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allora non tenerci sulle spine!
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edddddai :-))
ci fai la suspence??? :-D :-D ciao Rob. |
Si, non anticipo nulla... :-)) :-)) :-)) :-)) :-))
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allora ci odi :-D :-D :-D
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Dai, con 2/3 foto e quattro righe faccio l'articolo, a scrivere tutto mi ci vuole 3 volte di più... ;-)
E poi ammetto che mi dà un certo gusto tenervi sulle spine.... :-D |
-04 -04 -04 mi ricorderò di te quando avrò raggiunto il cinquantesimo livello di Supersayan :-D :-D :-D
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Beh, quello di Fra2 è un progetto che forse supera pure il reattore Grotech... #36#
tanto di cappello per la realizzazione, ma qui siamo veramente in campo professionale... Il costo stesso di un reattore come questo e di tutti i componenti lo rendono di certo "esclusivo"... Il reattore che stò preparando io come manualità richiede poco o nulla, e con 30€ di spesa... Certo, a questo gli lustra le scarpe... ma bisogna anche considerare che non tutti hanno esigenze di allevamenti iper-professionali... c'è un sacco di gente che con le bottiglie di plastica e qualche areatore fà più litri di quel magnifico reattore... Il mio è un progetto intermedio, meno incasinato delle bottiglie ma non certo regolato con phmetri e altre finezze... |
Fhytoplancton
Riassumendo, per l'idea che mi sono fatto, il problema non è tanto creare il reattore per il phyto (bottiglia/tubo plexiglass+areatore+luce+inoculo), ma il fertilizzante.
Questo nel caso decidessimo di dosare il phyto direttamente in vasca, con ovvii problemi di fosfati etc. (ma siamo poi sicuri che sul mercato non esista un fertilizzante con pochi fosfati in traccia? sul sito della Marine-Life c'è ne è uno, bisognerebbe capire se ne vale la pena o si riesce a trovare qualcosa di analogo senza andare a spendere un botto). Se poi decidessimo di usarlo per una coltura di zooplancton il problema di inserire nutrienti indesiderati in vasca non si porrebbe neanche, basterebbe stare attenti a dare le giuste quantità di fito necessarie a sfamare lo zoo senza lasciarne in eccesso. In realtà quello che pensavo è che, dato che non ho nessuna voglia di imbastire un refugium, ora che la vasca mi sembra sufficientemente stabile (e quante ne ho penate.. -28d# ), una possibile soluzione sarebbe imbastire un semplice reattore di fito con un buon fertilizzante e dei buoni inoculi e dosarlo a poco a poco in vasca. Il tutto stando attenti a dosare le giuste quantità di fertilizzante, in modo da non ingrassare troppo l'acqua. Questo gioverebbe senz'altro ai filtratori, ma anche (e soprattutto) al cibo vivo che abbiamo già in vasca, e di conseguenza ai duri... Quindi non la vedrei come coltura "intensiva", ma "continuativa", provando a monitorare il crescere e il decrescere delle popolazioni di zooplancton (e sempre e comunque i fosfati..) al variare delle quantità di fito immesso in vasca. Sicuramente il refugium sarebbe più professionale per creare grandi quantità di zooplancton, ma perchè non provare direttamente in vasca? Cosa ne pensate? Avete avuto altre idee nel frattempo? Ciao, Ste |
Stezzo, l'importante è dare il tempo al phito di consumare tutti i nutrienti che gli dai con il fertilizzante.
altrimenti immetti 1 botto di Po4 in vasca. Basta fare 3-4 colture ed usarle a rotazione facendo maturare 10-15 gg ;-) |
Quote:
Per quanto riguarda le colture coltivate in parallelo... Scusa la domanda da token, ma poniamo che sia partito con 3 e ne siano arrivate a "destinazione" belle verdi 2. A questo punto è inutile continuare a somministrare fertilizzante, le immetto in vasca poco alla volta, giusto? Quanto possono durare prima di mantenerne solo una parte per ricominciare una nuova coltura? In che condizioni si mantengono meglio (temp ambiente, frigor...) Grazie, ciao |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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