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Alex_Milano80 01-05-2011 23:01

Quote:

Originariamente inviata da angelo p (Messaggio 1060871420)
è molto, molto interessante quello che hai scritto, sono d'accordo però con ale87 tv che non è cosa da principianti #07.

Sono anche io daccordo con ale87, infatti non ho scritto il contrario.

Secondo me entrambi i metodi sono difficili per il neofita e il perchè lo dimostra il fatto che son pochi i neofiti che al primo tentativo tirano fuori una vasca alla Takashi Amano anche quado investono cifre considerevoli.
Personalmente penso che quello LOW-TECH non è un metodo difficile ma nel caso di intoppi le variabili sono tante e c'è poca gente che ha esperienza diretta, insomma il neofita non saprebbe proprio come arrabattarsi, gli consiglierei la via più tradizionale perchè sulla classica vasca HIGH-TECH è stato scritto tantissimo ed è più facile trovare la soluzione all'intoppo.

grigo 01-05-2011 23:06

In fin dei conti cos'è cosa da principianti ??? Se uno legge alla lettera i consigli giusti fa quello che vuole, basta provare ...
Il fenomeno dell'acqua gialla , tanto per dire , lo si ha solo nei primi 2 o massimo 3 mesi . Intanto che qualche pezzetto di terriccio vaga ancora per il filtro e la vasca ( si parla di pochissimo che spesso manco si nota ).
Poi certo se vogliamo entrare nello specifico della chimica di ciò che avviene la cosa si complica , se non si hanno studi alle spalle dell'argomento, e sembra tutto dannatamente difficile .
C'è inoltre da dire che anche con i prodotti acquistati in negozio l'errore è sempre dietro l'angolo e le probabiltà di fare un macello sono tante e si vede nella sezione " primo acquario ".
In parole povere è impossibile non commettere errori da neofita , chi non commette errori non esiste perchè all'inizio tutti ne abbiamo fatti , dunque perchè non tentare con la via del terriccio come substrato ???( visto che il margine d'errore c'è sempre ma una giusta informazione abbassa le possibilità di sbagliare ? )

Alex_Milano80 01-05-2011 23:19

grigo hai ragione, c'è una sola ragione per cui a un neofita consiglierei la via classica, ed è il fatto che in caso di problemi troverebbe aiuto più facilemente, ma questo l'ho spiegato bene nella mia ultima risposta.

A chiunque volesse seguire il metodo della Walstad gli consiglio di comprarsi il libro e leggerselo, perchè per funzionare deve essere eseguito come descritto e non interpretato. Le variazioni vanno lasciate a chi ha già più esperienza e vuole fare esperimenti.

Non basta leggere il riassunto fatto da altri su acquaportal per seguire il metodo... sul libro ci sono tante sfumature che si colgono magari alla seconda lettura perchè le informazioni date sono tante: è un piccolo corso di biologia non un manuale "pronti all'uso".
Però il bello del libro è che spiega con parole davvero semplici e comprensibili anche a chi non è un genio in scienze.

grigo 01-05-2011 23:27

scusa alex milano postavo la risposta mentre postavi anche tu dunque non avevo letto ...
Come darti torto? Hai ragione a questo non avevo pensato ...
Beh dico che chiunque potrebbe provare , poi al massimo se gli va male il costo è pressochè zero e al massimo ricomincerà la vasca diversamente .
In ogni caso devo rimettere a posto l'articolo iniziale . Appena posso lo sistemo .( entro la settimana promesso )

angelo p 01-05-2011 23:33

Quote:

Originariamente inviata da Alex_Milano80 (Messaggio 1060871477)
grigo hai ragione, c'è una sola ragione per cui a un neofita consiglierei la via classica, ed è il fatto che in caso di problemi troverebbe aiuto più facilemente, ma questo l'ho spiegato bene nella mia ultima risposta.

A chiunque volesse seguire il metodo della Welstad gli consiglio di comprarsi il libro e leggerselo, perchè per funzionare deve essere eseguito come descritto e non interpretato. Le variazioni vanno lasciate a chi ha già più esperienza e vuole fare esperimenti.

Non basta leggere il riassunto fatto da altri su acquaportal per seguire il metodo... sul libro ci sono tante sfumature che si colgono magari alla seconda lettura perchè le informazioni date sono tante: è un piccolo corso di biologia non un manuale "pronti all'uso".
Però il bello del libro è che spiega con parole davvero semplici e comprensibili anche a chi non è un genio in scienze.

scusami: potresti cortesemente dire il titolo esatto del libro e la casa editrice ?#21 grazie

Alex_Milano80 02-05-2011 00:17

Quote:

Originariamente inviata da angelo p (Messaggio 1060871521)
Quote:

Originariamente inviata da Alex_Milano80 (Messaggio 1060871477)
grigo hai ragione, c'è una sola ragione per cui a un neofita consiglierei la via classica, ed è il fatto che in caso di problemi troverebbe aiuto più facilemente, ma questo l'ho spiegato bene nella mia ultima risposta.

A chiunque volesse seguire il metodo della Welstad gli consiglio di comprarsi il libro e leggerselo, perchè per funzionare deve essere eseguito come descritto e non interpretato. Le variazioni vanno lasciate a chi ha già più esperienza e vuole fare esperimenti.

Non basta leggere il riassunto fatto da altri su acquaportal per seguire il metodo... sul libro ci sono tante sfumature che si colgono magari alla seconda lettura perchè le informazioni date sono tante: è un piccolo corso di biologia non un manuale "pronti all'uso".
Però il bello del libro è che spiega con parole davvero semplici e comprensibili anche a chi non è un genio in scienze.

scusami: potresti cortesemente dire il titolo esatto del libro e la casa editrice ?#21 grazie

Mi sembrava fosse già stato citato nella prima pagina del topic, ma ripetere non fa male:

"Ecologia dell'acquario di piante" di Diana L. Walstad casa editrice AQUAEDI
io lo comprai in un negozio di acquariofilia ma si può comprare online, è ancora in catalogo: http://www.aquaedi.eu/gocce_di_aquae...uar_piante.asp

Ale87tv 03-05-2011 13:53

Quote:

Originariamente inviata da grigo (Messaggio 1060871500)
scusa alex milano postavo la risposta mentre postavi anche tu dunque non avevo letto ...
Come darti torto? Hai ragione a questo non avevo pensato ...
Beh dico che chiunque potrebbe provare , poi al massimo se gli va male il costo è pressochè zero e al massimo ricomincerà la vasca diversamente .
In ogni caso devo rimettere a posto l'articolo iniziale . Appena posso lo sistemo .( entro la settimana promesso )

bene bene, leggiti le discussioni che ha postato tuko, e se ti serve basta chiedere ;-)

grigo 20-05-2011 19:26

!!!ABEMUS ARTICULUM RESCRIPTUM !!!

(Leggere a Pag 1 per i risultati)

Andy66 03-06-2011 16:52

Quote:

Originariamente inviata da Alex_Milano80 (Messaggio 1060871363)
...
I principi che usa la Walstad non sono affatto bizzarri, spiega la biologia del mondo sommerso con parole semplici in modo che sia comprensibile a tutti. Racconta come avere una vasca squisitamente "piantumata" pur avendo una vasca LOW-TECH.
Tutto quello che normalmente viene seguito nella gestione di una vasca è consigliato dalle case produttrici le quali promettono super vasche ma rigorosamente HIGH-TECH...

Concordo parzialmente con quanto hai scritto. Sicuramente con la gestione proposta dalla Walstad (ho il libro autografato da lei ;-) ) puoi avere una vasca discreta spendendo quasi zero, ma la scelta della vegetazione è estremamente limitata.

Per quanto riguarda le vasche olandesi è vero che la gestione è maggiore, ma non è vero che i costi siano così elevati. Basta cercare e ragionare. Sai quanto mi costa mensilmente la vasca in firma tra CO2 e fertilizzanti? Tra i 3 e i 4 euro al mese... certamente lo start up ti costringe ad acquistare un pò di hardware, ma oggi con una spesa tra i 50 e gli 80 euro compri una bombola di CO2 con riduttore di pressione, con 40 euro un impianto di osmosi e con 15 euro una elettrovalvola. E la CO2 in natura le piante non la prendono esclusivamente dai carbonati ma durante il giorno consumano quella prodotta da loro e dalle piante emerse durante la notte... oltre quella prodotta dalla fauna che abita il biotopo... suggerisco di accoppiare il libro della Kasselmann a quello della Walstad...


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