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ok una cosa.. ma le bottiglie,damigiane ecc.. più hanno il tappo largo e più c'è rischio di perdite? ti chiedo questo perchè non ho mai capito perchè nessuno qui sul forum adotta la bottiglia dell'estathè da un litro e mezzo che avendo il tappo molto largo permette di non essere precisissimi nella realizzazione del foro per il pressacavo.. io la sto utilizzando con il pg7 e non sto avendo particolari problemi..
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Si consigliano le bibite gassate perché la pressione non gli fa paura. Prima di stasera, non avevo mai sentito di qualcuno che usava regolarmente acqua naturale, thè freddo, olio, ecc. Come sai, le bevande gassate hanno tutte lo stesso tappo... Ora che sono passato alle damigiane la cosa non m'interessa più, ma se me l'avessi detto sei mesi fa, forse avrei provato anch'io. |
anche la bottiglia dell'estathè è bella spessa comunque;-)
e comunque secondo me trovare una damigiana di plastica con un buon tappo sarebbe il top, soprattutto dal punto di vista della sicurezza. |
secondo voi...perchè aprendo il forbox dopo quasi 24h non è uscita alcuna bolla? nemmeno una?
Anche ponendo una perdita (ma non c'è schiuma nè sibili) un minimo non dovrebbe arrivare a destinazione? PS: odorando la bottiglia sento l'odore di birra, ma nessun rumore o fischio |
Ciao a tutti,
leggo spesso i vari post aperti inerenti alla discussione CO2 e non contento delle "risposte" a cui si è giunti, volevo riportare alcune "prove empiriche" trovate in rete in merito alla odiata PRESSIONE che si raggiunge nei vari contenitori. Bottiglie in plastica: stando ai test effettuati siamo ben sotto il limite http://razzi-ad-acqua.forumfree.it/?t=22111116 Vetro: mentre si reperisce il dato Ministeriale per le bottiglie.. E' però indispensabile che le bottiglie presentino una resistenza sufficiente agli sbalzi di temperatura e agli urti, ovviamente entro limiti ragionevoli, e che quelle adibite al contenimento degli spumanti siano realizzate in modo da avere anche un'adeguata resistenza alla pressione, per evitare che possano scoppiare: sottoposte a collaudo devono resistere alla pressione di 10- 1 2 atmosfere per almeno 24 ore. Per la damigiana 5 litri di specifico non c'è nulla ( cito normativa di riferimento http://images.es.camcom.it/f/UEistru...P_23112010.pdf http://www.art-tavolaregalo.it/UPLOAD/img/All247246.pdf e relativi dati tecnici sul vetro http://www.gruppofrattura.it/ocs/ind...ewFile/603/624 Spero che qualcuno riesca a reperire info dettagliate che mi sono sfuggite Elogio a Rox (e staff) per l'idea e la sperimentazione -28 |
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Non so cosa sia capitato a te, ma sulla mia ho dovuto sostituire il deflussore... so che sembra incredibile, ma si era intasato il puntale del gocciolatore. Ovviamente di domenica, con due farmacie aperte in tutta la città... #28b Non m'era mai successo, nemmeno con le bottiglie e i relativi problemi di schiuma. Non riesco a capire cosa possa esserci finito dentro. |
mah cosa sia capitato non lo so, domani provero a cambiare il deflussore pure io... a guardarlo cosi senza smontarlo è come se non fosse partita la reazione!
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Il un serbatoio non bisogna guardare solo la grandezza o lo spessore. Se fosse di 4 cm.. ma fatto di pongo? Anche il materiale è importante. E non tutte le plastiche sono uguali.. Anzi, direi proprio che ce ne sono MILIONI, tutte con caratteristiche diverse. Inoltre, più è piccolo il tappo minore è la pressione che agisce sul punto più debole del serbatio.. l'apertura. Ecco perchè tutte le bibite gassate hanno lo stesso tappo. |
ho capito.. non ci sarà in commercio una damigianetta di plastica che reagisce bene alla pressione della co2?
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Una bottiglia di Coca da 2 litri.. :-))
Devi considerare che ogni cosa nasce con un suo scopo. Se cerchi un contenitore che tenga la pressione, guarda tra i prodotti stockati in pressione o, per l'appunto, che contengono gas. Soluzioni alternative piantate in aria dal niente, per me, sono solo un rischio per l'integrità fisica. Dico dal niente perchè NON basta il test che fa l'amico in giardino. Quando un contenitore viene certificato come IDONEO al riempimento con gas a derminate pressioni, significa che si è analizzato diversi aspetti quali caratteristiche chimiche/meccaniche, l'ambiente in cui può lavorare il contenitore, gli urti che esso può sopportare senza raggiungere uno stato di crisi. NON ultimo una serie di TESTS ai quali viene sottoposto il contenitore con un valore di X volte superiore a quello per il quale è stato approvato (Si chiama "fattore di sicurezza"). Non adottando un contenitore STUDIATO APPOSITAMENTE per sostenere pressioni elevate riponete al CASO ogni risultato. E fino a quando giocate con la plastica.. vi va anche bene. Quando co mettete di mezzo il vetro è un'altra cosa. Mi fa sorridere (per modo di dire!!) la gente ce dice "io ce l'ho in salotto e non è mai successo niente". "Io ci metto lo scotch americano che quello tutto tiene!!". "Io lo metto in una scatola". Lo scotch ed il nylon/chellophan/millebolle ci mettono meno di 1/10 di secondo a sventrarsi in due quando partono le schegge. Vi faccio una domanda: siete andati a prendere VOI STESSI la vostra damigiana dal vetraio che l'ha fusa e formata? No? L'avete acquistata? E chi vi garantisce che chi, prima di voi la possedeva non l'abbia accidentalmente fatta cadere, le abbia fatto prendere un piccolo urto, non tale da romperla ma abbastanza da creare una microcrepatura? D'altronde non è vetro temprato, quindi non esplode al minimo urto. Per me è correre un rischio inutile le cui probabilità sono affidate ad un fattore INCONTROLLABILE. Mettereste una mina inesplosa della seconda guerra mondiale in salotto.. a fianco al cavalluccio a dondolo del vostro pupo? |
lo so che il vetro è molto pericoloso ed infatti stavo cercando un'alternativa in plastica che avesse lo stesso litraggio e ci garantisse di stare moolto più comodi in margini di sicurezza!
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Qualcuno, tempo addietro, aveva citato le taniche per i distributori d'acqua per ufficio.
Sinceramente non so se ne esistono per acqua addizionata di Co2. Quelli dovrebbero andar bene. |
mmm che litraggio hanno? forze sono un tantino troppo grandi..
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In qualsiasi campo, il rischio viene calcolato con una semplice moltiplicazione. [Probabilità che l'evento accada] x [Gravità del danno prodotto, se accade] Per questo motivo, i coefficenti di sicurezza di una diga sono molto più alti di quelli di un condominio: data la maggiore gravità dell'eventuale danno, bisogna ridurne la probabilità, per tenere in equilibrio la formula. Se cede un contenitore con tre o quattro litri di acqua zuccherata, il danno prodotto è insignificante: una pozzanghera sul pavimento, ovvero un secchio, uno straccio e un quarto d'ora di lavoro. Quindi è più che sufficiente "il test che fa l'amico in giardino". Quote:
Non certo di acqua e zucchero... Quote:
E' vero che sono di Ferro, ma siamo su valori 10 volte superiori a quelli dei lieviti, e soprattutto ci dobbiamo aggiungere quanto già detto sul calcolo del rischio: in caso di cedimento, il danno sarebbe ben più grave. Se applicassimo i tuoi criteri all'Aquili e all'Askoll, ci vorrebbe un bunker della linea Maginot per alloggiare l'impianto. Quote:
Un eccesso di pressione farebbe semplicemente sfiatare la guarnizione. Oltre ad averlo già scritto qui, mi è successo di nuovo proprio ieri, con l'altra damigiana, in seguito ad un intasamento del contabolle. Per quanto riguarda gli urti accidentali, ti invito a leggere l'appendice in fondo all'articolo. Vengono proposte diverse soluzioni, ognuna delle quali sarebbe sufficiente anche da sola a proteggere il vetro. Tuttavia, sottolineo come si possano usare in sovrapposizione. Gli accorgimenti descritti sono adatti anche a proteggere da un cedimento spontaneo, nel caso avessimo comprato una damigiana difettosa. Quote:
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Dài, Ciscus... stai esagerando un pochino... ;-) |
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Beh cmq il mio è un discorso preventivo, certamente marcato. Su capienze consistenti non so che pressioni possa raggiungere il recipiente. Poi son d'accordo che, normalmente, salterebbe prima il tappo. A patto che non lo si "cementi" dentro al collo! :-) Cmq per pericolo io non consideravo ciò che viene rilasciato dall'esplosione. Bensi le parti che deflagrano durante questa (vetro). Riguardo alle probabilità... sicuro che tutti siano in grado di farne uno studio statistico per ottenere il valore corretto? :-) Fatto sta che avete fatto mille prove accertate solo da cento supposizioni. Perchè invece che testare la rottura non ci mettete un bel manometro e, conti alla mano, vediamo di cosa stiamo parlando? Come fai a trarre una conclusione se non sai i bar che sviluppi con quella reazione? Come dici tu X * Y = N. Quanto è X e quanto Y? :-)) |
Scusate l'intrusione e se vado in OT, ma vorrei chiarire che vetro, plastica, ferro e chipiunehapiunemetta, in occasione di scoppio (non esplosione quindi nemmeno deflagrazione) provocherebbero tutti schegge piu' o meno grandi e/o piu' o meno taglienti. Quindi secondo me tutto sta nel scegliere il minore dei mali che per qualcuno puo' essere collocare la damigiana in cantina e per qualcun altro puo' essere usare la plastica o alzare un muro di cemento come riparo. Inoltre non è detto che sia il tappo a partire per primo, infatti se lo sfogo dei gas in pressione è dovuto ad urto e frattura del vetro sarà da li' che i gas troveranno la via piu' breve e facile per uscire con probabile formazione di schegge. Uno spunto per chi acquista la damigiana puo'essere questo: vedere se hanno una linea di giunzione è meglio scartarle perchè sarebbe un punto sensibile di frattura, se invece son forgiate in un unico blocco potrebbero reggere meglio. Bisogna sicuramente valutare prima la sicurezza in base a chi e cosa c'è in casa ma non credo comunque che le pressioni siano talmente elevate da creare un effetto mururoa. Con questo chiudo ringraziando chi si sta sbattendo per trovare "una ricetta ideale" e seguo con interesse.
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damigianetta di plastica con tappo a vite e rubinetto..
la mia boccia regge 7atm.. http://www.tonioworld.net/immagini4/...ario%20002.JPGhttp://www.tonioworld.net/immagini4/...ario%20003.JPG |
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Qui si stà parlando della damigiana in vetro o alternativa, ma con capacità almeno di 5 litri. Te hai oltre alla bottiglia da 1 litro anche la damigiana in plastica da 5 litri ? Se sì dove l'hai trovata ? Ciao ciao. |
si, quella della foto è una boccia da 1 litro del succo di frutta.
e uso il sistema a gel ma prima di montarla ho provato a sparargli dentro 7 ATM le damigianette di plastica le vedo spesso nel locale per la raccolta differenziata a casa mia,in un condominio. ma anche il boccione per l'acqua gasata degli uffici credo sia ottimo. io ho scelto quella perchè il tappo mi sembrava idoneo. i tappi delle bottiglie sono meno resistenti,e sono troppo piccoli per poterci alloggiare un rubinetto e relative guarnizioni come ne vedo una che mi garba passo anche io alla dama da 5L in plastica, montandoci sopra il mio rubinetto.. ho risporto solo ora perchè sono nuovo del forum, e non riesco a capire come consultare le discussioni a cui sottoscrivo.. mi esce che al momento non vi è nulla da segnalare... invece tu avevi risposto.. ho illustrato bene il sistema che adotto nell ultima pagina della co2 gel dalla altra parte. |
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grazie
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in questi giorni sto pensando di passare al fusto in plastica da 5L, in modo da non avere il pericolo del vetro.
siccome leggo che molti sono preoccupati della pressione,che potrebbe fare esplodere il vetro, mi chiedo: dopo una certa pressione, i lieviti non dovrebbero smettere di produrre Co2(e quindi pressione)? inoltre: se il rubinetto non è completamente chiuso, ma regolato normalmente, l'eventuale pressione in eccesso non sfogherebbe comunque ? (aumentando semmai il numero di bolle?) |
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Saluti Luca (chimico) |
interessante...
dunque più è largo il recipiente, più potremmo avere picchi di pressione altissimi in estate... comunque se non si chiude il rubinetto dovrebbe sfogare no? |
Ciao a tutti,
continuo a seguire con attenzione sia questa discussione che quella tradizionale (con bottiglia) ma non riesco a capire il vantaggio di utilizzare la damigiana da 5 litri anzichè la bottiglia da 2 litri. Sarà per risparmiare i 50 centesimi al mese / mese e mezzo di colla di pesce ed evitare di fare il pasticciere con pentolino e fornello? Io spero invece che l'interesse per la damigiana sia relativa ad una maggiore durata che però fino ad ora non mi è parso che si sia raggiunto come risultato. Non ho mai provato ma in teoria, riuscendo a regolare bene l'erogazione, si potrebbe fare lo stesso esperimento (senza l'uso della colla di pesce) con la bottiglia di 2 litri e magari la durata è sempre la stessa! (i kit della Hydor o della Ferplast funzionavano così con i contenitori da 1/2 LT e a me è durata circa 1 mese!) E quindi dove sarebbe il vantaggio? Come sarebbe comodo avere una damigiana che una volta caricata va avanti per 3-4 mesi senza doverla toccare! E' un obiettivo raggiungibile? P.s.: la mia è una nota riflessiva per cercare di stimolare le prove e questa discussione in una direzione diversa da quella che ormai si è raggiunto. Credo che si sia detto tutto e tranne che aiutare chi ci prova le prime volte non si stia facendo! |
una domanda a proposito della stabilità temperatura: nel caso si usi un sistema di filtraggio sump, ritenete utile una sorta di raffreddamento a liquido sfruttando il continuo scorrimento dell'acqua "libera" a circa 25°C?
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scusate se mi permetto. ma io a questo punto opterei per un altra soluzione diversa da quella della damigiana in vetro. sempre nei negozi di brico o simili si trovano delle damigiane di plastica dura che mio padre usa per riempirle di olio. tipo questa qui. http://www.nded.it/accessori/conteni...-plastica.html
in questo modo si ha a disposizione un tappo piu grosso per poter magari utilizzare un pressacavo che abbinato con le guarnizioni permettere di evitare l'uso del silicone o colle varie. la capienza varia a seconda dell'uso che se ne vuole fare. comunque con una da 5 litri dovrebbe bastare anche per acquari un po piu grandi. p.s. per regolare le gocce si puo usare sia il regolatore delle flebo sia una valvola a rubinetto che costa pochi centesimi, tipo quelle degli aereatori (io uso una di quelle avendo un vecchio aereatore e i bocchettoni della valvola si adattano perfettamente al tubicino. e comunque sia se si parla di costi...non credo che ci siano problemi a spendere qualche euro in più per la colla o gli altri ingredienti, basta avere la consapevolezza che spendendo quei pochi euro si risparmiano tanti euro degli impianti gia fatti^^ |
Ciao scusate se m'intrometto,sono molto interessato alla discussione anche se ho già un'impianto Co2 acquili.
Per il discorso contenitore valuterei il fatto di realizzarlo in vetroresina,magari partendo da un tubo già fatto per la parte principale (quelli navali reggono fino a 50 bar),il fondo e la parte alta vista l'estrema facilità con cui si può modellare li potete fare a vostro piacimento(mantenento sempre un certo spessore). La parte alta si può fare uguale alla damigiana semplicemente usando la damigiana come calco,ovviamente raccordando il diametro di base al tubo. In ogni caso se dovesse cedere la vetroresina nelle giunte non defragra come il vetro,alle perse si apre un varco e peraltro è altrettanto facile ripararlo. Inoltre i tubi in vetroresina reggono tranquillamente anche temperature di 90 gradi e sono resistenti agli acidi.(non so se è il caso vostro) Saluti |
piccola curiosita. ma usando una bottiglia della fanta o di acqua frizzante tipo la san benedetto che hanno il collo che si stringe in un certo punto verso la fine per poi rialargarsi fino al tappo non è piu efficente a livello di durata? se non erro avendo meno superficie a contatto con l'acqua e lievito si ha meno zucchero a disposizione x la reazione quindi la cosa dovrebbe durare di piu e si ha un emissione piu regolare inizialmente. sbaglio?
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Credo che a parità di bottiglie di 2 litri non ci sia una grande differenza nel rendimento. Comunque la considerazione dovrebbe essere vera. Infatti tante volte mi verrebbe di fare una prova con un tubo lungo e stretto (non so..., del diametro di una decina di centimetri) per riuscire ad avere una quantità maggiore di zucchero in gel e di acqua. In teoria avendo un contatto con lo zucchero inferiore dovrebbe ridursi il tempo di consumo di zucchero durando di più.
C'è però da considerare che comunque il consumo di zucchero dovrebbe ridursi anche se la pressione aumenta tenendo il rubinetto di uscita della CO2 più chiuso, probabilmente ottenendo un risultato simile alla riduzione del diametro ma più difficile da gestire. A te le conclusioni! |
come si dice...provare per credere. dovrei provare due bottiglie con la stessa soluzione gelatinosa, lo stesso quantitativo di lievito e acqua e vedere cosa ne esce fuori. prova che effettuero quando rientro dopo le vacanze. nel caso qualcuno la fa prima la prova o ha gia provato la recensione è ben accetta^^
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Ciao a tutti!
In piu giorni ho letto molte parti di questa lunga e interessante discussione... sarei intenzionato anche io a usare questo metodo ma ho alcune domande: 1 a che pressione i lieviti smettono di produrre CO2? 2 perché per poter evitare la gelatina si e' dovuti passare ad una damigiana da 5 litri? Cioè se metto in un contenitore piu piccolo tanto zucchero e lui e'in grado di resistere alle pressioni per il fatto al punto 1 la reazione dovrebbe durare solo in base alla quantità di zucchero iniziale... 3 finito lo zucchero devo solo aggiungerne di nuovo o devo svuotarla completamente anche l'acqua e i lieviti? Grazie 1000 |
Ciao Cab, provo a risponderti io per quello che ho imparato.
A che pressione i lieviti smettano non lo so, mi pare vagamente di ricordare di aver letto qualcosa tipo 7 atm ma potrei tranquillamente sbagliare. Il passaggio alla damigiana per evitare la gelatina è dovuto al fatto che con questo sistema si riesce ad essere sicuri di non avere perdite neanche alle pressioni elevate che si generano solo con zucchero e lievito (con la gelatina è più bassa) dal momento che non c'è nessun punto fermato con la colla che potrebbe cedere, sono tutti solidi incastri. Quindi il poter passare ad un contenitore più piccolo è vincolato ad usarne uno con la medesima chiusura "a macchinetta", ma se il tappo è piccolo diventa difficile trapanarlo e crearci l'impianto. Inoltre uno degli obiettivi era anche aumentare l'autonomia della produzione. Una volta che la reazione è finita devi buttare via tutto e rifare con anche il lievito, questo perché i batteri si avvelenano con l'etanolo che loro stessi producono nella fermentazione (sentirai che buon odorino ha il prodotto finale!). Spero di aver risolto i tuoi dubbi e di non aver detto qualche cavolata! |
Grazie, mi hai tolto molti punti oscuri!
Per curiosità tu che contenitore usi? Sai quantificare la pressione a cui arrivi? Se si come fai? |
Bene, mi fa piacere essere utile! Io uso la damigiana da 5 litri come consigliato nell'articolo, ma non ho assolutamente idea delle pressioni a cui si arriva. So solo che seguendo le indicazioni di perdite non ne ho mai avute!
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Bene bene, il fatto e' che devo trovare per forza un contenitore di plastica... I miei non vogliono quello di vetro :-)
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Guarda, all'inizio sul vetro ero un po' scettica anch'io anche perché avendo in giro il gatto avevo paura potesse rompere la damigiana in qualche modo, ma avendo messo la sua protezione in plastica sotto che attutisce gli urti quando la si sposta e chiudendola in qualche giro di plastica a bolle non ho avuto nessun problema!
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Grazie per i consigli! Ti saprò dire come andrà a finire :-)
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Ciao a tutti, scusate ma con questo metodo che diffusore posso usare? Un micronizzatore askoll?
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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