Stefano Rossi |
08-07-2011 17:18 |
mmhh vedo che si divaga :D allora: il "fondone" di Stefano innazituto non possiamo chiamarlo DSB perchè non ha mai funzionato come tale. Poca endofauna, no batteri. Zero bolle. Come li ho trovati nel mio DSB (che va abbastanza bene) così li avrei trovati nel suo. Zero. Motivi: la calcite triturata sebbene con granulometria della sabbia grossolana aveva grosse quantità di polvere, granulometria del limo e dell'argilla. La quantità era tanta che 5 fasi di lavaggio ne hanno tolto solo una piccola parte. ergo: bassa qualità del materiale acquistato. Granulometria della calcite: probabilmente sbagliata perchè ben selezionata sul grosso e ben selezionata sul fino, poco intermedio; la forma spigolosa favorisce un ottimo impaccamento con rallentamento della circolazine dell'acqua, al contario della forma arrotondata tipica delle sabbie marine (e delle sabbie oolitiche che costituiscono buone percentuali delle sabbie aragonitiche). E questo è un dato della sedimentologia, che qualunque costruttore di filtri per pozzi sa :D. trattandosi di un coefficiente di forma, vale per la ghiaia e vale per le particelle di un micron :). Sostanzialmente il fondo di Stefano si è trasformato in un "tappone" appena assestatosi, prima che la fauna iniziasse a colonizzare.
Nei granuli grossi e piccoli erano totalmente assenti tracce di corrosione, quindi non si è mai sciolto nulla e nulla può essere passato in soluzione. Il fondo ha reagito come inerte, come quarzo. Ritengo che a Stefano abbiano ciondato una partita di calcite abbastanza sporca, un po' troppo. Calcite magnesiaca per essere precisi (tendente alla dolomite), quindi ancora più resistente al campo acido. Meno adatta ancora come tampone tra l'altro.
Il limo sulle rocce era composto per buona parte non da un flocculkato batterico o da feltri di cianobatteri ma da polvere di calcite spigolosa con diametri di 2-3-5 micrometri al massimo. E dentro, mescolati come giusto, batteri filamentosi (ehi, andare più di fino con la morfologia su immagini a elettroni retrodiffusi è un po' un axzzardo :D limitiamoci per ora alle grandi categorie!), diatomee bentoniche (guscio piccolo e massiccio, ovoidale) e spicole di spugne silicee. Però il grosso della massa era la polvere di calcite.
Le foto le vedete non nitide poiché i campioni non sono stati metallizzati in modo da battere a tappeto con l'EDAX per verificare gli elementi presenti. Tra l'altro questo costringe a tenere la "lente" elettronica più distante dal campione. Però in questo modo su ogni granulo ci interessasse abbiamo avuto una analisi puntuale istantanea; qualche esempio l'ho inserito. All'inizio abbiamo analizzato a random tutta la polvere e i granuli più fini, ottenendo un solo verdetto: calcite! niente cose strane quindi. Ah, nemmeno sottoprodotti di alterazione delle colonie batteriche: avremmo trovato "gusci" cellulari vuoti, glomeruli di sostanza organica amorfa e schifezze varie presenti se un fondo colonizzato fosse stato "bruciato" con l'ozono o filtrato per bene con gli UV senza rientro attraverso una membrana osmotica. Al prossimo giro metallizzeremo i campioni così faremo belle foto, ma senza analisi a questo punto :)
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