AcquaPortal Forum Acquario Dolce e Acquario Marino

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cavallo 18-02-2009 20:57

mi inserisco nel topic per una piccola delucidazione...
vediamo se ho capito bene... f1 f2 ecc ecc sono le generazioni dopo il wild?
ho detto una ca...ta? #12

cavallo 18-02-2009 20:57

mi inserisco nel topic per una piccola delucidazione...
vediamo se ho capito bene... f1 f2 ecc ecc sono le generazioni dopo il wild?
ho detto una ca...ta? #12

fedede 18-02-2009 20:59

si..hai detto bene :-))

fedede 18-02-2009 20:59

si..hai detto bene :-))

MonstruM 18-02-2009 21:48

Quote:

Originariamente inviata da Entropy
Di preciso, non è stato ancora fatto un'assessment di questa specie, cioè una valutazione sulla categoria di rischio....

Entropy , era ciò che credevo.

Adesso farò un esempio che calza pochissimo, perdonatemi, ma è per far capire meglio il mio pensiero.
Per la carne che mangiamo è prevista per legge una targhetta che dice in che giorno è stata macellata, tagliata, da che animale proveniva e dove è vissuto.
Questo dovrebbe essere applicato anche per la vendita di animali vivi, bisognerebbe sapere da dove provengono, se sono di allevamento o di cattura, che valori dell'acqua aveva il luogo di provenienza (nel caso degli organismi acquatici), possibilmente la data di cattura. Questo per aumentare una consapevolezza su ciò che si acquista.
Comunque sia c'è bisogno anche di analisi approfondita sul nostro mondo. Faccio un altro esempio, non me ne vogliate :-) , prima di allestire il salmastro forse qualcuno ricorda che avevo vagliato varie opzioni. Tra queste dedicare un acquario a Pseudomugil furcatus. Ebbene solo in questi giorni in cui sto cercando notizie e mi sto informando maggiormente ho scoperto che esse sono considerate come Least Concern, ovvero la categoria più bassa della red list ma che comunque comprende animali e piante che hanno un basso rischio di estinzione in natura, ma comunque un rischio effettivo. http://www.iucnredlist.org/details/18545
Quindi avrei compiuto una leggerezza, conscio anche delle mie capacità giovanili in campo acquariofilo. Questo per dire che l'acquariofilia consapevole deve iniziare da noi e solo dalla base della piramide per espanderla a tutta essa.
IMHO

MonstruM 18-02-2009 21:48

Quote:

Originariamente inviata da Entropy
Di preciso, non è stato ancora fatto un'assessment di questa specie, cioè una valutazione sulla categoria di rischio....

Entropy , era ciò che credevo.

Adesso farò un esempio che calza pochissimo, perdonatemi, ma è per far capire meglio il mio pensiero.
Per la carne che mangiamo è prevista per legge una targhetta che dice in che giorno è stata macellata, tagliata, da che animale proveniva e dove è vissuto.
Questo dovrebbe essere applicato anche per la vendita di animali vivi, bisognerebbe sapere da dove provengono, se sono di allevamento o di cattura, che valori dell'acqua aveva il luogo di provenienza (nel caso degli organismi acquatici), possibilmente la data di cattura. Questo per aumentare una consapevolezza su ciò che si acquista.
Comunque sia c'è bisogno anche di analisi approfondita sul nostro mondo. Faccio un altro esempio, non me ne vogliate :-) , prima di allestire il salmastro forse qualcuno ricorda che avevo vagliato varie opzioni. Tra queste dedicare un acquario a Pseudomugil furcatus. Ebbene solo in questi giorni in cui sto cercando notizie e mi sto informando maggiormente ho scoperto che esse sono considerate come Least Concern, ovvero la categoria più bassa della red list ma che comunque comprende animali e piante che hanno un basso rischio di estinzione in natura, ma comunque un rischio effettivo. http://www.iucnredlist.org/details/18545
Quindi avrei compiuto una leggerezza, conscio anche delle mie capacità giovanili in campo acquariofilo. Questo per dire che l'acquariofilia consapevole deve iniziare da noi e solo dalla base della piramide per espanderla a tutta essa.
IMHO

Matthew 19-02-2009 09:59

Ciao a tutti!
Scusate se mi intrometto! ;-)

Quote:

Originariamente inviata da MonstruM
bisognerebbe sapere da dove provengono, se sono di allevamento o di cattura, che valori dell'acqua aveva il luogo di provenienza (nel caso degli organismi acquatici), possibilmente la data di cattura. Questo per aumentare una consapevolezza su ciò che si acquista.

Approvo appieno la cosa, ma questo già si verifica nella stragrande maggioranza dei casi.
Quando si prende un pesce wild d'importazione, normalmente viene indicata il luogo di provenienza e la data d'importazione (che normalmente dista poco dalla data di cattura). Poi, per sapere le condizioni ambientali in cui l'esemplare viveva, basta documentarsi un po' con internet o libri (cosa che si dovrebbe fare sempre, ma che purtroppo molti non fanno, soprattuto all'inizio della propria esperienza acquariofila.... anche a me è successo! -28d# )

Sulla questione di "strappare" o no un essere vivente dal proprio ambiente naturale e "rinchiuderlo" tra 5 vetri, si potrebbe discutere per giorni senza mai venirne a capo

Perchè molti preferiscono i wild agli "ibridi"???!!! Questioni sia "di gusto" che finanziarie.

Vi faccio due esempi sulla mia piccola esperienza personale:

Poco tempo fa, mi sono recato al mio neziozio di fiducia per comprare il solito "quintale" di torba che uso normalmente nella decantazione dell'acqua del mio acquario.
Mentre mi stavo gustando la visione di un splendido gamberetto marino (sono completamente ignorante di salato!!!) ascoltavo una discussione tra il negoziante e un cliente affezionato che discutevano proprio di questa questione.
Parlavano di un pescetto marino (di cui non ricordo il nome) che lui aveva in 2 vasche... da una parte quelli di cattura a poco più di 10€, e dall'altra quelli allevati, a 35€. Questi erano perfettamente uguali, ma quelli di cattura erano praticamente finiti, e quelli allevati gli erano rimasti quasi tutti. Questo proprio a causa del prezzo, ma per molte specie è più redditizio catturarle che allevarle... a molti non interessa ne il discorso ambientale, ne il discorso gestionale (infatti quelli allevati sono molto più resistenti a eventuali sbalzi di valore dell'acqua, ecc.) almeno a detta del suddetto negoziante.

Per quanto riguarda il mio caso, è una questione di gusto...
Io posseggo un acquario di circa 450 litri netti completamente dedicato ai discus.
All'inizio era abastanza piantumato e avevo inserito 8 discus ibridi piccolini, ma la mia vera passione erano i wild, solo che nel periodo in cui avevo allestito l'acquario non avevo trovato nulla con un buon rapporto qualità-prezzo e mi ero stufato di vedere l'acquario vuoto... mi consolavo gustandomi i corydoras che avevo inserito.
Dopo un anno e mezzo d'esperienza con questi ibridi, mi son deciso di fare il grande passo:
ho venduto i miei dischetti (con grande dispiacere) che ormai non erano più dischetti e si era anche formata una coppia, ho tolto tutte le piante (ho lasciato solo la vallisneria), tolto l'impianto co2, e con quello che ho preso, e una piccola aggiunta, mi sono preso 6 green discus del lago Téfé.
La mia è stata una scelta puramente "di gusto", condivisibile o no, perchè considero i wild discus, gli unici e veri discus!!!
GLI IBRIDI SONO FANTASTICI, MAè COME PARAGONARE IL MAGGIOLINO ALLA NEW BEETLE

Naturalmente, bisogna tener conto di tutte le loro esigenze, che sono abbastanza diverse dai loro fratelli ibridi, ma basta documentarsi per non avere tanti problemi, o almeno limitarli.

L'unica vera difficoltà è stata l'ambientamento e la nutrizione...

Sono stati circa una settimana senza mangiare, non ne volevano sapere, e successivamente mangiavano solo vivo, che fortunatamente non mi mancava: dafnie con in mezzo qualche larva di zanzara (quando raccolgo con il retino dal mio secchio in cui ho le dafnie, c'è sempre qualche intruso), avanotti di guppy e red cherry (che prelevavo dall'altra vasca... non infamatemi), e ogni tanto mettevo qualche granello di granulato per vedere come reagivano.

Ora, dopo circa 4 mesi, mangiano di tutto, ma sono sempre molto schivi, appena vi è un movimento veloce davanti alla vasca scappano in un angolino e si colorano tutti con quelle loro fantastiche barre nere, ma sono convinto che si abitueranno anche a questo.

Matthew 19-02-2009 09:59

Ciao a tutti!
Scusate se mi intrometto! ;-)

Quote:

Originariamente inviata da MonstruM
bisognerebbe sapere da dove provengono, se sono di allevamento o di cattura, che valori dell'acqua aveva il luogo di provenienza (nel caso degli organismi acquatici), possibilmente la data di cattura. Questo per aumentare una consapevolezza su ciò che si acquista.

Approvo appieno la cosa, ma questo già si verifica nella stragrande maggioranza dei casi.
Quando si prende un pesce wild d'importazione, normalmente viene indicata il luogo di provenienza e la data d'importazione (che normalmente dista poco dalla data di cattura). Poi, per sapere le condizioni ambientali in cui l'esemplare viveva, basta documentarsi un po' con internet o libri (cosa che si dovrebbe fare sempre, ma che purtroppo molti non fanno, soprattuto all'inizio della propria esperienza acquariofila.... anche a me è successo! -28d# )

Sulla questione di "strappare" o no un essere vivente dal proprio ambiente naturale e "rinchiuderlo" tra 5 vetri, si potrebbe discutere per giorni senza mai venirne a capo

Perchè molti preferiscono i wild agli "ibridi"???!!! Questioni sia "di gusto" che finanziarie.

Vi faccio due esempi sulla mia piccola esperienza personale:

Poco tempo fa, mi sono recato al mio neziozio di fiducia per comprare il solito "quintale" di torba che uso normalmente nella decantazione dell'acqua del mio acquario.
Mentre mi stavo gustando la visione di un splendido gamberetto marino (sono completamente ignorante di salato!!!) ascoltavo una discussione tra il negoziante e un cliente affezionato che discutevano proprio di questa questione.
Parlavano di un pescetto marino (di cui non ricordo il nome) che lui aveva in 2 vasche... da una parte quelli di cattura a poco più di 10€, e dall'altra quelli allevati, a 35€. Questi erano perfettamente uguali, ma quelli di cattura erano praticamente finiti, e quelli allevati gli erano rimasti quasi tutti. Questo proprio a causa del prezzo, ma per molte specie è più redditizio catturarle che allevarle... a molti non interessa ne il discorso ambientale, ne il discorso gestionale (infatti quelli allevati sono molto più resistenti a eventuali sbalzi di valore dell'acqua, ecc.) almeno a detta del suddetto negoziante.

Per quanto riguarda il mio caso, è una questione di gusto...
Io posseggo un acquario di circa 450 litri netti completamente dedicato ai discus.
All'inizio era abastanza piantumato e avevo inserito 8 discus ibridi piccolini, ma la mia vera passione erano i wild, solo che nel periodo in cui avevo allestito l'acquario non avevo trovato nulla con un buon rapporto qualità-prezzo e mi ero stufato di vedere l'acquario vuoto... mi consolavo gustandomi i corydoras che avevo inserito.
Dopo un anno e mezzo d'esperienza con questi ibridi, mi son deciso di fare il grande passo:
ho venduto i miei dischetti (con grande dispiacere) che ormai non erano più dischetti e si era anche formata una coppia, ho tolto tutte le piante (ho lasciato solo la vallisneria), tolto l'impianto co2, e con quello che ho preso, e una piccola aggiunta, mi sono preso 6 green discus del lago Téfé.
La mia è stata una scelta puramente "di gusto", condivisibile o no, perchè considero i wild discus, gli unici e veri discus!!!
GLI IBRIDI SONO FANTASTICI, MAè COME PARAGONARE IL MAGGIOLINO ALLA NEW BEETLE

Naturalmente, bisogna tener conto di tutte le loro esigenze, che sono abbastanza diverse dai loro fratelli ibridi, ma basta documentarsi per non avere tanti problemi, o almeno limitarli.

L'unica vera difficoltà è stata l'ambientamento e la nutrizione...

Sono stati circa una settimana senza mangiare, non ne volevano sapere, e successivamente mangiavano solo vivo, che fortunatamente non mi mancava: dafnie con in mezzo qualche larva di zanzara (quando raccolgo con il retino dal mio secchio in cui ho le dafnie, c'è sempre qualche intruso), avanotti di guppy e red cherry (che prelevavo dall'altra vasca... non infamatemi), e ogni tanto mettevo qualche granello di granulato per vedere come reagivano.

Ora, dopo circa 4 mesi, mangiano di tutto, ma sono sempre molto schivi, appena vi è un movimento veloce davanti alla vasca scappano in un angolino e si colorano tutti con quelle loro fantastiche barre nere, ma sono convinto che si abitueranno anche a questo.

MonstruM 19-02-2009 12:16

Matthew, in realtà purtroppo la questione è più complessa. Io non intendevo quelle specie di pesci dichiaratamente wild, come discus, ciclcidi nani etc ma mi riferivo a quella miriade si specie che vengono catturate in natura senza la conoscenza da parte dell'acquirente che compra botia e otocinclus. Io proponevo una legislazione sulle condizioni di partenza di ogni essere vivente commercializzato, una sorta di cites più piccolo, per intenderci.

MonstruM 19-02-2009 12:16

Matthew, in realtà purtroppo la questione è più complessa. Io non intendevo quelle specie di pesci dichiaratamente wild, come discus, ciclcidi nani etc ma mi riferivo a quella miriade si specie che vengono catturate in natura senza la conoscenza da parte dell'acquirente che compra botia e otocinclus. Io proponevo una legislazione sulle condizioni di partenza di ogni essere vivente commercializzato, una sorta di cites più piccolo, per intenderci.


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