduzione è conseguenza del benessere, ma fra gli altri -i cui accoppiamenti si risolvono in genere in stupri di massa-, come appunto le gambusie di questo articolo, è dovuta solo e unicamente alla sopravvivenza della specie. Io stesso ho visto femmine stressatissime di guppy partorire e morire qualche giorno dopo, mentre adesso che vivono in condizioni migliori non muoiono, ma sono anche meno prolifiche. Sto solo dicendo che la tua è solo una mezza verità. Nessun rancore. |
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ciao :-) |
Beh, ammetto che un mio esempio forse non era molto chiaro, non avendo preso in considerazione certi fattori, mi ero fatto un po' prendere la mano...
Però mi ricordo di un post forse proprio qui su Acquaportal dove si parlava della riproduzione di Paracheirodon innesi con valori completamente diversi da quelli in natura... a seguito della rottura dell'impianto CO2 che ha ammazzato tutti gli adulti! In questo caso la riproduzione era proprio l'ultima speranza. |
La verità sta nel mezzo, nel senso che sono giuste entrambe le considerazioni, ma essendo il mondo animale e vegetale talmente variegato non si possono applicare senza specificare di che specie si sta parlando.
Perchè è vero che se non c'è cibo non ci sono riproduzioni per alcuni animali, ma è anche vero che se non c'è cibo ci sono comunque riproduzioni per altre specie! :-)) Specificando bene le specie se ne può parlare meglio! |
un altro fattore che stranamente non avete considerato è la reazione che può avere un organismo ad essere catturato, prelevato dal suo habitat e confinato in uno spazio piccolo anche per un pesce domestico. in questo caso la riproduzione non credo che segnali l'apprezzamento della nuova casa da parte della gambusia, semmai la risposta forte di un organismo sano, perchè cresciuto nel suo ambiente naturale, che si trova spaesato in un ambiente assolutamente inadatto
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voglio dire, se rimane una coppia sola sempre ...e si riproduce nell'arco di diversi mesi, anni... continuo a pensare che ci siano le condizioni minime per una vita dignitosa voglio far presente che sono solo riflessioni, ovviamente "sperimentare" per scoprirlo non è accettabile e soprattutto non serve a niente... e questo mi sembra di averlo sottolineato più volte :-) |
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La prole è scomparsa (che sia morta o sia stata tolta ha differenza per noi, non per i pesci) e quindi scatta la molla dell'istinto di sopravvivenza che impone una nuova riproduzione per evitare l'estinzione, a prescindere dalle condizioni di vita. E questo succederà ogni volta che la prole verrà tolta... Spesso infatti i pesci si accorgono del pericolo di "estinzione" e si riproducono anche in acquari inquinati, allestiti male o inadatti sperando (in cuor loro) di garantire agli avannotti una vita migliore. [e qui non è molto distante il discorso fatto con gli umani di qualche post fa...] Più volte mi è capitato, sia a me sia ad amici, che diverse specie si riproducessero poco prima di morire per diverse cause... |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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