vesperio |
25-05-2009 09:26 |
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Originariamente inviata da Maiden
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Originariamente inviata da vesperio
Si', esatto, i vapori delle vasche. In una vasca aperta di discrete dimensioni evaporano diversi litri d'acqua ogni settimana e si potrebbero portare dietro sostanze tossiche. siccome nessuno si è degnato di fare test di mutagenesi etc etc... su queste sostanze finalmente le hanno ritirate.
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scusa, ma non capisco....
i medicinali vanno usati solo in alcuni casi, mica tutti i giorni per tutta la vita di una vasca..... #24
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Vero, infatti di solito le persone maggiormente tutelate sono quelle che lavorano nella filiera del farmaco. Prima di tutto alla produzione. Infatti uno degli obblighi fondamentali e più costosi, nonchè citato dal rappresentante della casa produttrice di farmaci che è intervenuto nel topic segnalato prima, è proprio quello di mettere in regola gli stabilimenti secondo le "norme di buona fabbricazione del farmaco". Capirai bene che una fabbrica che produce automobili avrà bisogno di determinati "accorgimenti" volti a tutelare la sicurezza dei lavoratori ed a testare la sicurezza dei veicoli per gli utenti, qui è la stessa cosa: gli accorgimenti saranno diversi (cappa a flusso laminare per eliminare i vapori in primis) e i test saranno diversi (leggasi test di mutagenicità, cancerogenesi, effettiva efficacia!, resistenza alla degradazione.....) ma avranno sempre gli stessi obbiettivi.
Poi anche le persone che lavorano in grandi allevamenti, serre o piccoli negozi vengono a contatto con queste sostanze più frequentemente di quanto non facciamo noi utenti finali.
E purtroppo c'è poco da dire, effettuare tutta questa serie di test potrà si' costare 8-10.000€ ma è necessario. Penseranno mica di poterci avvelenare gratis! :-D
Cito testualmente dal sito di vergari sull'acquariofilia consapevole:
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E' molto importante sapere che molti dei medicinali venduti per le malattie dei pesci nei negozi acquariofili, con la denominazione generica di "biocondizionatori" ("escamotage" delle aziende acquariofile per poter vendere medicinali in comuni negozi e non in farmacia con ricetta veterinaria, come dovrebbe accadere, e per non scrivere da cosa sono composti), contengono composti ALTAMENTE CANCEROGENI, per cui NON vanno assolutamente messe la mani in acqua quando si usano, e men che meno toccati puri con le mani nude. Inoltre dopo l'uso bisogna eliminarli totalmente usando un buon carbone attivo (Dupla e Askoll, probabilemente, qui c'è un test comparativo che dovrebbe essere ancora attendibile) e perchè non rimanga per mesi intrappolato da piante e arredi è sempre meglio isolare il pesce in una vasca nuda durante la cura.
Particolare attenzione va posta se si hanno bambini piccoli, perchè non ne vengano a contatto, come del resto si fa per ogni altro medicinale, e che va fatto per ogni prodotto acquariofilo. Occhio anche, in caso di bimbi liberi per casa, ad eventuali attrezzature come bombole di CO2 o altro, che pur sembrando innoque possono trasformarsi in armi micidiali sia per loro (leggi questo post) ma anche per i pesci, ad esempio se accidentalmente aumentasse a dismisura la quantità di co2 che va in vasca.
Tratto da : http://www.vergari.com/acqua/varie/da_dove_cominciare
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Unica nota a quanto citato è che il mettersi in regola con la legge NON vuol dire che i medicinali saranno sottoposti a ricetta medica, NON E' AUTOMATICO. molti sono i medicinali, anche per uso umano, che si possono acquistare senza ricetta e la commissione dedita alla sicurezza di solito è di manica larga relativamente ai permessi per medicinali ad uso veterinario domestico (ovvero non destinati ad animali che mangeremo!). Solo il tempo ci dirà se ci sarà bisogno di una ricetta o no. E poi molto dipende dal tipo di ricetta, non prendiamoci in giro, se la ricetta è ripetibile basta andare dal proprio farmacista di fiducia....o da me :-)) !
@ deniro : è vero, ci sono questioni più importanti....ma qui si sta discutendo di questo ;-)
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