![]() |
mi intrometto per chiedervi una cosa, ma secondo voi di che cosa sono fatti i terricci fertili pluripremiati speciali per acquario da 10 euro e bicchiere? terra, poi ci aggiungono qualche fertilizzante, magari torba in granuli ma non penso ci sia niente di speciale, io ho provato ad allestire un 27-30 l con torba, terriccio universale e per cactus (più varia altra roba ma o aperto un tobic da qualche parte dove spiego in modo più completo) dopo neanche un anno non posso ancora fare considerazione, di dico solo che la maturazione ci mette molto più tempo, dopo 3 mesi infatti sono stato invaso da cyclops e altri animaletti di cui non ricordo il nome, cos'ho fatto? niente, anzi volevo tenerli come cibo vivo, risultato? dopo una settimana si sono estinti, poi c'è stata la fase cianobatteri anche quelli spariti dopo 1 settimana adesso ci sono le filamentose, dopo 1 settimana cominciano a regredire il fatto e che la terra contiene di tutto e di più quindi la maturazione inevitabilmente ci andrà a fasi (prima un invasione dell'uno poi dell'altro esserino ) ma alla fine solo poco rimarra , adesso vorrei mettere del tubifex e dafnie (facile a dirsi ma i primi vivi sono introvabili) consiglierei il terriccio come fondo? a un neofita sicuramente no, sarebbe impossibile da gestire e lo farebbe impazzire con i vari step di invasioni, ad uno che abbia almeno un po di esperienza eccome se lo consiglio dopo 3 giorni l'uticularia graminifolia mi si sta riempiendo di foglie nuove quindi dev'essere qualcosa di estremamente utile alle piante, anche althernantera fa nuove foglie il doppio di quelle che c'erano quando l'ho presa, ovviamente anche luce co2 e fertilizzanti hanno influito ma penso che buona parte del lavoro l'abbia fatto il fondo. come fatto notare da qualcuno: dove pensate che vivano le piante in natura se non nel terriccio? ;)
|
E per limitare l'invasione di questi molteplici organismi, un bel giro in forno non dovrebbe eliminare buona parte degli organismi indesiderati?
|
secondo me non serve, questi organismi alé non fanno, se li sterilizzi in forno loro muoiono e si decompongono poi nell'acquario le uova, come però ho scritto le invasioni durano una settimana, mi sono dimenticato che insieme alle filamentose si stanno manifestando alcuni ostracodi, il problema e che io non ho mai allevato ostracodi quindi viene tutto dalla terra! sai che vantaggio questi ti costano anche 4 euro senza spedizione. poi i nostri acquari sono tutto fuorché asettici solo in alcuni casi ho preferito bollire, ad esempio ho deciso di far bollire l'argilla fatta a pezzi che ho messo e poi di sterilizzarla in microonde in quanto quando ancora era a forma di vaso era piena di ragnatele, uova di ragno terra ed era stata li da parecchi anni, secondo me se fai vasche piccole per sterilizzare meglio il microonde, 5 minuti non sopravvive nessuno, se vuoi stare sul sicurissimo spedi 50 euro e chiedi di far telo sterilizzare coi raggi gamma ma mi sembra esagerato xD
|
Quote:
Morale della favola, prossimo acquario con terra come fondo |
Io sto provando del terriccio commerciale in una vasca con solo piante. Vaschetta minuscola da 4 litri.
Fondo terra e sopra 3 cm di sabbia da cantiere. Voglio vedere come evolve la situazione |
Ma questo della terra non è il metodo di guarraci?
|
Quote:
La prima è che molti fondi allofani e/o con un alto valore di CSC (capacità di scambio cationico) (e tra questi ci sono oramai anche molti substrati commerciali, compresa la fluorite) in realtà non esauriscono i nutrienti, ma li possono accumulare al loro interno (per poi scambiarli con le radici delle piante con altri ioni) sequestrandoli dalla colonna d’acqua e dal materiale in decomposizione sul fondo (cibo, escrementi, tessuti vegetali morti,….). La loro “ricarica” dipende ovviamente dal rapporto piante/animali, dal cibo dosato in vasca, dal protocollo di fertilizzazione e dai parametri chimico-fisici dell’acqua. La seconda precisazione è che il termine “terriccio” per definire il substrato in cui vivono le piante è veramente poco indicativo. Se vado ad analizzare, ad esempio, il substrato di crescita della Vallisneria nel lago di Bracciano, troverò un’ altissima percentuale di fanghi argillosi che poco assomigliano all’idea di “terriccio”. Stesso discorso per i fondi totalmente sabbiosi di un lento fiume dove crescono rigogliose piante sommerse ed emerse, o per i fondi ciottolosi ad elevata granulometria di un rapido torrente. In pratica anche la ghiaia, la sabbia o il fango sono substrati altrettanto naturali del “terriccio” per la crescita delle piante (soprattutto di quelle acquatiche). Dipende tutto di quali piante e di quali ecosistemi parliamo. La terza precisazione è che non si può sempre considerare ogni parametro ambientale preso in natura e riproporlo tale e quale nell’acquario. Perché quest’ultimo è un sistema artificialmente “chiuso” e i suoi scambi con l’esterno per correggere eventuali squilibri chimico-fisici sono praticamente nulli. Il terriccio presente in un lago o in un corso d’acqua viene coinvolto continuamente da input e output di materia ed energia (reti trofiche con prede e predatori, acqua piovana, emissari e immissari, percolazioni nel terreno, migrazioni di fauna, cicli giornalieri e stagionali,…..) che regolano continuamente l’intero ecosistema. In 5 vetri invece, un aumento (ad esempio) della concentrazione di fosfati per un eccesso di “terriccio” rispetto al volume d’acqua presente, non può essere ammortizzato o assorbito dal “sistema” (a meno di un nostro repentino e continuo intervento), che quindi collassa. In definitiva, l’utilizzo del terriccio da giardino in acquario (e la sua esatta quantità) è sicuramente possibile, ma deve essere attentamente analizzato e vagliato in base alla tipologia di vasca che andremmo ad allestire. Ci sono vasche in cui si può fare e altre in cui non è consigliabile. Ovviamente anche la scelta di terre con un alto CSC (compresi lapilli vulcanici e pomici) , di sabbie e di ghiaie e il loro relativo mescolamento, si può operare anche al di fuori delle proposte commerciali a livello acquariofilo (vedi marche). Occorre solo un minimo di conoscenza di tali substrati e dei cicli chimico-fisici che li riguardano. Quote:
Io stesso, negli anni '80, iniziai così gli allestimenti di un acquario (e in realtà continuo tutt'ora....) ;-) |
E come li hai allestiti?
Sono molto interessato, e le informazioni che sono in rete sono molto discordanti e spesso contraddittorie. Non si potrebbe fare una sorta di "guida"? |
Quote:
E' iniziato nel 2009 e l'ultimo topic è di qualche giorno fa :-)) Al suo interno trovi anche l'evoluzione delle due mie "autovasche": - Quella da 45 litri, la cui storia la trovi in questa pagina, nel post # 262 - Invece la vasca da 230 litri la trovi anche nella mia firma ;-) Comunque, l'intenzione di fare una "guida" su questo tipo di vasche c'è sicuramente. Devo solo trovare il tempo..... #13 |
Sisi li avevo letti in passato.
Quello che intendo dire è : Terreno da usare, alcuni usano quello per acidofile altri normale terriccio altri lo mischiano con osmocote, qualcuno lo schiaccia per bene altri no, alcuni fanno mille strati altri dicono che stratificare è contro producente. Diciamo che ci sono molte variabili in gioco. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 09:02. |
Powered by vBulletin versione 3.8.9
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Traduzione italiana Team: AcquaPortal
User Alert System provided by
Advanced User Tagging v3.2.5 Patch Level 2 (Lite) -
vBulletin Mods & Addons Copyright © 2025 DragonByte Technologies Ltd.
Copyright Zero Pixel Srl