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ottimo, mi piace decisamente di più #70
ma quelli in basso a dx sono ciano? |
hai migliorato molto, bravo#70 cosi è molto più naturale e si vede decisamente l'ambratura; anche a me sembrano ciano quelli sul fondo a destra....#24
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Si sono cianobatteri. La foto risale al 7 dicembre, in quel periodo ho avuto una breve infestazione da cianobatteri localizzata soltanto nell'angolo anteriore destro dell'acquario. Non chiedetemi perché solo lì dato che non l'ho ancora capito :-). E' tra l'altro una zona con una buona circolazione dell'acqua dato che ci batte il getto di rientro dell'acqua in vasca. Forse proprio per questo lì si è accumulato del sedimento che ha favorito i Cianobatteri. Ad ogni modo, oggi la situazione è decisamente migliorata e l'infestazione praticamente scomparsa senza alcun intervento particolare da parte mia se non la rimozione meccanica con una pinza delle colonie.
Effettuo comunque regolarmente i test e sono rimasti sempre stabili e nella norma per il tipo di vasca. Probabilmente i Cianobatteri che sono organismi pionieri hanno beneficiato della giovane età della vasca :-). |
Un saluto a tutto. Nel nuovo anno, ritiro su questa discussione per aggiornare la situazione. I valori sono tutti stabili: pH 6, KH 2, temperatura variabile tra i 22 e i 24°C a seconda delle giornate (qua in Toscana in pratica non abbiamo avuto inverno, quindi capitano giornate decisamente tiepide).
Preso dall'interesse per i pesci-gatto, ho provato ad inserire dei Corydoras scelti tra quelli che popolano il bacino dell'Orinoco: C. habrosus, C. melini, C. aeneus "venezuela". Naturalmente non li ho inseriti tutti assieme, la lista è così lunga per un motivo ben preciso: non riesco a far acclimatare nessuna specie :-(. Nonostante esegua scrupolosamente una acclimatazione lunga, superiore anche ad un'ora, ed abbia provato un po' tutti i metodi (acclimatazione in contenitore a parte col goccia a goccia, acclimatazione classica col bicchiere di carta nel sacchetto, acclimatazione con sacchetto bucherellato lasciato galleggiare) tutti i pesci, nell'arco di 12, 24 o 48 ore, muoiono in massa, sempre con gli stessi sintomi: respirazione affannata, nuoto capovolto, galleggiamento, e infine decesso. Sicuramente si tratta di difficioltà di acclimatazione dato che i sintomi sono gli stessi per tutti i pesci e tutte le specie. L'unico che sopravvive (incredibile!) è un C. melini, introdotto con la prima mandata, che io considero un "unto del signore" visto che è da un paio di mesi che vive in vasca. Ho provato a mettergli due compagni (seconda mandata): tutti morti. Ho provato con C. habrosus: morti. C. aeneus "Venezuela": morti. Domanda: devo lasciare perdere i pesci-gatto? Forse che, a valori "estremi" come quelli del mio acquario, non si trovano Corydoras nemmeno in natura? Dovrei fare una acclimatazione lunghissima (vasca a parte) cambiando i valori nel giro di 7 o 10 giorni? La questione mi incuriosisce molto, ringrazio tutti quelli che risponderanno. Come ulteriore "indizio", vi dico che naturalmente nelle vasche dei negozi dove li ho acquistati, non hanno questi valori, hanno il classico pH neutro (immagino 6.8 - 7). |
Mah, potrebbe essere la grandissima differenza di pH e kh secondo me, eppure i Cody sono resistenti...
Non è che li hai presi che non erano in forma? Inviato dal mio Lenovo S6000L-F utilizzando Tapatalk |
Ciao. Confermo in parte la tua supposizione: la seconda mandata di Corydoras melini effettivamente non era al top della forma, sono stato avventato io perché dalle mie parti la specie non è molto frequente e avevo paura di non trovarne più. Corydoras habrosus e C. aeneus erano però in buone condizioni fisiche e di salute, sono stato diverso tempo ad osservarli nell'espositore senza notare anomalie. O perlomeno, all'esterno, erano perfetti.
------------------------------------------------------------------------ Su planetcatfish, che è un database on-line sulle specie di pesci-gatto e simili con informazioni sulla diffusione, il comportamento e l'habitat naturale, per le specie di Corydoras presenti nel bacino dell'Orinoco il valore di pH 6 è segnato come limite estremo inferiore del range di tolleranza. Non vorrei che anche in natura si trovino quasi esclusivamente in corpi d'acqua meno acidi, e che quindi non siano mai associati a specie come Dicrossus filamentosus o altri acidofili. |
servono altri valori ph/kh e t° son pochi, misura no2/no3/nh3/nh4, po4 i corydoras rispetto ad altre specie sono piuttosto sensibili alla presenza di elementi inquinanti
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Ok. MA se avessi ipoteticamente un picco di ammoniaca, non dovrei aver avuto già una moria dei pesci residenti, che continuano a "sorbirselo" stando sempre in vasca?
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non tutte le specie hanno gli stesi livelli di "sopportazione" degli inquinanti, il fatto che la strage colpisce solo una determinata specie e non tocca gli altri o è una malattia selettiva o è un intossicazione/avvelenamento e vedendo i sintomi propendo per questa.
se poi si considerando il fatto, sempre se non ho letto male io, che i pesci nella vasca del negoziante non avevano problemi e son deceduti nella tua nel giro di 12/48h, mi vien da dire che il problema è nella vasca. per quanto riguarda i valori di kh e ph non vedo particolari problematiche, ho tenuto corydoras e altri catfish a valori anche più estremi senza avere perdite. |
@davide.lupini
la butto lì........sosteniamo sempre che alcune riproduzioni in cattività non sono sufficienti a cancellare centinaia/migliaia di anni di evoluzione e, come concetto, è giusto.......però diverse generazioni a ph 7, costringono i soggetti ad un certo "adattamento", questo unito alle solite condizioni di stress, dei pesci arrivati (magari da poco) in negozio, potrebbe anche causare parecchi problemi; considerata anche la diversità da ph 7 a ph 6.
Faccio questa riflessione ripensando ai miei Nigroviridis, pur essendo totalmente salmastri ho dovuto allestire dolce (come erano in negozio) e "salare" impiegando mesi.....molto più lenta di qualsiasi tecnica di adattamento, compresa la "goccia a goccia". |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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